Provato MotoGP 13

La prima prova del nuovo Moto GP by Milestone.

Provato MotoGP 13
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • A Jerez piove. Non c'è Giuliacci che tenga. Test bloccati, e piloti in bambola per buona parte della mattinata. Sotto di noi, qualche gagliardo cerca di scaricare l'adrenalina cavalcando il rettilineo di Jerez come se non ci fosse un domani, ma i tempi, quelli che contano, sono merce rara. Prendere appunti sul bagnato, a stagione ferma, cercando chiavi di lettura, punti di forza prestazionali, tecnici e di confidenza dei piloti con i mezzi, è un azzardo bello e buono. Un po' come giudicare i videogiochi a mesi di distanza dalla release. Magari in maniera definitiva, perentoria, da dentro o fuori. Qualcuno ci prova sempre, sia chiaro, sebbene sia davvero difficile trovare un equilibrio nei giudizi in certe condizioni. Il rischio di venire disarcionati dalle proprie considerazioni è davvero altissimo. Eppure, qualche spunto buono ti capita sempre per le mani. Nella giornata in cui Rossi sfodera un sorriso d'altri tempi, piazzando finalmente l'anteriore davanti a Lorenzo dopo un'amarognola trangugiata di secondi di distacco, Milestone sfodera il colpo di coda che non ti aspetti, la spazzolata da applausi che si fa perdonare tutto e chiude la traiettoria ai detrattori saliti in sella dopo il poco distintivo Generations. In sviluppo da un anno abbondante, MotoGp 13 butta una sana secchiata di benzina sugli ultimi compitini arcade di Capcom, puntando ad un reboot della serie che sa tanto di atto di amore, ma anche di presa di coscienza di un team di sviluppatori che non molla mai, capace di guardarsi dentro e rivedere processi di sviluppo, assets e concept di base, confezionando un prodotto che stampa un biglietto da visita di quelli da conservare, perché tornano sempre buoni, magari su next gen. MotoGp 13 uscirà in un giorno ancora imprecisato di Giugno, su Xbox 360, Playstation 3, PC e PS Vita.

    Broadcast experience

    A cambiare, in primis, è il tipo di approccio. Il punto di vista trasla diventando completamente quello del pilota, per un modello di Carriera che rispecchia fedelmente l'esperienza vissuta da un giovane pilota di oggi, che non si occupa di sponsor né di management, ma che si gioca le sue chance elemosinando wild card, seguendo od ignorando i consigli del manager, cercando di raggiungere determinati obbiettivi per stimolare l'interesse delle grandi case. Il primo anno, quindi, è tutto un crescendo. Il miraggio? L'agognata sponsorizzazione, naturalmente, il contratto che può cambiare tutto. L'occasione. Race to Race, il pilota potrà monitorare in tempo reale i progressi ottenuti sulla stampa specializzata, aggiornata in tempo reale, così come tastando il polso dei fan via social network. La scalata al vertice della MotoGp non è però una linea retta. Dal punto di vista strategico siamo liberi di declinare, per esempio, le profferte che potrebbero pervenire dalle classi superiori, magari per tentare di vincere il titolo in Moto 3, rimandando l'appuntamento solo dopo l'acquisizione del giusto bagaglio di esperienza. La Carriera, cuore dell'esperienza single player, è scevra da qualsiasi vincolo di età o durata. In altre parole, è infinita. Una scelta di design che potrà accendere il disappunto dei più intransigenti ma che in realtà è quella che si adatta meglio alle istanze sia degli hardcore più incalliti, che dei giocatori meno assidui.
    A rinfoltire il pacchetto ludico concorrono modalità essenziali come Gara veloce, Grand Prix, Campionato ed il Multiplayer (split screen e fino a dodici giocatori online). Filo conduttore sono i punti esperienza. Qualsiasi opzione o modalità si scelga, gli skill points seguono l'evoluzione naturale del nostro operato al fine di sbloccare piloti, bolidi, livree, elargendo la congrua quantità di punti ai fissati della simulazione. Un crocevia che intreccia single player e multiplayer senza soluzione di continuità. In altre parole, le sfide online saranno sviluppate fra riders con un pacchetto similare di esperienza. Addio quindi alla frammentazione delle modalità multigiocatore tramite filtri che controllano il modello fisico selezionato o la presenza o meno di aiuti alla guida. Il presupposto, condivisibilissimo, è che un manico in full sim e senza aiuti sia più performante di uno che vive a pane e controllo della trazione, anche con la moto sui cavalletti. Solo sussurri da Milestone riguardo alle opzioni implementate: gara semplice e campionato sono ampiamente confermati, con una terza -inedita- modalità in fase di design avanzata. Qualcosa di nuovo che corre veloce sui sorrisi orgogliosi degli sviluppatori. Nel caso in cui i tempi tecnici non ne consentissero l'introduzione, Milestone ne ha però garantito l'uscita tramite contenute scaricabile. Ovviamente a titolo gratuito. Uno sforzo cui farà seguito una nuovo e già ufficializzato flusso di DLC.

