First look Demigod

Strategia, rpg o action?

First look Demigod
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Disponibile per
  • Pc
  • Defence of the ancients legacy

    Sempre più di frequente ci troviamo davanti a titoli che non possono essere racchiusi in una delle categorie classiche del gaming, in quanto frutto di una commistione di diversi generi: anche Demigod, il nuovo titolo di Gas Powered Games, rientra in questa schiera di titoli “cross over”.
    Il titolo trae dichiaratamente ispirazione dal famoso Defense of the Ancients, Mod di Warcraft 3: Reign of Chaos, mappa di difesa basata sullo scontro tra eroi il cui scopo è la distruzione della costruzione dell’avversario, segno che probabilmente le buone idee, tanto agogniate dalle software house, possono anche risiedere al di fuori del mondo dei professionisti.

    In occasione dell'ATARI Live 2008, l'evento di presentazione della lineup 2009, abbiamo avuto occasione di vedere in azione anche questo titolo atipico nel mondo degli RTS.

    Un posto fisso nel pantheon

    Il padre degli dei è sparito all’improvviso, lasciando uno posto vuoto nel pantheon: da tutti gli angoli del mondo mortale arrivano i Demigods, i semidei, per contendersi la posizione vacante tra le divinità, attraverso degli scontri ad eliminazione.
    Questa la semplice storia che fa da cornice a Demigod, e che dovrebbe dare un senso a scontri truculenti tra le potenti entità e i loro eserciti: come è facile intuire, in questo titolo il giocatore controllerà uno dei Demigods e sarà chiamato a sfidare suoi pari su mappe stile arena.
    Nell’introduzione abbiamo accennato al fatto che Demigod si presenti come una commistione di generi diversi, ma in verità tutto dipende da quale tipo di eroe si decide di impersonare.
    I Demigods si dividono in due categorie, Assassin e General: i primi caratterizzati da un approccio al gameplay di tipo action/rpg in terza persona, con l’eroe proiettato nel cuore della battaglia come un super soldato, mentre i secondi dal taglio tipico RTS, grazie alla possibilità di influire sul proprio esercito tramite ordini, magie passive e costruzione di strutture di supporto.
    In Demigod, a differenza dei classici RTS, le truppe entreranno continuamente in campo attraverso un portale, senza bisogno di essere create in apposite strutture e, in linea di massima, saranno al di fuori del controllo del giocatore, a meno che non si decida di vestire i panni di un General ovviamente.
    Anche in quest'ultimo caso, tuttavia, il controllo non sarà mai totale come ci si potrebbe attendere da un titolo di questo tipo, ma più improntato a direttive di ordine generale, al supporto o alla miglioria delle stesse.
    I Demigods selezionabili saranno un numero ristretto perché gli sviluppatori hanno optato per lasciare un margine più ampio alla personalizzazione e alla crescita del personaggio (con un sistema molto simile ai classici rpg orientali) che non alla grande varietà iniziale: l’obbiettivo è evidente, creare varietà ma anche un ambiente di gioco che sia facilmente riconoscibile ed assimilabile anche da chi non può passarci troppo ore.
    Quel che preoccupa di Demigod -prima ancora della sua semplicistica struttura di gioco- è anzitutto l'esiguo numero di mappe -solo 8- e la conformazione delle stesse.
    Ognuna di esse, infatti, non presenterà alcun tipo di ostacolo ma, al contrario, un percorso esageratamente lineare verso l'unico -sin troppo semplice- obiettivo di ciascuna missione: la distruzione della base nemica.
    Con un pò di fantasia, ed osservando attentamente i battlegrounds, abbiamo notato come, ipoteticamente, si potrebbe anche proseguire dritti sino alla base nemica, lasciando le nostre truppe (quando controllabili) ad impegnare semidei ed amenità nemiche.
    C'è poi da dire che le 8 location differiscono tra loro solamente per la forma e presentano una realizzazzione artistica davvero discutibile, non venendo per nulla collocate in ambientazioni credibili ma letteralmente sospese nel vuoto.
    Fortunatamente gli sviluppatori hanno previsto una modalità competitiva online che, se non altro, permetterà di sfidare cervelli umani ed obbligherà -almeno si spera- ad utilizzare strategie diverse ed ovviare in tal modo alla monotonia che noi stessi abbiamo provato osservando appena cinque minuti di gameplay.

    5 vs 5

    A livello visivo Demigod da una buona impressione generale, pur senza stupire, soprattutto grazie al character design, vario ed ispirato e facilmente distinguibile sulla mappa.
    Il motore utilizzato è quello di Supreme Commander (gli sviluppatori sono gli stessi del famoso titolo) che permette di manovrare in maniera efficiente lo zoom ed è sinonimo di solidità e pulizia: coò che conta veramente per questo genere di titoli.
    Modelli poligonali di Semidei, alleati ed avversari sono realizzati con molta attenzione e cura per il particolare, tanto che, avvicinando la telecamera, potremo distinguere facilmente le diverse unità tra loro ed ammiare animazioni ed effetti particellari (in caso di magie, ad esempio) di tutto rispetto.
    Il pregio di tale motore è indubbiamente la capacità di gestione degli elementi a schermo: dalle 20 alle 50 unità presenti senza alcun rallentamento e con una configurazione media -a detta del team-.

    E’ evidente, inoltre, che il prodotto è pensato soprattutto per l’online, dove il gioco permetterà anche dei team match fino a 5 contro 5, ed anzi proprio dal multiplayer trae probabilmente la sua vera ragione di esistere: la combinazione tra Assasins e Generals potrebbe dar vita a confronti molto interessanti, e su queste alchimie il titolo potrebbe costruire le sue fortune (o le sue sfortune).
    Il particolare approccio con un numero limitato di eroi da selezionare ed il reset del personaggio dopo alcune settimane dovrebbe permettere a molti di potersi confrontare evitando di penalizzare i giocatori occasionali.

    Demigod Demigod è un titolo molto particolare, ed è difficile dire se sarà capace di conquistare o meno i giocatori: molto dell’appeal di questo titolo dipenderà dal bilanciamento delle varie parti, e dalla sua capacità di rendere profondo il gameplay a dispetto di un concept di base molto semplificato. Sebbene alcune caratteristiche non siano, sulla carta, convincenti al massimo (in particolare le mappe troppo schematiche), il titolo stuzzica la curiosità e l’interesse soprattutto per la sua componente online: attendiamo la versione definitiva in uscita a marzo, con la speranza di poter avere tra le mani una variante di qualità rispetto ai classici del genere.

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