FIFA 14 Provato: impressioni su EA Ignite e Ultimate Team Legends

EA Ignite ed Ultimate Team Legends all'assalto della Next Gen

FIFA 14 Provato: impressioni su EA Ignite e Ultimate Team Legends
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPad
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Lo showcase di Microsoft ha riservato oggi diverse sorprese, tra le quali l'accordo tra il colosso statunitense ed Electronic Arts per l'esclusiva su Ultimate Team Legends e, soprattutto, per la distribuzione in omaggio di una copia digitale di FIFA 14 a chiunque abbia effettuato o effettui il pre-order di Xbox One.
    L'appeal della console Microsoft, soprattutto in Europa, schizza ora alle stelle, considerando che oltre ad essere la simulazione calcistica più venduta negli ultimi anni, FIFA è anche un gran bel gioco. Lo ha dimostrato proprio qui, mettendo in bella mostra le sue qualità Next Gen su Xbox One. Una serie di postazioni dedicate ci hanno permesso di immergerci in qualche partita, testando con mano i (non molti) cambiamenti rispetto alla versione Xbox 360, della quale abbiamo abbondantemente parlato negli ultimi hands on.

    Gli idoli del passato

    Prima di passare alla prova giocata è bene spendere due parole riguardo ad Ultimate Team Legends, novità esclusiva ben più poderosa di quanto si possa immaginare (soprattutto da profani). I giocatori appassionati di Ultimate Team, modalità oramai non più collaterale, sono tantissimi sopratutto in Italia; ed altrettante sono le migliaia di euro spesi ogni settimana in nuovi pacchetti. Soprattutto da noi (ma anche nel resto d'Europa), dunque, Xbox One guadagnerà tantissimi consensi anche solo per questa piccola grande esclusiva.
    Andando a vedere nel dettaglio di cosa si tratta scopriamo poi ben più di un motivo di interesse anche per chi ad Ultimate Team si è avvicinato appena, o non si è avvicinato per nulla. In modalità Legends potremo trovare le figurine di tantissimi campioni del passato, a partire proprio da Ruud Gullit e Fredrik Ljungberg che hanno fatto quest'oggi da testimonial alla presentazione ufficiale. A loro se ne uniranno ben presto tanti altri, ancora sconosciuti, permettendoci di creare le nostre rose da sogno con un mix di fuoriclasse di oggi e di ieri. Il concetto dell'album Panini, praticamente, viene qui portato ai massimi livelli, integrandolo al gameplay di uno tra i migliori FIFA degli ultimi anni e condendo il tutto con quella spruzzatina di nostalgia che non guasta mai. La nostra mente di calciofili incalliti (e non addicted di Ultimate Team) fantasticava già negli istanti immediatamente successivi all'annuncio di coppie d'attacco Messi - Maradona, di schieramenti difensivi guidati dal buon Baresi e tanto, tanto altro ancora. Ed è meglio fermarsi qui per non sentire troppo il peso di quei mesi che ancora separano i nostalgici come chi vi scrive dall'entrata in vigore della possibilità di creare tali undici meravigliosi.
    In ogni caso, a volerla dire tutta, di questa versione Legends di Ultimate Team abbiamo visto veramente pochissimo, pur apprendendo dalle parole di Matt Bilbey che la caratterizzazione comprenderà accessori e skill dedicate, nonché una riproduzione fedelissima dei movimenti cruciali di tali campioni (un colpo di testa alla Gullit, a tal proposito, ci ha letteralmente mandati in visibilio). Sperare che vengano finalmente aggiunti i filtri per le partite in manuale sembra davvero utopia, ma che quantomeno le problematiche emerse negli anni vedano, in questa occasione, un trattamento risolutivo ci sembra d'uopo. Considerando il passaggio ad una Next Gen che sta iniziando a sponsorizzare, oltre al content sharing, anche le esperienze second screen e la centralità del gaming online (con potenziamento server in ogni dove) ci potremmo magari aspettare, oltre ad un miglioramento della qualità del net code, la possibilità di agire collateralmente ad Ultimate Team tramite Smartglass. Il game mode, in larga parte gestionale, si appresta dopotutto ad un trattamento di questo genere, apprezzabile soprattutto dai super-fan che non vedono l'ora di staccare dal lavoro per aprire i loro pacchetti di figurine virtuali.

    This is FIFA 14!

