Castlevania Lords of Shadow 2: lo abbiamo provato all'E3 2013

Torniamo nei panni di Gabriel, alla fiera di Los Angeles

Castlevania Lords of Shadow 2: lo abbiamo provato all'E3 2013
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Seduto sul trono dei suoi giorni perduti, Gabriel Belmont guarda lo sfarzo marcescente dell'immenso salone. I drappi rosso sangue, i lineamenti deformi delle gargolle, le crepe che si allungano sulle colonne.
    Il suo sguardo è vuoto. Chissà da quanto si è spogliato delle ultime vestigia della sua umanità. Chissà da quando lo consuma una sete cieca, e l'ombra che lo avvolge ulula il nome con cui verrà ricordato per sempre: Dracula.
    La demo di Castlevania: Lords of Shadow 2 comincia così: con un protagonista maledetto provato dai secoli, disgustato da sé stesso. Niente sembra toccarlo: neppure le armate di paladini che incalzano, e già sfondano il portone centrale per assaltare le stanze del signore oscuro.
    Basta la cut-scene iniziale per capire che il secondo capitolo dell'action game Konami, sviluppato dagli spagnoli di Mercury Steam, punterà moltissimo -almeno a livello narrativo- sulla disperata condizione del vecchio protagonista, torturato da un destino nero. Il plot correrà lungo due distinte linee temporali, dandoci modo di rivivere da una parte l'ascesa del Vampiro, e dall'altra i suoi giorni più recenti, mentre -passati ormai secoli- il suo relitto macilento si trascina in una metropoli contemporanea. Ovviamente è proprio questa vena moderna quella che più incuriosisce, ma per il momento il team preferisce lasciarla in secondo piano: la demo dell'E3 ci mette nei panni di un Vampiro ancora potente, impegnato a contrastare gli assalti al suo castello.
    Si tratta di una versione di prova approntata soprattutto per mostrare il combat system, e le meccaniche di gioco che sostituiscono il vecchio dualismo fra luce ed ombra, sperando però di conservare il carattere di uno degli action game più riusciti della scorsa generazione.

    Rinnovato dinamismo

    Uno degli aspetti più interessanti del primo Lords of Shadow era la natura tutta particolare del sistema d'attacco. La danza flessuosa della frusta di Gabriel andava padroneggiata interiorizzando i tempi di ogni colpo e le animazioni del protagonista, che agitava la sua arma restando quasi fermo sul posto, potenzialmente esposto agli assalti degli avversari. Schivate e contrattacchi andavano quindi usati con attenzione, per avere la meglio su avversari brutali e impietosi. Dopo la prova diretta della demo, spiace constatare che il carattere di Lords of Shadow 2 non è più lo stesso.
    Il team di sviluppo ha mantenuto la presenza di due tasti d'attacco (uno per un colpo frontale, l'altro per una spazzata ad area che travolge più di un nemico), così come la natura del sistema di combo. Le mosse a disposizione del protagonista si eseguono ancora alternando pressioni estese e ripetute, o calcolando pause tra una scoccata e l'altra. Ma quello che cambia è in generale la mobilità del vampiro, e quindi il dinamismo complessivo degli scontri. Le schivate sono più efficaci e coprono una distanza maggiore, e le combinazioni di frusta sono molto più spettacolari, vivaci, vorticose. In certi momenti sembra quasi di assistere alla danza di morte di Kratos e delle sue lame del Caos. Roteando la "Frusta di Sangue", Gabriel il Vampiro travolge i nemici, che con troppa facilità finiscono intrappolati in una serie di colpi in rapidissima successione, quasi inermi di fronte alla potenza di Dracula. Per fortuna gli avversari danno comunque del filo da torcere al giocatore, sfruttando soprattutto la superiorità numerica: tendono ad accerchiare Gabriel, che deve stare attento agli attacchi provenienti da tutti i fronti, tornando a sfruttare le parate ad impatto per riguadagnare il vantaggio.
    Complessivamente il sistema funziona, ed il risoluto dinamismo del nostro anti-eroe si è reso probabilmente necessario dopo il passaggio alla telecamera mobile. Abbandonate le inquadrature fisse del vecchio capitolo, ora la telecamera può essere rotata liberamente con lo stick analogico. E' un peccato però che queste innovazioni avvicinino un po' troppo Lords of Shadow 2 agli altri suoi congeneri, smussandone in definitiva il carattere. La bellezza un po' brulla e imperfetta del primo capitolo tende a sparire, in questo action game che tanto veementemente si impegna ad inseguire i canoni della categoria.
    A Lords of Shadow 2 resta, ovviamente, quel fascino gotico e medievale che ha incantato i fan, nonché una buonissima varietà garantita dalla presenza di nuove armi. Al posto del potere di Luce e Ombra, Dracula ha adesso a disposizione la Lama del Vuoto e gli Artigli del Caos. Queste armi possono essere alternate alla frusta premendo uno dei due tasti dorsali, e ciascuna ha le proprie funzioni e caratteristiche. I colpi decisi e lenti degli artigli sono utili soprattutto contro i nemici corazzati: le unghiate crepano le armature degli avversari, i pugni serrati e poderosi mandano in frantumi gli scudi, su cui invece si infrangerebbero invano lame e catene. Di contro, la spada maledetta di Dracula permette di assorbire l'anima dei nemici che colpisce, facendo sì che il vampiro possa recuperare energia vitale.

