Provato Diablo 3: Reaper of Souls - Blizzard Conference

A Colonia, la conferenza di Blizzard ci mostra il nuovo expansion pack di Diablo 3.

Provato Diablo 3: Reaper of Souls - Blizzard Conference
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  • In ambito PC, Blizzard non è solo una software house che ha realizzato IP di notevole successo, ma una garanzia di qualità, una sicurezza e per alcuni addirittura una fede. La casa con sede a Irvine, da sempre specializzata in gaming su computer, esce allo scoperto nemmeno troppo timidamente con un Diablo 3 che potrebbe rivelarsi persino migliore (o più interessante) della versione uscita lo scorso anno. Ma le novità non sono certo finite qui, perché il palco di GamesCom di quest’anno ha ospitato una vera e propria conferenza di Blizzard, per presentare al pubblico una novità assoluta, tenuta in serbo con gran segreto appositamente per questa occasione. Insieme ai giochi della passata stagione videoludica presenti sullo showflor, tra cui l’immancabile World of Warcraft con l’espansione Mists of Pandaria e Starcraft II Heart of the Swarm, colosso californiano ha voluto finalmente raccontarci qualcosa di inedito e inatteso, pensato sia per i gamer appassionati che per i casual players. Ecco quindi la cronaca dell'evento, direttamente dalla kermesse di Koln sulle pagine di Everyeye.

    DIABLO III - REAPER OF SOULS

    La conference si apre in maniera plateale prima con della musica sinfonica in grande stile, un imponente e drammatico requiem, poi con un trailer in computer grafica dedicato a Diablo 3. Ma mentre tutti si aspettavano una presentazione incentrata sulla versione console del titolo hack’n’slash, il trailer rivela pian piano qualcosa di diverso e inaspettato, ovvero una nuova nonché prima espansione per la versione PC del gioco di Blizzard uscito lo scorso anno: Reaper of Souls. Dopo un intro in CGI di altissimo livello, di quello che sono Blizzard e pochi altri possono concepire e realizzare, salgono sul palco svariate personalità di spicco della produzione action/fantasy, capeggiate dal game director Josh Mosqueira. Senza esitazione, il leader del dev team ci spiega quel che abbiamo appena osservato proiettato sul grande schermo della sala conferenze, ovvero il villain che caratterizzerà il nuovo add-on, Malthael, l'Angelo della morte. Il cattivo di turno, più tenebroso e spietato che mai, vuole porre fine all’eterno conflitto tra regno dei cieli ed inferi sterminando tutti i demoni dalla faccia del creato, non fosse altro che ai suoi occhi anche gli umani sono creature demoniache e una piaga da eliminare alla radice. Malthael perseguirà con cieca ferocia il suo folle obiettivo, utilizzando un’armata composta da costrutti fatti di carne, sangue e freddo metallo. Al seguito naturalmente ci saranno tutta una serie di nuovi e temibili nemici, come il Seraph, grosso costrutto e potente caster, o l’Executioner. In realtà l’esercito che ci si parerà contro, non è granché diverso rispetto a quanto affrontato in passato, e il timore più grande è di ritrovarci di fronte ad un’espansione che non porti a nulla di particolarmente interessante e innovativo. Non ci è facile capire cosa offrirà Reaper of Souls in termini di longevità, ma sappiamo che aggiungerà un nuovo atto - il quinto - alla campagna principale già offerta da Diablo 3. Poco dopo sale sul palco Christian Lichtener, art designer che ci spiega nel dettaglio di come la nuova espansione sia molto più oscura e tenebrosa rispetto a quella vista nel gioco dello scorso anno, con ulteriore accento sullo stile gotico che ha da sempre contraddistinto il prodotto di Blizzard.

    "I colori accesi che avevamo visto in Diablo 3, qui si fanno più spenti e meno vividi, lasciando spazio ad una palette molto più fumosa e cupa. "

    I colori accesi che avevamo visto in Diablo 3, qui si fanno più spenti e meno vividi, lasciando spazio ad una palette molto più fumosa e cupa. Anche il setting è differente, ruotando attorno all’urbano piuttosto che agli spazi aperti e ai dungeon che hanno costituito il precedente Diablo. E proprio quando le cose iniziano a convincerci, ecco che spunta fuori la vera novità dell’add-on, la nuova classe di Crusader. Si tratta di una forza speciale composta dai paladini più ligi al dovere, non solo una nuova professione ma anche un’interessante variante all’interno della serie Diablo oltre a una curiosa e inedita linea narrativa. È un combattente in mischia, ma ha anche possibilità di colpire a media distanza grazie a skill e abilità specifiche. Scudo e mazzafrusto è il suo equipaggiamento, mentre il ruolo ricoperto è quello dell’incassatore: in gergo tecnico lo definiremmo un tank puro. Vanta una sorta di teleport per allontanarsi dall'azione quando le cose si fanno difficili, mentre le mosse a disposizione del giocatore si intrecciano bene al fine di creare combinazioni potenti e letali. Successivamente, sullo showfloor, abbiamo messo mano ad una breve demo del gioco che ci ha permesso di saggiare una manciata d’istanze con un personaggio Crusader di livello 32, quindi con poteri e abilità avanzate già disponibili. La classe è indubbiamente potente, che si traduce in un’esperienza di gioco divertente e appagante. L’impostazione naturalmente è la medesima vista per i precedenti personaggi di Diablo: il pulsante sinistro del mouse per il colpo base, il sinistro per scatenare un attacco a distanza chiamato Fist of the Heavens, in cui catene di fulmini scendono dal cielo abbrustolendo i nemici adiacenti alla scossa elettrica. A questi si aggiungono i vari poteri attivabili mediante i pulsanti numerici della tastiera, suddivisi nelle quattro categorie Defensive, Utility, Laws e Convinction. L’abilità Consacration è una di quelle che abbiamo preferito: attivando il potere si crea una piccola area circolare - simile alle trappole piazzate dal Demon Hunter - all’interno della quale i nemici subiscono danni e gli alleati vengono curati dalle ferite. L’esplorazione delle ambientazioni è un po’ misera, per delle istanze eccessivamente lineari e non particolarmente stimolanti. Il gioco è attualmente in fase beta e, salvo piccole imperfezioni dovute alla natura non definitiva del prodotto, si comporta bene e non rivela deficit tecnici di sorta.