    Per i patiti della precisione, moto, piloti e sponsor saranno aggiornati alla stagione 2013. Ergo, se avete grondato la giusta quantità di bava dinanzi alla nuova M1 -presentata tre giorni fa- sappiate che sì, ci sarà, insieme al pacchetto completo capace di rendere l'esperienza televisiva così immersiva. Stare al passo delle stagione che ancora deve prendere il via, a dirla tutta, si traduce in uno sforzo produttivo immane, sul versante logistico, organizzativo e di catalogazione. La licenza impone che ogni cosa, qualsiasi cosa, anche quella che sfugge all'occhio della telecamera, magari lo sponsor più microscopico posizionato in modalità invisibile, deve essere al suo posto. Nessuna esclusiobe. Il risultato è una quantità semplicemente immensa di dati da acquisire, ricerche e foto da immortalare, il tutto con il ticchettio impietoso del tempo di approvazione che corre veloce su ali che manco una Desmosedici. Il plauso al lavoro del team italiano è dunque d'obbligo.
    Ancora da implementare le dinamiche dei box, riproposte sulla scorta di quanto fatto con SBK, con i colloqui con gli ingegneri, le statistiche ed il set-up del mezzo, dotato di macro-opzioni basilari importanti ma che lasciano poco margine ai cultori della messa a punto certosina.
    Ad un'occhiata superficiale, in special modo per chi ha già perso le diottrie in carena alla serie SBK, la ripartizione del bilanciamento del prodotto è sostanzialmente la stessa. Fisica suddivisa in tre step (standard, semi-pro e pro), aiuti elettronici e generici e supporti in gara (gestione del peso del pilota, danni, usura del mezzo, sanzioni). A cambiare, se non a stravolgere completamente le carte in tavola interviene il nuovo motore fisico, un mostro algoritmico in grado di masticare un passaggio tecnico non indifferente -da derivate a prototipi-, sviluppato con in testa tre categorie profondamente dissonanti e bilanciato per essere scalabile e masticabile, attraverso gli aiuti di cui sopra, da un ventaglio di utenti quanto più ampio possibile, dall'autentico pilota allo sbarbatello. Una cosina da niente, in pratica.

    Dai gas!

    Pneumatici, elettronica e frenata tracciano una linea di demarcazione, tra Sbk e MotoGP, ben delineata. Milestone si è avvalsa di tecnici e piloti per metabolizzare, fino in fondo, l'evoluzione dei mezzi sino ad oggi, relegando agli annali il lavoro svolto con le edizioni 07 e 08. Pad alla mano, l'handling ha dato subito sensazioni entusiasmanti e conformi ad un bolide progettato per facilitarne l'utilizzo a pieno regime, maneggevole dunque per i piloti professionisti ed incollato sì al terreno, ma terribilmente complicato da spremere in quella misura percentuale che distanzia il campione vero dall'onesto comprimario. Già a semi-pro, il modello fisico impone una presa di coscienza evidente: se si desidera non cadere, o gareggiare comodamente con gli ultimi, il gioco è praticamente fatto già dopo una fase di pratica non troppo estesa. In condizione ottimali di grip e fluidità nella parzializzazione del gas e della frenata, guidare una MotoGp è semplicemente un piacere. Diverso il discorso se si corre al limite. Il nuovo motore determina in maniera molto più precisa le asperità del terreno, come dossi, avvallamenti, le diverse pendenze, ed il grip in relazione alla potenza scaricata dalla moto sul terreno. Il rischio di high side per perdita di aderenza è sulle prime evidente, così come lo sbilanciamento della moto in situazioni di emergenza o pinzate in piega al limite dell'umano.

