Provato Resident Evil: The Darkside Chronicles

Visionato il nuovo capitolo della saga Resident Evil su Nintendo Wii

Provato Resident Evil: The Darkside Chronicles
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  • Wii
  • Ancora Resident Evil, ed ancora un on-rail Shooter per Wii. Sebbene tutti (o quasi) non facciano altro che lamentarsi per questa tipologia di gioco, le vendite devono aver dato ragione a Capcom, che insiste incurante delle lamentele e, con pochissimi elementi di novità, ripropone la stessa struttura dell'ormai vetusto Umbrella Chronicles. Vediamo in dettaglio le caratteristiche del progetto.
    Abbiamo testato il titolo in modalità single player e coperativa per due giocatori. Il sistema di controllo è quello classico del genere: il Wiimote funge da arma, da puntare contro lo schermo per mirare. Agitando il controller ricaricherete, con il grilletto potrete sparare, mentre con il d-pad dovrete cambiare le armi (che vanno raccolte premendo il tasto B, man mano che le troverete in giro per i livelli). Premendo il tasto “meno” si accede al menù, il cui unico scopo è la gestione dell'inventario: in realtà tale pratica si riduce sostanzialmente all'uso delle erbe medicinali per curarsi, o per curare il proprio partner: in questo caso il gioco va in pausa, permettendovi anche di rifiatare o, se volete, di far riposare il polso.
    Nel corso della breve sessione giocata abbiamo avuto modo di testare le prime armi disponibili, fra mitragliette, shotgun e granate. L'azione è sembrata, come anticipavamo, piuttosto classica, con le bocche da fuoco più potenti ad inframezzare le sessioni giocate con la pistola (arma d'ordinanza, con proiettili infiniti), che richiedono una discreta precisione per eseguire i fondamentali Head Shots.

    “Perchè ancora un gioco su rotaie?” Abbiamo chiesto candidamente ed esplicitamente all'incaricato Capcom che ci ha mostrato il . La risposta è stata che in questo modo è possibile fornire un'esperienza più immersiva, e che del resto la telecamera è molto più vivace rispetto ad altri titoli simili, tanto che sembra di giocare ad un FPS libero. La verità, pensiamo noi, è che non è facile gestire con Wiimote e Nuncuck un titolo in prima o terza persona di questo tipo, per cui, lasciare alla console la gestione delle telecamere è la scelta più facile. C'è da dire poi che nel tentativo di rendere davvero più dinamico il gioco, Capcom rischia di trasformarlo in un prodotto quasi indigesto: l'estrema mobilità dell'inquadratura, isterica quasi quanto la Handy Cam di Blair Witch Project, a tratti fa sembrare la visuale come impazzita, con movimenti sincopati e repentini che lasciano poco spazio alla riflessione, e che potrebbero disturbare anche gli utenti che di solito non soffrono di motion sickness.

    La precisione del mirino è poi drasticamente limitata dal frame rate, che spesso rallenta scendendo sotto i 30 fps: un difetto notevole ma che, dato il livello di difficoltà settato molto basso, non rende frustrante il gameplay. Del resto (almeno nel livello da noi provato) gli Zombie vi daranno quasi sempre il tempo di aggiustare la mira, ricaricare e tirarli giù con colpi precisi alle articolazioni. Tra l'altro la componente grafica (appena sufficiente) non giustifica rallentamenti così marcati.
    L'interazione con lo scenario è praticamente nulla: gli unici oggetti a reagire ai nostri colpi sono gli Zombie stessi, mentre le ambientazioni appaiono asettiche: nulla si rompe, graffia, si buca o brucia. Peccato.
    Il collegamento video con cui abbiamo testato il gioco non ci ha dato la possibilità di giudicare al meglio, ma la sensazione è che la grafica non sia il punto di forza di questo titolo: texture nella norma, ambienti poco dettagliati, interazione nulla, modellazione dei personaggi buona, ma effetti particellari nello standard delle produzioni Wii: insomma, Dead Space Extraction è su un altro pianeta.

    Resident Evil: The Darkside Chronicles Con un gameplay praticamente invariato rispetto al genere, un frame rate incostante che rende a tratti la mira imprecisa, una realizzazione artistica un po' anonima per essere un titolo Capcom, ed una soglia di difficoltà molto bassa, questo nuovo Resident Evil potrebbe piacere ai soli amanti del genere o della saga. Resta da vedere quale sarà la longevità, la qualità della storia e dei dialoghi, o se ci saranno variazioni nel gameplay: soprattutto queste ultime potrebbe salvare il prodotto da un oblio altrimenti inevitabile. Dall'uscita di Umbrella Chronicles, del resto, è passato un bel po' di tempo, e se Overkill non ha insegnato niente ai creativi Capcom, se la diretta concorrenza di Dead Space non ha stimolato a ricercare vie alternative per approcciarsi al genere, allora le aspettative per Darkside Chronicles vanno drasticamente ridotte.

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