Sicuramente i lettori più giovani tra di voi non hanno mai sentito parlare del glorioso Wasteland, il vero predecessore del famosissimo brand Fallout. Uscito nel lontano 1988, Wasteland era un gdr post-apocalittico ambientato negli Stati Uniti d’America dove il giocatore era tenuto a condurre un gruppo di soldati sopravissuti a una catastrofe nucleare con lo scopo di esplorare le “terre desolate” (compreso ciò che rimaneva di una Las Vegas in rovina).
Il padre di questo titolo nonché fondatore di Interplay e Black Isle, Brian Fargo, è recentemente apparso su Kickstarter annunciando una raccolta di fondi per lo sviluppo di Wasteland 2. Fargo ha partecipato e supervisionato lo sviluppo dei primi due Fallout, ma dopo l'acquisizione di Interplay si è visto costretto a venderne i diritti rimanendo così escluso dallo sviluppo di Fallout 3 e Fallout: New Vegas, i quali sono stati rispettivamente passati nelle mani di Bethesda Softworks e Obsidian.
Dunque con questa notizia, si preannuncia un grande ritorno alle origini di ciò che è veramente stata la visione del gioco di ruolo post atomico d’eccellenza: un titolo dove i combattimenti sono a turni, in cui la possibilità ruolistica di interpretare diversi allineamenti va ben oltre alla classica distinzione tra il bene e il malee che si giocherà con la storica visuale isometrica dall’alto.
SVILUPPATORI E UTENTI INSIEME
Grazie alle donazioni ricevute, Inxile Entertainment, la “nuova” software House di Fargo che ha prodotto Bard’s Tale e Haunted, avrà la possibilità di lavorare in completa autonomia economica e lanciare sul mercato un Wasteland 2 rivolto direttamente ai consumatori senza passare attraverso i publisher, svincolandosi dalle meccaniche mass-market che hanno finora impedito a Fargo di riproporre il suo progetto. A tal proposito menzioniamo il divertente filmato di apertura per la raccolta fondi su Kickstarter che vede lo stesso Fargo recitare la parte di sè stesso, andando in giro per le grandi industrie di videogame alla ricerca di finanziamenti per il suo progetto. Insomma è un filmato che fa ridere, ma allo stesso tempo riflettere su come gli sviluppatori siano subordinati alle assurde leggi di mercato che oggi governano il mondo dei videogames e non solo. Nel suo ultimo video, Fargo ha voluto ringraziare personalmente tutti i fan che lo hanno sostenuto con la seguente dichiarazione “erano vent’anni che volevo sviluppare questo titolo e sono felicissimo perché tornerò a lavorare su un gioco di ruolo e, cosa più importante, lo farò a modo mio!”. Ci teniamo a ricordare inoltre che il team di sviluppo è costituito da alcuni ex dipendenti Interplay, i quali hanno contribuito allo sviluppo e la distribuzione di diverse pietre miliari tra i gdr più apprezzati su PC di sempre, come -ovviamente- i primi due Fallout, ma anche i Baldur’s Gate, Icewind Dale, Stone Keep e Dragon’s War.
IL RITORNO NELLE TERRE DEVASTATE
Ancora si sa poco della nuova creatura di Fargo, ma già dagli updates su Kickstarer sono sorte diverse anticipazioni e addirittura le pubblicazioni di alcuni artwork.
Da quello che sappiamo, i protagonisti saranno ancora una volta i Desert Rangers del primo capitolo e Brian ci ha recentemente postato il loro background sul suo blog: “Nel medesimo giorno in cui gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica stavano per spazzarsi via a vicenda, un gruppo di genieri era impegnato nella costruzione di un ponte mobile sul letto asciutto di un fiume. Quando si scatenò l’apocalisse nucleare, questi soldati trovarono rifugio in una vicina prigione federale di nuova costruzione e scacciarono i vecchi prigionieri nel deserto condannandoli ad una sentenza di morte. Nelle settimane seguenti, i soldati accolsero gli abitanti delle città vicine sopravissuti alla catastrofe e con il passare del tempo venne a crearsi una nuova comunità in quello che venne chiamato il Ranger Center. Questa nuova società diede prova di sè combattendo fermamente i gruppi di criminali che volevano riconquistare la loro prigione, rappresentando quindi un porto sicuro nel deserto”.
