Anteprima Wario Ware Myself

Una Fabbrica di minigiochi

Anteprima Wario Ware Myself
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DS
  • I giochi "Fai da Te"

    Se potessimo trarre a priori delle conclusioni riguardo la presente generazione videoludica, tra le molte voci di merito una da non tralasciare sarebbe sicuramente l'introduzione di un nuovo genere di giochi, in cui la creatività dell'utente è il cardine principe dell'esperienza ludica. Gli UGC (User-Generated Content), infatti, si stanno imponendo come fossero una nuova ottica grazie alla quale inquadrare il nostro media. Se prima il giocatore veniva posto passivamente davanti alle scelte dei game designer, che non sempre rispecchiavano le sue aspettative, ora si sta diffondendo la possibilità che lo stesso videoplayer, fornito degli strumenti necessari, possa dare sfogo alle sue idee creative, nell'ottica che sia chi "costruisce" che chi gioca alla "costruzione" appena creata possano divertirsi. E ne sono un lampante esempio "Little Big Planet" (Sony), o "Spore" di Electronic Arts. Del “cambio di rotta” generale Nintendo sembra essersi accorta un po' in ritardo, ma di certo non vuole farsi sfuggire l'occasione di far propria una filosofia, oltre che proficua, pare davvero “ludo-liberista”. E' infatti in questo ultimo periodo che la casa di Kyoto sta incominciando a proporre titoli che strizzano l'occhiolino agli UGC, soprattutto per la sua console portatile, che le permette, grazie ad un hardware user-friendly, di avvicinarsi a questo mondo nel modo più semplice possibile. Sperando che arrivino presto anche qui, in Giappone ci sono già chiari esempi di prodotti che stimolano la creatività: la modalità condivisione degli schemi in Picross 3D, oppure la pubblicazione su internet delle animazioni create con il piccolo DSiWare "Moving Memo”. Ma se questi sembrano essere solo timidi accenni, all'appello mancava ancora un titolo che facesse degli UGC la sua struttura portante. Con Wario Ware: Myself, Nintendo sembra finalmente colmare questo vuoto, e a chi poteva affidare questa novità, se non a coloro che hanno fatto dell'innovazione il proprio baluardo? Ovviamente stiamo parlando dello studio Intelligent System, che con i suoi prodotti ha sempre coinvolto il giocatore riuscendo a sfruttare al meglio l'hardware a disposizione, e creando meccaniche sempre diverse. Dopo i sensori di movimento di Twisted, o le strambe posizioni di Smooth Moves, ecco che il team cambia radicalmente il modo di utilizzare le caratteristiche del touch screen, trasformando il Ds in una vera e propria "Fabbrica" di minigames.

