Provato Legendary

Un FPS nella leggenda

Provato Legendary
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Vaso o scatola

    Quello del Vaso di Pandora è probabilmente uno dei più noti e citati miti greci. Zeus donò a Pandora (la prima donna umana) un vaso contenente tutti i mali del mondo, ben sapendo che la curiosità di cui era dotata la donna l’avrebbe spinta prima o poi ad aprire il contenitore. Quando questo accadde, il male si riversò sul mondo, ma Pandora riuscì a richiudere il contenitore prima che potesse fuggire anche la Speranza, data da Zeus come conforto contro i mali a cui egli stesso aveva condannato l’umanità. La curiosità -si sa- è donna, ma nel nuovo first person shooter sviluppato da Spark Unlimited a ripetere l'avventato gesto di pandora è un eroe piuttosto mascolino: il gioco inizia con l’apertura del vaso da parte di Charles Deckard, un ladro di opere d’arte che evidentemente non crede alle elaborate mitologie del passato. Il prologo narrativo, di cui discuteremo fra poco, ha una particolarità: il Vaso di Pandora è, in Legendary, un manufatto di forma rettangolare. Gli sviluppatori si sono attenuti alla traduzione inglese del Vaso di Pandora (Pandora’s box) che a sua volta nasce da un errore di traduzione attribuito a Erasmo da Rotterdam (è capitato anche a lui di sbagliare) che rese phitos (giara) con la parola latina pyxis (scatola cilindrica con pareti incavate). Questo errore continuò a propagarsi nella cultura, dai quadri, alle sculture, ai racconti, fino evidentemente ai giorni nostri.

    FPS old school

    La nostra avventura comincia nell’Atene dell’epoca contemporanea, ossia New York, nel cui museo è conservato il Vaso di Pandora, recuperato fortunosamente da breve tempo. Il reperto non è passato inosservato a varie persone influenti, tra cui il nostro committente. Incaricati del furto, ci troviamo all’interno del museo dove il nostro alter ego virtuale non resiste alla tentazione ed apre il contenitore del male: l’apertura del vaso, oltre a scatenare un cataclisma, libera dei mostri mitologici e marchia Deckard su una mano. Il marchio impresso sul braccio sinistro non è semplicemente estetico, ma dona al protagonista la capacità di governare l’“energia spettrale”, utile per rigenerarsi o da incanalare come raggio di forza. I tratti tipici dell'FPS "soprannaturale" si dipingono dunque in breve tempo, quando il portagonista si trova suo malgrado costretto a riparare alla situazione. Legendary è un titolo dalla base molto classica, in cui una sana dose di piombo è il rimedio più veloce e concreto per ogni problema. Proprio l'energia spettrale di cui sopra arriva a variare la formula classica. E' possibile recuperare tale energia proprio uccidendo le bestie scappate dal vaso o da alcune fonti spontanee sparse nei vari livelli di gioco, e questa si rivelerà fondamentale sia per superare ostacoli fisici che per affrontare avversari particolari. Gli appassionati del genere non potranno fare a meno di notare la somiglianza visiva del protagonista con quello di Bioshock, e fare un collegamento tra l’“energia spettrale” e i plasmidi: in verità, il gioco a poco da spartire con il titolo della 2K, e lo stesso braccio modificato ha un peso diverso nel gameplay rispetto ai plasmidi. Volendo fare un paragone, il titolo di questi ultimi anni più vicino a Legendary è forse Painkiller, ossia uno sparatutto della vecchia scuola, dove i riflessi e l’arsenale sono le uniche cose che contano, e dove i nemici continuano a sorgere a iosa fino allo sfinimento.
    La meccanica fondamentale del gioco è costituita, dunque, dall’interpretazione più classica del genere, intervallata da alcuni enigmi, la cui soluzione è necessaria per superare ostacoli fisici o recuperare oggetti, niente che però metta realmente sotto pressione l’apparato cerebrale. Legendary è un FPS molto veloce, che non consente pause di riflessione, ma richiede un’azione continua, ed in cui un attacco può arrivare da ogni lato, spronando il giocatore a non sostare più di tanto in una determinata zona.
    Non esiste un tutorial, i comandi vengono appresi man mano che si avanza nel gioco: oltre al potere donatoci dal Vaso di Pandora, potremo contare su un PDA, che assume a seconda delle situazioni il ruolo di enciclopedia, block notes, archivio informazioni, e sistema di comunicazione, un elemento di solito più comune alle avventure grafiche che ad un FPS, ma che non stona minimamente nel contesto.
    I controlli sono quelli tradizionali, affidati all’ arcinota combinazione mouse-tastiera o alla precisione delle leve analogiche (in versione Console). La possibilità di entrare in modalità mirino tramite il tasto destro del mouse o il click di uno dei due stick è importante per poter colpire alcuni punti vitali di creature altrimenti impossibili da uccidere.