Tra le pochissime indiscrezioni rilasciate sul progetto è venuta fuori la chiara volontà degli sviluppatori di non volersi concentrare sulla modalità multiplayer. Bensì saranno presenti delle caratteristiche “social” che potranno essere condivise con gli altri utenti durante lo svolgimento dell’avventura in singolo, un po' come accade in Dark Souls di From Software. In ogni caso come queste caratteristiche saranno implementate ancora non si sa, ma sicuramente saranno gli utenti finanziatori a decidere attraverso il forum di Inxile, la quale si dichiara disponibile a discutere anche su tutti gli altri aspetti del gioco cercando di raccogliere il maggior numero di feedback. Quando saranno passati i primi 6 mesi di sviluppo, a detta di Fargo, coloro che hanno preordinato il titolo potranno giocare ad una esclusiva closed Beta su Steam e rilasciare i loro suggerimenti.
Brian accenna anche alle feature di personalizzazione di cui disporrà questo titolo: “Un altro elemento importante sarà costituito dalla natura personalizzabile di Wasteland 2. Un sacco di elementi all’interno del gioco saranno completamente decisi dagli stessi giocatori, come il tipo di gameplay, la possibilità di personalizzare il proprio party e il modo con cui vorrete affrontare la vostra avventura in modo da renderla unica”
Dato che questa produzione è incentrata sulla caratterizzazione dei personaggi, alcune dichiarazioni -sempre di Fargo- si sbottonano sulla varietà di npc che troveremo: “Gli Npc sono sempre stati un elemento fondamentale per lo sviluppo dei giochi di ruolo. In Wasteland 2 quando porteremo un nuovo personaggio nel party non conosceremo fino in fondo la sua personalità se non con il procedere dell’avventura. Ad esempio potrete incontrare un personaggio che arricchisce di molto le abilità del team, ma allo stesso tempo avrà la brutta abitudine di derubarvi più volte.”
Infine Brian ci anticipa alcuni eventi che influenzeranno la trama di gioco: “dopo aver speso un tot di ore di gioco nelle aree che si sono viste nel primo capitolo, ad un certo punto un personaggio che viene dai deserti della California (nel primo capitolo la California è stata rasa al suolo e si supponeva non fosse sopravissuto nessuno, NdA) vi parlerà del suo luogo d’origine e così i ranger decideranno di inviarvi per investigare nelle terre sconosciute di questo mondo post atomico”.
In conclusione, vi ricordiamo che il titolo può già essere acquistato in preorder su Kickstarter per la modica cifra di 15$ e che il prezzo d’acquisto al giorno del lancio sarà ben più alto.
Sin dalla sua comparsa, attorno a Wasteland 2 si aggira un’aria di sfrenata euforia sia da parte dei fan, sia da quella degli stessi sviluppatori (Brian Fargo e Chris Avellone in primis). I propositi affinché questo titolo possa ripercorrere e superare i fasti del suo predecessore ci sono tutti, a partire dai grandi nomi dietro al progetto e per concludere con un discreto budget a disposizione (sebbene vi ricordiamo che è ben lontano dai finanziamenti stellari dei grandi distributori). Attorno a tutta questa densa nube di hype, solo una cosa ci appare limpida e cristallina: Wasteland 2 è un titolo pensato dai programmatori dell’era d’oro del pc gaming per quei giocatori che ancora oggi rimpiangono quegli anni e allos tesso tempo per far conoscere alle nuove generazioni uno stile di gioco ormai dimenticato dai più. Alla luce di tutto questo, una domanda sorge spontanea: Fargo & company riusciranno nella loro difficile impresa? Noi di certo glielo auguriamo!