Goldeneye 007 Provato: il ritorno dell'agente segreto

Il ritorno dell'agente segreto 007

Goldeneye 007 Provato: il ritorno dell'agente segreto
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Disponibile per
  • DS
  • Wii
  • Nonostante gli innumerevoli indizi pochi avrebbero dato per certa la presentazione di un nuovo Goldeneye per Nintendo Wii già a questo E3. Non si tratta propriamente di un remake, lo è in parte, ma è anche un gioco completamente nuovo e adesso spiegheremo perché. Subito dopo la presentazione alla conferenza Nintendo abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima sia una porzione del single player che una prima parte dedicata al multiplayer, esclusivamente sullo split-screen per quattro giocatori.

    Mi chiamo Bond. James Bond

    La parte importante della presentazione è stata comunque occupata dalla frazione della campagna in singolo dove l’alter ego del giocatore, che prende le fattezze del buon Daniel Craig, è impegnato in una missione d’infiltrazione in un avamposto russo. La trama riprende infatti i risvolti visti nell’omonima pellicola cinematografica del 1995 e naturalmente nel meraviglioso tie-in per Nintendo 64 sviluppato all’epoca da Rare. Gli sviluppatori presenti nella minuscola stanzetta simile ad un bunker ci spiegano come l’obiettivo sia non solo quello di accontentare i fan di vecchia data con la realizzazione, in sintesi, di un rifacimento dello storico sparatutto grazie alle tecnologie odierne; ma anche quello di avvicinare al titolo una nuova utenza, e quei giocatori che hanno finora snobbato uno dei videogiochi rimasti impressi nella memoria degli utenti console. Quasi con un pizzico di nostalgia ed emozione veniamo introdotti in una delle missioni iniziali in Russia, proprio in quell’avamposto che tanti fan Nintendo non avranno certamente dimenticato. La differenza sostanziale tra i due giochi è dettata dalla volontà di rinfrescare, per forza di cose, le meccaniche di gioco. Quindi, se locations e ambientazioni saranno per il novanta per cento già note a chi ha giocato il vecchio Goldeneye, lo svolgimento dei livelli seguirà la via delle introduzioni di questa nuova apparizione. Procedendo per la demo, gli sviluppatori ci mostrano infatti alcune delle novità previste: il giocatore potrà, durante gli scontri, utilizzare un sistema di copertura simile a quello visto negli ultimi sparatutto di questa generazione e soprattutto prendere confidenza con una discreta distruzione dell’ambiente, che permette di rendere le sparatorie divertenti e cariche di adrenalina ed azione. Il sistema di controllo utilizzato durante la dimostrazione era affidato al classic controller; ci dicono, per semplice comodità. Non abbiamo avuto modo di vedere lo schema allineato alle capacità sensoriali del Wiimote ma, a domanda posta, la bella presentatrice ci ha assicurato che sarà anch’esso abbastanza curato. Potremo ad esempio lanciare la granata nel metodo che conosciamo tutti, ossia muovendo il braccio come se l’avessimo realmente in mano. Inoltre, agitando il nunchuk in direzione laterale potremo gestire la visuale nelle fasi di copertura.
    Lo stile ludico riprende in pieno quanto visto tredici anni fa su Nintendo 64. A normali sezioni di shooter in prima persona vengono alternate fasi stealth, nelle quali bisogna muoversi silenziosamente senza farsi scoprire dal nemico per favorire lo scorrimento liscio della missione. L’eventuale rivelazione della vostra posizione non ne pregiudicherà in ogni caso l’esito dato che, come nell’originale, si potrà optare per obiettivi e vie multiple in modo da dare al giocatore una certa libertà d’azione. Non abbiamo visto in verità questa possibilità in maniera tangibile, ma ci è stata assicurata dagli esponenti Activision presenti, molto attenti a sottolineare questo aspetto.

    Il giudizio, alla fine, è positivo. Il gioco fila che è una meraviglia, tra sparatorie, esplosioni e sezioni di maggiore discrezione, sembra proprio che se quanto visto si protrarrà per l’intera campagna potremo parlare di un nuovo importante esponente del genere per Nintendo Wii. Dal punto di vista tecnico, invece, per quanto la build fosse ancora incompleta, non possiamo esattamente dire di essere rimasti sodisfatti.
    La grafica nel complesso è parsa tutt’altro che eccezionale, forse perchè realizzata in maniera essenziale ed appesantita dalla possibilità di poter interagire con l’ambiente in maniera distruttiva. La quantità poligonale è buona per quel che riguarda il protagonista ma leggermente meno sostanziosa per i nemici, comunque discretamente animati; l’ambiente, invece, si limita a ricostruire nel giusto, senza sorprendere, le già note locations. Qualche texture sottotono ed un frame-rate ancora da sistemare completano il risultato di un comparto da rivedere sicuramente in fase di sviluppo. Data la natura decisamente arretrata della build mostrataci rimaniamo fiduciosi riguardo a possibili miglioramenti in tempo già per le prossime manifestazioni.
    Per quanto riguarda il multiplayer split-screen (al fianco del quale è prevista anche una modalità online fino ad otto giocatori) è bene precisare che prima della partita sarà possibile scegliere il proprio alter-ego su oltre 40 personaggi disponibili compresi gli 8 James Bond che hanno finora solcato le pellicole cinematografiche. Sarà possibile giocare su cinque mappe differenti in tre modalità di gioco modificabili con alcune variabili a completa discrezione degli utenti.

    Goldeneye 007 Il ritorno di Goldeneye è una bella patata bollente per Activision e gli sviluppatori di Eurocom. Prendere un brand di questa portata e riproporlo, con enormi rischi, in questa generazione è sicuramente una scelta con gli attributi, che si sta per ora rivelando ben studiata e realizzata (con la piccola riserva del comparto grafico). Siamo curiosi di conoscere le reali funzionalità dell’accoppiata Wiimote-Nunchuk e di come lo studio voglia applicare le capacità delle tecnologie moderne ad un gioco vecchio due lustri e mezzo. Lo capiremo senz’altro con una prossima dimostrazione, magari a Colonia.

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