Guida P6n - SLI

Il 650i sotto torchio

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Il mondo dell'informatica, come ogni altro settore tecnico, è un crogiolo di nomi, sigle, acronimi, a prima vista incomprensibili a chi non ha almeno una laurea in merito.
Tuttavia c'è un componente il cui significato, la cui funzione e soprattutto la cui importanza emergono chiaramente dal nome stesso: parliamo della Scheda Madre.
Senza di essa il processore più potente o la scheda video più performante rimarrebbero semplici pezzi di silicio, elaborati senza dubbio, ma di una utilità paragonabile a quella di una zanzara.
La motherboard infatti rappresenta l'elemento chiave dell'intera archittettura: è colei che ospita tutte le componenti, conserva le interconnessione fra esse e ne gestisce le comunicazioni, creando quindi la sinergia fra le parti che rendono un Pc moderno capace di compiere tutte le esotiche attività a cui siamo ormai abituati, ma che difficilmente qualche decade fa qualcuno si sarebbe immaginato.
In parole molto semplici abbiamo dato un'idea di cosa è il chipset: null'altro è che l'ossatura telematica su cui è costruita una scheda madre e che appunto conferisce ad essa le capacità che abbiamo detto qualche rigo sopra.
Per tanto, quando intendiamo giudicare una motherboard occorre per prima cosa valutare la bontà del chipset che essa adotta, nello specifico andando a giudicare il grado di espandibilità che questo consente e quindi quanto possa essere intelligente come investimento nell'ottica di futuri upgrade.
C'è dell'altro: occorre tenere in considerazione anche il numero di possibili connessioni, sia verso periferiche esterne che componenti interne, che vengono offerte.
Il tutto deve essere all'insegna dell'ordine e della rigorosità: una scheda in cui ad esempio viene montato un sistema di dissipazione passiva talmente ingombrante da rendere impossibile connettere un molex senza smontare mezzo Pc, è inaccettabile, per non parlare della collocazione dei connettori per gli Hard Disk, un altro dettaglio importante nella valutazione complessiva. Con queste premesse passiamo a parlare della motherboard che MSI ci ha gentilmente proposto di analizzare: stiamo parlando della P6N-SLI PREMIUM, una scheda madre con chipset Nvidia 650i, ovvero la risposta californiana ai famigerati 965 e 975 di INTEL.

Un popolo di navigatori

Prima di inoltrarci nel discorso, è necessario spendere qualche parola sui vari modelli di Nforce 6 per fare un po' di luce sul percorso che andremo ad intraprendere.
Essenzialmente i chipset per processori Intel (la I accanto al numeretto significa appunto questo) che il colosso californiano annovera in carniere sono i seguenti, in ordine decrescente di caratura: abbiamo l'Nforce 680i SLI, il 680i LT SLI, il 650i SLI ed il 650i ULTRA.
Senza entrare troppo nel merito, possiamo dire che questi vari modelli corrispondono, oltre che a tutta una serie di funzionalità specifiche, ad una fascia di mercato particolare ben precisa.
Parliamo ad esempio di ciò che è in grado di forniredel il 680i (del quale fra l'altro abbiamo già speso qualche carattere in questa sede), che rappresenta un chipset di fascia altissima. Nel caso specifico, giusto per fare qualche esempio, il chipset è in grado di dare pieno supporto alle memorie SLI, moduli RAM prodotti da terzi e certificati da Nvidia per la loro capacità di spingersi ben oltre gli 800 Mhz delle classiche DDR2, oppure della presenza di una aggiuntiva porta PCI EXPRESS a 8x, oltre alle due full 16x utili per sistemi grafici SLI, per un papabile ulteriore GPU adibita ad esempio al calcolo della fisica.
Insomma, solamente parlando di queste due feature e senza bisogno di tirarne in campo altre, è facile dedurre che un prodotto basato su un chipset del genere può risultare interessante quasi esclusivamente agli appassionati Hardware, che chiedono solo il meglio e che fanno del possedere un computer al top per performance ed ottimizzazione, una vera e propria ragione di vita.
Prodotti del genere, essendo di nicchia, non hanno certo un prezzo abbordabile : il chipset 680i viene fornito ai costruttori da Nvidia stessa per 120 dollari circa, per tanto non c'è assolutamente da meravigliarsi se una scheda madre con tale chipset può arrivare a costare anche 300 euro.
Pertanto, per non lasciare al proprio destino gli utenti un po' meno ambiziosi, Nvidia ha progettato dei chipset che si rivelassero più attraenti per un rapporto qualità prezzo, mirato verso un utilizzo meno esuberante del pc.
Questo non significa affatto che i chipset meno dotati si rivelino essere piattaforme adatte solamente ad un pc da ufficio: non scordiamoci che in primis soltanto Nvidia con le proprie schede madri offre supporto per sistemi a doppia gpu SLI, quindi tutti i chipset strizzano accentuatamente l'occhio al popolo dei gamers.
Dopo questa lunga e doverosa precisazione siamo finalmente in grado di parlare delle caratteristiche del Nforce 650i SLI, piattaforma di alto livello studiata per reattori grafici equipaggiati con due schede video californiane, ma con un target più aperto rispetto a quello del 680i.

