Provato MUD - FIM Motocross World Championship

Sporchiamoci di fango assieme a Milestone

Provato MUD - FIM Motocross World Championship
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • Dopo, o per meglio dire durante, l'avventura motociclistica simulativa targata SBK, gli italianissimi Milestone pensano ad una breve divagazione, incarnata nella fatispecie nel Motocross. MUD - FIM Motocross World Championship (da qui in poi solo MUD) si aggrappa alle numerose licenze ufficiali per costruire un mix tra tecnicismo e divertimento immediato, dove la simulazione abbracci diversi aspetti dell'esperienza ludica ma non ne sia il totale fulcro.
    Dedicato ai motociclisti più spensierati MUD si ripropone di unire ad un gameplay immediato e divertente, una selezione di game modes ricca ed interessante, la possibilità di interpretare una carriera motociclistica e le immancabili sfide online. Ma vediamo più nel dettaglio cosa ci aspetta nel corso del prossimo mese di Marzo grazie alla prova di un codice ancora non del tutto completo.

    Fango per tutti

    L'offerta ludica di MUD è davvero ricchissima. Si parte dalla sezione Modalità Ufficiale, all'interno della quale potremo sbizzarrirci nell'organizzazione di un Campionato, partecipando ad eventi singoli o al famosissimo Motocross of Nations - l'evento che chiude ogni stagione di cross motociclistico. In questa macro-sezione della produzione potremo sfruttare intensivamente ogni licenza concessa al team di sviluppo: dalle classi veicolo (MX1 ed MX2) con tutte le scuderie ed i piloti ufficiali -Cairoli e Pourcel su tutti- fino ad arrivare ai tracciati, che spazieranno dagli Stati Uniti all'Italia, passando dalla Spagna, dalla Svezia e dal Belgio. Impegnandoci in un Campionato, naturalmente, potremo scegliere se intraprendere un calendario casuale (o da noi stessi fantasiosamente creato) oppure attenerci a quello ufficiale. Diversamente, partecipando al Motocross of Nations, avremo la facoltà di decidere solamente la classe, il pilota e la tipologia d'evento (MX1 + MX2, MX2+Open ed MX1+Open): la location, in questo caso, è infatti predeterminata anno dopo anno. A corredo una pletora d'opzioni che andaranno dalla possibilità di variare il numero delle manche per gara alla durata di ognuna di esse (nella formula minuti + giro finale). Immancabile la possibilità di attivare o meno il round di qualifica che, qualora vinto, permetterà di selezionare il cancelletto dal quale partire al momento del via.
    Cuore della produzione sarà però il MUD World Tour, leggermente deviato verso un'ottica più arcade, varia e divertente. Anziché impersonare uno tra i moltissimi motociclisti realmente esistenti del roster, qui prenderemo i panni di tre personaggi inventati chiamati, per l'occasione, Eroi. Ognuno di essi, sin dall'inizio, sarà caratterizzato dalla commistione di precisi valori in quattro abilità (Resitenza, Istinto, Agilità e Forza) e da un talento che ne caratterizzeranno lo stile. La differenza è molto semplice: le abilità potranno essere incrementate guadagnando punti a seconda delle prestazioni; i talenti, invece, saranno innati e permetteranno a ciascun Eroe di esibirsi al meglio in una delle tipologie di gara presenti. Il World Tour, infatti, a differenza della Modalità Ufficiale, non darà la sola e semplice possibilità di gareggiare dal via al traguardo ma, alla maniera dei più comuni arcade games, inserirà qualche interessante variante. Troviamo, ad esempio, la Coppa a Eliminazione, tipica sfida nella quale ad ogni intervallo di tempo l'ultimo viene eliminato. O ancora la Gara a Checkpoint, dove rivaleggiare esclusivamente contro il cronometro, ed il Testa a Testa, nel quale solo due piloti si contenderanno il trofeo. A guarnire il tutto con un pizzico d'adrenalina in più la Sfida Acrobatica, una competizione a suon d'evoluzioni in piena tradizione XGames. Dedicata a questa una corposa sezione "tricks", acquistabili a suon di punti dal negozio dedicato agli Eroi. Il traguardo finale, l'ultimo evento al quale giungere dopo decine e decine di gare, sarà ancora una volta il Motocross of Nations, dove portare ad esibire il nostro Eroe.
    La modalità, per quanto affascinante, ha mostrato dei limiti piuttosto evidenti: gli eventi, benché in gran numero, presenteranno sessioni piuttosto ripetitive tra loro, e la varietà garantita dalle differenti attitudini degli Eroi non sarà sufficente a placare il sopraggiungere di una certa monotonia già dopo poche ore. Bisogna poi sottolineare lo scivolone della componente acrobatica: quasi un gioco a se, qualitativamente inferiore al resto della produzione. Animazioni particolarmente mediocri ed un sistema di collisioni totalmente da rivedere renderanno particolarmente frustranti queste gare, che ci vedranno spesso incastrati tra una rampa e l'altra (o in prossimità di uno spigolo). Chiudere una serie di evoluzioni collegate tra loro risulterà -vista anche l'assenza di qualsivoglia tutorial- un'impresa particolarmente ardua, capace di spostare questa particolare sottosezione al più becero Trial & Error.
    Un vero peccato dato che, per il resto, MUD si difende davvero bene, presentando un gameplay snello ed accattivante. Le sfide di Motocross puro, per quanto declinate fatasiosamente negli Elimination o nei Testa a Testa, risultano godibili e divertenti. Questo soprattutto grazie al design davvero vario e ben riuscito dei tracciati ed alla particolarissima deformazione dinamica del terreno. Prendendo spunto dall'unica feature veramente interessante di MX vs ATV Alive, MUD implementa -seppur in maniera meno estensiva- l'evoluzione del tracciato, sul quale si formeranno nuovi solchi e buche al passaggio dei piloti. Bisognerà dunque star ben attenti, valutando anche la conformazione di dossi e quant'altro, ad intraprendere un percorso che permetta di manovrare agilmente il bolide inforcato. Ma delle "semplici" gare, per quanto contestualizzate e declinate in mille maniere, non basterebbero ad accendere l'interesse del giocatore. Ecco perché MUD unisce al tutto due feature spiccatamente arcade come lo Scrub e la Bibita Energetica. Partendo da quest'ultima si tratta semplicemente della possibilità, un certo numero di votle per gara, di ottenere un'accelerazione improvvisa, tentando di superare il maggior numero di piloti. Ben più interessante la pratica dello Scrub, che consiste nell'effettuare un salto acrobatico (sempre identico) ad ogni occasione, chiudendolo all'ultimo per ottenere un piccolo slancio. Per quanto tale pratica vada contro alla gran parte delle leggi della fisica, della meccanica, della fluidodinamica e di tante altre scienze conosciute e sconosciute, in game risulta maledettamente funzionale e divertente, donando quel pizzico di brio in più che, a conti fatti, smussa ancor più la ripetitività di cui si parlava in precedenza. Luci ed ombre dunque, per un titolo che chiude questa prima prova su strada (è proprio il caso di dirlo), mostrandoci un'intelligenza artificiale piuttosto credibile: aggressiva al punto giusto per quanto non sempre attenta al posizionamento degli altri piloti.

