First look Crazy Machines 2

Come accendere una candela con una palla da basket

First look Crazy Machines 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Rube Goldberg Machines

    Le Rube Goldberg machines sono apparati molto complessi, almeno nella maggior parte dei casi, costituiti da un insieme eterogeneo di elementi che vengono innescati da una reazione a catena al fine di svolgere un compito semplicissimo. Per essere più chiari, è il modo in cui, ad esempio, vengono preparate le divertenti trappole di Wile E. Coyote per catturare Bip Bip, o di Gatto Silvestro, nei cartoni animati della Warner, oppure il metodo che usa lo strampalato “Doc” Brown per prepararsi la colazione nel primo “Ritorno al Futuro”: un modo complicatissimo per svolgere un azione molto semplice è, nell’ immaginario comune, un’ opera di grande fascino in totale contrasto con il buonsenso, ma che dimostra la capacità creativa e la vena fantasiosa di una persona. Creare un lunghissimo effetto domino tra componenti diversi per accendere una candela è un’ azione tanto bella quanto inutile, ma se è vero che conta più il viaggio della meta, non riesce difficile comprendere la ragione per cui molti si dilettano nella costruzione di questi apparati, e perché questi riescono a rapire l’attenzione di chi li osserva, senza distinzioni di età.

    Piccoli esperimenti Folli

    Crazy Machines II (CM2 d’ora in avanti) segue le orme del suo predecessore e della fortunata serie di Sierra Entertainment, The Incredibile Machine, riproponendo nel mondo dei videogiochi la dinamica che è alla base delle Rube Goldberg machines, ossia la creazione di una reazione a catena articolata, combinando insieme tra loro elementi molto eterogenei. Nella sostanza, CM2 è un puzzle game in cui il giocatore deve risolvere dei livelli solo in parte predeterminati, completando la costruzione dell’effetto domino in maniera tale che sia funzionale alla risoluzione di un compito, che può spaziare dall’accensione di una radio a far partire dei razzi, o al più abusato fare canestro con una palla. Per rendere il gioco più vario e la reazione a catena più complicata ma avvincente, nella maggior parte dei livelli i compiti da portare a termine possono essere multipli, realizzando cosi affascinanti incroci simultanei e possibili alternative di soluzione, non eccessivamente legate alle intenzioni dei creatori. La varietà di gioco dovrebbe essere, inoltre, assicurata dalla presenza di oltre 150 elementi diversi da combinare tra loro; senza dimenticare i molteplici principi fisici sfruttati nella costruzione dei livelli da parte degli sviluppatori, dalla riflessione ottica alla logica meccanica, dalla conduzione di elettricità alla balistica. Naturalmente gli sviluppatori si sono concessi più di una licenza nella creazione del titolo, ragion per cui, nonostante il tutto sia stato creato per essere verosimile, sarà possibile anche incontrare situazioni abbastanza fantasiose per quel che riguarda i principi fisici stessi. La cornice che fa da sfondo al gioco e lega i vari livelli tra loro, è il viaggio del Professore intorno al Mondo per riuscire a conseguire il Nobel; il gioco sarà disseminato di estrosi premi intermedi, legati alla capacità dei giocatori di risolvere gli enigmi in maniera completa.
    Ad un’analisi più attenta, questo gioco ha due anime che convivono vicine: quella del puzzle game, sopra descritta, e quella della creazione di livello, che richiede una maggiore vena creativa ma che non pone, di fatto, limiti alla fantasia del giocatore. Sono molti i titoli che presentano una sezione editor anche sviluppata, dedicata ai giocatori più esperti, il punto è che in CM2 tale modalità sembra assumere una specifica connotazione, che la rende molto autonoma dal resto del gioco: i livelli, o laboratori per usare la terminologia interna del gioco, creati dagli utenti possono essere poi condivisi tramite la rete, permettendo cosi ad altri giocatori di giocare e valutare i lavori creati da altri e fornendo, quindi, un ulteriore stimolo per dedicarsi a questa attività. Questo aspetto dovrebbe chiaramente avere un suo peso rilevante anche sulla longevità del gioco nella modalità principale, fornendo materiale potenzialmente infinito anche a chi non ama dedicarsi alla fase d’editor.

    AGEIA PhysX, croce & delizia

    Rispetto al capitolo precedente CM2 presenta un’evidente miglioria nel comparto grafico, pur senza mettere in atto rivoluzioni: da quello che abbiamo potuto vedere si è lavorato molto soprattutto nella ricerca di un dettaglio maggiore, di texture di qualità superiore e nella creazione di fondali più articolati e vari, mantenendo sostazialmente intatta l'impostazione grafica generale in 3D. Questo capitolo dovrebbe presentare un più netto passo in avanti, invece, per quanto riguarda il motore fisico, potendo contare sulla tecnologia AGEIA PhysX, un vantaggio sicuramente non trascurabile per un titolo di questo tipo: naturalmente, il potersi avvalere di tecnologie avanzate come quella AGEIA rende CM2 abbastanza esigente in termini di risorse richieste, soprattutto per quanto riguarda il processore; la configurazione minima per poter giocare indica è Pentium 4 a 2,0 GHz, infatti, non proprio trascurabile considerando che stiamo parlando di un puzzle game.

    Crazy Machines 2 Crazy Machines 2 è un titolo un po’ folle, come il suo predecessore, ma ispira sicuramente simpatia e può risultare un acquisto interessante, considerando anche il prezzo, a patto di non avvicinarcisi con pretese eccessive. La vera forza di questo gioco risiede sicuramente in un gameplay capace di stimolare la capacità creativa e la fantasia dei videogiocatori, risultando per questo motivo, più di altri puzzle games, adatto per ogni tipologia di giocatore ed ogni fascia d’età: dall’utente in cerca di una veloce distrazione in un momento di relax al più accanito fan del genere, Crazy Machines 2 dovrebbe riuscire a soddisfare una gamma di giocatori abbastanza ampia. Da non sottovalutare anche la prospettiva educativa per i più piccoli, riguardo i rapporti causa-effetto. Questo primo contatto con il gioco è stato abbastanza positivo, attendiamo ora di poter mettere le mani sulla versione definitiva; ci sentiamo, ad ogni modo, di poter dire che è un titolo che merita attenzione, tenendo presente chi tratta di una piccola produzione un po’ fuori dagli schemi.

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