Provato Call of Duty Modern Warfare 3: lo abbiamo provato con mano

La guerra divampa in Europa

Provato Call of Duty Modern Warfare 3: lo abbiamo provato con mano
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  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Qualora Call of Duty: Modern Warfare 3 andasse male - dubitiamo fortemente - Glen Schofield e Robert Bowling potrebbero formare una nuova coppia comica. Gli Stanlio e Olio del ventunesimo secolo: imponente e palestrato il primo, smilzo e timido il secondo. I classici opposti che si attraggono: hanno fatto la conoscenza più o meno due anni quando Activision chiese ai rispettivi studi di sviluppo (la neonata Sledgehammer Games e Infinity Ward già orfana di West e Zampella) una joint venture con l'obiettivo di sviluppare Call of Duty: Modern Warfare 3.
    Schofield ha all'attivo quel Dead Space rivelatosi uno dei migliori videogame in circolazione, è un tipo alla mano dallo spiccato accento. Di contro, Bowling si è trovato improvvisamente a gestire uno dei migliori team di sviluppo del pianeta, lui che fino alla sera prima fraggava di brutto insieme ai compagni del clan. O almeno così ci piace immaginarlo...

    L'inizio di un conflitto globale

    Insieme hanno dato vita all'ultima incarnazione del franchise Call of Duty, un terzo capitolo che dovrebbe (condizionale d'obbligo) porre fine alle vicende dei precedenti Modern Warfare. La Russia è in procinto di muovere i propri carrarmati contro la coalizione NATO. Un sottomarino moscovita veleggia verso la Statua della Libertà mentre in superficie si scatena l'inferno tra le rispettive flotte: l'indiavolata battaglia per la conquista del porto di New York è il primo atto dell'invasione degli Stati Uniti d'America e il primo frammento di gameplay presentato in occasione dello scorso E3.
    Ma ci sono altri scenari di guerra altrettanto caldi: il Medio Oriente con propaggini nel Corno d'Africa, ma sopratutto l'Europa Centrale. E' un escalation. Armi di distruzione di massa ritrovate nei sobborghi di Londra scatenano il panico nella capitale inglese, mentre nel frattempo Amburgo è invasa dai russi e non è sufficiente una seconda primavera di Praga per ricacciarli.
    Ora Parigi è l'ultima frontiera, la linea Maginot deputata alla salvezza dell'Europa.
    Parte degli eventi europei tratti dalla campagna single player di Call of Duty: Modern Warfare 3 ci sono stati introdotti dal duo Schofield-Bowling non molti giorni fa. Non abbiamo avuto l'opportunità di provarli direttamente, ma li abbiamo goduti ugualmente dinnanzi ad un imponente 52": un'occasione assolutamente ghiotta dal momento che eravamo a digiuno del single player praticamente dalla fiera losangelina, avendo parlato di co-op alla Gamescom di Colonia, di Elite e multiplayer durante la prestigiosa Call of Duty XP di inizio Settembre.
    Gustatevi una bisteccona farcita di ben due missioni della campagna, con contorno di multiplayer e una nuova prova delle Spec Ops. Avvertimento dello chef: non ingozzatevi, alla data di uscita, l'8 Novembre, manca ancora un mese!
    ElicotteriNon avete probabilmente idea della quantità industriale di elicotteri che durante ogni missione irrompe sullo schermo. A New York mitragliavano le navi dall'alto, in quel di Parigi offrono supporto all'avanzata della fanteria, mentre a Londra addirittura irrompono nella metropolitana.
    La presenza di tali mezzi aerei si ispira - racconta Bowling - al Black Hawk Down di Ridley Scott; l'effetto delle pale che girano è estrapolato da una celebre scena del film.

