Ruin: l'hack 'n' slash per PS Vita provato all'E3 2011

Un'inedito Hack'n'Slash arriva per PsVita: presentazione e primo livello giocato all'E3

Ruin: l'hack 'n' slash per PS Vita provato all'E3 2011
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  • PS3
  • PSVita
  • Per il lancio della sua nuova console portatile Sony ha deciso di puntare molto sui brand già noti al grande pubblico. Little Big Planet, Uncharted e Wipeout sono nomi che, assieme a quelli dei titoli sviluppati dalle terze parti (pensiamo a Silent Hill, Tekken, Virtua Tennis) ingolosiscono non poco i videogiocatori. Ma la casa madre sa bene quanto sia importante proporre anche nuove IP, e quindi ecco comparire all'orizzonte anche Little Deviants e Ruin.
    Proprio a quest'ultimo è stato concesso molto spazio nel corso della conference Sony, e successivamente in una presentazione a porte chiuse organizzata da Idol Minds e San Diego Studios, responsabili dell'intrigante progetto Cross Platform. Ecco dunque tutte le informazioni e le impressioni dopo un fugace ma intenso Playtest.

    Diablish

    Ruin è sostanzialmente un Hack'n'Slash. Ripercorrendo le orme del mai troppo lodato Diablo II, il gioco riadatta meccaniche molto classiche alla disposizione di tasti della nuova Playstation Vita, moltiplicando gli interventi del videoplayer per proporre un gameplay sempre molto profondo dal punto di vista ruolistico, ma meno “passivo” di quello che ci si aspetterebbe giocando “in punta di mouse”. Ecco dunque che gli attacchi sono gestiti dai tasti frontali della console, che assieme allo stick analogico sinistro (ovviamente deputato al controllo degli spostamenti) permettono di avanzare e falciare avversari su avversari.
    Mossi i primi passi nell'unico livello disponibile nella demo, ci accorgiamo subito che Ruin vuole evitare le semplificazioni, per proporre un'azione intensa e sicuramente più “ragionata” di quella di altri congeneri. Due dei pulsanti permettono di esibirsi in combinazioni d'attacco basilari, alternando fendenti rapidi e potenti per mettere in piedi qualche semplice combo. Gli altri due pulsanti sono invece legati agli attacchi speciali, che variano di classe in classe. Il personaggio costruito per l'occasione (lo stesso che di fatto è stato mostrato al pubblico durante la Conference), poteva effettuare uno sprint, per gettarsi nella mischia dando spallate agli avversari, o esibirsi in una sorta di pestone in grado di danneggiare e allontanare i nemici in una piccola area attorno all'eroe. Queste due possibilità, all'apparenza molto canoniche, in effetti lasciano presagire una marcata attenzione per le questioni tattiche del combattimento. Gli attacchi speciali, di fatto, sono pensati per ridurre o aumentare la distanza dalle minacce: un fattore che -lo sa bene chiunque abbia provato a giocare il Barbaro nell'ultimo Diablo- è fondamentale per ogni classe che faccia del combattimento a corto raggio la propria specializzazione. Siamo ovviamente molto curiosi di sperimentare nuove soluzioni, esplorando le possibilità delle altre classi, testando così le possibilità legate all'uso di magie ad area o delle armi da tiro. Per il momento, si registra comunque una discreta tenacia da parte degli avversari, che non solo tendono a soverchiarci in numero, ma eseguono anche una serie di attacchi speciali che possono risultare piuttosto noiosi. Mentre i goblin si lasciano massacrare impunemente, infatti, i bestioni più grossi ci tengono a distanza con una sorta di urlo che respinge il personaggio principale, mentre i maghi di supporto intaccano la barra della vita con precise e letali palle di fuoco. L'utente deve dunque porre estrema attenzione, cercando di neutralizzare le minacce con precisione e rapidità.
    In generale, il gameplay di Ruin appare molto dinamico e funzionale, anche se per valutare le qualità del nuovo Launch Title di Plasytation Vita dovremo aspettare di vedere il sostrato ruolistico, discutendo poi della vastità degli skill tree e del drop sistem legato all'equipaggiamento. Per ora possiamo solo rassicurare chi cerca un'azione solida e corposa: il gargantuesco boss finale che appare al termine della demo sorregge efficacemente l'idea che Ruin non sia un Hack'n'Slash per mammolette.

    Online e Cross Platform

    Nel corso della presentazione il team di sviluppo ha anche fatto il punto sulle funzionalità extra legate al multiplayer e all'interazione Cross Platform con Plasytation 3.
    Partendo da quest'ultimo fronte, Riun sarà il primo titolo a supportare il cloud saving, per permettere agli utenti di interrompere le partite sulla versione portatile e riprenderle comodamente sul maxischermo di casa (o viceversa). Ancora però sono avvolte nel mistero le questioni legate alla commercializzazione delle due edizioni: speriamo che il team preveda la possibilità di far scaricare, gratuitamente via Digital Delivery, la seconda versione a chi è in possesso della copia originale della prima. Informazioni più dettagliare saranno rilasciate probabilmente nel corso della Gamescom.
    Idol Minds sta inoltre pensando di inserire la possibilità di giocare in cooperativa contemporaneamente su Ps3 e PsVita: un'idea assolutamente intrigante.
    Ben più definito, anche se ancora non è stato mostrato, il profilo del multiplayer “competitivo”. In pratica ogni giocatore avrà una sorta di base operativa, un “covo” che potrà addobbare ed abbellire come meglio crede. All'esterno di questo “quartier generale” si estenderà un intricato dungeon, generato automaticamente dal software. Gli altri giocatori potranno attaccarvi e cercare di superare il labirinto, ma per rendergli le cose più difficili potrete inserire dei potenziamenti passivi che influiranno sul numero e sulla potenza dei mostri che lo popoleranno. Mentre gli avversari dovranno cercare di raggiungere indenni la vostra residenza, al fine di guadagnare qualche oggetto prezioso (niente verrà tolto dal vostro inventario, comunque), voi guadagnerete oggetti, denaro ed esperienza ogni volta che loro perderanno la vita tentando l'impresa.
    Per mantenere funzionale e ordinato il vostro dungeon, inoltre, dovrete dimostrare di essere giocatori piuttosto attivi, ed ecco quindi che si spiega la volontà di puntare molto sia sulla portabilità totale che sulla possibilità di giocare dal salotto di casa. In generale, l'idea alla base del multiplayer di Ruin è originale e creativa, integrando al meglio le conquiste del recente Badman per PSP.

    Interazione Ambientale

    Sul profilo tecnico, Ruin si difende ottimamente. La complessità strutturale dei Dungeon è da applausi, con un sacco di elementi dinamici che cadono sotto i colpi del protagonista, ed un sistema di illuminazione che riesce a riprodurre un'ottima atmosfera. Buoni i modelli del protagonista e dei nemici, ed eccellenti anche le animazioni. In definitiva, è davvero un piacere vedere un hack'n'slash così ben sviluppato su un portatile.
    Anche il design generale, gli artwork preparatori e lo stile utilizzato appaiono, pur inclini ad abbracciare gli stilemi del fantasy classico, decisamente buoni.

    Warrior's Lair Ruin è un titolo decisamente interessante. Un Hack'n'Slash che cerca di non banalizzare l'aspetto Action, evitando dannose semplificazioni ed anzi strutturando un gameplay che appare vario quanto basta per non annoiare. L'ottimo colpo d'occhio si mescola alle interessanti funzionalità Cross Platform ed al profilo di un multiplayer originale e innovativo. Dovessimo puntare su Ruin, diremmo senza dubbio che si tratta di un progetto vincente.

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