    REVISIONI E AGGIORNAMENTI

    Naturalmente l’espansione non si concentra solo sul nuovo atto, la nuova classe di gioco e la nuova minaccia da affrontare; Blizzard ha ritenuto infatti doveroso aumentare il level cap dei personaggi, proponendo anche una ricalibratura del sistema di combattimento e di drop degli oggetti. Il Loot 2.0, così è stato ribattezzato il bilanciamento degli oggetti lasciati cadere dai mob, prevede la drastica riduzione di oggetti rari nei drop, aumentando però la possibilità di trovare ben più utili item leggendari (che da 1 pezzo medio ad atto, sale quindi a 6). Introdotto anche un nuovo artigiano, il Mistico, in grado di incantare e modificare qualsiasi oggetto raro o leggendario trovato in gioco, con molta più efficacia di quanto non fosse possibile fare prima con gli altri strumenti a nostra disposizione. Parliamo di migliorie pensate quasi esclusivamente per l’end game e per i livelli paragon. Il dev team presente all’evento ci conferma la grande importanza di elementi come la rigiocabilità, la longevità e quindi l’end game. A tal proposito Reaper of Souls introduce i Loot runs, ovvero dei quick dungeon della durata di 15 minuti circa da giocare da soli o in compagnia di altri 3 giocatori, basati sul concept delle mappe random che ha caratterizzato anche la stessa campagna di Diablo 3. La presentazione termina con un trailer gameplay incentrato sul Crociato e sulle nuove feature dell’espansione.

    QUEL DIAVOLO DI CONSOLE

    Sebbene sul palco della conferenza non sia stata portata la versione console di Diablo 3, la fiera ha messo a disposizione di pubblico e giornalisti una demo cooperativa per saggiarne le potenzialità, build che noi avevamo già avuto occasione di provare in più d’una occasione e della quale vi abbiamo già parlato in dettaglio in alcuni articoli dedicati. Per approdare su console, il team Blizzard ha dovuto approntare svariate modifiche al gameplay e numerosi bilanciamenti sul fronte dei combattimenti, e quindi alla potenza dei poteri e dei colpi a disposizione dei personaggi giocabili. Anche il rateo dei drop ha subito una rivisitazione, soprattutto a fronte dell'assenza del sistema Auction House che caratterizza la sola versione per PC. Ma quel che più ci ha impressionato in questa prova con mano è la genuinità del sistema per il gioco cooperativo, pensato per un massimo di 4 giocatori. Nessuno scomodo split screen, ma una semplice schermata condivisa da tutti gli utenti che stanno partecipando alla partita. Qualora i personaggi si allontanassero l'uno dall'altro, l'inquadratura si dilatarà per offrire il giusto spazio a tutti i player; se però la distanza si dovesse fare eccessiva, un sistema intelligente di teletrasporto entrerà in azione per riunire i personaggi riportandoli all'epicentro dell'azione. Con la semplice pressione del pulsante START sul controller, gli amici giunti a casa nostra per una birra e una pizza possono rapidamente unirsi alla partita, per darci man forte e aiutare a sconfiggere i numerosi nemici o un boss di fine livello. Non possiamo negare il fatto che Diablo 3 su console potrebbe convincere anche chi ha già goduto della versione computer, specialmente per via di una modalità cooperativa offline che può davvero fare la differenza, chiassosa, divertente, appagante, e bilanciata come solo Blizzard può fare.

    Diablo III: Reaper of Souls Dopo mezzora o poco più di speech, trailer e spezzoni di gameplay tratti direttamente da Diablo 3 Reaper of Souls, usciamo dallo stand di Activion/Blizzard soddisfatti dalla presentazione del nuovo gioco, ma anche un po’ amareggiati per non aver potuto vedere niente sugli altri titoli in cantiere e le innumerevoli novità del developer/publisher. Non si è parlato affatto dell’edizione console del gioco, tanto meno dell’edizione PS4 in arrivo il prossimo anno; non è stata pronunciata parola in merito all’attesa patch 5.4 di World of Warcraft, ma soprattutto non si è speso tempo per presentare degnamente al pubblico il free-to-play di carte collezionabili ispirato a World of Warcraft, Heartstone: Heroes of Warcraft. Una conferenza al di sotto delle aspettative quindi, che però ha messo chiaramente in luce l’intento di portare avanti Diablo come brand forte e importante, dandoci infine possibilità di osservare da vicino un’espansione che otterrà i consensi degli amanti del famoso hack’n’slash e non solo. Non è stata ancora ufficializzata alcuna data, ma non è da escludere che l’add-on possa essere rilasciato anche prima di natale.

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