Provato Slender: The Arrival

Torna il non-volto della paura

Provato Slender: The Arrival
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • Switch
  • PS5
  • Xbox Series X
  • La paura dell'ignoto è da sempre una parte inscindibile dell'animo umano. Un sentimento atavico che può concretizzarsi in forme e non-forme sconosciute, tagliando i ponti con la razionalità. Ed è una paura infida: che induce l'individuo in uno stato di perpetua suscettibilità, assottigliando il confine tra realtà e finzione, tra il credibile e l'inverosimile.
    Su questo “sentimento” ha da sempre proliferato l'Horror, un genere che ha dato alla luce personaggi ormai consolidati dell'immaginario collettivo quali Freddy Krueger, Jack the reaper o... Slender Man. Una figura dai natali incerti, quest'ultima, comparsa per la prima volta sul tread di "The Something Awful Forums" e diffusa su internet in breve tempo sotto le forme più disparate, dalla leggenda alla semplice meme.
    A salvarlo dall'incertezza della grande rete collocandolo in un tempo e spazio specifico fu Mark J. Hadley che insieme al suo studio indipendente, Parsec Productions, ha realizzato un prodotto videoludico estremamente sperimentale in cui dare vita a quella creatura.

    IN PRINCIPIO FU “THE EIGHT PAGES”

    Disponibile da giugno 2012 e gratuitamente scaricabile dal sito ufficiale, la prima manifestazione di Slender man sullo schermo riscosse al contempo numerose critiche e consensi.
    The Eight Pages” presenta al giocatore un personaggio anonimo (probabilmente una donna) sprovvisto di identità, che per motivi del tutto ignoti deve recuperare le otto pagine di un manoscritto sparse casualmente all'interno di una fitta foresta rischiarata dal chiarore lunare.
    Pagine deliranti che raffigurano Slender man disegnato frettolosamente, a colpi di penna, o invocazioni di aiuto da parte di chi (probabilmente) ha preceduto l'ignaro protagonista.
    La torcia è l'unico strumento concesso al giocatore, utile a diradare le ombre nelle quali è stato immerso. Ed è in questa oscurità, subito dopo la raccolta del primo foglio che “lui” comincerà a fare la propria comparsa. Non parla, non cammina, non produce o emette alcun suono: semplicemente c'è: la fuga è solo un tentativo di allontanare temporaneamente l'inevitabile. Ad ogni pagina recuperata la sua caccia diverrà sempre più spietata.
    Unico segnale della sua presenza è rappresentato da una serie di disturbi sullo schermo del giocatore, sempre maggiori al suo incessante avvicinarsi. Il risultato è un progetto interessante ma che nonostante alcuni stage aggiuntivi, diverse mod e tante buone idee è impossibile definire un vero e proprio gioco. La breve durata dell'esperienza, attestabile sui quindici minuti e con una rigiocabilità pari a zero a causa dello stesso concetto di "spavento" sul quale si fonda, rende questa prima incarnazione poco più che un esperimento, anche se (sicuramente) ben riuscito.

    SLENDER: THE ARRIVAL

    Frutto della collaborazione tra Parsec Productions e Blu Isle Studios, in uscita il 26 marzo (al costo di tre euro e 96 centesimi) "Slender: The Arrival" si pone come vera e propria evoluzione di "Eight Pages", tentando di superare i limiti da cui era affetto il predecessore e vantando un'interfaccia e una veste grafica del tutto nuove e accattivanti.
    Il punto di vista del giocatore infatti viene "filtrato" attraverso l'obiettivo di una telecamera intenta a registrare il susseguirsi degli eventi. In alto alla sinistra dello schermo è presente la durata della batteria, a destra la durata della registrazione. Un ottimo espediente questo in grado di dare una giustificazione ai disturbi dell'immagine che inizieranno a presentarsi man a mano che Slender Man si avvicina al giocatore. Anche in questo caso la protagonista, certamente una donna ma anch'essa anonima, è armata esclusivamente di torcia ma la sua durata è notevolmente superiore rispetto all'episodio precedente. Nonostante ciò non sempre si potrà fare affidamento sulla sua luce: durante la corsa infatti, il fascio lanciato dalla torcia oscillerà violentemente rendendo difficile l'illuminazione del percorso.
    A differenza di quanto accadeva in “The Eight Pages”, correre non comporta alcun affaticamento per la protagonista, nonostante sia comunque impossibile distanziare Slender Man a tal punto da sentirsi al sicuro.
    La mappa di gioco attualmente disponibile in questa beta, una foresta che si estende fino alla costa, è ampia e molto dettagliata, presentando una buona varietà di elementi, come tende da campeggio abbandonate, bagni pubblici e vecchi container, che rendono ancora più verosimile l'ambiente circostante.
    Anche in questo nuovo episodio, per quanto si è potuto vedere finora, la vicenda è incentrata sul recupero dei classici otto fogli collocati casualmente all'interno dello scenario.
    Gli attacchi di Slender Man sono più aggressivi man a mano che verranno raccolte le pagine del manoscritto, rendendo la sua presenza ancor più ossessiva e persistente di quanto già non lo fosse nell'episodio precedente. Sarà proprio nelle situazioni di pericolo che capiterà di vederselo comparire di fronte senza alcun preavviso o di intravedere la sua immagine, magari impressa su una parete, lasciando il giocatore del tutto inerme.
    Nonostante le dinamiche di gioco siano rimaste inalterate il risultato è un prodotto di ottima fattura anche se la “paura”, in questo caso, è quella di avere tra le mani uno “Slender 2.0” piuttosto che un gioco vero e proprio.

    IL VOLTO DELLA PAURA

    Se il comparto audio è ridotto quasi esclusivamente ai suoni ambientali, la veste grafica al contrario risulta essere eccezionale, merito della collaborazione con Blue Isle Studios e di Unity, il motore grafico usato per dare vita a questo titolo.
    Lo stesso Slender man risulta maggiormente definito, rendendo visibili aspetti della sua fisionomia prima soltanto abbozzati. Un mostro ancora più “vivo” grazie a una serie di animazioni, come il movimento dei tentacoli, che incrementano notevolmente il disagio e il terrore nel vederselo parare di fronte.
    L'esiguità dei requisiti minimi Pc richiesti, infine, lo rende un titolo appetibile ad una buona fetta di utenti senza che ciò comporti un drastico calo delle prestazioni su macchine meno performanti.

    Slender: The Arrival Questa beta tradisce in parte quanto visto nel trailer presente sul sito ufficiale, dove si intravedeva una struttura di gioco più elaborata, diverse mappe e la presenza di ulteriori “abomini” oltre allo stesso Slender man. “Promesse” che possono trasformare un esperimento in un prodotto ben riuscito e che verranno smentite o confermate solo con l'uscita ufficiale del gioco, prevista entro la fine del mese.

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