    Miti da tutto il mondo

    Abbiamo in precedenza più volte sottolineato le poche innovazioni che il titolo offre, in effetti si può affermare che Legendary punti su altri elementi per cercare di catturare l’utente e distinguersi dalla massa di FPS. Il titolo gioca molto sull’atmosfera, sulla qualità della trama e sulla varietà dei nemici. Per quanto riguarda il plot, probabilmente quella di Legendary non passerà alla storia come una delle sceneggiature più interessanti, ma sembra essere sufficientemente intricata per motivare il giocatore ad andare avanti, con qualche colpo di scena capace di mantenere viva l’attenzione (basti pensare che oltre all’invasione mitologica, ci sono anche organizzazioni umane in lotta per il Vaso, e noi nel mezzo), ed alcune rivelazioni che riguardano anche il simpatico vasetto che Zeus ha voluto regalare all’umanità.
    Il bestiario di Legendary merita poi una piccola digressione, considerata anche la sua importanza nell’economia del gioco e il suo peso nell’appeal complessivo del titolo. Non ci troveremo ad affrontare solo creature della mitologia greca, com’era lecito aspettarsi, ma esseri provenienti dalla tradizione popolare di varie culture: oltre al Minotauro ellenico, troveremo lupi mannari, kraken della mitologia scandinava, le nari dalla mitologia slava, i grifoni tipici della tradizione mediterranea e occidentale, i golem dalla tradizione ebraica, e cosi via discorrendo. Ogni creatura con le sue caratteristiche ed i suoi punti di forza e debolezza, rilevanti anche in rapporto alla tipologia di arma utilizzata e alla tecnica impiegata per eliminarla. A proposito delle armi, l’arsenale è discretamente vario e prevede oltre alle armi da fuoco (pistola, fucili, mitragliatori; il solito menù insomma) e quelle da lancio (granate, molotov etc.) anche un’ascia, che si dimostra oltre modo efficiente e gratificante nei corpo a corpo.
    L’IA dei nostri avversari, sia umani che leggendari, svolge bene il suo compito pur senza segnalarsi per meriti particolari: puntando molto sul numero e sulle peculiari armi a disposizione degli avversari riuscirà ad impegnare anche i giocatori più assidui: fortunatamente i frequenti check-point evitano il senso di frustrazione eccessiva.

    Infine, è giusto soffermarsi anche sull’atmosfera di Legendary e sulla sua ambientazione: ci troviamo in un mondo letteralmente messo a ferro e fuoco dopo l’apertura del vaso, in cui è possibile vedere un grifone che lancia le automobili contro la popolazione o un mostro di fuoco nella stazione della metropolitana. Si ha costantemente la sensazione di vivere l’avvento dell’apocalisse, in una fusione di orrore gotico e distruzione biblica, rafforzata dalle atmosfere cupe e dalle molte scene di crudeltà gratuita che vedremo accadere intorno a noi (non a caso il titolo ha una classificazione P.E.G.I. 18+). Il tutto dona al gioco uno stile decadente e con contorni splatter, che non mancherà di affascinare l'utente. Purtroppo, alcune situazioni (non molte per la verità) danno un’ eccessivo senso di artificiosità e sembrano inserite a forza: nonostante questo si può comunque affermare che, a questo punto dello sviluppo, le atmosfere costituiscono il maggior pregio questo titolo.

    La forza del rock

    Legendary utilizza l’ormai diffusissimo Unreal Engine 3 in una maniera che, a questo punto dello sviluppo, non sembra posizionare il titolo al di fuori della media degli FPS usciti negli ultimi tempi. I modelli e le animazioni delle creature sono già ora convincenti, decisamente meno quelli dei personaggi umani: anche la realizzazione dell’ambiente di gioco, in generale, sembra far poco per uscire dalla media, con una qualità altalenante sia per la cura sia per l’ideazione. La speranza è che gli sviluppatori riescano a trovare un compromesso migliore tra la fluidità, richiesta in un gioco dai ritmi così serrati, e la grafica della versione definitiva.
    Il doppiaggio in italiano è tutto sommato discreto, anche se forse un po’ piatto, ma in un FPS i dialoghi hanno un peso limitato. Completamente diverso il giudizio sulle musiche, ricche di personalità e capaci di sottolineare benissimo le atmosfere ed i momenti cruciali del gioco, con uno stile non certo comune a molti prodotti.
    Sfortunatamente non ci è stato possibile provare il titolo in multiplayer, che sarà comunque presente nella versione definitiva: sotto questo aspetto i ragazzi di Spark Unlimited promettono novità interessanti per rompere gli schemi consolidati, che attendiamo di provare in sede di recensione.

    Legendary Legendary è un FPS di vecchia maniera, che punta molto sulle caratteristiche esterne al gameplay per distinguersi dagli altri titoli ed affascinare il giocatore, e che cerca di offrire un divertimento immediato e senza compromessi. Per il momento il titolo non sembra riuscire a raggiungere i vertici del genere per la realizzazione tecnica, e risulta forse un po' troppo schematico rispetto a produzioni degli ultimi anni: nonostante questo, Legendary è capace di offrire quello che si può desiderare da un FPS di questo tipo, ossia ore di intrattenimento senza doversi arrovellare in nessun modo, ma sfruttando esclusivamente i propri riflessi. L'ottima ambientazione, condita con scene abbastanza efferate e sanguinarie e accompagnata da una colonna sonora decisamente azzecata sono dei punti a favore importanti, e Legendary, con una buona modalità multiplayer, potrebbe conquistarsi il suo posto al sole.

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