Need For Speed Most Wanted: la prova della demo dell'E3 2012

EA reinventa il suo need for Speed più famoso

Need For Speed Most Wanted: la prova della demo dell'E3 2012
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  • Xbox 360
  • PS3
  • PSVita
  • Wii U
  • Pc
  • Reinventare un brand è, al giorno d'oggi, una pratica abbastanza comune e consolidata; alcuni, tuttavia, hanno le capacità per farlo sembrare un lavoro molto più interessante di quanto non sia, inserendoci molti elementi “personali” ed affidando con coraggio le sorti del proprio lavoro nelle mani dei videogiocatori. Ne è un esempio Electronic Arts, pioniera nell'arte del rebooting ed anche in una seconda e curiosa pratica: dare lo stesso nome in mano a due team differenti, lasciandogli (quasi) carta bianca per vedere poi il risultato finito. L'esempio più calzante è quello di Need For Speed, sepolto fino a qualche anno fa sotto le macerie della mediocrità e riaffiorato ultimamente grazie al lavoro di BlackBox e Criterion, capaci d'infondere le loro filosofie -agli antipodi- in uno stesso marchio, producendo ben due filoni di successo. E se lo scorso anno è stato di BlackBox, con il suo non entusiasmante The Run, questo 2012 pare voler terminare all'insegna di Criterion, che presenta un reboot completamente nuovo della serie Most Wanted andando in parte ad allontanarsi persino da quella piccola gemma che è stata Hot Pursuit.
    La nuova incarnazione di Need For Speed parte infatti da un concetto largamente studiato dai creativi del fù Burnout, nello specifico con Paradise - ovvero le corse Open World. In Most Wanted, dunque, avremo a nostra disposizione una città intera (tre volte più vasta di Paradise - a detta del team) ed una serie di eventi in single e multiplayer dei quali quest'E3 2012 ci ha solo dato un assaggio, in attesa dell'uscita prevista per i primi di Novembre.

    In singolo e multi

    All'enorme booth Electronic Arts il distributore canadese ha messo a disposizione dei numerosi accorsi due postazioni di gioco separate: una pubblica per il single player ed una privata per il multiplayer, dove ad intervalli di mezz'ora il team offriva una piccola presentazione in power point prima di dare inizio alle danze. Andando con ordine abbiamo immediatamente riconosciuto una struttura molto simile a quella di Burnout Paradise, con una città a nostra completa disposizione dove scorrazzare liberamente. Sparse dai più comuni ai più remoti angoli dell'ambientazione, tutta una serie di sfide da affrontare nell'ordine che riterremo più opportuno, dedicando -volendo- del tempo anche al puro divertimento, girando liberamente tra le vie per imparare a conoscere (e riconoscere) la location, prendere i punti di riferimento necessari per affrontare al meglio ogni sfida ed affrontare i diversi obiettivi secondari previsti dal team. Questi ultimi, esattamente come in Paradise, andranno dalla distruzione dei cartelloni pubblicitari alla riuscita in particolari salti acrobatici - il tutto “solo” per farci guadagnare gli importantissimi Punti Wanted, necessari nella progressione soprattutto per sbloccare paccheti di eventi avanzati e veicoli più potenti, che dovremo poi riscattare andando a scovare direttamente sulla mappa. Come per le automobili (presenti in moltissimi modelli differenti tra le più belle auto sportive al mondo) anche le gare mostreranno una grande varietà, dalla semplice corsa contro altri piloti guidati dalla CPU alla gara a checkpoint, finanche ad arrivare a divertenti sfide a chi copre la maggior distanza ad un particolare avvallamento o a chi fa riprendere la più alta velocità dagli autovelox posti in svariati punti della città. Autovelox che ci fanno immediatamente pensare alla presenza della polizia, che tuttavia non siamo in grado di confermare o smentire - almeno nella maniera in cui tutti si aspettano, ovvero pronta ad inseguirci per qualsiasi crimine commesso, offrendo ulteriore ostacolo al completamento delle varie gare. Dai filmati visionati, tuttavia, sembra proprio possa essere questa la propensione del team, che in quanto a pepe non si è certo risparmiato. Ad affiancare le varie opzioni di guida, più o meno pulita, la più classica delle feature “alla Burnout” - il takedown. Coaiuvati dal sempre benvoluto Turbo Boost, accumulabile sfiorando auto, compiendo sorpassi al limite e chi più ne ha più ne metta, accumuleremo “nitro” da utilizzare per sospingerci a tutta velocità, magari contro un avversario. Spettacolari come sempre i takedown hanno tuttavia dimostrato di centrare il giusto in un racing game open world, contribuendo comunque a dare una sferzata di vita in più al gameplay e colorarne le sfumature. La distruzione degli avversari, ovviamente, non sarà mai fine a se stessa, bensì utile ad accumulare ulteriori punti, in alcuni casi necessari per portare a casa la vittoria in determinate tipologie di competizione.

