Provato Diablo 3: Reaper of Souls - Il Nuovo Atto

Il male è tornato! Provato il quinto atto dell'hack'n'slash made in Blizzard.

Provato Diablo 3: Reaper of Souls - Il Nuovo Atto
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  • Con l'ultima edizione di BlizzCon, la software house che ha dato i natali a Warcraft e Starcraft ha portato sul palco, tra giochi free-to-play e titoli nuovi di zecca, anche la nuova espansione di Diablo 3, annunciata solo due mesi prima presso l'evento videoludico più importante d'Europa, la GamesCom di Colonia. Con Diablo 3: Reaper of Souls, Blizzard non intende limitarsi a proporre nuovi e inediti contenuti per il suo successo del 2012, bensì applicare sostanziali cambiamenti a tutto ciò che non funziona o che può migliorare sensibilmente nel comparto ludico/narrativo; una sorta di versione 2.0 di Diablo 3, se preferite, atta a rendere l'approccio più interessante e variegato, adatto ad un pubblico ancor più stratificato oltre che sempre più esigente. L'idea di poterci nuovamente immergere nei meandri dell'hack'n'slash made in Blizzard, grazie ad un nuovo e inedito capitolo e alla modalità avventura, è decisamente succosa e allettante. Grazie ad un esclusivo e limitatissimo Beta Test, siamo riusciti a mettere le mani sull'intero nuovo pacchetto in arrivo nel 2014, con l'unica eccezione della battaglia finale, che potremo assaporare solo una volta che il gioco verrà ufficialmente rilasciato. Ecco un breve resoconto del nostro ritorno a Sanctuary.

    CONTRO LE TENEBRE, ANCORA UNA VOLTA

    Il trailer visto in occasione della GamesCom funge da preambolo narrativo alle vicende raccontate in Reaper of Souls. Dopo la distruzione di Diablo e il recupero della Pietra Nera delle Anime da parte di Tyrael, la minaccia sul mondo di Sanctuary e sulla città di Tristran sembra finalmente affievolirsi. Ma è proprio quando il male sembrava sconfitto, che un nuovo maligno arriva a spezzare la flebile speranza instauratasi nel cuore dei pochi e fortunati sopravvissuti: l'Arcangelo della Saggezza Malthael è tornato nei panni di Angelo della Morte, pronto ad attuare un personale piano di "epurazione" del male dal mondo. Ovviamente avremo occasione di incontrare vecchi e nuovi personaggi, per una storia non particolarmente incisiva ma senza dubbio densa di incontri, e arricchita da parecchie linee di dialogo.
    Sfruttando la nuova ambientazione cittadina, il dev team è stato in grado di inserire nel sub-strato ludico/narrativo una serie di quest ben strutturate e contestualizzate, in grado di offrire un approccio più vario e divertente che in passato. Specialmente nella prima parte del nuovo atto, abbiamo avuto modo di giocare ad una lunga serie di quest secondarie tutte da scoprire, con una serie di mini-boss da sconfiggere in rapida successione. L'inedito capitolo getta il giocatore immediatamente nella mischia, senza troppi preamboli narrativi, dato che il nuovo atto è un vero e proprio continuo alle vicende raccontate precedentemente in Diablo 3. I player con la memoria corta faranno bene a farsi un breve ripassino del plot, sebbene non ci si trovi certo di fronte ad una trama tanto complessa da render necessario un riassunto nella classica accezione del termine. Il design delle mappe non è più simmetrico e regolare come nei precedenti quattro atti del gioco base, bensì osa con un pattern casuale e meno rigoroso che si traduce in un contesto ludico decisamente più interessante da giocare.

    "Il dev team è stato in grado di inserire nel sub-strato ludico/narrativo una serie di quest ben strutturate e contestualizzate."

    A questo si aggiunge la tipica generazione casuale dei contenuti, che rende i vari stage diversi ad ogni nuova partita, così da valorizzare l'intera esperienza di gioco, aumentando esponenzialmente la longevità e la rigiocabilità (pensando soprattutto a chi ha numerosi personaggi e classi da portare avanti e ai giocatori amanti del gioco in cooperativo). La difficoltà è aumentata considerevolmente, grazie ad un rinnovato bilanciamento del sistema di combattimento e incontri, che si traduce in un livello di sfida adeguato per tutti, con un livello "normale" in grado di offrire il giusto all'utente medio (ma anche a chi Diablo lo conosce un po' meglio). L'esplorazione risulta ottima, perché asseconda il giocatore negli spostamenti sul campo di battaglia, invogliando all'analisi di ogni singolo metro quadrato del campo di battaglia.
    Assecondando il differente contesto e la diversa natura dell'antagonista, i nemici che incontreremo sul nostro percorso non saranno i canonici demonietti e abomini, ma creature dell'oltretomba come spiriti, fantasmi e spettri, ugualmente minacciosi e spietati più che mai. Questi nemici incorporei hanno dalla loro il fattore sorpresa, potendo infatti comparire dal nulla direttamente sul campo di battaglia, circondandoci e immobilizzandoci in poche e rapide mosse. Da questo ne deriva la necessità di osservare attentamente lo scenario e gli ambienti che ci circondano, studiando in anticipo eventuali mosse per eludere gli attacchi dei nemici o per romperne le difese, così come una build versatile, adatta tanto all'attacco quando alla difesa (e con le pozioni di cura sempre pronte all'uso nel nostro inventario).