    Passando alla prova con mano, questa versione Next Gen non ha mostrato qualità del tutto fuori dal comune (era impossibile sviluppando cross gen), quanto più un più elevato grado di raffinatezza globale e una resa più naturale delle animazioni.
    EA Ignite è stato dunque il grande protagonista della nostra prova con mano, che ci ha mostrato come le altre caratteristiche già decantate nei precedenti hands on, funzionino altrettanto bene su Xbox One, con quel qualcosa spesso d'intangibile in più che potrebbe far propendere -tra le due- per la versione Next Gen. Le meccaniche di tiro, in unione alla rinnovata fisica della palla, trovano su Xbox One ancor maggiore ragion d'essere, mostrandosi veramente in grado di fare da traino per un FIFA che, appena un anno fa, tutti avrebbero scommesso interlocutorio. Anche il fraseggio, i contrasti e i movimenti con e senza palla sul terreno di gioco beneficiano di Ignite, facendo trasparire una maggior fisicità ed una coerenza decisamente più demarcata rispetto alla realtà del calcio. I ritmi, a voler fare un confronto diretto, sembrano leggermente più compassati (e i rimpalli meno "indirizzati"), per quanto forse meriti e colpe siano in questo caso da attribuire ad un'intelligenza artificiale a questo stadio non completamente raffinata. La pressione di difensori e centrocampisti di contenimento, anche per le "demo purpose" di oggi, era settata al minimo almeno fino alla tre quarti, con un boost repentino nei pressi dell'area di rigore. Gli affollamenti sperimentati (e che osserverete probabilmente in qualche leak), non mostrano dunque il "reale" FIFA 14 che, quando la manovra si distende, brilla di luce propria, coinvolgendo anche i più scettici. Costruire il gioco, specialmente con "comandi manuali" (si, chi vi scrive si mette a smanettare e cambiare tutte le impostazioni anche in un contesto fieristico), assume connotazione in buona parte differenti rispetto a FIFA 13, e minimamente anche rispetto alla versione "current" del quattordici. Che sia dovuto semplicemente ad una build in un diverso stato di completamento oppure alle novità inevitabilmente introdotte da Ignite nel veicolare le animazioni non ci è dato saperlo, almeno momentaneamente. Vi basti solo sapere che in alcuni frangenti la costruzione appare ben più ostica rispetto a FIFA 13, mettendo a nudo in maniera molto più demarcata pregi e difetti dei calciatori.
    A livello di animazioni, come abbiamo già specificato, sono naturalezza e fluidità d'esecuzione a farla da padrone, portando l'esperienza su un livello un po' più alto soprattutto per i puristi della simulazione e per i più attenti al dettaglio.

    Per il resto, al netto di una miglior costruzione poligonale soprattutto a livello di modellazione di stadi e calciatori e una pulizia visiva ovviamente maggiore, le differenze, soprattutto pad alla mano, si esauriscono, accomunando in più d'un frangente il FIFA 14 dedicato alla Next Gen e quello in arrivo ben prima sulle console che tutti noi appassionati già possediamo. Il feeling con i controlli, vista anche la somiglianza dei joypad Xbox 360 ed Xbox One, risulta praticamente identico, così come la risposta ai comandi a schermo, dettata dalla precisione di entrambi i sistemi di controllo. Volendo ricercare il pelo nell'uovo, e tornando a parlare di "controllo manuale", possiamo aggiungere di aver faticato a trovare le giuste modalità e pressioni per direzionare al meglio i passaggi. Il breve test e lo scarsissimo feeling con il nuovo pad (per quanto simile) potrebbero però in questo caso averci ingannato.
    Tirando le somme, l'importante è che l'esperienza videoludica e simulativa convinca, e FIFA 14 Next Gen, da questo punto di vista, conferma tutto quel che di buono ci ha già mostrato su Xbox 360, aggiungendo qualcosina in particolare per i più esigenti.

    FIFA 14 Non c’è stupore nell’odierno hands on di FIFA 14, ma la totale consapevolezza di un titolo che ha già ampiamente mostrato le sue carte vincenti, lasciandoci più volte di stucco. Un titolo che, dopo un anno di scorribande calcistiche votate al contropiede, torna a strizzare l’occhio ad una simulazione un po’ più rigorosa, rallentando i ritmi e ponendo l’accento soprattutto sulla costruzione. Tutto è sottolineato ed avvalorato ancor più da EA Ignite, una novità non rivoluzionaria in senso stretto ma che funge da decisa prova di forza per mostrare che “FIFA c’é”, sempre e comunque. Ed è pronto a superare un anno di cross gen (forse due) per “imparare”, migliorarsi costantemente e regnare ancora incontrastato (?) nella nuova generazione di console.

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