First look Aliens: Colonial Marines

Presentato il nuovo Shooter Sci-Fi di SEGA

First look Aliens: Colonial Marines
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • Gearbox più essere ormai considerata a buon titolo la software house in grado di salvare i giochi in sviluppo che sembravano destinati all'oblio.
    Il caso più lampante è sicuramente Duke Nukem Forever, considerato da molti il più grande vaporware della storia videoludica che, però, il team capitanato da Randy Pitchford è riuscito a portare a termine, pubblicandolo proprio in questi giorni.
    Aliens: Colonial Marines è un altro titolo decisamente controverso: annunciato ormai più di un anno fa sembrava definitivamente cancellato, per poi riapparire in alcuni comunicati stampa di Sega. Il poterlo finalmente vedere con i nostri occhi durante l'E3 è stata quindi una sorpresa e non ci siamo di certo lasciati scappare l'occasione.

    Solo umani

    A differenza di quanto accade in Alien Vs. Predator, il cui nuovo capitolo è uscito l'anno scorso senza però ottenere particolare successo, Aliens: Colonial Marines cerca di tornare alle origini, dando la possibilità di giocare solamente nei panni di un marine, in lotta contro gli inarrestabili Xenomorfi ideati dalla folle mente di H. R. Giger.
    Ci si aspetterebbero quindi sezioni al buio, in balia del terrore e aggrappati al segnalatore di movimento reso celebre dalla saga cinematografica; sfortunatamente, invece, la demo mostrata all'E3 era completamente action, sgombrando la mente da ogni tipo di dubbio: Aliens: Colonial Marines è un first person shooter a tutti gli effetti e non tenta in alcun modo di nasconderlo.
    La demo si apre con alcuni brevi e serratissimi flashback che riescono efficacemente a creare un rapido background a quello che seguirà: una nave in viaggio vicino ad un pianeta sconosciuto, il computer di bordo che sveglia l'equipaggio dal sonno criogenico, un incidente che fa perdere l'orbita al vascello, facendolo entrare nell'atmosfera e schiantare sulla superficie.

    Lotta per la sopravvivenza

    I marine si schierano subito in formazione, per cercare di intercettare gli alieni all'attacco: la squadra viene rapidamente decimata e le scene son quelle classiche viste nella quadrilogia cinematografica: uno Xenomorfo che esce da un condotto d'areazione, afferrando e sollevando senza sforzo un umano, trascinandolo poi all'interno per gustarlo con calma, i punti sul rilevatore di movimento che si fanno sempre più vicini, fin a quando, benché a tiro ma invisibili, gli alieni scendono in branco dal contro soffitto, cogliendo impreparati i marine in difesa.
    Solo in due si ritroveranno a vagare tra i relitti in fiamme del vascello, sotto una pioggia battente che nasconde le ombre e fa il gioco del nemico.
    Sfortunatamente, però, gli alieni passeranno alle armi pesanti schierando un Crusher, una bestia molto più grande del normale, dotata di una testa allargata simile ad una pinna, ispirata alla regina vista nei film.
    Il Crusher schiaccerà senza pietà uno dei marine usciti dalla base presente sul pianeta, posto in copertura alla fuga dei due sopravvissuti. Il suo sacrificio non sarà inutile in quanto entrambi riusciranno a raggiungere un compartimento stagno e chiuderlo, con l'impressionante essere che cercherà di forzarlo, deformandolo pericolosamente.

    Parola d'ordine: resistere

    La base ospita un intero contingente che si adopererà subito per sopravvivere, raggiungendo l'armeria e utilizzando tutti i mezzi a disposizione, tra qui le classiche torrette automatiche viste nei director's cut cinematografici.
    Questa è l'unica sezione che si discosta leggermente dal classico gameplay da shooter moderno: si potranno schierare le sentry in punti strategici, benché prefissati, secondo gli ordini dei superiori, in modo da respingere le ondate aliene in arrivo.
    Un paio di torrette automatiche, comunque, non potranno far nulla contro un alto numero di alieni all'attacco, quindi il contingente umano sarà costretto a ripiegare in una delle officine della base, sfruttando tutti i mezzi a propria disposizione per combattere, compreso il classico esoscheletro idraulico giallo, in questo caso dotato di utilissimi lanciafiamme.
    Proprio quando la battaglia sembrerà vinta, però, il Crusher riuscirà a sfondare una delle pareti, uccidendo i pochi rimasti e assalendo il protagonista, lasciando sorpresi e sconvolti tutti i presenti.

    Tecnica e semantica

    Tecnicamente Aliens: Colonial Marines si presenta molto bene, con un motore che si preannuncia già ora solido e in grado di renderizzare scene che riportano direttamente all'atmosfera dei film: buio, nebbia, pioggia e ruggine.
    Ottime anche le animazioni degli alieni, sempre agilissimi nel balzare su un essere umano per trucidarlo sfruttando gli artigli, la coda acuminata o la celebre bocca retrattile dotata di acido corrosivo.
    Quello che proprio non convince, però, è il gameplay: il successo di Alien è dovuto all’estrema pericolosità di un singolo essere, al punto da tenere in scacco da solo un’intera colonia.
    In Colonial Marines, invece, gli alieni arriveranno a decine, male organizzati, buttandosi spesso alla rinfusa contro le torrette che li falceranno senza pietà, finché uno di loro riuscirà ad aggirarne una passando da un condotto, riducendola in polvere con una mossa che sa tanto di scena scriptata.
    Ecco quindi che l’atmosfera delle pellicole si perde, deviando verso l’azione a rotta di collo, sicuramente appassionante ma differente rispetto ai film.
    Siamo sicuri che lo sparare a orde di alieni, sfruttando un pulse rifle o un fucile a pompa sia meglio rispetto all’avere a che fare con solo un paio di nemici, molto intelligenti e nascosti nell’ombra, in quella che assomiglierebbe di più ad una partita a scacchi ad alta tensione?
    In quest’ottica anche il buon vecchio Alien Trilogy per Playstation ha fatto di meglio.

    Aliens: Colonial Marines Aliens: Colonial Marines si presenta molto bene ma sono le aspettative a rimanere tradite. Molto probabilmente la demo è stata montata in questo modo sia per esigenze di tempo che per spingere sull’acceleratore della spettacolarità, in modo da stupire i giornalisti presenti all’E3. Il gioco quindi potrebbe proporre anche altre sezioni, maggiormente lente e orrorifiche, come Alien insegna. Per ora si tratta di un ottimo action ma, sinceramente, ci si aspettava ben altro.

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