Provato Dragon Ball Z: Battle of Z

A un anno di distanza dall’ultimo episodio, Dragon Ball sta per tornare

Provato Dragon Ball Z: Battle of Z
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • PSVita
  • Se è lecito lamentarsi della preoccupante serializzazione di brand come Call Of Duty e Assassin’s Creed, Dragon Ball non è certo da meno. A poco più di un anno dalla pubblicazione
    dell’orribile episodio per il Kinect, Namco-Bandai torna a spremere la sua gallina dalle uova d’oro.
    Questa volta, gliene va dato atto, non lo fa spinta (solo) dall’ovvio proposito di fare cassa puntando maliziosamente sull’attaccamento, quasi patologico, dei fan al celebre manga di Akira Toriyama. L’occasione è di quelle speciali: sfruttare l’uscita del nuovo lungometraggio, Battle of Gods che giungerà molto presto anche dalle nostre parti, tramite una sorta di spin-off.
    Caratterizzato da alcune feature che cercano timidamente di rinverdire il gameplay classico della serie, Dragon Ball Z: Battle of Z vi spingerà a sconfiggere ancora una volta Vegeta, Freezer, Cell e Majin Bu, prima di introdurre Birusu: il dio della distruzione, nonché nuovo villain al centro delle vicende del film.
    Grazie a una demo rilasciata da poco sul PSN, ci siamo fatti un’idea piuttosto chiara di ciò che ci ritroveremo tra le mani il 24 gennaio: giorno in cui è prevista la release del gioco.

    In compagnia si fanno ancora più danni

    Il primo impatto con il picchiaduro 3D di Namco-Bandai non è dei migliori.
    La solita musica rock-pop, di evidente stampo nipponico, ci accoglie e ci accompagna poi nella navigazione dei menù che si separano dalla prima discesa sul campo di battaglia. Sono operazioni lunghe e difficoltose: l’interfaccia non prevede l’utilizzo del touch-screen e ogni schermata è tutto fuorché ciò che si definirebbe user-friendly. Si tratta di un elemento di contorno, ovviamente, ma in questo senso Dragon Ball Z: Battle of Z lascia piuttosto a desiderare.
    Procedendo per tentativi si selezionano avatar e alleati che ci daranno manforte sul campo di battaglia e ci si dedica al settaggio delle statistiche di ciascuno dei combattenti tramite il rinnovato sistema di carte. Ancora una volta, infatti, scontro dopo scontro verrete premiati con alcuni sticker che apporteranno specifici bonus ai personaggi con cui verranno abbinati: si va dal solito incremento dei parametri di attacco e difesa, sino ad effetti più complessi come il ricevere un maggior numero di punti esperienza al termine della battaglia. Si tratta di un timido espediente per insaporire il gameplay con un tenue retrogusto strategico, che tutto sommato funziona benino. Il sistema è fortemente esemplificato, in sintonia con la filosofia di fondo della produzione, ma gli effetti sono empiricamente riscontrabili all’atto pratico.

    Avviata (finalmente e non senza ulteriori difficoltà) la missione, lascia a bocca aperta lo splendido comparto grafico. Il solito toon-shading dipinge ampi scenari sì troppo vuoti, ma galvanizzati da texture definitissime. I personaggi, estremamente fedeli nelle fattezze a quelli apprezzati nell’anime, sono perfettamente realizzati, vantano un’insospettabile mole poligonale e sono tutti ben animati. Incredibile anche il frame-rate: nonostante i tanti lottatori che si muovono sullo schermo, e gli effetti speciali in gran quantità, i rallentamenti sono rarissimi. Il colpo d’occhio è stupefacente e inizialmente si fatica a credere che il tutto stia effettivamente girando su una piccola PS Vita.
    Anche il gameplay non delude, a patto che si conosca cosa la serie intende e sia in grado di offrire. Niente tecnicismi, né intricati control scheme da digerire: anche in questo caso avrete a che fare con un picchiaduro tridimensionale estremamente immediato e dall’incedere piuttosto spedito. Pochi pulsanti bastano sia per effettuare le mosse base (normali attacchi corpo a corpo e sfere d’energia), sia per attivare le tecniche più complesse e distruttive.
    La presenza di più lottatori per ogni squadra, tuttavia, rappresenta il vero plus di Dragon Ball Z: Battle of Z. Sebbene non si possa parlare di una vera e propria collaborazione con i propri alleati, che quando gestiti dalla CPU attaccheranno l’avversario più vicino senza ulteriori opzioni, la scena complessiva è più vivace e movimentata. E' possibile inoltre dare vita a qualche attacco combinato. Purtroppo il grado di interattività riscontrato non è altissimo: al di là di concentrare le offensive su un unico nemico, il più delle volte si tratterà di superare con successo un semplicissimo quick time event per infliggere danni extra al malcapitato di turno.

    Questa feature, cavallo di battaglia dell’episodio, funziona solo lievemente meglio nella modalità co-op, disponibile su PS Vita sia online che in locale. Dandosi vicendevolmente supporto nelle missioni della Storia, o divisi in squadre 4 VS 4, il dinamismo dei match aumenta quando si gioca con alleati umani; resta comunque difficile imbastire offensive all’unisono, complice un sistema di controllo fin troppo semplificato per permettere la messa in atto di chissà quali strategie.
    Ad ogni modo tutte le partite danno buone soddisfazioni. Correre a perdifiato, spedire l’avversario in aria, inseguirlo staccandosi dal suolo e concludere l’azione con un’immancabile Onda Energetica, manderà in visibilio soprattutto chi è cresciuto tentando inutilmente di trasformarsi in Super Sayan. Inoltre, la possibilità di curare altri membri della squadra, o di incrementarne la barra dell’aura con cui effettuare le mosse più poderose, soprattutto in multiplayer permette qualche impensabile capovolgimento della situazione che rende le cose ancor più stuzzicanti e coinvolgenti.
    Nubi misteriose avvolgono invece il cosiddetto Genki Gauge. Se da una parte, durante la partita, questa barra si riempirà progressivamente permettendo l’esecuzioni delle mosse più devastanti, è ancora poco chiara l’utilità di generare una gigantesca Sfera Genkidama che tenga conto del contributo offerto da tutti gli utenti mondiali che giocano al titolo.

    Dragon Ball Z: Battle of Z Dragon Ball Z: Battle of Z ha buone chance di far dimenticare ai fan il passo falso compiuto con Dragon Ball Z Kinect. Grazie al solito gigantesco roster di lottatori (saranno almeno 70), la strabiliante grafica, il gameplay frenetico e l’apposita modalità co-op, ci sarà sicuramente da divertirsi a combattere nuovamente Vegeta, Cell e tutti gli altri. Desta qualche dubbio la navigabilità dei menù e l’effettiva utilità degli attacchi combinati: nella demo le possibilità erano piuttosto limitate e non tutto funzionava per il meglio. Fortunatamente non passerà molto prima di potervi dare il nostro parere definitivo sul gioco: la release è prevista per il 24 gennaio.

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