Provato Bloodforge

Brutale e violento, il nuovo Hack'n'Slash di Climax

Provato Bloodforge
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • In una San Francisco che si prepara ad ospitare il primo importante showfloor videoludico dell'anno, abbiamo avuto modo di assaggiare qualche antipasto prima del vero e proprio inizio della kermesse di domani. I Climax Studios sono una software house apprezzata per il buon successo di Silent Hill: Shattered Memories, una sorta di remake o reinterpretazione della saga di Konami dalle disturbanti retrospettive psicologiche. Oggi stanno per tornare sul mercato con una produzione esclusiva XBLA dai toni cupi, violenti, scuri. Bloodforge ricalca gli stilemi Hack'n'Slash di titoli come God of War, o meglio -per chi si ricorda- del discusso Rune di Human Head: barbari, martelloni, teste mozzate e dei da invocare.

    Crom picchia, ma preferisce non mostrarsi

    Liberamente ispirato alla mitologia Nordica, Bloodforge ne riprende solo i tratti tipici, reinventando l'intero Pantheon e discostandosi in modo netto dalla tradizione. Il protagonista Crom non ha molte pretese se non quella di proteggere la sua famiglia e perpetrare la sua stirpe, come ogni guerriero che si rispetti. Non rimane certo felice quando I suoi cari vengono massacrati brutalmente in uno scontro fra bande rivali: ora gli rimane solo la vendetta.
    Mostrato in una build non recentissima, Bloodforge appare fin da subito molto diretto nel gameplay in terza persona, a partire dai comandi. Telecamera stretta alle spalle del protagonista, movimenti del personaggio grazie allo stick di sinistra -mentre col destro muoveremo la visuale. E poi il grilletto di sinistra per schivare, il tasto X per l'attacco veloce frontale; Y per quello potente; B per sparare con una specie di balestra dalla distanza o calciare i nemici se premuto durante una delle combo corpo a corpo. Muovendoci lungo lineari livelli, spezzati solo da alcune biforcazioni trascurabili, i nemici compariranno quasi dal nulla di fronte a noi, pronti a essere presi a mazzate nei denti con una massiccia pesantezza spaccacrani che trasuda rabbia: il Berserk mode non poteva mancare. Le combo efficaci aumenteranno il classico punteggio a seconda della loro lunghezza, e in contemporanea anche una barra rossa posta sotto quella dei punti ferita. Una volta riempita suddetta barra, premendo i due bumper, entreremo in una furia omicida che rallenta il tempo, permettendoci di effetuare combo ancora meglio articolate, senza preoccuparci dei lentissimi nemici.
    Il timing e i tempi di risposta, in combutta con una telecamera funzionale (anche se da rifinire), portano alla luce un gameplay molto efficace e non troppo affetto da button mashing, sebbene la natura del titolo spinga comunque il gameplay in questa direzione. Piuttosto varie anche le opzioni di combattimento: tre armi e dunque tre stili differenti da usare (spadone a due mani, martello gigantesco e doppi artigli) si alternano al Berserk e all'uso della barra del mana, legata a potenti colpi magici che possiamo effettuare tenendo premuto il grilletto di destra. Infine una decina di oggetti da usare tramite il bumber di sinistra (che porta alla luce il classico menu a ruota) e nove evocazioni divine (come un'enorme mano che sbuca dal cielo e stritola i nemici sottostanti) completano un combat system che, se teniamo presente la natura budget di Bloodforge, possiamo sicuramente definire molto ricco.

    L'avanzamento nell'avventura si dirama da un'arena centrale, dalla quale accederemo ai sei livelli di gioco: tutti terminano con un bel boss dalle dimensioni titaniche, da sconfiggere in scontri analoghi a quelli di God of War e Dante's Inferno. Venendo ai punti dolenti, il comparto tecnico non ci ha affatto convinto: troppo scuro, tanto da non farci distinguere i dettagli a schermo. Vedendoci piuttosto agili nel completare i vari livelli siamo stati avvicinati dal Producer del gioco, Murray Andrews, che ha cercato subito di tranquillizzarci chiamando un tecnico e intimandolo di sostituire lo schermo, alzando la Brightness dalle opzioni e affermando che la build, essendo il primissimo giorno di fiera, era ancora quella di alcuni mesi fa. Nonostante

    "Il timing e i tempi di risposta, in combutta con una telecamera funzionale, portano alla luce un gameplay molto efficace e non tendente al button mashing"

    questo, altri fattori indipendenti dal monitor in uso non ci permettono di rimanere molto tranquilli sotto questo punto di vista. Muri invisibili bloccano la pur minima esplorazione presente, mentre Crom cammina su texture davvero sottotono anche rispetto ad altre produzioni XBLA, come Shadow Complex, senza scomodare il recente American Nightmare. Un aliasing evidente e una scarsa variazione cromatica e poligonale di ambienti e nemici ci portano ad alzare il livello di guardia. Non preoccupiamoci troppo, in ogni caso: I Climax hanno ancora del tempo a disposizione per ottimizzare il comparto tecnico e almeno arginarne gli aspetti meno convincenti. Ottime invece le animazioni, fattore indispensabile in un titolo hack'n'slash; resta valido anche quanto detto riguardo al timing e al buon parco mosse disponibile. Citiamo infine solo brevemente la presenza di un comparto multiplayer piuttosto atipico, anche se basato sulle classiche leaderboards: entrando in una specie di editor, potremo inviare delle sfide ai nostri amici in friendlist, personalizzate per punteggio minimo, mosse e armi utilizzabili e nemici da affrontare. I nostri amici che riusciranno a completarle potranno rinviarci la stessa sfida con l'aggiunta di altri criteri, in un "rimbalzino competitivo" che potrebbe allungare la durata di Bloodforge in modo gradito.

    Bloodforge Bloodforge potrebbe essere una piacevole sorpresa per chi fosse avido di botte e mazzate action. Il titolo convince davvero per l’efferato gameplay hack’n’slash, grazie a timing ragionati ma veloci, un parco mosse diversificato e delle animazioni molto riuscite. Molto meno promettente il comparto tecnico, ma speriamo che Climax riesca a sistemare il tutto per portare su XBLA la crudezza sanguinolenta di Bloodforge in tutto il suo brutale splendore e la sua prepotente ignoranza.

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