650i questo sconosciuto.

Un chipset possiede due cuori, se ci permettete la licenza poetica.
Ognuno di essi è un nucleo chiave di gestione delle comunicazioni e dei dispositivi, in grado quindi di collegare un certo numero di elementi.
Entrambi i centri sono connessi fra di loro in modo particolarmente veloce: immaginateli come due capi cantiere in perenne contatto, il cui ruolo è quello di gestire due squadre distinte di muratori.
Se questi due gruppi di lavoro non comunicassero fra di loro attraverso il caposquadra, ma piuttosto si affidassero al passaparola, non c'è da immaginarsi che caos e quindi che ridotta produttività ci sarebbe all'interno del cantiere.
Ecco quindi detto in soldoni cosa sono il NORTHBRIDGE e il SOUTHBRIDGE, nomi classicamente dati a questi due controllori, che nell'architettura Nvidia Nforce6 prendono il nome di SPP (System Platform Protcessor) ed MCP (Media and Comunication Processor). Al falò prendono parte anche le due porte PCI EXPRESS 16, denotando una differenza sostanziale fra il 650i ed il fratello maggiore 680i.
In quest'ultimo per garantire una ampiezza di banda 16x, Nvidia ha collegato una porta PCI EXPRESS ad ogni controllore: il traffico dati di comunicazione fra le due sarà gestito quindi sul canale di comunicazione principale fra i due cuori, con la possibilità di ottenere a sua volta un aumento di banda grazie alla tecnologia LINKBOOST.
Nel 650i invece la connessione di controllo fra le schede è totalmente a carico dell'SPP, il che si traduce in un funzionamento a piena banda della porta primaria quando utilizziamo una scheda soltato (PCI-E 16X), ed un dimezzamento del massimale di traffico quando è in azione lo SLI (quindi PCI-E 8X a porta).
Questo non si traduce in un grosso calo di prestazioni a pari schede: senza ombra di dubbio una banda maggiore significa una capacità di calcolo anch'essa maggiore, ma va anche detto che un sistema SLI non manca certo di cavalli vapore.
Se uniamo a tutto questo che molte schede non riescono ancora a sfruttare a pieno l'ampiezza di banda PCI-E 16X, possiamo dormire sonni tranquilli.
Parlando del processore, il 650i è in grado di assicurare una buona compatibilità con i processori socket 775: sulla nostra MSI P6n-SLI potremo tranquillamente alloggiare un qualsiasi modello di INTEL CORE DUO 2 e di CORE DUO EXTREME, sia a core doppio che quadruplo.
Se abbiamo un processore che ha visto qualche natale in più possiamo stare tranquilli: c'è posto anche per i Pentium D, i Celeron D ed i Pentium 4.
Questo è reso possibile dalla scalarità del FRONT SIDE BUS (FSB, ovvero il collegamento, il bus, tra SPP e processore)che può tranquillamente adottare uno specchio di frequenze che va da1066 a 533 MHz.
C'è dell'altro: nel secondo semestre 2007 Intel ha intenzione di lanciare la nuova generazione di CORE DUO 2, ovvero una famiglia di processori basati su un'architettura simile ai genitori ma con ovviamente delle funzionalità nuove aggiuntive,e soprattutto funzionanti con un FSB a 1333 MHz.
La progettazione dell'Nforce 6, e quindi anche del 650i, si rivela essere lungimirante sotto questo aspetto, in quanto le schede basate su questo chipset si rivelano essere abili ed arruolate a lavorare a questo tipo di frequenze.
Ovviamente questa potenzialità è sulla carta, visto che al giorno d'oggi non è possibile testare una simile eventualità, ma lascia aperta di buon grado la porta a futuri e mirati upgrade di sistema, fattore di non poco conto quando intendiamo valutare l' acquisto di una nuova scheda madre.
Inoltre, visto che i processori Intel non adottano un controllore della memoria direttamente integrato nel Die, questa componente chiave per la l'iterazione fra CPU e RAM è direttamente impiantata nel Northbrigde della scheda madre, nel nostro caso nell'SPP.
Nel chipset Nforce questa componente prende il nome di DASP 4.0 (Dynamic Adaptive Speculative Pre-Processor), basata su tecnologia proprietaria Nvidia QuickSync.
Sostanzialmente, se il processore dovesse attendere ogni volta che richiede una dato contenuto in ram, a causa dei diversi tempi di accesso, delle latenze e delle frequenze di lavorazione totalmente differenti, quest'ultimo si troverebbe costantemente nella situazione di attesa, e quindi il lavoro svolto al fin della fiera non sarebbe affatto copioso.
Pertanto (tralasciamo i discorsi sull'overhead e sulla deschedulazione di processi, altrimenti occorrerebbe scrivere un tomo in merito), tramite alcuni particolari algoritmi, il gestore della memoria è in grado di prevedere statisticamente quale sarà la prossima locazione di memoria che il processore richiederà per portare a termine i propri oscuri fini.
Questo ottimizza il lavoro e l'efficienza della macchina, per tanto è un aspetto da non sottovalutare affatto.
Per quello che concerne le memorie, il 650i è pienamente compatibile con le attuali DDR2, che possono essere lasciate libere di correre per una gamma di frequenza che investe i valori 800, 667 e 553 MHz (ovviamente in DUAL CHANNEL).
