First look Stronghold Legends

Quando le leggende lasciano con l'amaro in bocca...

First look Stronghold Legends
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  • Pc
  • Take2 ed EveryEye alla Game Convention!

    Nell'intimità dello stand Take 2 riservato alla stampa, durante la Game Convention di Lipsia ci è stato possibile visionare una Build di Stronghold Legends, ormai prossimo all'uscita americana (il titolo dovrebbe vedere la luce il prossimo 3 Ottobre).

    Si tratta di una sorta di Spin-Off del secondo capitolo della serie Stronghold, strategico in tempo reale che ha guadagnato discreto successo grazie ad un'impostazione molto particolare: una notevole precisione nella caratterizzazione del periodo storico in cui si ambienta ed un gameplay incentrato sull'organizzazione di una struttura difensiva piuttosto che su un esercito d'assalto.

    Come suggerisce la titolazione lo sviluppo di una roccaforte in grado di sostenere gli assalti avversari costituiva il fulcro di Stronghold 2 come del suo predecessore, ed una serie di idee piuttosto brillanti per garantire una buona varietà di situazioni ed unità, mantenendo tuttavia una coerenza realista, completava l'offerta ludica della saga.

    Le prime impressioni...

    Legends, per volontà del team di sviluppo, tradisce entrambi gli stilemi propri della serie: porta sugli schermi miti e leggende di grandi armate esistite solo nella fantasia e sposta l'attenzione sulla schermaglia aperta piuttosto che sull'organizzazione delle strutture difensive. Dobbiamo ammettere che, purtroppo, il prodotto perde gran parte del suo fascino.

    I tre eserciti disponibili non hanno alcuna connessione, appartententi a mitologie ed immaginari del tutto differenti tra loro: L'utente potrà infatti selezionare l'armata di re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda (il buono), quella di Sigfried e dei suoi guerrieri nordici (il brutto), oppure l'esercito del conte Vlad Dracula e delle sue abberanti creature (il cattivo). Fortunatamente ogni esercito dispone di una campagna a sè stante, ma non vediamo certo molto ispirata un'eventuale mescolanza delle tre fazioni durante le partite multiplayer. Volendo comunque sorvolare su questa scelta piuttosto infelice, si dovrebbe lodare l'intenzione di caratterizzare ogni armata con uno stile di gioco completamente diverso, cercando tuttavia di bilanciare il gioco delle parti.
    Il primo esercito, quello di Artù (legato alla campagna più lunga, dall'insorgere del re fino alla sua deposizione da parte del figlio: Mordred), si avvantaggia di un'organizzazione precisa e schematica, e fa del gioco di squadra il fulcro di ogni sua attività. Votato al Caos, di contro, Vlad il sanguinario dispone di unità non troppo costose, in grado di spingersi non viste oltre le file nemiche, così come di piccoli esseri volanti per cui le mura non sono un ostacolo, ed infine di mostriciattoli autolesionisti che fungono da truppe-kamikaze. Ben più diretto l'approccio di Sigfried: la forza bruta è il metodo con cui l'eroe nordico annienta gli avversari: a sottolinearlo il team di sviluppo ha mostrato un enorme gigante in grado di abbattere le mura difensive con pochi, possenti colpi di clava.



    In generale l'attenzione dei relatori si è concentrata sulle ultime due armate presentate, in quanto quella di re Artù appare fin da subito la più "standard": sarà apprezzata dai puristi dello strategico d'ispirazione medievale, che troveranno la possibilità di non abbandonare del tutto il contesto primordiale di Stronghlod. Non fosse, ovviamente, per la possibilità di ricorrere alla creazione di un Drago, la più potente unità a disposizione di ogni esercito, simbolo di Legends a tal punto che, oltre a dominare sulla scena dei menù di selezione, un piccolo Peluche a forma di lucertolone alato era presente nel press Kit offerto alla stampa.



    Dunque, ogni fazione potrà invocare in proprio aiuto il devastante potere di un drago (ognuno dei tre rettili avrà caratteristiche diverse), sebbene sia da ponderare bene il momento in cui utilizzare questa risorsa estrema: i Draghi saranno a disposizione del giocatore per un brevissimo periodo di tempo, ed il costo dell'evocazione sarà a dir poco proibitivo: fallire un assalto dopo aver evocato la mostruosità sputafuoco potrebbe significare una "bruciante" sconfitta, vista l'ingente spesa che avrà certamente abbattuto l'economia dell'esercito. Sembra dunque che, pur concentrando la sua attenzione sull'assalto, in Stronghold la gestione tattica del proprio esercito e delle risorse abbia un ruolo di rilievo.

