Provato Dead Rising 2

Testato all'E3 il gioco e il DLC Case Zero, esclusivo per Xbox 360

Provato Dead Rising 2
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Lo sviluppo tanto voluto dai fan di un sequel per Dead Rising, l’action-horror di Capcom che si presentò come uno dei primi prodotti davvero in grado di sfruttare la potenza delle console HD, rispecchia l’intenzione dell’azienda giapponese di costruire una nuova saga, che possa magari diventare in futuro un “nuovo” Resident Evil in salsa Action. In occasione dell’E3, Capcom ha allestito diverse postazioni aperte a tutti per provare in anteprima Dead Rising 2. In una comoda sala privata abbiamo potuto testare non solo la demo in questione, ma anche il dlc-prequel esclusivo Xbox 360, Dead Rising 2: Case Zero.

    Pericoloso gioco d'azzardo

    Il discusso cambio di protagonista, con il testimone passato allo stuntman Chuck Green che sostituisce il fotografo Frank West, ha importanti variazioni nel gameplay, e lo notiamo subito non appena inizia la demo. La ovvia mancanza di una macchina fotografica per il personaggio principale elimina una delle feature più utilizzate nel precedente episodio, che -ricorderete- premiava il giocatore con numerosi “punti esperienza” in regalo per gli scatti più pericolosi e spettacolari. Questa volta la progressione delle caratteristiche si allinea, come vedremo, alle grandi capacità acrobatiche di Chuck che -da buon stuntman- utilizzerà tutte le doti atletiche e la fantasia a sua disposizione per sopravvivere almeno tre giorni, prima dell’arrivo dei rinforzi miliari a Fortune City (una fittizia Las Vegas). Chuck potrà far uso di una inedita caratteristica che permette di combinare a piacimento tutta l’oggettistica, utilizzata ovviamente come arma occasionale. E’ bene precisare quindi che la struttura base di gioco e la sua filosofia non sono affatto cambiate. Dead Rising 2 vi metterà nuovamente di fronte ad un mondo aperto, in stile free-roaming, dove centinaia di zombie riempiono le location di turno, pronti ad essere massacrati, trucidati e martellati nella maniera che desiderate. Non avrete a disposizione un armamento definito: dovrete fare da voi. Qualsiasi oggetto disponibile sulla mappa (preparatevi anche a sezioni all’aperto con moto da cross), che sia una mazza da golf, una panchina, un distributore automatico di caramelle, un peluche di gomma o chissà che cosa, può essere utilizzato come arma contro il nemico. Ovviamente gli arnesi più fragili, pensiamo ad un normale bastone di legno, hanno una resistenza molto più esigua rispetto quelli di maggiore possanza, come potrebbe essere un tubo di ferro staccato dalla toilette. La possibilità di portare fino a sei oggetti contemporaneamente (necessariamente di piccole dimensioni) va quindi gestita bene, utilizzando l’oggettistica adatta al momento giusto, senza sprecare subito le migliori dotazioni. L’oculatezza su questo aspetto è importante, non solo per i motivi già esposti, ma per sposarsi anche con la nuova caratteristica che abbiamo accennato: la combinazione degli oggetti. In Dead Rising 2 avrete la possibilità, in qualsiasi momento, di creare le combinazioni più improbabili: dal peluche dotato di fucile mitragliatore alla mazza da baseball chiodata. Navigando per l’inventario, un’icona con chiave inglese vi informerà quando sarà possibile creare una combinazione, e in quattro e quattr’otto Chuck si improvviserà un novello McGuyver.
    La nostra prova ci ha permesso di saggiare, oltre al sistema creativo, dei controlli più fluidi e meno meccanici rispetto al primo Dead Rising, graziati anche da un sistema di mira notevolmente più efficace, che è tratto direttamente dagli ultimi episodi di Resident Evil, purtroppo con difetti annessi.

    Il resto, bene o male, è rimasto intatto. Lo spirito horror-umoristico che si respira è sempre quello dell’originale primo episodio. Le nuove ambientazioni previste vi porteranno non solo in grandi centri commerciali che ricordano quelli già attraversati da Frank, ma anche in zone all’aperto, con tanto di guida su motocross, e soprattutto dentro immensi e spettacolari casino di Las Vegas (o Fortune City). C’è una revisione, ne sarete tutti contenti, sul sistema di salvataggio. Abbandonato quello fin troppo frustrante messo all’opera nel primo Dead Rising, questa volta si opta per ben tre slot differenti per il salvataggio, con una posizione più logica e sensata dei checkpoin. Vedrete anche l’inserimento di una interessante modalità cooperativa per due giocatori dove, in qualunque momento, un altro utente può unirsi alla vostra partita. E’ doveroso sottolineare però come quest’ultimo, nonostante possa portarsi dietro tutto l’arsenale, le combo cards e le abilità guadagnate nella sua campagna, non potrà salvare alcun progresso, rendendo forse la cooperativa più un pretesto per divertirsi con spensieratezza che per terminare il gioco in compagnia.

    Il caso 360

    Un piccolo paragrafo a parte lo dedichiamo al DLC esclusivo Xbox 360 che, secondo quanto detto dal PR, dovrebbe uscire in concomitanza con il secondo capitolo. Si tratta praticamente di una demo “alternativa” e, detto maliziosamente, anche a pagamento, dove i giocatori possono cimentarsi con alcune delle possibilità offerte dall’episodio principale. La trama racconta gli eventi vissuti da Chuck tre anni prima rispetto alla trama di Dead Rising 2. L’obiettivo del protagonista è quello di trovare un antidoto che possa salvare la figlioletta Katey, colpita dai sintomi dell’infezione. Il giocatore avrà un’ora di tempo (si tratta praticamente di un Dead Rising versione “mini”) per tornare alla stazione di servizio dove è nascosta la pargola. L’ambientazione scelta è una misteriosa cittadina abbandonata del Nevada, una soluzione che permette ai giocatori di familiarizzare con l’inedita possibilità degli scenari all’aperto. Naturalmente, esclusa qualche piccola chicca esclusiva per il DLC, il gioco è uguale a Dead Rising 2. Ne approfittiamo quindi per parlare del comparto grafico, che seppur non eccella in nessuna particolare caratteristica riesce a donare un impatto visivo gradevole, forse falcidiato da una testurizzazione ambientale non proprio eccellente, compensata comunque da un gran numero di nemici su schermo e dalla buona interattività delle location. Qualche dubbio ce lo lasciano le animazioni, qualitativamente non molto distanti da quelle del primo Dead Rising, e degli effetti speciali non proprio all’avanguardia. Ma essendo Dead Rising un prodotto che punta più al divertimento spensierato senza perdersi nella ricerca del dettaglio, può andare bene così.

    Dead Rising 2 Riassumendo in poche parole: Dead Rising 2 è semplicemente il primo episodio con nuove aggiunte, corretto nei difetti più gravi. Speriamo che il cambio di protagonista non influisca sulla qualità della sceneggiatura (indubbio il carisma di Frank West), mentre siamo sicuri che almeno sul fronte del gameplay la sua mancanza non si farà sentire affatto. Al posto della macchina fotografica troverete un sistema di combinazione delle armi strepitoso, che asseconda la fantasia del giocatore. Ci sono miglioramenti anche per quel che riguarda il sistema di controllo, e la modalità cooperativa è un ottimo condimento aggiunto ad un piatto gustoso. Manca poco all’uscita, e Capcom pare proprio non aver mancato il bersaglio.

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