C'è da dire una cosa: il chipset 680i è in grado di dare appoggio anche alle memorie certificate SLI, ovvero moduli RAM che gondono di una particolare certificazione Nvidia, che null'altro significa che la capacità di lavorare a ben 1200 MHz.
Il 650i non implementa questa funzionalità e se vogliamo, questo non è un elemento che influisce negativamente sulla valutazione, visto che parlare di memorie SLI significa parlare di moduli sì di qualità, ma di costo tutt'altro che accettabile, perciò poco adatti al target di utenti per cui è stato sviluppato il chipset in questione.
Il limite è sinceramente un altro: l'incompatibilità con il nuovo standard di memorie che dovrebbe affermarsi in un futuro informatico quantomeno prossimo.
Stiamo parlando del nuovo standard DDR3, al momento acerbo, ma che sicuramente abbraccerà la produzione futura di RAM nell'anno futuro.
Qui entra in gioco una valutazione particolare: quanto tempo occorrerà a questa nuova tecnologia per arrivare ad un punto di maturazione sufficiente per valutarne l'acquisto?
Se ricordiamo, le prime DDR2 soffrivano di latenze molto alte, che se pur accompagnate da generosi aumenti di frequenza, non le rendevano così poi superiori in performance rispetto i vecchi moduli DDR.
Se questo cambiamento avverrà in tempi piuttosto lunghi, potrebbe rivelarsi azzeccato l'acquisto di una scheda con il chipset di cui stiamo parlando.
Senza ombra di dubbio, prima o dopo, ci troveremo di fronte ad un aut aut: o rinunciare all'acquisto delle nuove DDR3 o cambiare scheda madre, il che ovviamente non ci fa molto piacere.
Questo aspetto è destinato a rimanere in ombra per ancora molto tempo, quindi non possiamo considerarlo un pericolo imminente.
Tuttavia per essere obbiettivi, è necessario abbassare leggermente il voto finale della scheda, specialmente una volta scoperto che Intel ha già immesso sul mercato delle schede madri con il nuovo chipset P35, capace di dare supporto alle memorie del futuro.
Se il domani si rivela essere non privo di interrogativi, il 650i assicura una buona compatibilità con le periferiche del passato.
Infatti sulle schede madri di ultima generazione è molto difficile trovare due canali EIDE: molto spesso ne è disponibile uno soltanto.
Il chipset in questione va in controtendenza rispetto al trend attuale e ne equipaggia appunto due a 133 MHz, assicurando quindi la possibilità di connettere al pc sia due lettori / masterizzatori EIDE, che due vecchi dischi, casomai rimanenza di un precedente pc.
Tutto questo è reso possibile dall'adozione come MCP, del MCP51 già usato nel chipset Nforce 430i, che prevedeva appunto un'attenzione maggiore verso il non più giovane standard Parallel ATA.
Buono anche il supporto per i nuovi supporti SATA II: il 650i offre 4 porte di connessione, contro le 6 del 680i.
Questo non rappresenta un ostacolo per il controller RAID, capace di lavorare su tutti i canali SATA e quindi di supportare le modalità le modalità 0, 1, 0 + 1, 5 e JBOD.
Per rimanere in tema di hardisk, diciamo che il chipset 650i offre anche la possibilità di sfruttare una disco esterno con interfaccia ESATA.
La porta di comunicazione si trova nel pannello posteriore della scheda, accanto a quattro porte USB 2.0 ( è possibile connetterne altre 4 tramite connessione interna), una FireWire ed una porta Fast Ethernet 10/100/1000 Mbit.
A differenza del fratello maggiore 680i, il 650i non implementa le tecnologie FirstPacket and DualNet, soluzioni pensate per un uso ottimizzato del traffico di rete, basato su politiche di priorità nello smistamento dei pacchetti e sull'utilizzo corale delle due porte Fast Ethernet, capaci di rendere il pc un piccolo gateway domestico e di velocizzarne il traffico TCP/IP.
Il motivo è semplice: l'MCP del 650i implementa una sola scheda di rete, per tanto non avrebbe senso parlare di lavoro di squadra fra porte, oltre al fatto che tutto ciò alzerebbe ancora i costi di produzione e quindi il prodotto cadrebbe fuori target.
Interessante anche il comparto audio integrato, specialmente per quello che riguarda il supporto multicanale: il sottosistema AZALIA HD basato su chip Realtek montato sul 650i è in grado di supportare anche sistemi 7.1, quindi ben otto canali.
C'è posto per le ormai classiche porte Optical SPIDIF out e Coaxlial out, per tanto coloro che intendono collegare il pc ad un amplificatore esterno, possono dormire sonni tranquilli.
Inoltre la motherboard offre anche un connettore interno SPIDIF per connettere il comparto sonoro ad un possibile scheda video dotata di uscita HDMI: come è facilmente intuibile, la nuova interfaccia dell'alta definizione verrà sfruttata a pieno, rendendola capace di traghettare sia segnali video che audio.
Dopo aver tanto parlato del chipset 650i siamo finalmente in grado di spendere due parole su come MSI, nella sua P6N-SLI PREMIUM, sia riuscita a implementare l'architettura suggerita da Nvidia.
Diamoci da fare.

