Provato Call of Duty Elite

Tante statistiche per un nuovo modo di approcciare Call of Duty

Provato Call of Duty Elite
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Quando si parla di Call of Duty, il pubblico, specialmente quello che affolla le numerose community online, è sempre pronto a scaldarsi, sia in positivo che in negativo. Proprio per questo, alla notizia di una fantomatica sezione Elitè di CoD, le ceneri sono letteralmente esplose, scatenando la polemica sulla possibilità di nuovi contenuti extra rigorosamente a pagamento (ciò che Elite sembrava offrire sulle prime). Solo poi si è scoperto trattarsi, in realtà, di una piattaforma dedicata esclusivamente alle statistiche, provvista -in ogni caso- di una fantomatica componente “Premium” a pagamento.
Quando entrerà a regime, ossia al lancio di Modern Warfare 3, il sistema dovrebbe consentire ad ogni giocatore online di ottenere un riassunto completo della sua esperienza, sin nei minimi dettagli. Il delicato intreccio di algoritmi sarà inoltre capace di “rispondere” a determinati quesiti, interessanti per i giocatori più assidui. Vediamo come.

Prima di proseguire è bene citare le cifre che ha già fatto registrare Elite, entrato da pochi giorni in fase di closed beta solamente per i possessori di Black Ops in versione Xbox 360 (su PS3 e PC la prova si avvicenderà nei mesi a venire). Il sito dedicato ha registrato ben tre milioni di inviti, per altrettanti profili connessi in questo momento al nuovo servizio di Activision: un bel test per quella che sarà poi l’esorbitante mole di dati da gestire a partire da metà Ottobre.

Numeri numeri numeri

La prima funzione svolta da Elite, accessibile con la propria login anche da qualsiasi Personal Computer (e, chissà, magari in futuro da un’app iOS/Android), è il tracciamento dei dati inerenti ogni match disputato, mantenendo in memoria -non bastasse- una quantità spaventosa di statistiche per una non ben definito quantitativo di “ultime partite”. Potremo, in tal modo, tenere traccia -mappa per mappa- delle kill, delle morti, delle killstreak, dei tradimenti, della precisione e della percentuale di utilizzo di ciascuna arma...e addirittura del modus operandi preferito, vuoi dinamico vuoi da perfetto “camperone”. Avremo inoltre modo di far tracciare per noi al sistema tutta una serie di grafici che ci daranno la misura dell’andamento della nostra abilità militare, mostrando eventuali punti di forza e di debolezza e conferendo ai più “addicted” la possibilità di studiare eventuali aree di allenamento.
Ognuna di queste statistiche, con un semplice click, sarà richiamabile anche per tutti gli altri giocatori della community (previo inserimento della Gamertag nel comodo sistema di ricerca), fornendo un quadro chiaro -per esempio- sulle tendenze dei propri compagni o sui propri avversari in caso di clan war. A questo proposito non è ancora chiaro (seppur altamente auspicabile) se verrà data la facoltà di nascondere i propri dati o almeno alcuni di essi, se non altro utilizzando gli stessi filtri attivabili tramite Xbox.com. I videogiocatori più inclini al “sociale”, naturalmente, avranno dalla loro tutto il supporto di Facebook, il quale, linkando il proprio profilo Elite, pubblicherà costantemente ogni nostro risultato, ogni premio ed ogni obiettivo; ancora non è dato sapere, tuttavia, se saremo in grado di scherzare qualche amico tramite un confronto diretto delle statistiche, proprio come avviene nell’Autolog di Electronic Arts, al quale questa piattaforma assomiglia (con tutte le varianti del caso) molto da vicino.
Ma Elite, come abbiamo detto, non si limiterà a questo, proponendo tutta una serie di altre “impostazioni avanzate”, le più interessanti delle quali sono sicuramente quelle dedicate ai clan e all’organizzazione di partite e tornei. Partendo dal principio troviamo una sezione espressamente riservata ai gruppi di gioco (o clan), con tanto di loghi personalizzabili, aree riservate e via discorrendo: qui potremo organizzarci sfruttando bacheche e messaggi ma anche scambiare preziose strategie di gioco, sfruttando il mare di statistiche recuperabile in qualsiasi momento dal sistema. Da veri “malati” di FPS ci sarebbe piaciuto, in questo caso, ottenere anche una mappatura dei movimenti dei giocatori nelle varie location, o quantomeno un “trend” che riesca ad individuare l’attitudine di un giocatore a preferire un sentiero piuttosto che un’altro per approcciare la location. Immaginatevi solo le possibilità di pianificazione, in clan war, rese disponibili da una tale aggiunta. Aldilà delle digressioni Elite offrirà ai suoi iscritti anche la possibilità di creare tornei o partite personalizzate, impostando regole, sequenza di mappe e chi più ne ha più ne metta.
Infine, come feature molto più marginale ma sicuramente interessante, il sistema offrirà ai giocatori un prospetto dei futuri obiettivi, come l’evoluzione di un Perk o l’acquisizione di un attachment per un’arma. Spulciando ancora una volta nelle nostre ultime partite e valutando decine di parametri, Elite ci dirà quando (dopo quanto tempo di gioco / partite) prevederà riusciremo ad upgradare uno dei Perk e via discorrendo. Una finezza da non sottovalutare, sia per la comodità, sia per tentare di migliorarci costantemente.

Call of Duty Elite Benché rimanga da capire/sperimentare quale sarà l’offerta Premium a pagamento e quanto funzionale sia veramente la creazione di tornei e clan (al momento, con molti contatti in vacanza, risultano infatti imprese difficili), quella di Elite appare un’idea davvero azzeccata sia per i core players, che potranno rimanere sempre al passo, sia per i casual, stuzzicati magari dalla componente sociale. Aspettiamo a questo punto solo l’autunno per un’implementazione definitiva (magari con Modern Warfare 3) e l’arrivo di molti più giocatori da tutte le piattaforme. Al momento il primo appello è superato.