Rust: Provato il nuovo titolo di Facepunch Studios

Da Facepunch Studios, una bizzarra esperienza survival e sandbox ispirata a DayZ

Rust: Provato il nuovo titolo di Facepunch Studios
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Xbox Series X
  • La formula Early Access di Steam sta riscuotendo notevoli successi. DayZ è certamente il campione di fama e incassi, grazie soprattutto al lungo periodo di gestazione come mod di Arma 2, ma anche produzioni più recenti, come Starbound, stanno facendo registrare numeri impressionanti.
    Sulla scia della moda zombie-survival tanto in voga negli ambienti indie, un'altra produzione indipendente è riuscita a farsi un nome, e a diventare in queste ultime settimane un piccolo oggetto di culto per tutti gli appassionati di esperienze alternative. Si chiama Rust, ed è sviluppato dai ragazzi inglesi di Facepunch Studios (gli stessi del bizzarro sandbox noto come Garry's Mod). Dichiaratamente ispirato proprio dallo stesso DayZ, il team ha deciso di proporne quella che non ha paura di definirsi "imitazione", seppure con una sostanziale differenza. Nell'alternativa da loro proposta, l'importanza degli zombie è stata infatti nettamente diminuita, in favore di un'esperienza di crafting molto più approfondita, il tutto allo scopo di offrire ai giocatori un ambiente di gioco quasi completamente modificabile, e, soprattutto, edificabile. Grazie all'Early Access (attualmente disponibile al prezzo di circa 19 euro), abbiamo speso una manciata di ore sui server europei, scoprendo un discreto fascino nascosto sotto i classici problemi da Beta.

    Into the wild

    Proprio come il gioco a cui è ispirato, al momento anche Rust non offre alcuna contestualizzazione narrativa. Gli asettici menu permettono solo di scegliere un server dalla lista, e subito ci si "sveglia" nel mondo di gioco, già costretti a fare i conti con l'ostilità di ciò che ci circonda. Nell'inventario troveremo semplicemente un sasso di grosse dimensioni, utile come strumento di raccolta e arma rudimentale, una torcia e due bende curative. La raccolta di risorse è alla base di ogni progresso in Rust, e avviene in maniera piuttosto semplice. Pestando con il sasso sugli alberi sarà possibile raccogliere legname, mentre prendendo di mira i massi sparsi nello scenario si potranno raccogliere una varietà di minerali e pietre. Una volta accumulato un piccolo quantitativo di queste risorse di base sarà opportuno esplorare il menu dedicato al crafting, che permetterà di vedere una lista (provvisoria) di utensili e materie raffinate che sarà possibile creare, abbinate al loro costo in risorse. Già fabbricare una rudimentale accetta permetterà di velocizzare molto la successiva raccolta di risorse, e anche, all'occasione, di difendersi meglio in caso di attacco. Questa rapida progressione porterà ben presto alla realizzazione delle prime soluzioni abitative, assolutamente necessarie per difendersi dalle molte minacce esterne. Queste ultime possono manifestarsi sia sotto forma di animali pericolosi, molto diffusi soprattutto di notte, sia nei panni di altri giocatori, i quali potrebbero rivelarsi molto pericolosi, a seconda naturalmente del loro stile di gioco. In Rust è infatti possibile attaccare a piacimento qualunque altro giocatore, senza limiti che non siano rappresentati dalle abitazioni di proprietà. Una volta realizzate tramite il crafting, queste ultime potranno infatti essere chiuse con una porta, accessibile solo al legittimo proprietario. Per quanto non si tratti di un limite invalicabile, in quanto comunque soggetto a (lente) demolizioni da parte di chi lo volesse, una casa rappresenta dunque uno dei primi punti d'arrivo in Rust. In tutto questo è tuttavia necessario ricordarsi anche di mangiare, come esplicitato dall'apposito indicatore dedicato alla fame. La mappa di gioco ospita diverse specie animali, divise tra aggressive e non. Chiaramente, dare la caccia a cinghiali, cervi e polli sarà più semplice rispetto al prendere di ira orsi e lupi, sebbene i molti colpi di accetta necessari, e la tendenza degli animali a non gradire le mazzate, faranno ben presto sì che sentiate la necessità di costruirvi armi più rapide e performanti, come gli archi. Un'altra grossa minaccia presente in Rust sono i contaminati, esseri umani avvelenati da radiazioni e molto aggressivi. Fortunatamente, non affollano completamente la mappa, bensì si trovano in aree piuttosto circoscritte, solitamente occupate da resti di edifici civili completamente irradiati. Facendo attenzione a non sfidare troppo il contatore Geiger (pena l'avvelenamento da radiazioni) aggirarsi furtivamente in queste pericolose aree infestate potrà in ogni caso rivelarsi un'attività molto proficua, in quanto spesso ricche di armi, munizioni e vestiti protettivi abbandonati.
    L'ultima caratteristica fondante del gameplay di Rust sono gli Airdrop, ossia il passaggio a volo radente di velivoli che paracadutano in punti casuali della mappa delle casse piene di risorse. Naturalmente, questi eventi randomici (al momento è possibile osservarne circa uno al "giorno", ossia ogni due ore di gioco circa) attirano un gran numero di giocatori nel punto di caduta, e scatenano piccole guerre per il possesso. Una lezione sulla natura umana, ma anche un chiaro monito a girare al largo nel caso non si sia sufficientemente equipaggiati.