MSI P6N-SLI PREMIUM

La prima cosa che salta all'occhio guardando la P6N-SLI è il generoso sistema di raffreddamento passivo, costituito da una serie di dissipatori collegati da HEAT PIPE.
Questa soluzione, fra l'altro consigliata da Nvidia per il proprio chipset, si rivela essere un ottimo compromesso fra dissipazione e rumorosità.
Infatti, sappiamo quanto sia importante quest'ultima al giorno d'oggi: spesso i Pc più potenti si rivelano essere vere e proprie fornaci, e non è certo confortevole sentire il sibilo costante delle numerosi ventole che hanno il compito di freddare gli spiriti.
Pur essendo di dimensioni generose, il sistema passivo proposto da MSI lascia spazio anche a dissipatori per CPU non standard, per la felicità del popolo dei modders.
In questo contesto risulta però scomodo piazzare il molex a 8 pin per l'alimentazione diretta del processore (ATX 12V), sia perchè la presa femmina è molto vicina all'heat pipe superiore, sia perché quest'ultima si trova molto più in basso rispetto agli standard che la vedono vicina al bordo superiore della motherboard.
Per il resto la maggioranza delle porte si rivela essere disposta in modo piuttosto razionale, per tanto assicurano una buon accesso in qualsiasi situazione.
Ad esempio i plug femmina SATA sono disposti leggermente sopra la linea che passa attraverso la seconda interfaccia PCI EXPRESS (la più bassa per capirsi), dando quindi modo di montare agevolmente schede video con sistemi di dissipazione a doppio slot di ingombro.
Forse qualche problemino lo potremo avere quando effettivamente equipaggiamo il nostro pc con due schede in SLI, ma da un certo punto di vista è logico ritrovarsi un attimo nello stretto quando abbiamo a che fare, ad esempio, con due 8800.
Purtroppo non ci ha convinto la posizione del connettore FLOPPY , posta nell'angolo in basso a destra della scheda.
Da questa posizione occorre un cavo Floppy di dimensioni particolarmente generose per riuscire a collegare l'apparecchio, specialmente nel caso si abbia a che fare con un case big o full tower.
Buona invece la spaziatura e l'allocazione delle varie porte PCI: poco sopra la prima PCI- E 16X troviamo quella ad 1X, comoda in quanto l'accesso al pannello posteriore avviene subito sopra il blocco della prima GPU, ottimizzando quindi gli spazi.
Sotto la seconda PCI-E per schede video troviamo invece una batteria di tre PCI standard, una di meno rispetto le effettive potenzialità del chipset.
Il motivo di questa mancanza è semplice: la PCI assente sarebbe dovuta essere fissata fra le due PCI EXPRESS video, posto invece occupato dal selettore per la modalità SLI, sfruttato da MSI per attivare la modalità multischeda sulle due interfacce elettriche.
Infatti per poter mettere in funzione tale features occorre andare ad intervenire manualmente sulla motherboard, estraendo la scheda posta nel selettore ( di default impostato su SLI off) e modificarne l'orientamento per poi reinserirla.
In questa modo entrambe le PCI inizieranno a lavorare ad 8X e lo SLI sarà attivo, almeno a livello hardware (per l'attivazione software meglio fare un salto nel pannello di controllo Nvidia).
Disponibile inoltre un interfaccia interna COM, utilissima per connettere una vecchia porta seriale qualora qualcuno ancora ne avesse esigenza.
Va detto che la quest'ultima ( nella versione esterna, da montare sulla piastra posteriore PCI, come un blocco di USB che tutti conosciamo) non è presente nella confezione, percui occorrerà acquistarla separatamente.
Tuttavia approviamo questa predisposizione: al giorno d'oggi le periferiche seriali sono sempre più rare, ma senza dubbio una scheda che da sempre supporto a questo standard, anche se non direttamente sul pannello posteriore, ha il pregio di cavar d'impiccio i possessori di vecchie periferiche, altrimenti costretti a sostituirle.