    Gioie e dolori dell’HD

    Milestone, come sappiamo, non ha mai avuto una "grande fama" in quanto a velleità puramente tecniche. Proprio per questo i creativi degli studi milanesi devono aver deciso di puntare sulla creatività per MUD. Lo stile graffiante ed accattivante di menù completamente illustrati (in stile Witchblade, tanto per capirci) si sposa alla perfezione con la carica particolarmente satura dei colori che ne caratterizzano la palette cromatica e con le sonorità rocckeggianti (spesso tentendi al Metal) della soundtrack. Il feeling, sin dall'inizio, è quello di una produzione adrenalinica e pronta a stupire. Scesi in pista, però, notiamo una pericolosa mancanza di definizione, soprattutto nei dettagli, che non risponde in maniera convincente alle esigenze di base di una generazione oramai agli sgoccioli. Ad una texturizzazione spesso sottotono fanno fortunatamente da contraltare degli ottimi effetti particellari ed una gestione dell'illuminazione funzionale all'esaltazione della spettacolarità. Peccato si rimanga -in ultimo- leggermente delusi da un non eccelso senso di velocità, che si unisce a qualche imperfezione di troppo (come già anticipato) riguardo al rilevamento delle collisioni ed, in generale, ad un comparto animazioni un pò sottotono.

    MUD - FIM Motocross World Championship L’ultima produzione Milestone, già da queste prime prove, mostra di voler attecchire su un substatum di fan ben più ampio rispetto a quello del più blasonato SBK. Puntando soprattutto sulla componente divertente ed immediata, ed unendovi uno stile accattivante (per quanto tecnitamente non eccelso), il team ha dimostrato di sapersi adattare alle pieghe di questa controversa generazione. I troppi alti e bassi e la continua ricerca di un prodotto “universale” rischiano però d’incidere sulla qualità finale del prodotto che, ad ora, si dimostra piuttosto altalenante. Vedremo in fase di recensione quale sarà il responso finale per un titolo che gli appassionati di motociclismo potrebbero prendere in considerazione come “contentino” tra un SBK e l’altro, senza troppe pretese.

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