Provato Silent Hill: Shattered Memories

Quando scappare è l’unico modo per combattere gli incubi. Provato al GamesCom

Provato Silent Hill: Shattered Memories
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Wii
  • Psp
  • Eppure, lo ricordavo diverso...

    Il brand di Silent Hill ha conosciuto negli anni un lento ma inesorabile declino. The Room e il recente Homecoming hanno trasformato uno dei giochi horror più attesi in un semplice titolo ben sviluppato, ma ben lontano dall’Olimpo in cui invece si trovano i predecessori. Se pure la concorrente e altrettanto famosa saga di Capcom ha conosciuto un lieve abbassamento del livello qualitativo, ciò che è mancato a Silent Hill in questi anni è stato un Resident Evil 4. Un episodio, cioè, che pur mantenendo determinate caratteristiche, riuscisse a innovare e a settare nuovi standard qualitativi nel proprio genere di appartenenza.
    Konami è sicuramente al corrente delle acque in si muove il suo brand ed è desiderosa di risollevare la situazione. Per farlo, attualmente si sta affidando a Shattered Memories, in sviluppo per Wii, PS2 e PSP. Alla GamesCom abbiamo avuto la possibilità di provare, telecomando alla mano, qualche minuto del gioco, nella sua incarnazione per Nintendo Wii. Siamo di fronte al salvatore della saga? E’ il silentiano Resident Evil 4? Il brand sta tornando ai fasti di un tempo?

    Non ci sono più le mezze stagioni

    Pur avendo già trattato Shattered Memories con un’anteprima di qualche mese fa, ci teniamo a tranquillizzare nuovamente l’utenza Wii: il gioco in questione non è una raccolta di minigiochi, né l’ennesimo spin-off sviluppato male e in poco tempo. Il progetto Konami vuole fare sul serio e la nostra prova sul campo non ha fatto altro che confermare le buone intenzioni della casa giapponese.
    Per chi si fosse perso la puntata precedente, questo nuovo capitolo della saga di Silent Hill è una pesante rivisitazione del primo capitolo uscito per PsOne nel lontano 1999. Le premesse narrative dalla quale si svilupperà la trama sono dunque le medesime: Harry Mason, vedovo da diverso tempo, e sua figlia Cheryl si stanno dirigendo in auto verso una località turistica. Un forte impatto però, farà perdere i sensi al protagonista della vicenda che, risvegliatosi, andrà alla ricerca della bambina misteriosamente scomparsa. L’arrivo di Harry nella vicina e inquietante Silent Hill segna l’inizio della terrificante avventura.
    Da questo punto in poi, tuttavia, le cose prenderanno una piega leggermente diversa rispetto al gioco originale. Intanto la trama, pur rimanendo fedele per sommi capi, non mancherà di qualche digressione o di piccoli cambiamenti. Inoltre l’otherworld, la dimensione parallela in cui vi ritroverete più e più volte a vagare e a scappare dalle creature che la popolano, ha completamente cambiato il suo aspetto. Il rugginoso e vulcanico mondo ha ora lasciato spazio a una distesa impenetrabile di ghiaccio e neve. Il concetto rimane dunque simile, ma cambia completamente la resa stilistica.
    Ci troviamo comunque di fronte a un survival horror in terza persona, che tuttavia punta più sul terrore psicologico che sull’effetto shock tanto caro ai primi episodi di Resident Evil. Più che le disgustose creature, che pur popolano l’ambientazione di gioco, sarà il senso di solitudine, di oppressione e di precarietà a farvi saltare i nervi. In Silent Hill sarà la vostra mente il vero avversario da battere, più di quanto non lo siano i mostri in cui vi imbatterete. Non a caso il ritmo dell’azione è più lento della media. Così come non è un caso che la maggior parte del tempo la passerete ad esplorare la città, più che a combattere.
    Combattere poi è una parola che in questa rivisitazione ha acquisito un carattere molto particolare. Di cosa stiamo parlando? Il tempo passato con la demo messa a nostra disposizione ci ha dato modo di comprenderlo molto efficacemente.