Sempre per parlare di porte poste in zone piuttosto scomode, spendiamo due parole sugli slot di collegamento per USB aggiuntive e per un eventuale pannello audio anteriore, quindi frontale al case.
Tutte queste porte di connessione si trovano in posizioni a rischio: le usb sono nelle immediate vicinanze del connettore Floppy, mentre l'uscita per il frontalino di controllo audio, rimane esattamente sotto l'ultima porta PCI, quasi nell'angolo inferiore sinistro della scheda.
Anche in questo caso, se un utente decide di sfruttare queste connessioni potrebbe correre il rischio di dar vita ad una vera e propria matassa di fili, viste le posizioni poco naturali di queste interfacce che obbligano senza dubbio a sovrapporre più cavi, nei casi di chassis ampi a prolungarli.
In definitiva, la P6N- SLI PREMIUM, si rivela essere ottima nel design per un utilizzo parziale delle porte interne, mentre un po' meno gestibile se l'utente intende connetterci tutto il possibile.
Questo situazione non le permette di avere pieni voti per praticità di utilizzo, ma ciò non toglie che sia una scheda dalla solida architettura e quindi da più che discrete performance, come vedremo più avanti nei test.
Prima di passare a questa fase della recensione, spendiamo qualche parola sul bios della scheda e quindi sulle potenzialità di overclock che la motherboard targata MSI mette a disposizione.
Infatti oltre che alle classiche e sempre più evolute funzionalità messe a disposizione dal BIOS per il chipset, MSI ha ben pensato di integrare nella ROM del Basic Imput Output Sistem, alcune funzioni di overclock automatico per la felicità di coloro che fanno di questa pratica uno stile di vita.
Il sistema proposto da MSI di chiama D.O.T (Dynamic Overclocking Tecnology), e come dice il nome è una tecnica che si propone di aggiustare dinamicamente la frequenza della CPU in base al carico di lavoro che questa deve sostenere.
Infatti nel caso la CPU sia carica di lavoro, la motherboard sarà in grado di innalzare le frequenze di funzionamento per aiutarla nel cavarsi dall'impiccio.
Se invece il processore si trova in una situazione di scarsa attività, i valori precedentemente alzati, vengono ripristinati alla soglia di default, sia per non sprecare energia sia per stressare inutilmente le componenti.
Ci sono ben sei livelli su cui può operare la tecnologia D.O.T., delineati dal massimale della frequenza ( in punti percentuale) a cui il processore può lavorare: si parla di incrementi che partono da un minimo di un punto percentuale ad un massimo del 15%.
Se invece qualcuno vuole fare da se, senza seguire nessuno schema prefissato, può tranquillamente accomodarsi e gestire il sistema come meglio crede.
E' possibile infatti intervenire sui tutti i parametri classici e chiave riguardanti frequenze e voltaggi sia di CPU che memorie: questo permette quindi di overclokkare il proprio sistema a piacimento.
Sempre a sostegno di questa pratica, MSI ha ben pensato di equipaggiare la propria motherboard con un tasto Clear CMOS, che essenzialmente ha il compito di resettare il BIOS alle impostazioni di fabbrica, e quindi far ripartire il computer nel caso di un taroccamento delle frequenze troppo azzardato.
Questo tasto sostituisce quindi il classico Jumper per flashare il BIOS, andandolo direttamente ad inserire su appositi connettori: senza dubbio una comodità in più, che gli smanettoni più accaniti sapranno bene apprezzare.
Dopo quanto detto, dedichiamoci quindi ai test a cui abbiamo sottoposto la P6N-SLI Platinum, per finalmente testare con mano le sue effettive potenzialità.