    La filosofia alla base di questo sistema tripartito, quindi, è la stessa del vecchio capitolo: un potere focalizzato e penetrante, ed un rimedio per le situazioni in cui la life bar è quasi vuota. Rispetto al precedente episodio, però, viene letteralmente triplicato il numero di combo a disposizione. Anche il ritmo dello scontro è molto influenzato dalla scelta dell'arma: con gli artigli gli attacchi di Gabriel si fanno più rigidi, meno slanciati, mentre la spada propone una serie di affondi precisi e mirati, che tendono a spingere l'avversario su cui ci si concentra ed allontanarlo dal gruppo.
    Quello che Lords of Shadow 2 perde in carattere, quindi, lo riguadagna in varietà. Per giudicare se i mutamenti siano nel complesso positivi è un po' presto, anche perchè gli avversari della demo non sono troppo agguerriti.
    La sequenza giocata si è concentrata anche sull'alternanza fra combattimenti e sequenze esplorative. Le scalate dinamiche sembrano molto migliorate rispetto al vecchio episodio, grazie ad animazioni riviste e ad una risposta ai comandi più precisa e reattiva. Il team è riuscito persino a combattere il peso della linearità, rendendo l'avanzamento vivace ed interattivo, grazie a giochi di regia, eventi scriptati ma anche pericoli da schivare al volo.
    Attualmente il comparto tecnico vive di alti e bassi. Unitamente all'aumento della mole poligonale, la telecamera mobile è legata ad una certa pesantezza computazionale, affrontata al meglio da Mercury Steam, che ci consegna un prodotto fluido in ogni occasione.
    Purtroppo la qualità di alcune texture ma soprattutto un aliasing marcato funestano il colpo d'occhio. I piani ravvicinati di certe scene d'intermezzo vengono sporcati dai contorni frammentati e qualche texture un po' stroppo sfibrata. Il team deve ancora lavorare all'ottimizzazione, se non vuole che si perda molto del fascino della serie. Punto di forza del primo Castlevania era anche un comparto tecnico solidissimo, che faceva risaltare la complessità delle architetture ed il design di edifici, mostri, ambienti. Dal punto di vista artistico anche Lords of Shadow 2 se la cava egregiamente, tornando a riproporre atmosfere gotiche, scorci medievaleggianti, ed una strabordante densità di dettagli che carica le armature degli avversari. Sarebbe un peccato se tutti questi elementi non fossero valorizzati per qualche leggerezza dell'engine.

    Castlevania Lords of Shadow 2 E' molto presto sbilanciarsi sul nuovo Castleviania di Mercury Steam, capitolo conclusivo della serie “Lords of Shadow”. Il team spagnolo dovrà lavorare sull'ottimizzazione tecnica, per evitare che la telecamera mobile abbia un'influenza negativa sul colpo d'occhio. Ma anche le novità del gameplay sono difficili da giudicare. Rispetto al vecchio episodio, Lords of Shadow 2 propone un combat system molto più vario e dinamico, ma anche molto (troppo?) più vicino all'offerta “canonica” di altri concorrenti. Al termine della demo, in ogni caso, lasciamo il titolo con una moderata fiducia: lavorando bene sulla pluralità di situazioni e sulle routine d'attacco dei nemici, il team avrà sicuramente modo di caratterizzare al meglio la progressione generale e le sequenze di combattimento. Contiamo poi che c'è ancora da scoprire la svolta “open world” di Lords of Shadow 2, ampiamente promossa nel corso della conference pre-E3 di Konami, nonché le dinamiche di gioco legate alla linea temporale moderna, che ci incuriosisce non poco.

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