Provato Hunted: La Nascita del Demone

Svelate le novità sull'editor dei livelli, nel playtest di una versione praticamente definitiva

Provato Hunted: La Nascita del Demone
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Park City, Utah - I nostri incontri con Hunted si fanno sempre più frequenti. Presentato ufficialmente quasi un anno fa, questo insolito Action RPG si è mostrato più e più volte alla stampa specializzata, svelando una ad una tutte le sue caratteristiche. Nel corso dell'evento organizzato da Bethesda, ad uscire allo scoperto è stato “Crucible”, l'editor interno con cui i giocatori possono sbizzarrirsi a creare nuovi Dungeon, in modo da prolungare l'esperienza di gioco oltre la rima del single player e della campagna cooperativa. Tuttavia, visionato in una versione praticamente definitiva, Hunted ha mostrato una struttura globale sempre più scricchiolante. Le aspettative, inutile dirlo, devono essere seriamente ridimensionate, a meno che non siate fan sfegatati del genere o del fantasy, alla disperata ricerca di un titolo meccanico e iterativo quanto basta per monopolizzare la vostra smania di affettare goblin e non-morti.

    Hands-On

    A chi ancora non conosce il titolo Bethesda, basti sapere che Hunted è un Hack'n'Slash “coi paraocchi”, desideroso di impegnare i vostri polpastrelli facendovi distruggere indiscriminatamente quantità abnormi di tutti i mostri che il repertorio fantasy ha da offrire. La sua caratteristica principale è quella di avere due protagonisti, legati da uno strano rapporto di fratellanza. Caddoc e E'lana, rude guerriero ed elfa sinuosa, hanno ovviamente caratteristiche belliche divergenti: il primo è abituato a sentire il sangue che scorre sulle mani, dopo aver squarciato con la sua lama l'ultimo degli opponenti, l'altra preferisce colpire dalla distanza, con le sue frecce spietate e precise. Ognuno dei due riesce comunque a maneggiare armi da mischia e da tiro, ma la lentezza della balestra di Caddoc la rende poco efficace, mentre le lame leggere di E'lana di certo sono poco temibili. Nella modalità single player, in ogni caso, è possibile alternarsi al controllo dei due personaggi, scoprendo così le gioie di un gameplay potenzialmente vario e diversificato. A metà fra un emulo di Dynasty Warriors ed un clone di Gears of War (è infatti possibile entrare in copertura, sparare alla cieca o sporgersi per mirare), Hunted tenta di compiacere il videoplayer con questa sua duplicità.
    Sfortunatamente, come già segnalato nelle precedenti anteprime, ci si imbatte con un gameplay dalla ripetitività quasi snervante, che fa poco per rendere più allegre le sessioni di gioco. Il button mashing è di fatto una necessità opprimente, e le combinazioni con cui è possibile attaccare i nemici sono davvero pochissime. Un sistema di controllo un po' legnoso rende inoltre difficile prender di mira i bersagli, mentre un sistema di animazioni per nulla dinamiche manda a vuoto molti dei nostri colpi. Si potrebbe pensare che il sistema ruolistico di sottofondo possa salvare la situazione, ma gli skill tree sono davvero poveri (circa sei abilità potenziabili per ogni personaggio), e se si conta la presenza di molti “buffer” passivi, si capisce che anche nelle fasi avanzate dell'avventura il gameplay tende a stancare facilmente. Certo, nel corso delle partite co-op si può mettere in piedi qualche tattica: ad esempio, mentre uno dei due giocatori congela i nemici, l'altro può affrettarsi a mandarli in frantumi con un singolo colpo. La coordinazione è necessaria e opportuna, soprattutto perchè gli avversari sono determinati e coriacei, ma è davvero difficile promuovere un lavoro che fa ben poco per scacciare lo spettro malefico della monotonia. Collisioni poco precise, movimenti non troppo reattivi, ed una generale piattezza, limitano fortemente l'appeal del prodotto, che interesserà soprattutto i fanatici del genere alla ricerca di un titolo pensato per il co-op.
    Il team, in ogni caso, assicura che Hunted sarà in qualche modo impreziosito dalle trovate di una sceneggiatura non banale, dalla presenza di enigmi cervellotici al punto giusto, e dal massiccio numero di stanze segrete da scovare. L'esplorazione metodica per trovare tutte le Bonus Room sarà proprio l'attività su cui si focalizzerà uno speciale Game Mode sbloccato una volta terminato il gioco. Non siamo pienamente convinti che questi elementi possano influire sulla qualità globale di un prodotto piuttosto goffo anche dal punto di vista tecnico (con una quantità massiccia di aliasing, un'ottimizzazione non eccellente, un'interattività ai minimi storici ed un orizzonte stilistico stereotipato), ma ci pronunceremo si questo in fase di review.

    La forgia demoniaca

    Nel caso in cui la formula di gioco, per quanto classica e iterativa, incontri i vostri favori, allora di certo sarete felici di sapere che il team di sviluppo ha inserito all'interno del pacchetto una sorta di Editor, con cui potrete creare i vostri Dungeon per poi giocarli Online. Crucible, questo il nome del Tool, non è certo completo quanto gli editor che ultimamente appaiono in molti titoli basati sugli User Generated Content, ma riesce a costruire labirinti intricati e complessi. Una griglia di partenza permette di “disegnare” la planimetria del labirinto, inserendo -casella dopo casella- bivi e corridoi. Per ogni “mattonella”, poi, avrete la possibilità di personalizzare un buon numero di variabili: ambientazione, quantità e determinazione dei nemici, qualità delle armi lasciate cadere dagli avversari morenti e numero degli spawn point. Inserendo bonus e malus particolari potrete anche facilitare il lavoro di uno dei due personaggi, giusto per rendere le cose un po' più piccanti. Certo, le possibilità dell'editor, che di fatto genera dungeon non dissimili a quelli della main quest, si scontrano con le limitazioni sopra esposte.
    In ogni caso, Crucible potrebbe essere per qualcuno un buon incentivo a giocare approfonditamente la campagna principale: gli elementi dell'editor, infatti, andranno sbloccati gradualmente raggiungendo determinati obiettivi. Peccato che le possibilità di condivisione appaiano abbastanza limitate: sembra che i propri livelli non potranno essere caricati sui server di gioco e lasciati a disposizione dei videoplayer: bisognerà invece essere connessi per poterli attraversare con un compagno virtuale. Un ostacolo non da poco alla creazione di una community folta e affiatata.

    Hunted: La Nascita del Demone Hunted è un titolo che sembra destinato ad arrancare, in un mercato ricco e competitivo come quello attuale. I valori produttivi non al top non sarebbero di per se un problema (soprattutto perchè, almeno a livello d'atmosfera e qualità della sceneggiatura, il titolo mostra qualcosa di buono), ma l'action RPG pubblicato da Bethesda deve fare i conti anche con un profilo ludico molto traballante, fatto di button mashing e controlli legnosi, e di una ripetitività a volte snervante. Certo, bisogna dire che il titolo si dedica ad una fetta di pubblico ben precisa, cercando di colmare il vuoto di chi cerca un Hack'n'Slash cooperativo, in grado di trasformarsi in un passatempo iterativo e leggero. Se rientrate in questa categoria di videogiocatori, il Crucible potrebbe essere addirittura la vostra pietra filosofale. Diversamente, forse sarebbe bene puntare gli occhi altrove.

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