Sotto torchio

Cercare di trarre un profilo prestazione di una motherboard, usando appositi benchmark, non è esattamente un operazione immediata come ad esempio fare altrettanto con una scheda video.
Infatti una scheda madre è rigidamente vincolata all'hardware che ospita per quel che riguarda le performance: se ad esempio montiamo una poco recente Geforce 6600 su una motherboard di ultimissima generazione non possiamo certo aspettarci di ottenere valutazioni spaziali sulla capacità grafica del sistema.
Ragionare in performance è quindi sbagliato, ma tuttavia possiamo compiere dei paragoni, equipaggiando varie schede madri con il solito processore, la solita ram e la solita scheda video, ed è esattamente quel che faremo.
Per tanto cercheremo di confrontare 3 schede basate su chipset simili ma diversi: il 680i e il 650i.
Per quello che riguarda il chipset più pompato di casa Nvidia, useremo i dati raccolti in un nostro precedente lavoro (le cui protagoniste sono una ASUS P5N32 E SLI ed una ASUS Striker estreme) e li confronteremo direttamente con quelli raccolti mettendo la scheda MSI alla prova.
L'operazione che intendiamo fare è piuttosto lecita, anche se forse sarebbe più indicato svolgere i test con una solita scheda basata su 650i.
Tuttavia, dai benchmark apparirà chiaro quanto siano poco distanti questi due soluzioni specialmente nell'utilizzo ordinario del pc, tanto da poterle mettere quasi sul solito piano ed affermare che la differenza fra questi due chipset, a parità di componenti, non sta tanto nel piano delle performance, piuttosto in quello delle funzionalità offerte.
Prima di gettarci nella mischia, spendiamo qualche parola per descrivere la macchina di test, allestito ancora una volta con l'aiuto di FFSOFT.
Come processore abbiamo ridato fiducia all'ormai fidato Intel Core 2 Extreme X6800, raffreddato da un ASUS Silent Square PRO, a disposizione del quale abbiamo montato 2 GB di RAM OCZ Technology DDR-II Platinum (4-4-4-15) e come hard disk un veloce SATA Western Digital WD740 10000 rpm, noto ai più con il nome "RAPTOR".
Per quello che concerne il settore grafico ci siamo affidati ad una ASUS EN7900GTX, scheda non di ultimissima generazione, ma funzionale al contesto.
Come alimentatore abbiamo scelto anche stavolta un CORSAIR HX620W, in grado di garantire il giusto amperaggio e quindi la totale stabilità energetica al sistema.
Le prove sono state condotte su Microsoft Windows XP Service Pack 2, opportunamente aggiornato e con il parco driver opportunamente aggiornato all'agosto 2007.
Detto questo è finalmente giunto il momento di passare ai test.

SISOFTWARE SANDRA 2007

Oltre che essere un potente programma di diagnostica, capace di dare una valanga di informazioni aggiuntive riguardo la macchina su cui è in esecuzione, Sandra fornisce anche importanti benchmark per saggiare le capacità matematiche (Whetstone, calcoli in virgola mobile e Drystone, su interi e stringhe) e multimediali (SSE, con Integer e Floating Point) proprio processore.
Nel nostro caso, questa features capita a pennello: ci da modo di mettere alla prova l'SPP delle schede, in particolare il sistema di comunicazione Ram processore, nonché la tecnologia DASP.
Come possiamo vedere dai test, la Striker riesce in tutti e quattro i test ad assicurarsi la prima posizione a discapito della P5N32-E SLI, perenne seconda di qualche lunghezza sulla P6N SLI Premium.
La cosa da notare è che questi distacchi sono tutto sommato ridotti: si parla di centinaia di punti su valori che possono arrivare anche cifre più grandi di diversi ordini di grandezza.
Quindi, complici senz'altro le oscillazioni nella misurazione dei benchmark (solitamente c'è un piccolo margine di variazione), si può dire che le differenze in termini computazionali sono praticamente minime.









