Provato Downstream Panic!

Lemmings incontra Loco Roco

Provato Downstream Panic!
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  • Origini del panico

    Downstream Panic!, puzzle game sviluppato da Eko Software e recentemente rilasciato su suolo statunitense, nasce dallo stesso concept alla base della serie Lemmings, storica saga videoludica che ci vedeva alle prese con un popolo di esserini dalle spiccate tendenze suicide. Per chi non ricorda, il fine del gioco era quello di condurre sano e salvo un gruppo di bestiole all’uscita del livello superando burroni e insidie varie e stando attenti a non perdere nel tragitto un numero troppo alto di lemmings. La semplice impostazione 2D e le molteplici opzioni a disposizione donarono al titolo una profondità invidiabile unita ad un approccio decisamente user friendly. Nonostante l’uscita di una versione per PlayStation Portable, Atari ha comunque deciso di investire su quello che si potrebbe quasi definire un clone, se non fosse per alcuni aspetti davvero originali ed uno stile grafico e concettuale che ricorda un altro piccolo gioiello portatile, l’amatissimo Loco Roco.

    Un fiume in piena

    Alla base del gameplay di Downstram Panic! vi è un concetto molto semplice: salvare un branco di pesciolini dalle fauci degli squali che stazionano nella parte bassa dello schermo. Ogni livello ha un punto di partenza, normalmente posto nel punto più alto dello schema. Da tale posizione, al nostro via, cominceranno a scendere copiosi i suddetti pesciolini, naturalmente immersi in un corso d’acqua. Lo scopo sarà quello di indirizzare tale corso (il downstream del titolo) lungo il livello al fine di condurre il branco al punto d’uscita; evitando, ovviamente, di dirigere i poveri animali nella pancia dei pescicani.
    Alla stregua dei lemmings, abbiamo a che fare con esseri privi di intelligenza che procedono senza sosta trasportati dalla corrente. Il giocatore non avrà, dunque, modo di controllare il branco ma, attraverso vari strumenti (selezionabili ed utilizzabili tramite un cursore), potrà indirizzare il flusso d’acqua al fine di condurre i branchiati animaletti alla zona d’uscita.
    Gli strumenti a nostra disposizione variano a seconda del livello. Si va dai razzi, utili nel momento in cui dobbiamo distruggere una piattaforma e creare un passaggio verso il basso, alle piante che bloccano il flusso al fine di re-indirizzare il branco verso la direzione opposta, agli arpioni in grado di abbattere qualche fastidioso nemico divora-pesci. In sostanza, se non fosse per la presenza di un fluido al posto dei classici omini dai capelli verdi Downstream Panic! potrebbe ambire al titolo di clone a tutti gli effetti. Ciò che, invece, differenzia parecchio i due prodotti è il modo in cui il corso d’acqua influisce sul gameplay. Infatti, spesso saremo chiamati a far defluire il branco attraverso degli stretti passaggi, cunicoli che creeranno una sottospecie di risucchio che, se lasciato incontrollato, può generare un’occlusione totale del percorso. Inoltre, se all'interno di una piattaforma a forma di conca, si può rischiare di formare un laghetto che, in poco tempo, sborderà rischiando di far uscire parte del nostro branco: tutto ciò ci obbliga a creare una via d'uscita nel minor tempo possibile. Per quanto difficile da spiegare, una volta entrati nell’ottica e appresa la fisica alla base del gioco, il risultato è un passatempo avvincente, capace di mettere in moto il cervello e, talvolta, di stupire grazie ad alcuni enigmi veramente ben costruiti.
    Chiaramente, lo studio accurato della struttura di ogni livello, degli strumenti che abbiamo a disposizione per completare lo schema, della posizione di nemici e della via d’uscita ci costringe, quasi sempre, a dover pianificare attentamente le nostre mosse prima di dare il via al flusso e rischiare di dare in pasto agli squali un centinaio di pesciolini indifesi.
    Tale metodologia, obbligatoria al fine di procedere con successo lungo i livelli, preclude il titolo a quella schiera di giocatori che cercano un puzzle game che non sia troppo riflessivo.

    A compendio della modalità principale (in grado di regalare, a detta del produttore, oltre 10 ore di gioco) vi sono il free play e il survival mode, opzioni che si commentano da sole e che, a nostro avviso, non aggiungono un valore significativo all’offerta, offerta comunque sostanziosa grazie agli 80 livelli che compongono l’avventura.

    Smiling sun and blue skies

    A livello grafico e concettuale sembra, invece, che il lavoro svolto da Eko Software si sia lasciato influenzare pesantemente dall’ottimo Loco Roco. I livelli 2D godono di uno stile piuttosto simile, caratterizzato da una palette di colori vivacissima ed elementi di contorno ben animati. Purtroppo, duole constatare quanto la varietà dei livelli testati non sia paragonabile a quella del titolo Sony Japan, limitando il tutto ad un numero esiguo di sfondi ed elementi in primo piano. Il level design, inoltre, per quanto al servizio del gameplay, poteva eccedere in qualche virtuosismo grafico, anche solo fine a sé stesso.

    Davvero riuscita la colonna sonora a base di canzoncine allegre sempre sullo stile del buon Loco Roco, con vocine incomprensibili che risaltano su brani spensierati. Il giusto sottofondo per un’esperienza solare e rallegrante nonostante una sfida non proprio adatta a tutti i palati.

    Downstream Panic! Downstream Panic! ci è parso un puzzle game interessante, nonostante si tratti, quasi totalmente, di un collage di prodotti già visti e giocati. La formula di gioco, tuttavia, prende sufficientemente le distanze dal titolo ispiratore (Lemmings), evitando il mero plagio ed offrendo una sfida valida e, tutto sommato, in parte anche originale. L’atmosfera spensierata e lo stile grafico cartonesco riescono, inoltre, a rendere piacevole ai sensi il prodotto, per quanto la varietà non la faccia da padrone. In conclusione, in attesa dell'annuncio di una versione europea, possiamo consigliare il lavoro di Eko Software a tutti gli amanti dei puzzle game, tenendo presente quanto, superati i primi schemi, la difficoltà si rivelerà pericolosamente alta.

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