Abbiamo provato Kane & Lynch 2: Dog Days, le nostre impressioni

Hands on negli studi Eidos

Abbiamo provato Kane & Lynch 2: Dog Days, le nostre impressioni
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Kane & Lynch: Dead Men era un titolo a cui mancava qualcosa. In primis, mesi di sviluppo. E’ innegabile infatti che una manciata di settimane di rifinitura in più avrebbe giovato al prodotto Eidos in maniera considerevole. La fretta, si sa, è cattiva consigliera ed è innegabile che un buon costrutto narrativo ed un ritmo di gioco sincopato non hanno comunque saputo rattoppare gli strappi più evidenti del gameplay, IA claudicante e sistema di controllo impreciso su tutti.
    Il successo commerciale, anche a fronte di un battage pubblicitario importante, non è tuttavia mancato. Da qui all’idea di un sequel, il passo è breve. Soprattutto per gente come i due protagonisti, abituati a scattare, correre, proiettarsi in avanti, non tanto per piacere personale, quanto per conservare la vita.
    I casi umani sono tornati, e questa volta le premesse per un titolo esplosivo ci sono tutte. E non solo sulla carta.
    Ecco il resoconto di un pomeriggio di un giorno da cani, in compagnia di due sociopatici e di un pad Xbox 360

    Lasciamoci il passato alle spalle

    Kane & Lynch: Dog Days, in arrivo il prossimo 24 Agosto, porta in dote una massiccia dose di cambiamenti, volti ad intensificare sia l’impianto narrativo/diegetico che a cementare le fondamenta delle meccaniche di gioco.
    Il versante stilistico rinnega il verbo testimoniato dai cultori dell’HD a tutti i costi, per dare forma e dignità ad uno stile assolutamente attuale, figlio legittimo del web 2.0, che va a pescare e soprattutto a raffigurare la realtà per quella che è. Storta, sporca, opacizzata dai fumi dell’inettitudine umana. La realtà, in pratica, raccontata da You Tube tutti i santi giorni e capace di dire qualcosa, di comunicare messaggi fortissimi e chiari, stuzzicando nel contempo corde emotive meno emergenti, travalicando i confini dettati da sgranature, soggetti fuorifuoco, colori snaturati e slavati dalle ottiche di telefonini pronti per il pensionamento e inquadrature grezze, traballanti, insicure. Ma anche dannatamente autentiche e personali.
    Lo stile scelto per Kane & Lynch: Dog Days è in definitiva rischioso. Eppure assolutamente funzionale. Pad alla mano, le inquadrature hand camera -forsennate e storte, tipicizzate da film come Cloverfiled- sottolineano con forza il ritmo dell’azione, che nei livelli provati s’è rivelato finalmente su di giri. E dunque squisito.
    Lynch è l’attrazione, ed è su di lui che si concentra il punto di vista del gioco. E’ lui la star, ed il nostro alter ego. Kane (ed il suo aplomb composto e risoluto) è invece delegato ad un’IA particolarmente proattiva, sveglia e non priva d’iniziativa. Estinta la possibilità di assegnare ordini, Kane fa tutto da solo, e lo fa benissimo, salvandoci non poche volte la pellaccia. Un discorso, quello sull’intelligenza artificiale, che merita di essere approfondito. Le routine approntate si lasciano alle spalle la goffaggine malsicura del prequel, presentando classi di personaggi assolutamente duri a morire. E piuttosto bastardi. La facilità decisionale con cui si spostano da un punto di copertura ad un altro più sicuro rende frizzante lo scontro a fuoco. Corrono, corrono, corrono. Difficile annoiarsi, anche perché spesso e volentieri si coprono a vicenda per venire a stanarci.
    Il sistema di copertura è stato rivisto e si rifà alle direttive di GoW. Abbandonati gli scomodi automatismi di K&L: Dead Men, prevede invece la pressione del tasto A. L’interazione ambientale, e quindi con le stesse coperture, ha subito anch’essa un restyling doveroso, risultando finalmente efficace anche nei confronti di oggetti ribassati o dalle forme meno lineari. Alcuni superfici, inoltre, si frantumano se accarezzate dai proiettili (c’è ancora del lavoro da fare, in questo senso), spianando la visuale a gustosi cecchinaggi. C’è anche da dire che tali coperture sono spesso malferme, insicure, fatto che invoglia lo spostamento continuo e metodico, se non si vuole vedere la propria testa rotolare per terra.
    La difficoltà di gioco è strettamente correlata all’altra protagonista di questo sequel: Shangai. Dimenticate per un attimo quella intravista nel pur buono Army of Two: The 40th Day. Qui la strada seguita è la verosimiglianza assoluta, che racconta di sobborghi proteiformi e cromaticamente dissestati da neon posizionati a caso, sporchi, imbrattati dall’uomo e dalla sua incuria. Per ciò che concerne il versante ludico, la Shangai che affrontiamo è variegata, disposta su più livelli, mai uguale a sé stessa. Cominciamo da un ristorante, spazio angusto, per poi uscire in strada, tra i vicoli pattugliati dalla polizia e calpestati da fiotti di cittadini inconsapevoli, spaziando poi tra un parcheggio sotterraneo e un agglomerato multipiano.
    Gli approcci alla Rambo, per quanto goduriosi, non portano molto lontano. Capire come muoversi e soprattutto quando, è l’unica strada da seguire. Il prequel, con quel suo bagaglio di difetti, appartiene quasi ad un’altra generazione.
    Corposa anche la componente multiplayer, che non abbiamo comunque potuto testare.
    Se la sola co-op (online e offline, tramite schermo condiviso) amplifica di gran lunga l’ampiezza di respiro del prodotto, altre modalità come Agente Infiltrato, Poliziotti & Rapinatori, insieme a quelle prettamente arcade, manifestano quella completezza e rifinitura estranea al titolo del 2007.

    True Shangai

    La cosmesi di Kane & Lynch: Dog Days sfrutta con perizia le potenzialità del motore grafico. Mole poligonale decorosa e ben sfruttata, soprattutto per ciò attiene agli ambienti, scompaginati da effetti particellari (nebbia in primis) pregevoli e da un impianto luministico che fa di tutto per riversare su schermo policromia di Shangai. Città dalle mille luci, ma anche tanto tanto buia. I filtri utilizzati riallacciano i fili con la cinematografia moderna, prendendo spunto dalla visioni di artisti della macchina da presa come Micheal Mann. E poi lo studio delle inquadrature, come giocano con l’utente interfacciandosi con l’azione di gioco.
    Tutto estremamente studiato. Tutto estremamente soddisfacente.

    Kane & Lynch 2: Dog Days Kane & Lynch: Dog Days è un titolo da tenere d'occhio, soprattutto se si è amanti degli shooter in terza persona. Solido dal punto di vista delle meccaniche, affascinante e controcorrente sotto il profilo stilistico, il nuovo titolo di Io Interactive ha soddisfatto in toto le nostre aspettative, cancellando il ricordo di un prequel fin troppo raffazzonato. Appuntamento alla prossima anteprima, dove tratteremo diffusamente la componente multigiocatore.

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