    Work in progress

    Allo stadio attuale di lavorazione del gioco, progredire molto in Rust è difficile, per diversi motivi. Il primo, del tutto accettabile, fa parte dell'anima del gioco, che prevede una totale perdita dei contenuti dell'inventario in caso di morte, e un respawn completamente causale nel mondo di gioco (a meno che non si fabbrichi un sacco a pelo, il quale permetterà di rinascere dove lo si è lasciato). La seconda ragione è invece legata alla totale instabilità dei server. Finché ci si disconnette e riconnette nell'arco di pochi minuti, c'è la relativa certezza di trovare tutto come lo si è lasciato, ma già far trascorrere una notte può significare rientrare sul server d'elezione e scoprire con amarezza che tutti i progressi faticosamente raggiunti sono svaniti nel nulla. Proprio per questo, al momento è difficile intuire quanto effettivamente il crafting di Rust sia approfondito, anche se in alcuni server si notano i primi tentativi di edificazione di fortezze e piccole "città". L'idea della fondazione di piccole società all'interno del gioco, soprattutto data l'imprevedibilità del contesto e delle reazioni degli altri giocatori, è estremamente affascinante, ma per il momento tutto quello che abbiamo potuto scalfire rappresenta la proverbiale punta dell'iceberg, e solo una maggiore stabilità dei server in futuro renderà davvero sensato spendere molto tempo nella lavorazione delle risorse. Un altro problema al momento evidente è la difficoltà nel giocare insieme ad eventuali amici. La totale assenza di una mappa e di funzioni relative a party di gioco rende oltremodo tedioso (e lungo) il trovarsi a vicenda, così come il non perdersi di vista durante le situazioni più concitate. Ancora non è chiaro se questa caratteristica dipende dal preciso volere degli sviluppatori, o se future versioni del client comprenderanno aiuti in questo senso, che potrebbero effettivamente giovare alla cooperazione.


    Rust Considerato anche il motore grafico scarsamente ottimizzato, soggetto a vistosi cali di frame rate anche su macchine recenti, nonostante i modelli poligonali e le texture rudimentali, al momento Rust è un acquisto rischioso. Possiede un grandissimo fascino, ma l'instabilità dei server rende davvero inutile accumulare ore di gioco (e risorse) per poi ritrovarsi con un niente di fatto al successivo login. A parte questo limite, che speriamo possa essere presto aggirato con l'entrata in una fase di Beta più avanzata, l'esperienza proposta da Facepunch è interessante, capace di aggirare gli inevitabili deja-vu da DayZ e proporre una sua visione della filosofia survival, abilmente incrociata con concetti che ricordano più da vicino i sandbox condivisi alla Minecraft, Terraria e Starbound.

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