Uno dei migliori pregi di Memoria, nuovo capitolo di The Dark Eye e secondo in linea temporale per la saga di adventure punta-e-clicca firmata Daedalic, è la sensazione di totale immersione all'interno del suo mondo che riesce a regalare. Lungo tutta la notevole durata della versione dimostrativa fornitaci dagli sviluppatori, i luoghi, i miti e le usanze dell'universo trasportato dall'omonimo gioco di ruolo tedesco (tanto popolare in Germania da riuscire a superare le vendite di un mostro sacro come Dungeons & Dragons) ci hanno avvolto in una narrazione di primissimo livello, e raccontato una storia dall'innegabile fascino: diretto proseguimento delle vicende raccontate nel primo capitolo, The Dark Eye: Chains of Satinav, Memoria ci mette questa volta nei panni di ben due eroi, le cui storie, intrecciandosi, danno vita ad uno degli aspetti più brillanti dell'intero comparto narrativo.
Legami lontani
Le origini di Geron e Sadja, protagonisti del gioco, non potrebbero essere più diverse: il primo, già conosciuto nel precedente episodio, è infatti un cacciatore di uccelli detestato dalla sua gente per i poteri magici che riesce misteriosamente ad utilizzare, mentre Sadja è nientemeno che l'ultima principessa delle terre di Fasar, alla ricerca di gloria e fama come 'la più grande eroina di tutti i tempi'.
Il vero aspetto interessante del rapporto tra i due è che, a dividerli, ci siano ben 450 anni di storia: spetterà così a Geron, tramite sogni, flashback e l'aiuto di un misterioso mercante, riuscire a scoprire il vero fato che Sadja incontrò alla fine del suo viaggio; solo così, infatti, il nostro eroe riuscirà a sciogliere la maledizione che costringe la fata sua compagna, Nuri, nel corpo di un maestoso corvo. Già dal suo incipit, all'interno del racconto costruito attorno alle loro vicende, è possibile trovare un'ottima dose di originalità e carisma, che permetterà anche ai giocatori che non hanno avuto modo di provare il precedente capitolo (come il sottoscritto) di tuffarsi e lasciarsi catturare dalla narrazione sin da subito.
MOUSE, ENIGMI E INCANTESIMI
Mouse alla mano, Memoria torna verso i più sicuri lidi della tradizione, proponendo un'interfaccia subito familiare a chiunque abbia speso qualche ora in compagnia di Guybrush Treepwood, George Stobbart e compagnia bella: alla classica impostazione tipica dei point and click, con il tasto destro del mouse deputato all'analisi di oggetti e ambienti ed il sinistro all'interazione con gli stessi, gli sviluppatori hanno deciso di affiancare alcune interessanti novità come l'utilizzo di diversi incantesimi in base al personaggio controllato. E tramite la magia, infatti, che il sistema di enigmi approntato dal team di sviluppo riesce ad esprimere il meglio di se: fare buon uso di incantesimi come quello che permette di rompere e ricomporre piccoli manufatti, o altri che consentono di procurare visioni al proprietario di un particolare oggetto piuttosto che controllare ed animare meccanismi e creature magiche, sfruttandoli in sintonia con le risorse all'interno del proprio inventario permette non solo di risolvere enigmi ben congegnati, ma anche di farlo con una buona dose di appagamento.
La difficoltà degli enigmi, infatti, si attesta sempre su livelli medio alti, pur rimanendo all'interno di ragionamenti logici e ben delineati in base ai mezzi ed agli oggetti a nostra disposizione. Sono purtroppo sempre presenti situazioni nelle quali l'unico ragionamento logico al quale il gioco sembra volersi inchinare è solo ed esclusivamente quello pensato dagli sviluppatori, nonostante l'ambiente fornisca alternative più che legittime: vedere infatti Geron all'interno di un laboratorio ricco di ampolle e contenitori, che si ostina a voler trasportare un liquido solamente usando uno straccio imbevuto ha quasi del comico, ma più che di un problema riguardante Memoria stiamo parlando di una regola non scritta del genere stesso e quindi dal peso del tutto relativo. Rimaniamo in attesa della versione definitiva anche per valutare la fastidiosa tendenza, in alcuni punti, a dover effettuare l'esatta sequenza di passaggi studiata dai ragazzi di Daedalic, pena il reload del salvataggio più vicino per ripetere il tutto: essendo questo problema potenzialmente dovuto alla presenza di qualche bug di troppo nella build attuale, confidiamo comunque nella sua eliminazione per la data d'uscita ufficiale.
Memorie tecniche
Il notevole comparto tecnico di Memoria, attualmente ci presenta schermate sempre egregiamente disegnate, con ambientazioni ricche di particolari ed estremamente belle da vedere, specie alle risluzioni più elevate. Leggermente meno convincenti, per ora, le animazioni, che si dimostrano in grado di spaziare tra l'estremamente fluido e lo 'scattoso' delle scene più complesse. Ottime, invece, le sequenze di intermezzo utilizzate per raccontare momenti particolarmente importanti o evocativi, e perfettamente in grado di catturarne epicità e drammaticità. Ancora in attesa di giudizio il sonoro, con un doppiaggio, per questa demo disponibile solo in lingua tedesca, che sembra comunque ben recitato e fa sperare positivamente sull'adattamento inglese (e, ci auguriamo, italiano) che apparirà nella versione finale.
Trascinato da una narrazione originale ed interessante, The Dark Eye: Memoria propone al giocatore la più classica delle esperienze punta e clicca, impreziosita da ottimi innesti come l'utilizzo di una discreta varietà di incantesimi ed un buon livello di sfida. Una notevole diversificazione della tipologia di enigmi proposti e la perenne sensazione di trovarsi all'interno di un affascinante racconto, lasciano ben sperare sulla bontà del prodotto finale: una volta eliminata la colonia di bug e glitch vari che sembra prosperare nella build attuale, Memoria sembra infatti perfettamente in grado di fornire agli appassionati del genere, così come ai fan di ambientazioni fantasy in generale, dell'ottimo pane per i loro denti.