Zone of the Enders: The 2nd Runner

A sorpresa, Konami ha annunciato durante il Tokyo Game Show Zone of the Enders The 2nd Runner, compatibile con PlayStation VR.

Zone of the Enders: The 2nd Runner
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • PS4 Pro
  • Dopo l'addio di Hideo Kojima, in Konami le cose hanno preso una brutta piega. La storica casa produttrice giapponese ha perso in un solo colpo uno sviluppatore di fama mondiale e una saga di successo. Sarà difficile non far cadere nell'oblio le avventure fantapolitiche di Snake, ora che il suo leggendario papà ha levato le tende. Considerando che anche Silent Hill aveva da poco subito un duro colpo, era prevedibile che la compagnia avrebbe tentato di risollevarsi con qualche annuncio a sorpresa, come quello di Zone of the Enders The 2nd Runner che ha spiazzato tutti durante l'ultima edizione del Tokyo Game Show. Un annuncio, però, che non fa altro che sottolineare lo stato confusionale dell'azienda, da troppi anni incapace di gestire un patrimonio di videogiochi storici e di potenziali successi milionari.

    L'arte del riciclo

    Quello di ritrovarsi ai comandi di un robottone gigante è da sempre il sogno di ogni appassionato di manga e anime che si rispetti e la generazione cresciuta a pane e Gundam (o Macross, o Daitarn, o chi per loro) è un pubblico ideale per un prodotto di questo tipo. Va però detto che l'idea di riadattare in prima persona un gameplay nato per una visuale in terza potrebbe non garantire risultati degni di nota. La versione originale di Zone of the Enders The 2nd Runner, uscita su PlayStation 2 e successivamente rimasterizzata per PS3 e Xbox 360 con la raccolta del primo e del secondo capitolo della saga, metteva i giocatori nei panni di un pilota costretto a rimanere nell'abitacolo del proprio mech, unico luogo dove poteva sopravvivere grazie ai sistemi di sostentamento vitale del veicolo. Il gioco si distingueva per la struttura narrativa molto vicina a quelle dei classici anime di robottoni, per l'ottimo cel-shading, per la colonna sonora eccezionale e per un gameplay veloce e coinvolgente.

    Il suo principale difetto era la scarsa longevità, che però potrebbe rivelarsi un pregio per un'esperienza con la Realtà Virtuale. Invece di creare un gioco nuovo, operazione che avrebbe richiesto investimenti sostanziosi, Konami ha pensato quindi di riciclare un'ottima storia con un cast pieno di personaggi carismatici e mech dal design clamoroso. Come è già accaduto in più di un'occasione, ci troviamo di fronte a un tentativo di mettere il piede sul treno della VR con uno sforzo produttivo contenuto. In questo modo, inoltre, l'azienda ha meno probabilità di rovinare l'ottimo lavoro di Kojima, avendo modo di riciclarlo completamente.

    Una nuova prospettiva

    La notizia più sorprendente del ritorno di Zone of the Enders è la sua struttura pensata per la Realtà Virtuale. Questa nuova incarnazione di Zoe potrà essere affrontata con una visuale in prima persona. Il sistema di controllo sarà molto accessibile, con la schivata associata a un tasto dorsale del DualShock e gli attacchi legati a quelli frontali, mentre muovendo la testa si potrà sfruttare il visore VR per guardarsi attorno nell'abitacolo.

    Questa soluzione cambierà in modo evidente l'approccio alle battaglie, visto che sarà più difficile interpretare le distanze dai bersagli e saremo portati ad abusare degli attacchi a ricerca. Tutto questo, però, dovrebbe bastare per garantire un minimo di freschezza a un gioco ormai apparso su un numero eccessivo di piattaforme. L'inquadratura in prima persona non sarà l'unica novità di questo Zoe, che rispetto alle precedenti versioni riceverà diversi miglioramenti tecnici ancora non specificati. La demo presente al TGS si distingueva già per un frame rate saldamente ancorato ai 60 fps, un notevole passo avanti rispetto a quanto visto sulle altre piattaforme. L'acquisizione della fluidità è però controbilanciata dall'abbandono del cel-shading. La nuova veste grafica è ancora grezza, anche se ripulita con una serie di ritocchi in grado di garantire risultati ottimali ad altissima risoluzione. Le versioni PC e PS4 Pro del gioco, infatti, supporteranno i 4K.

    Paure e speranze

    L'annuncio di questo esperimento di Konami ha suscitato negli appassionati di Zone of the Enders sensazioni contrastanti. Da una parte c'è la paura che il team di sviluppo possa aggiungere elementi di qualità discutibile o modificare quelli già esistenti, andando a intaccare l'ottimo lavoro originale. Dall'altra, naturalmente, c'è la speranza che un auspicabile aumento di interesse convinca Konami a realizzare il tanto atteso nuovo capitolo. Se questa eventualità dovesse concretizzarsi, poi, sarebbe inevitabile porsi una semplice domanda: senza Hideo Kojima nel ruolo di producer, un eventuale Zone of the Enders 3 potrebbe garantire gli elementi che critica e pubblico hanno tanto apprezzato nei primi due capitoli? A questo punto non ci resta che attendere.

    In ogni caso, non è la prima volta che gli sviluppatori cercano di sfruttare la Realtà Virtuale per attirare gli appassionati di robot. Senza nulla togliere alla VR, però, è difficile che il nuovo Zoe sviluppato da CyGames raggiunga i livelli di coinvolgimento nerd toccati con l'indimenticabile Steel Battalion per Xbox, con i suoi Vertical Tank e il leggendario controller da oltre 40 tasti.

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