Provato Prison Architect

Architetti per un giorno

Provato Prison Architect
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  • Pc
  • Se mai dovesse esistere un Olimpo degli sviluppatori, Valve meriterebbe senza ombra di dubbio di occuparne uno dei primissimi posti disponibili: La casa di Gabe Newel si è infatti ormai guadagnata uno status quasi leggendario, grazie all'indiscussa qualità dei suoi titoli e all'innovazione da sempre marchio di fabbrica dei suoi progetti. Tra questi, Steam gioca ormai un ruolo fondamentale per l'intera industria ma, nonostante ciò, le proposte della piattaforma di digital delivery più grande al mondo non sembrano destinate a fermarsi: l'ultima, lanciata ad inizio 2013, risponde al nome di Early Access, ed offre agli utenti la possibilità di testare giochi ancora in fase di sviluppo, allo scopo di seguirne ogni fase della gestazione e fornire agli sviluppatori un utilissimo e immediato feedback.
    Tra i titoli disponibili in questo particolare catalogo, uno dei più interessanti è sicuramente Prison Architect di Introversion Software; il primo aspetto che colpisce di questo simulatore-gestionale è senza ombra di dubbio l'originalità della sua ambientazione: non capita tutti i giorni, infatti, di poter vestire i triplici panni di costruttore, amministratore e direttore di una prigione, dovendone curare ogni minimo aspetto, dalle fondamenta alla stesura del programma giornaliero dei detenuti.

    LE MIE PRIGIONI

    Il primo impatto con Prison Architect, e la fase preliminare che ne funge da tutorial, è decisamente traumatico: non è infatti il più delicato degli incipit quello di chiedere ai propri giocatori di costruire al più presto un nuovo edificio ed adibirlo a sala delle esecuzioni dove giustiziare un detenuto già in attesa nel braccio della morte. L'accento posto sui comfort disponibili per la cella in cui il criminale attenderà la sua esecuzione e la scelta della pavimentazione più gradevole da affiancare alla sedia elettrica, per quanto ci facciano temere sul grado di sensibilità e buon gusto nel trattare argomenti così delicati, ci mostra subito quale sia il livello di dettaglio che la nostra gestione potrà coprire. Tutte le fasi fondamentali del gameplay sono infatti già presenti in questa sezione introduttiva e risultano divise in alcuni passaggi essenziali: il primo tra questi è la costruzione delle vere e proprie mura degli edifici che comporranno il nostro istituto di detenzione. Mediante la semplice selezione delle aree preferite, infatti, gli operai tuttofare a nostra disposizione costruiranno in men che non si dica tutta una serie di fabbricati spogli e pronti all'uso. Proprio la scelta della loro destinazione d'uso sarà il secondo passo fondamentale da effettuare: tramite il menù Rooms potremo assegnare ogni edificio ad una precisa funzione, creando mense, uffici, alloggi, celle e molto altro.

    "Dopo Darwinia e Defcon, Introversion software sembra avere tra le mani un nuovo titolo capace di imporsi sulla scena indie tanto per la propria qualità quanto per la ricchezza dei suoi contenuti"

    Ognuna di queste attività, prima di diventare pienamente operativa, dovrà necessariamente rispondere a dei requisiti minimi di superficie e attrezzatura al suo interno: per ogni cella dovremo quindi garantire almeno un letto ed un servizio igienico, ad ogni ufficio una scrivania e degli archivi, e così via. Risulta molto utile, in questa fase di progettazione iniziale, la possibilità di pianificare il posizionamento dei propri edifici tramite la funzione Planning: questa disegnerà infatti i vostri schizzi preliminari senza iniziarne la costruzione, in modo da scegliere con calma quali realizzare senza paura di incorrere in errori profumatamente pagati.
    Un altro fattore chiave per il corretto funzionamento della propria prigione sarà l'allacciamento di ogni edificio alla fornitura idrica ed elettrica, il cui potenziamento dovrà viaggiare di pari passo con l'espansione degli edifici.
    Raggiunto un certo numero di prigionieri infatti, le richieste dei propri 'ospiti' si faranno sempre maggiori (principalmente in termini di cibo) e sarà fondamentale deluderne il minor numero possibile, pena pericolosissime e costosissime rivolte. Quando le dimensioni del vostro istituto saranno tali da rendere materialmente impossibile l'avere tutto sotto il vostro occhio vigile in ogni momento, capiterà anche di dover fare i conti con situazioni scomode, come misteriosi pestaggi in mensa o risse sotto le docce, da riportare all'ordine prima che degenerino in pericoli ben più grandi ma dei quali, in alcuni casi, ignorerete del tutto la fonte.
    Un'altro settore che sembra aver bisogno di qualche piccolo lavoro di bilanciamento, pare essere quello relativo ai propri guadagni: soprattutto a inizio gestione, i costi cresceranno in maniera esponenziale, mentre le vostre entrate rimarranno ovviamente ridotte. Con l'arrivo di un maggior numero di prigionieri, anche il finanziamento governativo giornaliero aumenterà, ma non abbastanza da coprire in toto le spese. Diventerà quindi fondamentale affidarsi alle sovvenzioni che ci verranno concesse portando a termine dei contratti di varia natura come il costruire un particolare edificio o l'assunzione di un determinato impiegato; la nota negativa di questo tipo di contratti è che, al momento, una volta portati a termine non ne verranno assegnati di nuovi, lasciando come ultima vostra risorsa per generare denaro l'utilizzo dei Workshops: in questo tipo di laboratori, infatti, i prigionieri potranno produrre targhe per auto che una volta vendute realizzeranno un piccolo ulteriore guadagno giornaliero. Con un corretto e ben pianificato utilizzo di tutte le risorse a propria disposizione è comunque possibile proseguire la gestione della propria prigione senza grandissimi intoppi, ma allo stato attuale l'amministrazione delle proprie ricchezze sembra leggermente sbilanciata verso le uscite: nulla comunque che non possa essere definitivamente risolto in build future.

    Tecnicamente, il titolo Introversion presenta un'ottima pulizia dell'immagine ed un livello di dettaglio sopra la media, nonostante l'uso di semplici icone bidimensionali per la resa di prigionieri e addetti ai lavori della prigione: di tanto in tanto proprio la loro natura stilizzata e caricaturale stride con la gravità e la crudezza delle scene alle quali è naturale assistere in una prigione, ma l'effetto generale risulta comunque piacevole e alleggerisce il peso della gestione.
    A questo punto dello sviluppo risulta perdonabile, anche se necessariamente da risolvere, la presenza di bug che abbassano drasticamente il framerate in presenza di molti edifici e personaggi in movimento su schermo e creano qualche problema durante alcuni cambi di risoluzione grafica.

    Prison Architect Dopo Darwinia e Defcon, Introversion software sembra avere tra le mani un nuovo titolo capace di imporsi sulla scena indie tanto per la propria qualità quanto per la ricchezza dei suoi contenuti. Già in questa avanzatissima fase Alpha, infatti, è possibile notare la presenza di tutti gli elementi in grado di fare del loro nuovo gestionale un titolo assuefante e profondo, come i migliori esponenti di questo genere. Aggiungete al tutto un concept innovativo, una forte componente emotiva ed una presentazione che con le giuste rifiniture può raggiungere ottimi livelli stilistici e di praticità, ed avrete tra le mani un mix in grado rendere l'attesa della versione definitiva di Prison Architect tra le più fiduciose in circolazione.

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