    "Per i patiti della precisione, moto, piloti e sponsor saranno aggiornati alla stagione 2013. Ergo, se avete grondato la giusta quantità di bava dinanzi alla nuova M1 -presentata tre giorni fa- sappiate che sì, ci sarà, insieme al pacchetto completo capace di rendere l'esperienza televisiva così immersiva"

    Il driving system contempla in definitiva un numero di situazioni assolutamente superiore a quanto visto in Sbk 2011, e dunque in Sbk Generations, ritrovandosi davvero nella formula "facile da apprendere, difficile da padroneggiare". Gli asfalti dei tre circuiti testabili -Jerez, Laguna Seca e Mugello- hanno dunque accolto a braccia aperte i piloti più incauti, meno inclini alla lettura delle diverse traiettorie necessarie e alla gestione metodica dei carichi di un bolide più agile di una Superbike ma smosso altresì da un numero superiore di variabili.
    Il cambio di passo con tra Semi-Pro e Pro è evidente, sebbene non così imbarazzante. Si alza quindi l'asticella di un limite sempre meno raggiungibile con una guida serena, ma semplicemente impagabile laddove sfruttato a dovere, magari disattivando il controllo della trazione ed l'aiuto in fase di sterzo che fungono da sinceri aghi della bilancia per chi vuole spingere mezzo e cuore oltre l'ostacolo, magari con una sbandata rizzacapelli fuori dalla seconda Arrabbiata.
    Meno transigenti anche le incidenze in caso di umidità/pioggia leggera/pioggia che godono alla grande del rinnovato Evo Track, che gomma le linee di guida più utilizzate giro dopo giro, con sintomatologie diverse sulla trazione.
    Assolutamente fantastiche le animazioni, sebbene il grosso sia ancora da integrare nel codice. Milestone rilascerà un comunicato ufficiale sui progressi -considerevoli- raggiunti, per cui siamo impossibiliti a sbilanciarci più di tanto. E' sempre bello però ammirarci dopo aver caricato, bloccandolo, l'anteriore alla discesa della Casanova, tentando poi di cavalcare il cupolino in modalità rodeo per non farci disarcionare. Puro spettacolo.
    Implementato, ma ancora da rivedere, il sistema di collisioni, che sarà oggetto dei prossimi due mesi di lavoro. Lo stile Marquez è contemplato, ovviamente, e la semplice scarenata sbilancia in misura di volta in volta diversa i contendenti, tuttavia permangono imprecisioni grossolane, sebbene l'effetto rimbalzo sia stato ridotto.
    L'IA Realistica, l'ultimo tra gli step selezionabili, è una vera goduria. Gli avversari risultano estremamente competitivi, dando forma ad un bagarre interna alla cpu che può produrre effetti invero realistici. L'effetto "cecità" nei nostri confronti è sicuramente mitigato, sebbene sia lecito aspettarsi altri miglioramenti da qui all'uscita.

    Milestone c’è!

    Assodato che l'engine garantisce un frame rate granitico (30fps) e un colpo d'occhio assolutamente decoroso, ciò che stupisce sono i dettagli. Il nuovo sistema di rendering hd assicura un sistema d'illuminazione e di esposizione assolutamente verosimile, apprezzabile in special modo durante i replay. Circuiti e dettagli a bordo pista (tribune, pubblico e strutture) sono maggiormente definiti rispetto al recente passato; solita sapiente riproduzione della granulosità dei diversi tipi di asfalto e progettazione maniacale di moto e piloti, con shader di qualità ad impreziosire le livree di bolidi su due ruote. Rimandato alla prossima prova lo split-screen, ancora in fase embrionale.
    In generale il complesso stile televisivo gratifica il colpo d'occhio, presentando su console uno spettacolo pregno di consistenza.

    MotoGP 13 MotoGP 13 sprinta per ora sotto una bandiera a scacchi sventolante a pieno regime. Milestone prende la scia di un processo produttivo lungo e non privo di intoppi, e stacca un brillante esempio di design e progettazione. Rifinito sotto il profilo estetico, MotoGP 13 brilla comunque per le prodezze di un modello fisico rifinito e legato a doppio filo con le diverse istanze di una categoria completamente diversa di bolidi su due ruote. Non ultimo, il plus di avere la licenza della stagione 2013, ampiamente invocato dai fan, per un pacchetto assolutamente stuzzicante. Il prossimo step sarà dedicato al multiplayer e alle dinamiche delle categorie inferiori. Francamente, Milestone, non vediamo l’ora.

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