    Iron Lady

    Un nucleo Delta Force passeggia tra i vicoli ottocenteschi. L'esplorazione armata subisce una battuta d'arresto quando pochi passi più in là un elicottero si abbatte sul pavé. La carcassa fumante, la turbina ancora rotante.
    Parigi
    vista dall'alto. Visore notturno attivato: piccole milizie dell'Est pattugliano la città. Li disperdiamo dalla nostra postazione volante molte miglia più in alto con un fuoco di mitraglietta. Gli ordini cambiano una volta che nelle piazze storiche della capitale francese si intravedono i primi carrarmati. Distruggeteli con gli RPG prima che siano loro a tarpare le ali, gracchia confusa la radio.
    Quando infine alcuni elicotteri russi si librano nel cielo e dirigono le loro testate al nostro indirizzo. All'avvertimento acecombatiano "Missile Warning" il pilota dimena la carena dell'aereovolante e rende più difficoltoso colpire il prossimo bersaglio. Distruggere alcuni edifici storici dove sembra si annidino nugoli di truppe nemiche. Non siamo le belle arti e siluriamo le fondamenta con sommo gusto.
    Il sistematico annichilimento di Parigi si spiega con la presenza di reparti dell'esercito americano assediato in quella che potrebbe essere la sede di un ministero. Prima di smontare dalla torretta nell'alto dei cieli falcidiamo gli assedianti nel cortile centrale. E ora prendiamo il controllo di un soldato appiedato, visuale in prima persona e mitraglietta d'ordinanza.
    Siamo all'interno di un edificio fatiscente, abbattuto dalle cannonate. Prima cosa uscire dall'edificio pericolante: il primo scontro a fuoco per guadagnare una via di fuga avviene all'interno di una serra e quindi nell'antistante chiostro. L'eleganza settecentesca del tempietto sopra un piedistallo fa a pugni con le violenti mitragliatrici sistemate dietro alcuni parapetti marmorei. I russi sparano dalle balconate frontali; insieme alle loro cervella si frantumano brandelli di colonne e scalinate.
    La porzione di missione da noi osservata, disponibile circa a metà della Campagna, si conclude con la richiesta di supporto aereo per un recupero dei soldati assediati. Ma non è che l'inizio dell'epica liberazione di Parigi...

    A pagina 2 sparatorie nel ventre della metropolitana londinese!

    Mind the gap

    Porto di Londra. La squadra d'assalto fa incursione all'interno di un complesso di magazzini. Da qualche parte è nascosta un'arma fondamentale per gli equilibri della guerra: trovatela e portatela al sicuro. Il tentativo di una incursione silenziosa con il favore delle tenebre ha breve durata. Non possediamo l'agilità di Batman, siamo militari dopotutto. Riusciamo ugualmente a recuperare il prezioso ordigno e fuggiamo via: ci infiliamo sul cassone di un camion.
    Le immagini ci riportano all'E3 quando vedemmo per la prima volta tale missione di gioco, e se la memoria non gioca brutti scherzi i miglioramenti tra le due demo giocate sono sensibili. Già in Giugno ci eravamo soffermati sugli ottimi risultati del motore grafico, capace di un taglio realistico in grado di superare l'eccessiva cupezza di Call of Duty Black Ops; a distanza di un mese dalla release gli ambienti di gioco appaiono ricchi come non mai, forti di una texturizzazzione impeccabile (siamo rimasti stupiti dai graffi sul paraurti di un furgone bianco parcheggiato) e di un numero di elementi sullo schermo assai vario. Ciò è particolarmente evidente nel livello londinese, un autentico successo visto che, come in quello parigino, l'intera missione si svolge nel cuore della notte. Il collega d'oltremanica, in aggiunta, si fa bello di un tasso di distruzione ambientale maggiore che in ogni altro capitolo della serie Call of Duty: il gameplay scriptato non garantisce la stessa veridicità di Bad Company 2, ma il risultato è di sicuro impatto con edifici che crollano in una manciata di secondi e balaustre distrutte dal piombo che viaggia a svariate centinaia di km/h.
    Ma non è finita. L'ordigno ora adagiato sul cassone non è per niente assicurato ai "buoni". Per evitare gli elicotteri nemici si medita una fuga tra i fitti cunicoli della metropolitana londinese. Con 11 linee sotterranee le prime costruite nel 1863, diventa difficile dimenarsi all'interno di questa ragnatela; il rischio è quello di scontrarsi con vicoli ciechi, binari infiniti e vagoni ferroviari. Proprio quest'ultimo pericolo è protagonista della missione vista in Call of Duty: Modern Warfare 3: non pochi treni della metro inorridiscono alla comparsa del camion e deragliano cappottandosi contro i piloni a sostegno degli oscuri tunnel. Altri sono presi d'ostaggio dai soldati russi e lanciati a tutta velocità verso il convoglio trasportante il pericoloso ordigno. L'adrenalina scorre nelle vene, asseconda le stazioni della metropolitana brulicante di pendolari, schiva le colonne portanti della tela ferroviaria sotto Londra, rifiuta di accecarsi alla vista dei fari di quelle locomotive occupate dall'esercito invasore. Elicotteri squarciano il cielo della capitale inglese: non vale il verso dantesco "e infin uscimmo a riveder le stelle". La guerra in Europa è appena iniziata!