    Modalità di gioco ed extra!

    Per quanto riguarda le modalità disponibili, una brevissima carrellata del menù di selezione è servita per far nostra l'offerta di Legends. Oltre alle campagne principali gli sviluppatori hanno preparato una serie di scenari "skirmish", raccolti nella modalità Legends Trail: si tratta di una serie di livelli molto eterogenei, di difficoltà crescente, in cui al giocatore sarà dato un obbiettivo sempre diverso.

    Per portare a termine questa modalità l'utente potrà decidere di "saltare" gli schemi più complicati, ma in tal manierà, al momento di giocare partite in rete, si troverà senza le preziose abilità che le stesse "Skip cards" gli avrebbero garantito. Proprio sull'offerta del gioco in rete si conclude la panoramica delle opzioni: oltre alle opzioni classiche (King of The Hill e relative variazioni), peri calamitare l'attenzione dell'utente sulla battaglia attiva, in Legends è presente una modalità "Capture the Estate", in cui per il giocatore sarà impossibili costruire strutture difensive. Se il numero di missioni (comprendente qualche altra "quest" multiplayer con obbiettivi predeterminati) non dovesse soddisfarvi, resta comunque l'editor di livelli, grazie al quale potrete costruire mappe e scenari da giocare in autonomia o condividere in rete.

    Anche l'occhio vuole la sua...

    Graficamente il titolo si mostra molto simile a Stronghold 2. Un livello di dettaglio che, per quanto mostrato, non stupisce affatto, e anzi penalizza le unità più piccole che restano poco caratterizzate, ed una texturizzazione cupa e non molto definita, unita a delle animazioni non del tutto convincenti.

    Di certo Legends non mira a ritagliarsi un posto fra gli strategici in tempo reale di prossima generazione: in generale il suo comparto tecnico sembra, anzi, abbastanza arretrato, e persino la caratterizzazione artistica dei modelli denuncia un lavoro di pre-produzione non molto attento.

    Un rinnovamento troppo calcato?

    Stronghold Legends non è un prodotto affascinante. Le carenze grafiche che saltano all'occhio alla prima visione non sono il problema principale (del resto ogni amante della serie o del genere sarebbe ben felice di chiudere un occhio, se il titolo proponesse un gameplay d'interesse).

    Quello che di Legends non convince è anzitutto la sua stessa natura di prodotto fantasy: per creare un gioco ispirato all'immaginario mitologico o fantastico serve anzitutto una marcata attenzione per il design di unità e personaggi, che a Legends manca: non basta andare a pescare fra i miti irrelati di diverse epoche e provenienze per creare un titolo allettante. Anzi, così facendo si rischia di proporre all'utente un miscuglio eterogeneo e non amalgamato, fatto di elementi che non riescono a stare assieme in modo del tutto convincente. Il primo difetto di Legends ci sembra proprio questo. Il secondo riguarda il tradimento di una concezione propria della serie ed insita anche nella sua titolazione: la gestione di una struttura difensiva. Mantenere le stesse meccaniche del secondo capitolo ma trascinarle in "campo aperto", proponendo battaglie Skirmish e modalità in cui è impossibile organizzare una roccaforte fa anzitutto perdere fascino al sistema di gioco e può poi risolversi in qualche problema di bilanciamento (che ci pare di aver intuito: ci riserviamo ulteriori commenti dopo una prova accurata).

    Stronghold Legends Da questo primo contatto l'impressione è che Stronghold Legends non sia più Stronghold e questo ci sembra un vero peccato: avremmo preferito "ricevere" dal team di sviluppo un RTS più ispirato ed evoluto, che non un prodotto che "segue" (Senza poterle raggiungere, a nostro avviso) le ultime mode del settore. Confidiamo che nei mesi che ci separano dalla pubblicazione del titolo, Firefly Studios sappia fare tesoro delle impressioni ricevute dai propri fans.

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