Provato Red Faction: Guerrilla

La forza distruttrice della rivoluzione

Provato Red Faction: Guerrilla
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Alla recente Game Developers Conference Hideo Kojima, la geniale mente dietro la serie Metal Gear Solid, ha tenuto un keynote nel quale presentava il processo di creazione che ha portato alla consacrazione della sua serie. Quello che il game designer ha sottolineato è come, durante il processo creativo, nell'industria dei videogiochi ci si debba sempre scontrare con dei “muri”, rappresentati dalle limitazioni tecnologiche dell'hardware sul quale il progetto è destinato. Il compito dei game designer è quello di trovare il modo per aggirare questi muri e trovare un compromesso che permetta di realizzare i propri videogiochi con gli strumenti a disposizione. Anche in questa generazione, nonostante l'enorme balzo tecnologico in avanti, i titoli che hanno dovuto compiere questa scelta sono innumerevoli, a partire ad esempio da capolavori del calibro di Dead Space e Gears of War che, per presentare un comparto grafico di prim'ordine, hanno dovuto sacrificare l'ampiezza dei livelli oltre che la fisica e la distruttibilità degli ambienti. Al contrario Battlefield: Bad Company ed il presente Red Faction: Guerrilla hanno scelto di sacrificare alcuni dettagli grafici per fornire ambienti vasti e completamente distruttibili.
    In un tranquillo pomeriggio primaverile abbiamo avuto l'occasione di provare approfonditamente l'ultima fatica THQ, presso i loro uffici varesini. Andiamo a vedere cosa è emerso.

    Red Faction

    Per chi non lo sapesse Red Faction: Guerrilla è il terzo episodio della serie Red Faction. I primi due capitoli, sviluppati anch'essi da Volition, raccontavano della lotta che i lavoratori di Marte hanno intrapreso nei confronti della Ultor, la compagnia rea di sfruttarli nelle miniere del pianeta. Il gioco ed il suo seguito, usciti tra il 2001 e il 2002, sfruttavano quello che venne chiamato GeoMod, ovvero un sistema che permetteva già al tempo un'enorme distruttibilità degli ambienti, caratteristica che per la prima volta faceva la sua comparsa in un videogioco. A distanza di oramai 7 anni e complice il salto generazionale torna anche il GeoMode, per l'occasione baciato da un 2, che promette un impatto ancora più distruttivo sul pianeta rosso.
    Ambientato 50 anni dopo le vicende di Red Faction, Guerrilla parla di Alec Mason, un ingegnere terrestre giunto sul pianeta col fratello in cerca di un lavoro stabile ed un futuro felice per lui e la sua famiglia. Sfortunatamente su Marte la Earth Defense Force, che a lungo aveva combattuto per ristabilire la pace sul pianeta, si è lentamente trasformata in una forza di oppressione, tanto che il fratello di Alec viene ucciso senza apparente motivo proprio dagli stessi agenti della compagnia. Per questo il tranquillo ingegnere si trova a dover ricostituire la Red Faction, lo storico esercito di liberazione di Marte, per liberare la popolazione dalla tirannia della EDF. Questa premessa non serve solo per introdurre le vicende di gioco, ma è pienamente funzionale per capire il protagonista, le sue motivazioni, il suo rapporto con gli altri lavoratori. Alec Mason non è un leader carismatico, né un invincibile guerriero. Come abbiamo detto è un semplice ingegnere che si ritroverà suo malgrado coinvolto in avvenimenti più grandi di lui. E per ottenere l'appoggio dei lavoratori Mason si dovrà fare in quattro per far sì che le sue gesta instillino negli altri il sentimento di rivolta, così da scatenare una vera e propria rivoluzione popolare.
    Dal punto di vista del gameplay questa meccanica è stata tradotta in una barra che restituisce i sentimenti della popolazione alle gesta della Red Faction. Distruggendo un edificio chiave della EDF o debellando un loro posto di blocco otterremo del rispetto che invece perderemo se nella nostra lotta coinvolgeremo qualche civile. Come appena detto questo non influenzerà solo “l'immagine pubblica” della rivoluzione, ma spingerà i civili a seguire le nostre gesta, creando ulteriore scompiglio nelle basi nemiche o ostruendo il nostro procedere a seconda della nostra condotta.