    Spec-Ops

    Dedichiamo infine un paragrafo alle ultime novità del multiplayer. Come sapete dalla Call of Duty XP sono poche ma significative le innovazioni alla formula competitiva dello sparatutto. L'evoluzione delle Killstreak in Pointstreak con l'introduzione di altre ricompense all'infuori di bombardamenti a tappeto e casse di munizioni, la massiccia presenza di inediti approcci strategici (la modalità Kill Confirmed) ed il varo della piattaforma Elite aggiungono pepe ad un comparto multigiocatore già sapientemente speziato.
    Esiste, però, una categoria di giocatori intimiditi dalla serrata competizione, dal bimbominkia che gioca notte e dì, e quindi restii ad esplorare le molte possibilità offerte dagli sviluppatori. Bowling consiglia a costoro di gettarsi nella mischia delle tradizionali Spec Ops, proposta cooperativa vista nel precedente Modern Warfare 2. In assenza della tanto osannata Zombie a quanto pare coccolata gelosamente da Treyarch, tale modalità abbraccia il pacchetto di gioco e propone diverse e altrettanto sfiziose meccaniche. Le Spec-Ops incitano sopratutto il giocatore all'ampliamento del proprio arsenale: ondata dopo ondata le monete ottenute dalle kill possono essere spese per acquistare nuove armi e munizioni, infoltire la riserva di granate o richiedere supporto aereo.
    Abbiamo avuto occasione di testare una nuova arena ambienta a Parigi. Non è la Parigi notturna e devastata della missione in singolo Iron Lady, ma una più vicina alla tranquillità della vita quotidiana. Porfido sul manto stradale, un paio di alberi, gli ombrelloni di un bar: è tutto esattamente come ne La vie en rose cantata dalla Piaf. La mappa vede diversi punti di respawn dei nemici, con il grosso che di solito sbuca da un vicolo preceduto da una scalinata oppure da un ampia strada sorvegliabile dai ruderi di una casa il cui secondo piano è stato sfondato presumibilmente da un colpo di mortaio.
    La soluzione più intelligente risiede nel posizionarsi sopra una balconata che consente di monitorare entrambi i punti di penetrazione: le coperture non sono eccessivamente alte, ma per raggiungere il nostro posto al sole i nemici devono percorrere due scalinate lungo le quali è molto semplice falcidiarli. Dopo le prime ondate ecco giungere anche gli elicotteri e, oltre ad avere a portata di mano un bell'RPG, è buona cosa ripararsi sotto un passaggio ad arco che sorregge la balconata di qui sopra.
    Senza conoscere bene la mappa e spendendo le monete guadagnate non troppo assennatamente, siamo sopravvissuti fino all'undicesima wave. Che dite: siamo stati bravi?

    Call of Duty: Modern Warfare 3 Activision è bravissima nel coccolare i propri sviluppatori e quelli che lavorano sulla serie Call of Duty godono del trattamento migliore. Due anni fa Infinity Ward era spacciata ed oggi, con la collaborazione della novizia Sledgehammer Games, è in grado di lanciare un Modern Warfare 3 competitivo e in linea con la qualità raggiunta dal franchise. La modalità in singolo si sta svelando poco per volta, scenario per scenario: abbiamo visto New York, abbiamo intravisto i scenari bellici mediorientali e oggi conosciamo due operazioni ad alto impatto distruttivo in Europa. Parigi è sferzata dall'artiglieria pesante, a Londra si combatte addirittura nei sotterranei della metropolitana. Call of Duty: Modern Warfare 3 non riuscirà a contentare i detrattori dell'FPS Activision, né quanti storcono il naso di fronte ad un'azione perlopiù scriptata, ma per i 20 milioni di acquirenti di Modern Warfare 2 il ritorno sui campi di battaglia sarà eccellente.

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