First look Conflict: Denied Ops

Nuovamente in guerra

First look Conflict: Denied Ops
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Una generazione di soldati virtuali?

    E’ ormai noto a tutti il funzionamento del mercato videoludico: il brand che riscuote maggior successo, magari grazie ad uno o due titoli veramente eccezionali, sarà quello più facilmente scelto dalle software house per produrre uno o più titoli. Ad esempio vi è stato il caso dei platform (Mario e Sonic su tutti) e degli spara e fuggi (R-type) nel periodo degli 8-16 bit. Negli ultimi anni invece, complice il successo ottenuto soprattutto da un certo Halo, il genere dei First Person Shooter (sparatutto in prima persona) è stato quello più usato ed abusato dai publisher di tutto il mondo. Un tempo presidio esclusivo del mondo home computer, gli FPS hanno pian piano colonizzato le nostre amate console andando così a colmare una delle ultime lacune nella varietà di generi offerta. L’altro lato della medaglia è però ben visibile ai nostri occhi: in poco meno di quattro anni il genere è stato sovrasfruttato da parte delle software house che hanno immesso nel parco titoli delle console di ultima generazione una quantità in certi casi spropositata di shooter in prima persona. La storia sembra ripetersi anche in questo ultimo scorcio di 2007, dopo l’uscita del blockbuster Halo3, i vari publisher hanno svelato le prossime uscite per la console di casa Microsoft. Nello specifico questa volta punteremo lo sguardo su Conflict: Denied Ops, titolo realizzato dai semi sconosciuti Pivotal Games e pubblicato da Eidos Interactive.

    Compagni di sventura

    Il palcoscenico delle nostre imprese sarà questa volta il Venezuela nel quale l’attuale governo è stato rovesciato dal colpo di stato del più classico manipolo di terroristi in preda agli ancor più classici ideali di conquista del mondo. Non solo. Onde evitare di venire prontamente spazzati dall’intervento delle forze di difesa della pace, il gruppo di riottosi tiene in scacco i governi degli stati tramite proclami di utilizzo di testate nucleari. La situazione sembrerebbe delle più drammatiche, ma (perché c’è sempre un ma in questi casi) il governo degli Stati Uniti decide comunque di venire in soccorso del ricco stato Sud Americano inviando due agenti della Special Activities Division, una segretissima divisione di agenti sceltissimi che agiscono sotto massima copertura e solo nei casi più delicati.
    Il nostro compito sarà quindi quello di calarci nei panni dei due agenti della S.A.D. e di riportare la pace e l’equilibrio spazzando via le ambiziose idee dei rivoltosi venezuelani.
    Conflict si presenta quindi come uno dei più classici appartenenti al genere degli sparatutto in prima persona, prendendo a prestito diverse situazioni e meccaniche di gioco proprie di titoli più blasonati (ci riferiamo in particolar modo a Rainbow Six e Ghost Recon, dai quali il titolo Pivotal sembra trarre più di un’ispirazione). Per farci largo fra i nemici che ci si pareranno davanti potremo fare affidamento solo sulle abilità belliche dei due militari scelti messici a disposizione; Greven e Lang, questi i loro nomi, sono rispettivamente un cecchino ed un fuciliere: il primo offre il meglio di se agendo da distanze medio/grandi, il secondo invece preferisce guardare in faccia il suo nemico prima di ucciderlo. Il concept alla base di Denied Ops sarà quindi quello del coordinare al meglio le abilità del team: una impenetrabile jungla sarà un ottimo campo di battaglia per la forza bruta della mitragliatrice di Lang mentre le anguste stradine della periferia di Caracas offriranno ottimi appostamenti a Greven per poter spianare la strada al nostro fidato compagno. Altra caratteristica dell’ultima creazione di casa Eidos sarà la quasi totale assenza di armi secondarie: contrariamente a quanto accade negli altri FPS infatti, in Conflict non ci sarà data la possibilità di raccogliere le armi lasciate a terra dai nemici passati a miglior vita, le uniche cose che potremo raccattare lungo il nostro cammino saranno munizioni e medikit. L’incapacità di poter aumentare/modificare in corso di battaglia il nostro arsenale sono state però compensate da tutta una serie di miglioramenti che ci verranno assegnati alla fine di ogni livello: una volta terminato il primo stage, ad esempio, Lang potrà usufruire di un devastante lanciarazzi mentre Greven beneficerà di uno speciale mirino-telecamera grazie al quale potrà sparare con precisione anche restando tranquillamente al riparo.
    Tutte queste peculiarità dovrebbero conferire, a detta dei programmatori, sia un taglio cinematografico al titolo (esplosioni a go-go, situazioni adrenaliniche...), sia un buon grado di strategia e di varietà d’azione, con fasi di vero e proprio spara-e-fuggi ad altre più ragionate.
    Come da recente tradizione infine, Eidos ha dichiarato che sarà possibile affrontare l’intera campagna tramite l’assistenza di un amico in modalità cooperativa tramite il servizio Xbox Live; nessun dettaglio è stato altresì rilasciato per quanto riguarda modalità competitive multiplayer.

    Proiettili a salve

    Se fin qui i buoni propositi per poter garantire un’esperienza di gioco quantomeno interessante sembrerebbero esserci, c’è ancora molto da lavorare per quel che concerne l’aspetto tecnico del gioco di Eidos.
    Dal punto di vista grafico, infatti, Conflict: Denied Ops non sembra fare nulla per spremere al meglio le potenzialità della macchina su cui gira: i modelli poligonali dei personaggi principali e degli avversari sono ancora abbastanza grezzi, presentando alcune sbavature sia in termini di texture che di animazioni. La situazione non migliora nemmeno spostando la nostra attenzione sugli ambienti di gioco, abbastanza spogli di dettagli e con un poligon count decisamente sotto la media. Poco spettacolari risultano anche le varie esplosioni derivanti dagli scontri a fuoco, con degli effetti particellari ben distanti dalle grandi produzioni sia presenti sul mercato che di prossima uscita.

    Conflict: Denied Ops Conflict: Denied Ops sembra soffrire della classica sindrome del “già visto” che affligge buona parte delle produzioni di medio profilo, presentando un aspetto tecnico sotto la media ed un gameplay fatto di situazioni talmente trite e ritrite da non sorprendere il giocatore. L’uscita del gioco è stata fissata per una generica primavera 2008, aspettiamo quindi di poter mettere le mani sulla versione completa di Denied Ops per poter esprimere un giudizio completo sulla creatura di Pivotal Games.

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