    Guerrilla

    Come impostazione videoludica Red Faction: Guerrilla è un third person shooter con un impianto sandbox. Questo vuol dire che potremo vagare liberamente per tutte e sei le zone (Parker, Dust, Badlands, Oasis, the Free Fire Zone e Eos) in cui è stato suddiviso Marte, in modo da propagare il germe della rivoluzione in tutto il pianeta. Nelle prime fasi di gioco Alec e gli altri civili avranno davvero pochi mezzi per imbastire una vera e propria rivoluzione. Provenendo dalla classe lavoratrice la Red Faction inizialmente potrà contare solo sulle proprie attrezzature ed il proprio ingegno. Proprio per questo la missione da noi provata (la stessa che troverete nella demo in uscita il 23 aprile) aveva come obiettivo quello di recuperare un Heavy Walker, una specie di Mech utilizzato per i lavori più pesanti e che nelle vostre mani si trasformerà in uno strumento di distruzione letale. Il nostro compito sarà però quello di riportarlo in buone condizioni alla base della resistenza in modo da fornirle uno strumento estremamente utile per la realizzazione delle strutture civili e militari che la Red Faction necessita. Nonostante non sia nato con le caratteristiche per essere un carismatico leader, Alec Mason ha comunque due frecce non indifferenti al suo arco, che lo porteranno in breve tempo a divenire il vero e proprio capo della rivoluzione. La prima consiste in una forza notevole delle sue braccia grazie alla quale, utilizzando il pesante martello in dotazione, il nostro ingegnere potrà aprirsi un varco e distruggere qualsiasi struttura, la seconda è la capacità di costruire nuovi incredibili equipaggiamenti riutilizzando i detriti lasciati dalla nostra forza distruttrice. La stessa forza che -oltretutto- sembra lasciare segni indelebili sul pianeta, dato che quando ritorneremo sui nostri passi, anche dopo diverse ore di gioco, ritroveremo esattamente il livello nelle stesse condizioni in cui lo avremo lasciato, in modo da poterci gustare con calma gli effetti del nostro operato.
    Non sempre la forza bruta sarà il miglior modo per agire. L'esercito EDF infatti è molto ben organizzato e pesantemente armato. Quindi procedere senza preoccupazioni verso la meta distruggendo tutto ciò che ha la sfortuna di incrociare le nostre strade è un atto possibile a bordo di un Heavy Walker, ma quando si è appiedati probabilmente è meglio procedere nascosti, piazzando qualche carica per creare scompiglio ed utilizzando i muri e le sporgenze come riparo dal fuoco nemico. La struttura degli ambienti, piuttosto complessa ed ampia, permette un approccio più circostanziato, col quale aggirare i nemici più potenti per sorprenderli alle spalle. Da questa prima missione sembra quindi che il gioco si presti a più livelli di lettura in base alle inclinazioni e capacità dei giocatori, che possono scegliere tra uno stile "ignorante" ed uno più ragionato.

    GeoMod2

    Come già sottolineato, dal punto di vista tecnico Red Faction: Guerrilla stupisce per la grande distruttibilità degli ambienti, legata in modo indissolubile all'utilizzo del GeoMod2, sistema che dovrebbe permettere persino una “distruzione creativa” di tutti gli elementi di un livello (strutture, barriere, veicoli). Questa ha fatto si che in sede di press tour i vari giornalisti si siano sfidati nel trovare il minor numero possibile di cariche di esplosivo necessario per abbattere un edificio nella sua interezza, grazie all'enorme varietà di effetti che una deflagrazione ha a seconda degli elementi portanti coinvolti. Questa caratteristica, unita ad ambienti vasti, pieni di soldati e mezzi della EDF, ha obbligato Volition a sacrificare qualche dettaglio grafico, pur di presentare un motore di gioco stabile e con una resa visiva chiara e pulita. Nulla che sfiguri sull'attuale generazione hardware, senza contare che quando si è a bordo dell'Heavy Walker l'insieme delle esplosioni causate, degli edifici che crollano e dei nemici che fuggono creano uno spettacolo di devastazione senza precedenti, capace di soddisfare sia la vista che l'anima bombarola che si nasconde nel profondo del nostro cuore.
    Dal punto di vista audio non abbiamo potuto ancora maturare un'idea del lavoro svolto da THQ, a causa della mancanza di intermezzi doppiati (in inglese, la localizzazione avverrà solo per la parte testuale del gioco), e della missione presentata che -con tutte quelle esplosioni- male si adattava a percepire la colonna sonora ed i restanti effetti ambientali.
    Anche per quanto concerne la longevità non abbiamo potuto scoprire molto se non che la liberazione di Marte avverrà attraverso ben 120 missioni e che, una volta terminato il gioco in single player vi sarà, la possibilità di provare le modalità multiplayer, online o via system link. Prevista inoltre una modalità aggiuntiva denominata Wrecking Crew, che promette altra distruzione, anche se non abbiamo maggiori dettagli in merito.
    Per concludere ricordiamo che Red Faction: Guerrilla arriverà nei negozi nostrani il 12 giugno.

    Red Faction: Guerrilla Ad una prova preliminare Red Faction: Guerrilla sembra un buon gioco, molto divertente soprattutto grazie alla possibilità di distruggere davvero qualsiasi struttura presente sul pianeta. 120 missioni, modalità online, una miriade di armi e veicoli da provare: tutto fa pensare all'arrivo di un buon gioco col quale poter passare la prossima estate. In sede di recensione dovremo giudicare la varietà delle missioni, la qualità della trama e dell'esperienza online, ma se anche questi aspetti dovessero rispondere alle nostre aspettative ci potremmo trovare tra le mani un titolo “distruttivo”.

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