LEGO Indiana Jones
L'Ultima Crociata
Indiana Jones è un uomo fortunato. Ha viaggiato in lungo e in largo, visitato le più belle città d’Europa, conosciuto le donne più affascinanti del mondo ed ambito ai tesori più preziosi mai creati. E, come se non bastasse, ha anche bevuto l’elisir di lunga vita. Ma Indiana Jones è anche un uomo sfortunato. Tradito più volte dai suoi “fedeli” compagni d’avventura, inebetito dalla presenza autorevole del Padre (il professor Henry “Connery” Jones) e puntualmente sbeffeggiato dall’esercito nazista (da cui sembra non riuscire a liberarsi, come legati da un bizzarro destino), il nostro Indy ha quindi anche diverse gatte da pelare.
Ma a parte questo, con oltre 20 anni di onorata carriera archeologica (e altrettanti lustri sulle spalle), il caro vecchio Professor Jones non sembra avere assolutamente voglia di andare in pensione...
I Predatori della Licenza Perduta
Come la maggior parte dei lettori saprà, da alcune settimane sono iniziate le riprese di Indiana Jones 4, il nuovo film diretto da Steven Spielberg che annovera nel cast anche Shia LaBeouf (il protagonista di Transformers, qui nelle vesti del figlio di Indiana) e Cate Blanchett (Dama Galadriel, regina degli Elfi nella trilogia de Il Signore degli Anelli). In maniera rapida ed assolutamente poco sorprendente, la LEGO si è subito assicurata i diritti per produrre alcuni set di costruzioni dedicati alle nuove avventure dell’archeologo con frusta e cappello. E sempre senza alcuno stupore, ecco che i ragazzi di Traveller’s Tales, in collaborazione con LucasArts, prendono in mano le redini della licenza per la creazione di un videogioco ispirato proprio all’Indiana “LEGO” di recente concepimento. Il gioco è stato annunciato al Comic-Con di San Diego e dovrebbe uscire nel corso del 2008 su varie console, al momento non specificate. LEGO Indiana Jones si offrirà di riproporre alcuni dei momenti indimenticabili della trilogia cinematografica, mostrando in chiave umoristica diverse scene liberamente ispirate ai tre film di Steven Spielberg.
Troveremo quindi il primo episodio, il capostipite, lo storico I Predatori dell’Arca Perduta, in cui Indiana Jones, scampato ad un'avventura nella foresta amazzonica, riparte subito alla ricerca della mitologica Arca dell'Alleanza (sulle cui tracce si trovano anche i nazisti), attraverso le roventi dune del deserto egizio. A questo segue il divertente (ma forse il più debole dei tre) Indiana Jones e il Tempio Maledetto, ove il nostro archeologo, costretto alla fuga e accompagnato dalla cantante di night Willie Scott e dal piccolo Short Round, si ritrova sulle montagne tibetane al confine con l'India, alla ricerca di un crudele gruppo di adoratori della dea Kalì, colpevoli di aver rubato una pietra magica che protegge i villaggi della zona e rapito tutti i bambini. Ultimo, ma non certo per importanza, troviamo il monumentale Indiana Jones e L’Ultima Crociata, in cui Indy si mette sulle tracce del padre sequestrato dai nazisti in un castello in Germania, partendo poi con lui alla ricerca del Santo Graal, la leggendaria coppa da cui Cristo bevve durante l'ultima cena.
Ovviamente, se quanto appena scritto suonerà come un’inutile riassunto della vostra trilogia preferita, sapete già cosa aspettarvi dall’ultimo lavoro dei TT: scene “cult” come il masso rotolante alle spalle di Indy, oppure il percorso dell’uomo penitente alla ricerca del Graal saranno sicuramente alcuni dei momenti ludici più emozionanti di LEGO Indiana Jones. L’unico filmato mostrato al pubblico ha portato alla luce un gameplay in tutto e per tutto simile a quanto visto in LEGO Star Wars.
Non chiamarmi Junior!
Difatti, in maniera assolutamente identica ai due precedenti capitoli dedicati alla saga spaziale di George Lucas, anche in questo episodio troveremo un sistema di controllo di facile apprendimento, pensato per giocatori di tutte le età, in cui un tasto per il salto ed uno per l’attacco risulteranno utili per uscire illesi da situazioni che minacciano la nostra incolumità, oltre ad essere talvolta indispensabili anche per la risoluzione dei vari enigmi distribuiti in ogni area di gioco. Con molta probabilità, sempre prendendo come punto di riferimento i precedenti lavori di Traveller’s Tales, sarà anche possibile pilotare vari veicoli tra un livello ed un altro (chi ha detto Carro armato nazista?) oltre alla possibilità di creare il nostro personalissimo alter ego assemblando, in perfetto stile LEGO, le componenti del nostro omino. Ovviamente, sebbene sia ancora troppo presto per tirare le proverbiali somme sulle qualità ludiche effettive (compresa la presenza di un’eventuale modalità multiplayer inclusa nel prezzo del biglietto), LEGO Indiana Jones appare chiaramente votato a conquistare quel pubblico “mainstream” che si metterà in coda alla cassa per la visione del quarto capitolo delle avventure dell’archeologo interpretato da Harrison Ford (atteso nelle sale cinematografiche a partire dal prossimo mese di maggio). La speranza è che anche il pubblico “apocrifo” possa sentirsi piacevolmente sorpreso.
In un momento particolarmente florido per i “revival” anni ’80 (prima Miami Vice, poi i Transformers ed ora anche Die Hard), Traveller’s Tales coglie la proverbiale palla al balzo e si prepara a dare in pasto al pubblico di videogiocatori un vero e proprio tributo ad uno dei personaggi cinematografici più in voga nel secolo scorso, destinato anch’egli a ritornare alla ribalta nella sua quarta avventura ideata da George Lucas e Steven Spielberg. LEGO Indiana Jones è infatti un chiaro omaggio all’archeologo più famoso del mondo, un gioco d’azione e d’avventura che avrà dalla sua lo stile unico ed inconfondibile dei celebri mattoncini giocattolo, già apprezzato con la serie di LEGO Star Wars. Certo, con molta probabilità si tratterà un gioco semplice, nato con l’obiettivo primario di cavalcare l’onda del successo dei film (alquanto scontato). Ma è anche vero che l’ottima realizzazione tecnica, unita ad una buona giocabilità e ad un’elevata dose di umorismo, potrebbe avvicinare anche i giocatori da sempre poco simpatizzanti con questo tipo di speculazioni.
Sopratutto perché, a conti fatti, Indy è pur sempre Indy...
