First look Watch Dogs

Primo impatto con la nuova, interessante IP di Ubisoft

First look Watch Dogs
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Ubisoft è una compagnia che ha sempre tentato di innovare, lanciando numerose nuove IP che, in seguito, hanno ottenuto un successo planetario, raggiungendo i vertici per quanto riguarda il gradimento e la resa commerciale presso il grande pubblico.
    Non stupisce, quindi, che al fianco di Just Dance 4, vera e propria gallina dalle uova d’oro per il mercato casual, e Assassin’s Creed III, attesissimo nuovo capitolo della guerra tra Assassini e Templari, Ubisoft proponga qualcosa di nuovo, miscelando sapientemente fonti d’ispirazione differenti.
    L’annuncio di Watch Dogs al termine della press conference che precede l’apertura dell’E3 2012, quindi, stupisce e convince fin dal primo momento, dando un assaggio di quello che potrebbe diventare uno dei prossimi million seller del colosso guidato da Yves Guillemot.

    Un futuro prossimo

    Il presupposto alla base di Watch Dogs è tanto interessante quanto abusato, anche in titoli del passato quali il mai dimenticato Mirror’s Edge: le città del futuro verranno a tutti gli effetti amministrate da software avanzati chiamati ctOS, acronimo di City Operating System, in grado di gestire la distribuzione dell’energia, i flussi di traffico e tutto il monitoraggio giornaliero utile a garantire la sicurezza dei cittadini.
    Tale accumulo di informazioni, però, andrà a formare una mappatura delle persone di incredibile precisione, migliorata anche dall’uso volontario dei social network, vero e proprio centro di raccolta dati per delineare un profilo realistico della città e dei suoi cittadini; in questo modo ogni persona verrà schedata in base ai propri gusti, pareri ed opinioni ed ogni aspetto della sua vita verrà passato al setaccio, in modo da ottenere una panoramica completa di ogni essere umano facente parte della collettività.
    Tali immense basi di dati saranno archiviate su supporti informatici ma, come è noto, ogni sistema ha un proprio punto debole che può essere sfruttato per violarlo...

    Un protagonista misterioso

    Watch Dogs annovera all’interno del proprio cast un personaggio sconosciuto, completamente a proprio agio all’interno del sistema, al punto tale da essere in grado di controllarlo semplicemente agendo su uno smarthpone che porta sempre con sé.
    Le sue reali intenzioni e le sue capacità sono ancora avvolte nel mistero ma una missione preliminare, mostrata durante la press conference di Ubisoft, denota un character design volutamente sibillino, che non sottolinea alcun tratto somatico caratteristico, con un approccio quindi che ricorda quello dei primi passi compiuti da Connor, il protagonista di Assassin’s Creed III, rimasto a lungo nell’ombra.
    La città in cui si muoverà il protagonista è scura, in principio silenziosa, e propone scorci che ricordano Chicago o la stessa Montreal, metropoli canadese nella quale proprio Ubisoft ha uno dei suoi quartieri generali: strade ampie battute dal vento, metropolitana che si sposta su binari soprelevati e marciapiedi percorsi da ignari passanti.
    Watch Dogs metterà subito in mostra la filosofia alla base del gioco, con il protagonista che sfrutterà tutto il potere derivato dal controllo del ctOS a proprio vantaggio, disturbando le comunicazioni sulle frequenze dei telefoni cellulari in modo da far allontanare il buttafuori all’ingresso di un locale alla moda, nel quale un artista molto noto sta tenendo un’esposizione di opere digitali, fattore che colloca il setting del gioco qualche anno indietro rispetto a quanto intuito all’inizio.
    In realtà proprio l’artista è il vero obiettivo, ma una volta penetrato nelle sale high tech della mostra il protagonista si renderà presto conto che non c’è, dovendo quindi pensare ad un metodo per farlo uscire allo scoperto.
    Molto interessante l’analisi in tempo reale delle persone presenti, permessa proprio da un accesso aperto e completo alle rete e ai dati che ospita, in aperta violazione a qualsiasi protocollo di sicurezza dei dati personali o di etica: ogni individuo inquadrato viene quindi messo a nudo, con tanto di data di nascita e punto debole, spesso emerso da una rapida analisi della fedina penale o della situazione economica, in grado di far emergere istantaneamente qualsiasi anomalia che possa allontanarlo dal tipico stereotipo della persona normale, come un piccolo furto per il quale ha già pagato il proprio debito con la giustizia o di una rata del mutuo saldata in ritardo.

    Metodi poco ortodossi

    Una volta fuggito dal locale, non senza essere stato individuato dalle guardie in seguito all’ascolto di un chiamata effettuata da una delle dipendenti dell’artista, il protagonista si muoverà verso un vicino incrocio, sotto ad un acquazzone che riporta prepotentemente alla mente alcune scene simbolo di Inception, il film di Christopher Nolan con protagonista un grande Leonardo DiCaprio.
    Il fuoristrada in arrivo, rapidamente inquadrato e tenuto sotto osservazione dalle telecamere installate su gran parte del territorio cittadino, riveleranno l’obiettivo, permettendo al giocatore di scegliere la strategia di approccio più congeniale: nella demo si è dato ampio spazio alla spettacolarità, andando ad intervenire su una centralina di gestione del traffico, desincronizzando quindi i semafori in modo da innescare un gigantesco tamponamento.
    A seguito dell’incidente Watch Dogs proporrà un approccio più classico, nel quale è possibile utilizzare qualunque protezione per difendersi durante scontri a fuoco che vedono come protagonista un Bullet Time al contempo classico e leggermente differente rispetto al solito, grazie ad effetti che donano un look dark e sottolineano l’esplosione delle pallottole, non nascondendo momenti di estrema violenza, come quello in cui un uomo coinvolto nello scontro viene estratto a forza dal veicolo, con la moglie a fianco colpita a morte da un colpo vagante.
    La demo si conclude alludendo ad un ampio supporto al multiplayer, innescate dall’uso delle tecnologie della città per spiare altri giocatori, seguendone i movimenti e le azioni in ogni momento.

    Watch Dogs Ubisoft stupisce, presentando una nuova IP in un momento storico complicato per l’industria, che continua a voler osare poco producendo seguiti su seguiti. Watch Dogs sembra invece un tentativo in una direzione differente, in grado di miscelare molte fonti d’ispirazione differenti, dallo stesso Assassin’s Creed a Hitman, con un taglio cinematografico moderno e personale. Avremo sicuramente modo di provare con calma Watch Dogs nei prossimi mesi ma già da questo primo assaggio il nuovo progetto di Ubisoft si dimostra di assoluto interesse.

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