    Catena di Montaggio

    Come ogni Wario Ware che si rispetti, anche Myself conserva la tipica struttura della saga. Nintendo infatti ha inserito nella scheda di gioco 90 brevi tanto quanto bizzarri minigame, raccolti in diversi stage a tema capitanati da Wario e la sua combriccola di buffi amici (già visti e conosciuti nei vecchi capitoli del gioco): tra i tanti ritroveremo la iper-attiva Mona, il fanboy Nintendo NineVolts, il DJ Jimmy e la piccola streghetta Ashley. I minigiochi presenti però non faranno altro che da preambolo a quello che è il vero fulcro del titolo: la modalità Editor. WarioWare Myself  ci darà la possibilità di creare i nostri personali minigiochi, dando spazio alla fantasia. Strutturato come una vera e propria catena di montaggio, nella sezione denominata "My House" saranno presenti i numerosi editor, che ci permetteranno di creare da zero il nostro minigioco, curando ogni aspetto fondamentale, dallo scenario, alle animazioni, senza dimenticare la colonna sonora.
    Nell'editor "artistico", che ricorda molto "Mario Panting", potremo disegnare, tramite il touch del DS, il fondale e i personaggi principali del minigioco, colorarli attraverso l'utilizzo di pennelli di varia grandezza o utilizzando diverse texture, e  renderli poi vivi sullo schermo disegnando e assemblando i vari frame che ne compongono l'animazione. Nell'editor dedicato alla regia decideremo come gli elementi creati appariranno sullo schermo. In quello dedicato invece alla musica, potremo comporre il motivetto portante utilizzando il touch screen come se fosse una tastiera. Ma se non siamo pratici di note e spartiti potremo tranquillamente canticchiare nel microfono del Ds la melodia, ed il gioco trasformerà i nostri suoni in musica. Potremo poi modificare ulteriormente il tutto utilizzando i numerosi filtri messi a nostra disposizione.
    Creata la struttura audio/visiva, non ci resta che impostare le regole del gioco, scegliendo a nostra discrezione come impostare il tutto: potremo creare un gioco semplice e lineare che richiede però velocità di riflessi, oppure tirare un brutto scherzo a chi gioca inserendo trappole e trabocchetti.
    Una volta creati i nostri minigame potremo unirli in un nostro personalissimo stage e potremo persino disegnare delle vignette mostrate all'inizio e alla fine di ogni prova, che raccontino un episodio divertente e surreale, nella tipica tradizione WarioWare.
    Insomma WarioWare: Myself ha tutto il necessario per trasformare le nostre idee malsane in folli minigiochi ricchi di ingegno, caratterizzati però da quel sano nonsense tipico della serie.
    Ma una volta dato sfogo al nostro estro creativo? Non ci resta che far conoscere al mondo le nostre creazioni! Oltre a far giocare amici e parenti sul nostro DS o scambiare con loro i nostri minigiochi con la comunicazione Wireless tra 2 Ds, grazie alla connettività ad internet potremo inviare giochi, vignette e record ai nostri amici lontani. Inoltre si potrà partecipare a dei contest indetti da Nintendo, creando e pubblicando minigame a tema. I più meritevoli saranno raccolti e resi disponibili al download, insieme ad ulteriori contenuti creati dalla stessa Nintendo. E non è finita qui! Nintendo ha infatti pensato di utilizzare la - mai sfruttata a dovere - connessione DS-Wii per allargare l'esperienza di gioco anche alla bianca console casalinga. Scaricando infatti un canale Wiiware sarà possibile giocare sullo schermo e tramite il Wiimote i nostri minigiochi. 

    La creatività compromette la tecnica?

    Il merito principale di questo WarioWare Myself è sicuramente la cura che gli sviluppatori hanno posto nella creazione degli editor. Grazie ad interfacce molto ricche di elementi ed opzioni ma allo stesso molto semplici da utilizzare ed intuitive,e soprattutto al massiccio impiego del touch screen, è possibile trasformare le proprie idee in realtà, senza che in nessun caso manchi il divertimento.
    Ma se il titolo lascia piena libertà all'utente dal punto di vista creativo, un po' meno sembra farlo nelle meccaniche di gioco disponibili.
    Se in WarioWare Touched eravamo stati abituati a poter utilizzare il touch screen in tanti modi differenti (strusciare, toccare, trascinare), con un occhio anche all'utilizzo del microfono, in WarioWare Myself tutto questo sembra essere scomparso. Ogni minigioco infatti sembra risolvibile  semplicemente attraverso pochi tocchi sullo schermo inferiore. Una scelta che sembra stonare con quello che la saga aveva mostrato finora, ma probabilmente dovuta al fatto che per rendere la parte creativa il più intuitiva possibile, dovesse essere limata e semplificata la componente legata alle variabili del gameplay. Speriamo solo che questo vuoto sia colmato dal divertimento di creare i minigiochi da una parte, e dall'altra dall'utilizzo ingegnoso di questi strumenti da parte degli altri giocatori.

    WarioWare D.I.Y. WarioWare: Myself sembra non tradire il punto cardine che è presente in ogni WarioWare uscito sul mercato: l'originalità. Se il primo capitolo per Ds ci aveva mostrato come potesse essere sfruttato il touch screen nell'ambito ludico, Myself cambia le carte in tavola, e ci mostra come il pennino possa essere un utile strumento per dare libero sfogo alla nostra fantasia. Anche se non tutti troveranno divertente immergersi per ore nei tanti editor, cercando di ricreare il minigioco che si ha in mente, gli utenti potranno sicuramente avvalersi del grande numero di prove costruite ad hoc dagli altri utenti. Speriamo solo che non manchi, a livello ludico, la giusta profondità.

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