    Comincia a correre

    Cominciare l’esplorazione della Silent Hill mostrata nella demo è stato difficile. Sin dal primo attimo in cui ci ritrova con il Wiimote in mano a fissare e ascoltare lo schermo, ci si sente subito avvolti da un senso di angoscia e pesantezza. La città è deserta e i vostri passi, che affondano nello spesso strato di neve, sono accompagnati da una debole, lontana e malinconica musica. Tutto è avvolto in un sonno letargico, eppure allo stesso tempo si ha la netta sensazione che questa sia solo una calma apparente.
    Spostandosi tra le strade di Silent Hill, si riesce anche ad apprezzare il lavoro grafico-sonoro svolto dagli sviluppatori. La torcia, controllabile tramite il sistema di puntamento del Wiimote, illumina e genera ombre con coerenza, pur seguendo un rigoroso copione: inquietare il videogiocatore. Ogni movimento del fascio di luce è corrisposto da una conseguente danza di sagome e oggetti che improvvisamente entrano nella sfera del visibile. Non si salta mai dalla sedia, come già detto, ma la sensazione di essere osservati, o la sicurezza che qualcosa prima o poi spunterà fuori dall’oscurità, vi perseguiterà ogni istante. Questo turbinio di emozioni non è reso solamente grazie all’ottimo gioco di luci e ombre. Più in generale il motore grafico convince e stupisce, aumentando il senso di immedesimazione. Certo, non mancano ambientazioni spoglie, così come texture meno definite di altre. Sono tuttavia compromessi accettabili, di fronte alla quasi assoluta mancanza di caricamenti e agli ottimi e dettagliati modelli poligonali dei personaggi. Il tutto poi è reso ancor più affascinante e terrificante dalle splendide musiche di sottofondo, mai eccessive e appena accennate, e dagli ottimi effetti sonori. Questi, in particolare, tendono a riempire il canale uditivo con l’effetto di tenere sempre alto il vostro livello di tensione e di guardia. Il tintinnio di una catena, il lontano sbattere di una porta e, soprattutto, l’incessante rumore del vento e della neve schiacciata dai vostri passi. Il lavoro sotto questo punto di vista è incredibile e dà i suoi frutti.
    Ma non c’è tempo per stare a guardare le bellezze di Silent Hill. Un paio di scene animate mettono in risalto il buon lavoro svolto nel doppiaggio e nella resa delle espressioni facciali, ma fungono anche da preludio per l’arrivo dell’otherworld. Quasi fosse un personaggio dotato di una propria volontà, ci ha sorpresi mentre scoprivamo le funzioni del cellulare di Harry. Potrete chiamare alcuni numeri di telefono, con la fotocamera è possibile rendere visibili elementi dello scenario e la mappa vi servirà molto per orientarvi nella città. Tuttavia non c’è stato molto tempo per navigare tra il menù: come detto, l’otherworld ci ha colti di sorpresa.
    Tutto è cominciato con un lontanissimo effetto sonoro. Ci si chiede cosa stia accadendo, mentre la tensione sale e il panico diventa palpabile. Poi, la torcia illumina qualcosa di strano e ci si rende conto del cambiamento: il già freddo mondo giunge al congelamento. Palazzo dopo palazzo, lampione dopo lampione, tutto si piega e si deforma sotto il peso del ghiaccio. Si creano muri impenetrabili e l’atmosfera si fa ancora più desolante.
    Ma anche qui, c’è poco tempo per guardare. Qualche passo in più e veniamo sorpresi dall’ennesima scena animata. E’ il segnale che è giunto il momento di “combattere” le mostruosità che vivono nell’otherworld. Le virgolette sono d’obbligo, visto che l’unico modo per sopravvivere sarà scappare. La musica sale di ritmo e la telecamera suggerisce la via di fuga. Si scavalcano muretti, si aprono porte a spallate, ci si guarda alle spalle e, se si è fortunati, si trova un armadietto in cui rifugiarsi, pregando di non essere scovati. I sensori di movimento sono fortemente presi in causa, sia per simulare alcune azioni, sia per allontanare i mostri nel caso in cui riescano a prendervi. Anche da questo punto di vista, non si possono che applaudire le intenzioni degli sviluppatori. In un gioco che punta quasi tutto sull’atmosfera, eliminare i combattimenti per sostituirli con delle rocambolesche fughe è sicuramente un’idea vincente. Certo, bisognerà valutare se questo sistema alla lunga non risulti ripetitivo e noioso, ma la demo ci ha sicuramente tranquillizzati in questo senso, offrendoci un’esperienza da cardiopalma.

    Silent Hill: Shattered Memories Non possiamo che uscire soddisfatti dalla prova su strada fatta con Shattered Memories. Praticamente tutti gli aspetti di questa produzione ci hanno convinto, proiettando il titolo Konami in cima alla lista dei più attesi per Nintendo Wii. Nulla sembra lasciato al caso e si respira l’aria che ogni Silent Hill dovrebbe emanare. Angoscia, senso di precarietà e solitudine sono presenti e palpabili. Il perfetto gioco di luci e ombre, gli ottimi modelli poligonali e l’interessante stile con cui si è deciso di riprodurre l’otherworld, disegnano un quadro molto promettente dal punto di vista tecnico/visivo. Il sonoro, poi, già da ora appare qualitativamente molto valido. Le musiche aiutano a calarsi nell’atmosfera angosciosa e gli effetti sonori aumentano il panico e la tensione. Anche sul lato gameplay ci sono solo note positive. L’esplorazione è ancora il cardine dell’esperienza e le fasi di fuga sono così come dovrebbero essere: terrorizzanti e frenetiche. Insomma se siete appassionati dei survival horror e in particolar modo della saga di Silent Hill, ci sono diversi motivi per cominciare a esultare. Fino al momento della recensione non possiamo sbilanciarci eccessivamente, ma è indubbio che Konami stia cercando di realizzare il suo personalissimo capolavoro.

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