FUTUREMARK PCMARK 2005

Futuremark non è soltanto sinonimo di 3dMark, famosissimo benchmark grafico, ma significa anche PCMark, una suite di test per vagliare le potenzialità globali di un sistema.
Con questo tool siamo per tanto andati ad indagare le performance che le varie schede madri sono state in grado di raggiungere nell'utilizzo della CPU, della Ram, degli Hard Disk, del comparto grafico, nonché la votazione finale che il programma fornisce a stima della potenza del sistema.
Questo test ci propone dei risultati non banali che a prima vista possono ingannare, visto che non è possibile tracciare una tendenza dedicata per ogni scheda.
Infatti, giusto per fare un esempio, la MSI P6N SLI PREMIUM semina le due schede AUSUS aggiudicandosi il grandino più alto del podio, quando parliamo di CPU, Hardisk, e votazione globale.
La P5N32 si afferma sulla Striker nel settore della grafica di sistema, mentre la quest'ultima inverte la tendenza, scalzando alla prima il primato nella gestione della memoria, per un soffio.
Quando abbiamo tutta una serie di dati di questo genere, che bene o male descrivono la posizione di tre oggetti distinti in un lasso di un centinaio di punti, e che soprattutto non riescono a far spuntare fuori una tendenza per la quale un prodotto è di norma più performante dell'altro, possono facilmente ingannare.
Tuttavia basta riflettere un attimo per accorgersi che bene o male gli scarti sono così ridotti da poter anch'essi essere associati alle oscillazioni di esecuzione, oppure a qualche driver più fortunato o meno.
Per tanto anche stavolta possiamo tranquillamente dire i prodotti quasi si equivalgono sul piano delle prestazioni, e che le differenze che possono essere chiave nel decidere l'acquisto devono essere ritrovate nelle diverse funzionalità proposte.












3DMark 2006

Questo test non ha certo bisogno di presentazioni, visto che ormai negli anni si è affermato come un valido metro di paragone fra diverse GPU.
I risultati ottenuti sono a veramente indicativi: tutte e tre le schede hanno fatto segnare il solito identico valore nella valutazione generale, ovviamente svolta con settaggi standard.
Questo ancora una volta conferma le nostre tesi secondo cui i chipset si equivalgono quasi sul piano delle prestazioni, e si differenziano soltanto per le features aggiuntive che equipaggiano.
Le cose sono andate in modo leggermente diverso per quello che riguarda il test della CPU: le P5N32 semina sia Striker che P6N, ma tutte le schede si piazzano nell'arco di 30 punti, dimostrando ancora la loro intrinseca somiglianza.





Battlefield 2142 Demo

Battlefield 2142 si rivela essere un gioco particolarmente interessante per fare un benchmark, in quanto pur vantando una realizzazione tecnica di alto livello, fa uso di un motore grafico ampiamente collaudato nel corso del tempo, e quindi ottimizzato.
I benchmark svolti sono stati realizzati con l'ausilio di Fraps, uno dei più rinomati programmi per scattare screenshot e fare piccoli filmati in game.
Sfruttando la sua funzione di benchmark ( che dato un certo tempo riesce a calcolare il numero medio di FPS fatti segnare), siamo riusciti a stimare il framerate medio del gioco, facendo la media su rilevazioni di tre minuti l'una.
La qualità visiva del gioco è stata settata al massimo possibile, con una risoluzione di 1280X1024.
I risultati vedono le due schede ASUS seminare la controparte MSI, ma solo in modo apparente: leggendo i valori ci accorgiamo che questo margine di stacco e di un solo Frame e mezzo al secondo, ovvero un dato pressoché trascurabile.
Ancora una volta, pareggio prestazionale quindi.




Oblivion

Sino a qualche tempio fa, il nome Oblivion oltre che rappresentare un gioco era anche sinonimo di un certo standard qualitativo grafico da battere.
Gli ultimi giochi ovviamente non hanno più motivo di impallidire di fronte al titolo targato BETHESDA, ma nulla toglie che rappresenti sempre un valido punto su cui poter confrontare sistemi diversi.
Dal momento che abbiamo adottato la 7900GTX, sapevamo benissimo che non sarebbe stato possibile attivare l'HDR e AA insieme, quindi Oblivion si è dovuto accontentare di girare senza smussature.
Ovviamente, visto il diverso carico di lavoro, abbiamo deciso di scindere il rendering delle ambientazioni aperte con quelle al chiuso, e di adottare ancora una volta Fraps come strumento di misura.
I risultati vedono uscire vittoriosa la Striker, che per qualche poco più di un frame al secondo in più delle altre, si aggiudica la prima posizione.
P5N32 e P6N si alternano al secondo posto, per esattezza la ASUS ha un piccolo spunto in più negli esterni, a differenza della MSI che predilige gli interni.
Ancora una volta nessun vero vinto, e nessun vero vincitore.
Tutto ciò rafforza ancor di più la nostra tesi.






