Provato DeathSpank

Un Hack'n'Slash demenziale infarcito dell'ironia di Ron Gilbert

Provato DeathSpank
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Dopo aver costellato di perle come la serie di Monkey Island i curriculum videoludici degli appassionati delle avventure grafiche punta e clicca, oggi Ron Gilbert si da ad un gioco tutto nuovo, espressamente dedicato ai servizi di digital delivery offerti da Xbox360 e PlayStation 3. Si tratta di DeathSpank, action RPG che fa della comicità e della demenzialità i suoi punti di forza più accesi, presentandoci un protagonista volontariamente stereotipato, alle prese con un’improbabile missione che lo porterà a scendere a patti con un’inquietante strega.

    Sconfiggi il pollo!

    Compito originario di DeathSpank, impavido guerriero senza macchia nonché protagonista della nostra avventura, è quello di trovare un leggendario Artefatto sigillato da una forza magica di cui, almeno all’inizio, si hanno pochissime informazioni. Ad aiutarlo a portare a termine la difficile impresa di violare il potente sigillo, sarà un demone-strega di nome Ms. Heybenstance, che ci offrirà il suo supporto ad una condizione: il nostro eroe dovrà aiutarla a recuperare il suo cucciolo di drago, adesso in preda a possenti schiere di feroci polli (!) pronti a tutto, che non si faranno scrupoli nel maltrattare violentemente cucciolo ed eroe. Saranno le labbra dei polli (!!), che DeathSpank dovrà mostrare fieramente alla strega, a provare con sicurezza la riuscita dell’eroica impresa ed a suggellare l’inizio della collaborazione tra i due.
    A questo punto, superata la breve sessione di gameplay iniziale, avrà inizio il vero svolgimento del gioco, che si articolerà in modo non troppo dissimile da un classico action RPG. DeathSpank dovrà esplorare città, dialogare con innumerevoli NPC (usufruendo, evidente lascito del mondo delle avventure grafiche, di più scelte dialogiche), ed affrontare numerose sidequest per livellare e spezzare un po’ il ritmo dell’avventura principale. Queste missioni secondarie, poi, insieme a quelle primarie, saranno comodamente catalogate in un Quest Log consultabile in ogni momento, sotto le eloquenti voci di “Cose importanti da fare” e “Cose poco importanti da fare”.
    Lo spessore ludico di un titolo del genere, quindi l’insieme delle occasioni e sfaccettature di cui può farsi vanto il gameplay, non risente affatto della all’apparenza superficiale veste del titolo (che potrebbe sembrare tale a causa della spessa venatura ironica che pervade l’intero concept del gioco), ma anzi la sfrutta ottimamente in comunione con le caratteristiche tipiche degli action RPG, per niente nascoste né affievolite da quest’unione. Durante la nostra avventura avremo l’occasione di trovare innumerevoli oggetti da assegnare ai tasti frontali del pad, come armi od altri elementi difensivi da usare in combattimento, ed a completare il profilo ruolistico della nuova creatura di Gilbert ci pensa un completo sistema di level up. Ogni volta che avremo raggiunto un numero sufficiente di EXP per passare al livello superiore, infatti, avremo modo di usare una Hero Card per migliorare un’abilità a scelta: essendo solo sei quelle “indossabili” contemporaneamente, sarà richiesta una particolare cura organizzativa nella gestione del personaggio principale.
    Alla prova diretta il titolo si mostra praticamente assuefacente. Scoprire le stramberie del mondo di DeathSpank spinge l'utente a combattere quasi compulsivamente, mentre scopre nuovi improbabili artefatti. Il livello di sfida è abbastanza elevato, e contro i mostri più coriacei è impossibile un approccio frontale votato al button mashing. Si deve invece dosare parata ed attacco, sfruttando quando si può le mosse speciali legate ad ogni arma, a distanza o meno. Ricca di spunti e molto variegata, la mappa di gioco è un tributo ai canoni classici dei Gdr, rivisitati in chiave parodico-umoristica.
    Perfetto anche il sistema economico: gli oggetti inutilizzati possono essere semplicemente “tritati” fino ad ottenere il loro esatto valore in oro.
     
    Parlando poi del lato tecnico del gioco, è senza dubbio interessante notare come ogni angolo, ogni anfratto, ogni settore spaziale del titolo sia esplorabile ed accessibile senza caricamenti né soluzione di continuità. Il mondo che esploreremo e su cui dovremo combattere sarà colorato, dinamico, e “ruoterà” a seconda del nostro movimento, palesando pian piano alberi, capanne e nemici costituenti l’orizzonte ancora nascosto alla vista. La resa visiva di DeathSpank, in conclusione, si presenta solida, colorata e quantomai fiabesca. Lo stile cartoon che impregna tutto il gioco ed una magistrale cura nella realizzazione, lo rendono esteticamente ineccepibile: i campi di battaglia, le pianure, le valli, le capanne, gli alberi in fiore e quelli sconvolti dall’autunno, fino ai modelli poligonali dell'eroe e dei tanti nemici presenti su schermo, sembrano essere i protagonisti di un bellissimo - e anche abbastanza cruento - cartone animato, tra combattimenti, dialoghi ed una pungente e demenziale ironia.

    DeathSpank DeathSpank è un action RPG dai tratti decisamente atipici, ma curiosi e sicuramente interessanti. Abbiamo un protagonista stereotipato, centinaia di polli e nemici da affettare secondo i più classici dettami dei giochi del genere, ed un misterioso Artefatto da trovare, il tutto inserito in un mondo colorato e fiabesco e condito dall’inconfondibile ironia di Ron Gilbert. Il gioco, la cui lavorazione sembra essere a buon punto, dovrebbe approdare in estate sui cataloghi online di XBLA e PSN.

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