Take On Mars Provato: abbiamo esplorato nuovamente in Pianeta Rosso

Continua l'esplorazione del Pianeta Rosso... e della sua luna!

Take On Mars Provato: abbiamo esplorato nuovamente in Pianeta Rosso
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  • Nonostante lo scarso interesse dimostrato ormai da parecchio tempo a questa parte dalla stampa 'terrestre', l'esplorazione di Marte continua senza sosta. I più appassionati ed informati tra voi saranno infatti a conoscenza della cadenza quasi giornaliera con la quale la National Aeronautics and Space Administration aggiorna costantemente i propri bollettini marziani con scoperte geologiche e geografiche riguardo a quella che, senza ombra di dubbio, è una delle più grandi imprese del genere umano. Parallelamente all'esplorazione reale del Pianeta Rosso, prosegue anche quella virtuale proposta da Bohemia Interactive e dal suo Take On Mars; ancora in fase di Early Access su Steam, la simulazione di esplorazione planetaria proveniente dalla Repubblica Ceca si è notevolmente aggiornata rispetto alla nostra ultima prova con mano, ed è quindi arrivato il momento di lanciare nuovamente il nostro rover sulle superfici sabbiose di Marte per testarne le nuove funzionalità.

    Marte non basta

    Tra le novità più interessanti proposte dagli ultimi aggiornamenti di Take On Mars troviamo sicuramente due delle nuove ambientazioni: Deimos e la Cintura di Asteroidi. Queste nuove location non si limitano ad espandere (insieme a tutta una serie di nuovi crateri, avvallamenti e paesaggi sulla superficie del pianeta) le possibilità di esplorazione dei giocatori, aumentandone anche l'offerta in termini di gameplay. Durante la loro perlustrazione, il giocatore dovrà infatti tenere conto della diversa gravità che le contraddistingue rispetto alle ambientazioni conosciute finora: sulla luna di Marte, in particolare, le proprie manovre dovranno tenere in considerazione la bassissima forza di gravità sulla superficie per evitare di incappare in poco desiderabili derive verso lo spazio infinito. A questo proposito, il 'parco mezzi' di Take On Mars è stato ampliato con la nuova Zero G Probe che, come il suo nome fa giustamente presagire, si rivelerà particolarmente adatta per la navigazione di questi scenari grazie ai suoi particolari propulsori. Il suo utilizzo sarà quindi assolutamente indispensabile durante l'esplorazione della Cintura di Asteroidi, situata tra Giove e Marte e, chiaramente, in condizioni di assoluta mancanza di gravità: nonostante la sua recente introduzione, questa ambientazione si guadagna a mani basse il premio come location più evocativa ed emozionante dell'intero titolo, con l'osservazione ravvicinata del suo insieme di corpi celesti di diverse forme e dimensioni in grado di instillare negli appassionati di astronomia un'emozione di genuino quanto galvanizzante stupore. All'interno delle nuove ambientazioni conosciamo anche il nuovo generatore di missioni dinamico in grado di creare proceduralmente nuovi incarichi nelle porzioni di spazio intorno a noi, con compiti che riguarderanno le classiche (e alla lunga non molto varie) categorie di mansioni solitamente richieste al giocatore come analisi ambientale, esplorazione o cattura di immagini.

    Particolarmente significativa in termini strutturali anche l'implementazione di un nuovo sistema di gestione climatica che aggiunge all'esplorazione la possibilità di doversi confrontare con tempeste di sabbia e venti marziani di devastante entità: anche in questo caso, a livello di gameplay, le ripercussioni più grosse andranno a colpire la manovrabilità dei vostri mezzi e la visuale dei vostri obiettivi in caso il compito richiesto preveda l'acquisizione di foto et similia.
    A livello gestionale la novità più succulenta è sicuramente data dalla disponibilità di un vero e proprio sistema 'ad albero' per lo sviluppo delle diverse classi di componenti tecnologiche che potremo montare sui nostri mezzi: divisi per sonde, estensioni robotiche, strumentazioni (attive e passive), antenne, obiettivi e molto altro, ogni componente, prima di poter essere utilizzato, dovrà essere 'sbloccato' tramite il suo sviluppo a suon di dollari, passaggio che renderà disponili parti ulteriori (e più avanzate) come nel più classico degli skill tree.
    Sempre per facilitare la gestione della propria 'missione' è stata ora introdotta una schermata chiamata Global Objectives: al suo interno, semplicemente, potremo trovare tutte gli incarichi attualmente disponibili divisi per categoria (mappatura del terreno, studio del clima, ecc.) insieme ad una barra di progresso che, per ognuno di essi, ci mostrerà la percentuale di completamento degli obiettivi primari e secondari, rendendo estremamente più facile la navigazione tra essi.
    Più coreografica che altro, l'aggiunta di un nuovo lander e relativo rover in onore della prima missione su Marte, che nel 1971 portò il Mars 3 ed il Prop-M russi a toccare per primi il suolo marziano all'interno del cratere Ptolemaeus (anch'esso ora fedelmente riprodotto): in caso di loro utilizzo, l'interfaccia si farà volutamente retrò, così come la tecnologia a propria disposizione (con, ad esempio, schermi dalla risoluzione molto meno elevata rispetto alle controparti moderne) e immagini tipiche dell'iconografia russa dell'epoca in grado, più che altro, di strappare un sorriso.

    Take On Mars Sebbene i problemi di varietà dell'offerta ludica che affliggono Take On Mars, già rintracciati durante la nostra prima prova con mano, non sembrino essere tra le principali priorità del team di sviluppo, l'attuale build ne migliora praticamente ogni altro aspetto: dalla disponibilità di nuove ambientazioni agli accorgimenti per una miglior navigazione e gestione della propria missione marziana, dall'introduzione di condizioni climatiche multiple al nuovo Tech-Tree a disposizione di tutti gli ingegneri aerospaziali in erba, tutto sembra avvicinare sempre più il titolo Bohemia Interactive allo status di sogno ad occhi aperti per ogni appassionato di esplorazione spaziale. Per chiunque rientri in questa tipologia di giocatore, ed in vista degli ulteriori update che lo accompagneranno da qui alla sua versione finale, Take On Mars è, oggi più che mai, un acquisto quasi obbligatorio.

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