Halo Reach: testato il multiplayer alla GamesCom 2010

Testato il multiplayer in occasione della GamesCom 2010

Halo Reach: testato il multiplayer alla GamesCom 2010
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • Con la gamescom in rampa di lancio la giornata degli eventi preparatori dedicati a Microsoft, Electronic Arts e Sony e' stato il primo palcoscenico importante dove presentare i prodotti di punta.
    Il colosso di Redmond, dal canto suo, aveva riservato una vastissima area ad una prima prova dell'innovativo Kinect, relegando in un'ala piu' contenuta (ma decisamente piu' affollata del padiglione), Halo Reach e Fable 3.
    Per quanto riguarda il canto del cigno di Bungie ci e' stata data la possibilita' di testare con mano una nuova mappa (Corvette) espressamente dedicata alla modalita' Firefight che abbiamo avuto occasione di testare con mano per qualche minuto.
    Si tratta dunque solo di un assaggio di quanto, con molta probabilita', ci verra' mostrato nei prossimi giorni quando si susseguiranno appuntamenti a porte chiuse e prove sullo showfloor.

    Fight to Survive

    Il match a cui abbiamo preso parte metteva una squadra di quattro Spartan di fronte ad un piccolo esercito di Covenant che, ondata dopo ondata (in pieno stile “orda” e, naturalmente, “firefight”), tentavano di recuperare il diritto di proprieta' su quella che e' parsa palesemente essere una delle loro gigantesche installazioni spaziali ed in particolare un attracco per astronavi.
    La location (nuova di zecca) e' subito parsa prestarsi in maniera convincente allo spirito di questa modalita' di gioco: un level design strutturato su due diversi piani e ricco di elementi grazie ai quali ripararsi, apre diverse possibilita' strategiche anche in una mappa di dimensioni piuttosto limitate come quella visualizzata quest'oggi.
    Iniziata la partita ci viene data una manciata di secondi per selezionare la dotazione bellica, scegliendo una delle classi predefinite, tra le quali si annoverano anche alcune varianti (esclusivamente per quel che concerne l'equip) delle quattro classi che abbiamo oramai abbondantemente descritto nei nostri articoli.
    Tra le tante a suscitare il nostro interesse e' stata, ovviamente, quella piu' “pesante”, dove il lanciagranate (novita' di Halo Reach) si affianca alla pistola in una combinazione che in mani sapienti puo' fare la differenza, sia dalla distanza che nello scontro ravvicinato.
    Massacrando i nemici, in ogni caso, e' possibile recuperane le armi variegando in tal modo l'approccio alla battaglia e scongiurando, almeno in parte, il ricorrente rischio di rimanere a corto di munizioni.
    Per quel che concerne la varieta' la modalita' Firefight e' strutturata in maniera tale da rappresentare un livello di sfida costantemente in crescita: durante la prova di oggi abbiamo infatti sperimentato la differenza clamorosa tra le prime ondate, caratterizzate dai remissivi Grunt, e le successive dove ai piccoletti si univano -sostituendoli gradualmente- Elite, Brute e tutte le specie piu' grosse e cattive che Reach puo' vantare.
    Con l'aumentare della potenza bellica nemica il combattimento si faceva sempre piu' concitato e pericoloso ma, uccisi gli avversari, potevamo contare sul reperimento in loco di arsenale sempre piu' potente, utile per il rush finale dove dalla nave da trasporto che fino a quel momento aveva rilasciato semplici unita' terrestri scendeva un mezzo corazzato Covenant, da abbattere esclusivamente utilizzando laser, lanciarazzi ed affini.
    Smaltita l'adrenalina, l'analisi a mente fredda (osservando partite altrui) ha confermato le caratteristiche ampiamente decantate nelle nostre preview, ovvero un preciso bilanciamento del gameplay (ossia delle armi) ed un'ottima implementazione dell'intelligenza artificiale nemica, capace, specialmente in questa modalita', di mostrarsi in tutte le sue sfaccettature, seguendo quella che si suppone essere la preparazione bellica delle diverse truppe Covenant.
    Ciliegina sulla torta di quella che, sin dal suo inserimento, e' stata una delle modalita' di gioco piu' apprezzate nell'intera serie la possibilita' di guadagnare punti esperienza per ciascuna kill, con bonus particolari per doppie, triple e quadruple uccisioni ed altre variabili dipendenti dallo stile dell'eliminazione.
    Anche dal punto di vista tecnico quest'ennesima prova, seppur per ora decisamente limitata, ha dimostrato quanto di buono ha fatto vedere Halo: Reach fin dalle prime dimostrazioni: texture e soprattutto shader superficiali si mostrano in grande spolvero con particolare enfasi, come si conviene al brand Bungie, sulle armature di Spartan e Covenant che hanno acquisito senza ombra di dubbio qualche “punto” in definizione.
    Leggermente diverso il discorso per quanto riguarda le ambientazioni che non sempre mostrano una texturizzazione perfetta, sebbene la sapiente gestione delle fonti d'illuminazione e l'altrettanto ottima implementazione degli effeti particellari (due capisaldi da sempre del team di sviluppo) siano ampiamente in grado di far chiudere un occhio su quelli che sono i difetti di Reach.
    Buone impressioni, per quanto nella confusione di una prova sostanzialmente pubblica queste lascino il tempo che trovano, riguardo al comparto audio, in grado di sostenere pienamente l'epicita' delle battaglie.

    Halo Reach Halo: Reach si mostra quanto mai pronto al debutto (lontano oramai meno di un mese) ed in grado di ambire seriamente allo scettro di miglior episodio della serie ad approdare a questa controversa generazione videoludica. Per molti aspetti, osservati non certo oggi per la prima volta, Reach potrebbe anche raggiungere il livello d'eccellenza toccato sino ad ora solamente dal primo episodio. Non volendo, in ogni caso, sbilanciarci troppo, ci riserviamo commenti piu' approfonditi per i prossimi giorni, in seguito ad una piu' approfondita prova dalla gamescom di Colonia. Continuate a seguirci.

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