    Alla palette di nemici si aggiungono zombie e non morti vari, che non passano mai di moda, così come una serie di creature un po' più eclettiche, tra le quali figurano insettoidi giganti e abomini di varia natura. Gran parte dei nuovi mob hanno capacità d'evocare piccoli serventi sul campo di battaglia, così da riempire letteralmente la schermata di minion da sconfiggere. A tal proposito è stato rivisto e corretto anche il random encounter generator, che risulta non solo più equilibrato, ma anche capace di proporre qualcosa di più divertente, affine all'ambientazione, grazie a combattimenti ora più variegati e meno ripetitivi. I mini-boss fanno ora apparizione sul campo di battaglia solo quando la storia e il contesto sono in grado di giustificarne la presenza, premiando il giocatore che esplora per bene campo di battaglia e le istanze ad esso annesse. I combattimenti vertono, ancor più che in passato, sulla quantità di nemici piuttosto che sulla loro forza bruta.

    "I mini-boss fanno ora apparizione sul campo di battaglia solo quando la storia e il contesto sono in grado di giustificarne la presenza."

    Eccezion fatta per i combattimenti contro i mini-boss - indubbiamente le sfide più complesse e difficili, anche per via della loro natura casuale - gli incontri puntano all'eccezionale numero di nemici chiamati alla battaglia, strizzando l'occhio a quanto visto nei primi due episodi della saga, ricordati proprio per l'elevatissimo numero di nemici nel corso degli incontri. Purtroppo compare qualche piccola incertezza sul fronte dell'intelligenza artificiale, che però possiamo tranquillamente imputare alla natura beta del codice testato in redazione. A questo si aggiungono i piccoli problemi con il DRM always online che già conosciamo bene, con rari fenomeni di lag a causa di una connessione internet stabile necessaria.
    Il nuovo sistema di Loot 2.0 fa timidamente capolino nella versione beta di Reaper of Souls, sebbene necessiti di una prova sulla lunga distanza per valutarne le effettive potenzialità (e ricordando che si tratta pur sempre di un elemento soggetto a continue modifiche e cambiamenti). Inevitabile notare un consistente "alleggerimento" dei drop, con un esponenziale aumento di oggetti magici e rari, specialmente ai livelli alti. Finalmente c'è la possibilità di accumulare molti più ingredienti e materiali per il crafting, prima fortemente vincolati ai limiti dell'inventario e del forziere.

    MODALITÀ AVVENTURA E LA FORGIA DEL MISTICO

    Al nuovo e inedito quinto atto per la campagna single player e co-op si aggiunge l'Adventure Mode, che ci permette di esplorare e affrontare le numerose mappe di Diablo 3 e di Reaper of Souls senza una traccia narrativa a fare da filo conduttore. Completamente svincolati dal contesto narrativo, possiamo affrontare orde di nemici inferociti, boss e dungeon, da soli o con un massimo di 3 amici. La nuova modalità aggiunge un pizzico di varietà rispetto a quanto visto in passato, sebbene l'offerta resti ben poco diversa rispetto a quella della normale e classica campagna. Il dungeonering vede numerosi improvement, tra cui maggior varietà sul piano ludico e un algoritmo di calcolo degli incontri rivisto e corretto (sebbene la cosa si noti poco nei primi atti, restando evidente per lo più nel quinto capitolo e in alcuni brevi frangenti della campagna classica). A questa si aggiungono i cosiddetti Varchi del Nephilim, dei dungeon totalmente casuali (costruiti nella tradizione di molti MMO) che ci vedono alle prese con vere e proprie ondate di nemici, concludendo con l'immancabile boss fight. Molto interessante l'aggiunta del nuovo crafter, il Mistico, che permette di editare non solo l'aspetto estetico degli oggetti recuperati nel corso delle nostre avventure, ma anche le proprietà magiche degli stessi, così da completare l'offerta per la customizzazione completa del personaggio e del suo equipment. Per far lavorare il nuovo artigiano dovremo essere disposti a investire buona parte dei nostri risparmi, ma il risultato è sempre assicurato, grazie ad oggetti ora più affini che mai al nostro stile di combattimento. Ricordiamo inoltre che i vecchi personaggi potranno essere rispolverati per l'occasione, così da farli proseguire nel loro cammino fino al livello 70, sperimentando infine i poteri Paragon.
    Sul fronte grafico non abbiamo riscontrato particolari problematiche, se non qualche texture poco definita che speriamo di non ritrovare nel codice finale del prodotto di Blizzard. La distruttibilità degli ambienti è quella che ricordiamo dal gioco base, con un'interazione per lo più estetica e poco utile in termini di gameplay. Discreta la longevità del nuovo prodotto made in Blizzard, anche se, come sempre accade con questo genere di giochi, tutto dipende dal tipo di approccio che abbiamo e dal nostro interesse per la rigiocabilità e per la componente multiplayer.


    Diablo III: Reaper of Souls La nuova espansione di Diablo 3 ha destato grande interesse sin dal suo annuncio, avvenuto lo scorso fine agosto alla conferenza Blizzard presso la Kolnmesse di Colonia, durante l’evento annuale GamesCom. Grande era la gioia dei fan, non solo per via di nuovi e inediti contenuti ufficializzati, tra cui un nuovo atto e una classe mai vista prima (seppur simile al vecchio Paladin), ma anche per la promessa di una completa revisione di quanto già proposto in passato e ad un bilanciamento di drop e combattimenti riveduto e corretto. Tuttavia, guardando al passato e ai vecchi titoli della serie, non possiamo che rimanere con una punta di amaro in bocca, dato che la seconda incarnazione di Diablo vantava un add-on comprensivo di ben due classi aggiuntive, così come una campagna single player ben più longeva e articolata, cosa che invece non troviamo nell’expansion pack del terzo capitolo. Resta ovviamente da vedere il prezzo finale, ma all’assoluta bontà dei contenuti del nuovo prodotto Blizzard, sopraggiunge infine il dubbio relativo a quantità e durata. Speriamo che la release possa smentirci: ormai l’attesa si fa sempre più breve.

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