    Ad affiancare in maniera funzionale tali sistemi e tale varietà di gare/situazioni, un sistema di guida parso molto convincente, reo di aver compiuto un decisivo passo avanti rispetto alle velleità di Hot Pursuit. In parole povere non ci troveremo a dover fare i conti con un ibrido senz'anima com'è stato dal punto di vista del driving system The Run, bensì con un titolo in grado di proporre una sfida differente per ogni veicolo, mantenendo comunque il giocatore ben all'interno di un sistema oliato, solido ed immediatamente riconoscibile. L'arcade style di Most Wanted si presenta perciò di alto livello, riprendendo Hot Pursuit ed affinandone molte delle caratteristiche. Un sistema in grado di coinvolgere a 360° il giocatore, tenendo anche in considerazione l'ottima campionatura dei motori - forse la migliore mai ascoltata in un titolo di guida arcade.
    A proposito di coinvolgimento non possiamo non parlare del fondamentale apporto del multiplayer, in primo luogo tramite le funzioni social dell'Autolog. Il sistema di condivisione dei contenuti tra amici (e non) “inventato” dagli stessi Criterion in contumacia Electronic Arts è stato rivisto ed espanso per arrivare a toccare ogni micro-contenuto di gioco. Questo vuol dire che, se starete collegati, ogni azione verrà messa a confronto con quelle degli altri giocatori, dandovene traccia ogni qual volta supererete un limite di velocità con una particolare vettura, otterrete una distanza di salto più elevata in un particolare spot, setterete un nuovo record in una gara e via discorrendo. Ogni dato sarà immagazzinato ed inscritto in apposite leaderboards, che ognuno potrà consultare per comprendere la forza degli amici. Non mancheranno, al solito, tutte quelle opzioni per “sfottere” l'avversario di turno, appena battuto magari dopo esser stati sfidati con arroganza. Il pacchetto Autolog completo, insomma, rivisto e corretto per offrire ad ognuno la miglior esperienza possibile. Le funzioni sociali, chiaramente ed a maggior ragione al giorno d'oggi, non bastano: per questo Most Wanted presenta anche una corposa selezione di sfide online. Il tutto si rifarà alla location “di base”, portandola online come mondo di gioco persistente. Al suo interno i piloti collegati potranno gironzolare liberamente a piacimento, almeno fino a quando un perentorio avvisò non tuonerà “Riunitevi!”. A questo punto, ovviamente, avremo ancora una scelta: perpetuare nel nostro girovagare o seguire la strada segnata dal GPS per giungere al punto d'incontro. I piloti sul posto, atteso il tempo necessario per far giungere eventuali ritardatari, verranno automaticamente avviati ad un evento randomico tra quelli già descritti in precedenza (gara, checkpoint, salti, gare a squadre...).

    Terminata una gara ed elargiti i punteggi ci sarà qualche istante d'attesa prima del successivo avviso di raggruppamento, e così via. Anche in questo secondo caso potremo decidere se continuare con il gruppo, riprendere il nostro via vai tranquillo per le strade della città (magari alla ricerca di obiettivi secondari e quant'altro). Un multiplayer molto dinamico, dunque, che offre, tra le altre, una chicca davvero interessante. Nel periodo di “preparazione” d'un evento, appena dopo essersi riuniti, non avremo la benché minima idea della tipologia o della direzione di partenza dello stesso: starà quindi all'abilità del pilota mantenere “caldo” il motore e star pronto a scattare in ogni direzione - un aspetto magari secondario ma, nella nostra prova, foriero di un'imprevedibilità piuttosto briosa e piacevole.
    Piacevole, in Most Wanted, è senza ombra di dubbio anche il comparto tecnico, che riprende le ottime velleità di The Run declinando il tutto nel mondo open world di cui sopra. Per quanto alcune texture non siano sembrate spaventosamente belle, dobbiamo ammettere che l'impatto globale, complice una modellazione poligonale d'eccezione ed una gestione ottimale delle fonti d'illuminazione, convince immediatamente, offrendo all'occhio diversi spunti nei quali perdersi. Particolarmente curata la strutturazione dei veicoli che, al solito, integrano un sistema di danno completo per quanto più votato alla spettacolarità che alla credibilità. Chiude il quadro l'ottimo range di campionature ambientali descritto poco sopra, un vero fiore all'occhiello in una produzione che promette di stupire.

    Need For Speed: Most Wanted (2012) Most Wanted, dopo questa presentazione, ci ha lasciato moderatamente stupiti. Non essendo grandi fan dei racing open world non ci aspettavamo un tale coinvolgimento in questo nuovo racing Criterion. Invece, soprattutto grazie ad un modello di guida molto ben confezionato e ad un multiplayer veramente immediato, vario e divertente, il titolo ci ha momentaneamente convinto. E se è vero che anche l'occhio vuole la sua parte non possiamo che lodare il team britannico per la capacità di offrire quello che sembra l'ennesimo prodotto molto completo.

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