First look Yoshi's Island 2

Il platform definitivo sta per tornare

First look Yoshi's Island 2
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  • DS
  • Yoshi Island è “il” platform. Uscito nella fase finale della vita del SuperNes, non solo sfruttava fino all'osso le capacità tecniche del 16 bit Nintendo, ma sfoggiava uno stile che osiamo definire perfetto: un tratto cartoon ispirato a disegni tipicamente infantili; colori vivaci, personaggi ben caratterizzati e tenerissimi. E questo era solo il contorno: il gameplay di Super Mario World 2 (titolazione completa) era vario, semplice, divertente. Immediato e profondo, ineccepibile. In sostanza, un platform bidimensionale una decina di anni avanti a tutti gli altri giochi della sua categoria, e probabilmente all'intera industria videoludica.
    L’indiscussa superiorità del titolo risultava chiara, e tutt’ora apparirà lampante a chi voglia dedicarsi a qualche pomeriggio di retroaming, fin dalle prime battute di gioco, in cui i dettagli infinitesimi accorrono a delineare una scena visiva e concettuale senza pari, complessa e costituita da numerose, incredibili innovazioni. A parte l'inerzia con cui Yoshi si muoveva nel suo mondo, una sottile accelerazione quando si accennava un tocco al pad, ed una speculare decelerazione quando lo si lasciava, anche gli oggetti ed i nemici erano in qualche modo soggetti alla gravità ed alle collisioni, rotolando o scivolando lungo pendii o rimbalzando con ottime reazioni tra gli elementi del fondale. Unendo tutto questo ad un level design eccellente, e ad un mare di idee geniali che lo sfruttavano alla perfezione, si otteneva il platform 2D definitivo.
    Con il passaggio del 2D al 3D molti giocatori sono rimasti orfani del loro genere preferito. Se già pochissime Software House rischiarano nella produzione di platform 2D su Psx, Saturn e Dreamcast, possiamo dire che questo genere sia praticamente morto su Xbox, Ps2 e Gamecube.
    Sono stati i Team di Nintendo gli unici a portare avanti una tradizione decennale, con il GBA prima ed il DS poi, piattaforme perfette per questo genere di gioco. E dopo l’eccellente conversione di Yoshi Island per GBA e quella piccola gemma di Yoshi Touch 'n Go per DS (che riusciva ad evolvere e migliorare l’eccelso gameplay di cui sopra), Nintendo ha deciso di renderci non poco frementi nell’attesa dell’annunciato Yoshi Island 2, titolo che, finalmente, abbiamo potuto provare durante l'E3 2006.

    Per fortuna la postazione di gioco non era molto affollata ed abbiamo potuto testare il gioco abbastanza a fondo. Riavviando la partita iniziata da un altro giocatore e guardiamo la schermata dei titoli. La prima perplessità: il titolo è sviluppato dagli Artoon e non da Nintendo. Molto strano: gli Artoon sono un gruppo di ex dipendenti Sega, molto legati a Microsoft nel mercato delle home console (hanno realizzato i primi due Blynx), attualmente impegnati nello sviluppo di Blue Dragon.
    Inizia il gioco e bastano pochi istanti per capire che c'è qualcosa che non va. Sebbene il protagonista indiscusso della scena, ed il carattere generale del design visivo ricordino in tutto e per tutto Yoshi’s Island, allo stesso tempo mancano quei piccoli elementi di cui sopra, la cui assenza fa capire di essere di fronte ad un titolo molto diverso dall’originale.
    La prima cosa che salta agli occhi di un giocatore attento è la minore fluidità con cui il tutto si muove. Un dettaglio francamente incomprensibile vista l'enorme potenza del DS rispetto al GBA anche nella gestione del 2D. Inoltre la risposta ai comandi, rispetto alla versione GBA, è di gran lunga inferiore. Yoshi si muove e risponde con meno precisione rispetto al primo capitolo, ed il feeling di gioco risulta profondamente diverso. Abbiamo giocato alcuni minuti per capire da quali elementi derivasse la differenza fortemente percettibile. Ci siamo resi conto che quella sottile trama di leggi fisiche (gravita ed inerzia) che caratterizzava i movimenti del primo Yoshi, non era presente o comunque implementata con meno accuratezza. Un vero peccato: che gli Artoon non abbiano saputo cogliere uno degli elementi più significanti della vecchia produzione?

    Il gioco ovviamente si sviluppa sui due schermi, ed è possibile spostare l'azione principale sullo schermo preferito, premendo la croce direzionale (su/giù) + B. Il tutto risulta decisamente frustrante quando ci si rende conto che questa funzione sembra implementata in maniera approssimativa: non sempre l’input del comando corrisponde ad un effettivo cambiamento della scena. Speriamo vivamente che sia un problema relativo alla versione dimostrativa. Tra le novità apportate al gameplay c'è la possibilità di cambiare "cavaliere", passando da baby Mario (capace di correre molto velocemente) a baby Peach, in grado di far volare Yoshi sfruttando le correnti ascensionali sparse per i livelli, aprendo, dopo il salto, un piccolo ombrello. Sarà possibile cambiare passeggero fermandosi alle fermate delle cicogne (tipo un Bus Stop) sparse per i livelli. Un idea decisamente carina che aggiunge profondità al gameplay.
    Dal punto di vista tecnico/grafico il gioco è una gioia per tutti i fan del 2D, però, sebbene lo stile grafico sia lo stesso del precedente capitolo, nel complesso questo risulta a tratti meno convincente anche rispetto a Yoshi Touch 'n Go, che invece era riuscito a catturare perfettamente lo spirito dell'originale riproponendolo ed arricchendolo con molti nuovi elementi. Sarà forse la combinazione di colori poco vivi (almeno nei primi livelli da noi provati) o la scarsa ispirazione di certi elementi grafici, ma il design di alcuni livelli non ci ha convinto appieno. Altri invece sono decisamente riusciti, ricchi di colori tratti ed idee intriganti.

    Yoshi's Island 2 Siamo dell'idea che i giochi vadano giudicati anche in base allo sfruttamento dell' hardware su cui girano. Nel caso del Ds non è solo una questione tecnica e grafica, ma anche di implementazione delle novità legate all’hardware. Se Yoshi Touch 'n Go è una delle migliori dimostrazioni di originalità e divertimento relative a nuovi sistemi di input, c'era da aspettarsi un integrazione ed estensione di queste idee con quelle dell'originale per Super Nes. Ed invece no. Né il touch pad né il microfono hanno alcune funzione in Yoshi Island 2. Il che sarebbe anche accettabile, nell'ottica di un seguito classico, magari per GBA. Ma Yoshi Island 2 è anche un gioco per Ds, ed il Ds andava sfruttato, sopratutto se si considera che le idee erano già pronte e funzionavano alla grande. Anche non volendo considerare questo elemento, analizzato come seguito di un capolavoro il lavoro degli Artoon non risulta essere all'altezza del suo capostipite. Forse guardandolo come un platform tra tanti lo si potrà apprezzare aldilà dei difetti segnalati. Detto questo, ricordiamo che la versione su cui abbiamo messo le mani era una demo rilasciata esclusivamente per l'E3, e che per un giudizio approfondito è d'obbligo una prova estesa della release finale. Anche perché, un titolo di questo calibro, merita tutta la nostra e la vostra attenzione.

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