FEAR

Il titolo Sierra, oltre che a spaventare i giocatori grazie ad un trama, una collocazione ed un set di personaggi non esattamente convenzionali, è un ottimo banco di prova per schede video, grazie al proprio motore grafico capace di spingere verso vette di eccellenza la qualità visiva ottenibile con le care e vecchie DX9.
Ovviamente noi non siamo andati per il sottile: abbiamo impostato tutto al massimo, appositamente per non far trovare strada in discesa alle nostre schede.
Anche se il grafico propone un quadro visivo delle cose che può sembrare esagerato, in definitiva la P6N SLI vince sulle ASUS per appena un frame al secondo.
Ancora una volta nessun distacco veramente significativo.




Clone DVD (L.O.T.R.)

Quando si fanno dei test, si perde di vista molto spesso un'aspetto chiave della faccenda: l'utilizzo quotidiano del pc.
Per tanto abbiamo deciso di vedere come si comporta il nostro sistema con un'operazione, che noi tutti sappiamo essere onerosa in termini di tempo e di risorse macchina: l'estrazione e la successiva compressione dei file DVD da un disco acquistato ( nel nostro caso il primo film della saga Il signore degli Anelli) ad uno vergine da 4.7 GB, per realizzare la propria personale copia di back up.
Ovviamente il test non tiene conto dei tempi di masterizzazione: quelli indicati nel grafico riguardano il mero tempo di elaborazione.
I risultati sono piuttosto chiari: la P5N32 vince il premio di più veloce, completando il tutto in appena 8 primi e 12 secondi.
La P6N SLI ci mette appena un secondo in più (8:13), seguita dalla Striker, in questo caso la ritardataria del gruppo, con appena 8:14 minuti di elaborazione.
Ancora una volta differenza veramente minime.


P6n - Sli La MSI P6N SLI Premium si rivela essere un ottima scheda madre, forte di un chipset ben strutturato e collaudato, e che di fatto la rende un prodotto piuttosto interessante per l’utente che cerca prestazioni elevate ad un ottimo rapporto qualità prezzo. Infatti la MSI P6N SLI Premium non implementa tutte le funzionalità del chipset top di gamma, il 680i su cui fra l’altro si basano le schede che le abbiamo contrapposto in sede di test, ma conserva le feature base che una scheda madre moderna deva assolutamente avere e al fin della fiera offre le solite prestazioni del fratello maggiore. Inoltre la capacità di supportare lo SLI, seppur in modalità 8X per via della gestione della banda PCI, rende la scheda una soluzione interessante anche per il giocatore che cerca performance di alto livello, ma non sa assolutamente di cosa farsene di tutte le raffinatezze spesso effimere dei chipset più evoluti e costosi. Se pensiamo poi al fatto che il 650i si dimostra piuttosto malleabile anche all’overclock, la P6N SLI Premium può essere la classica scheda che senza particolari infamie e piuttosto con qualche lode, accontenta le esigenze di un po’ tutte le principali tendenze di utilizzo. Tuttavia ci sono dei piccoli problemi, che ovviamente non possono essere tralasciati. Primo fra tutti un design ed una disposizione di alcune porte interne a tratti confusionario, difetto che aumenta notevolmente la possibilità di avere un case disordinato, e soprattutto quella di trovarsi in alcuni casi impossibilitati a montare una data componente in modo pratico e veloce. Un’altra nota stonata riguarda la mancata compatibilità con gli imminenti standard DDR3. Anche se questo non rappresenta un vero e proprio difetto, non ci permette di consigliare l’acquisto della schede a chi cerca un prodotto che offre un’ampia possibilità di upgrade. Infatti, prima o dopo, con la P6N sarete costretti a dover scegliere se tenere la scheda e le DDR2, oppure cambiare tutto e provare le nuove DDR3. Per tutti questi aspetti, la MSI P6N SLI PREMIUM si merita un voto più che positivo ma non così elevato da consigliarne a tutti l’acquisto a occhi chiusi. Occorre infatti sapere bene cosa vogliamo dal nostro sistema: se questo rientra nelle potenzialità della scheda, e non ci sono particolari problemi su upgrade futuri, la P6N SLI è senza dubbio un'ottima motherboard. Se invece si vuole maniacalmente quanto di meglio il mercato offre, e tutti i mesi c’è l’ intenzione di mettere mano alla configurazione ed al portafoglio, meglio orientarsi su altri prodotti. Voto : 7,5

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