Provato TANK! TANK! TANK!

Un party game a base di carrarmati su Wii U

Provato TANK! TANK! TANK!
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  • Wii U
  • TANK! TANK! TANK! è arrivato come una scheggia durante la presentazione Nintendo pre-E3. Un proiettile per il giocatore che si è trovato questo videogioco in dirittura d'arrivo su Wii U senza che ne avesse fatto richiesta. Di party game su Wii ne sono usciti a bizzeffe e, a parte Mario Party e i Just Dance, nessuno ha avuto un reale successo di pubblico. Figurarsi tra i giocatori hardcore!
    Non sappiamo quale sarà il destino commerciale di questo "casual battle party game" che Namco Bandai spera di rifilare agli early adopter della prossima console Nintendo, né se si tratta del miglior ambasciatore per illustrare le potenzialità del tablet-controller, eppure il nostro primo hands-on è stato cricco di divertimento ed entusiasmo.
    Tutto è iniziato con la comparsa del Tank-Boy...

    Spara! Spara! Spara!

    Una tuta da metalmeccanico rossa, cuciture giallo dorato e un Bullet Bill sulla testa. Dall'abbigliamento può tranquillamente appartenere ad un anime dello studio Tatsunoko. Si presenta come il Tank-Boy e ripete tre volte il termine Tank! mentre fa un avanti e indietro lungo il palco di presentazione.
    Ci sta già simpatico! Per ingraziare la platea italiana mostra la maglietta celata sotto la propria tuta: è una divisa ufficiale del portiere della nazionale, lo scommettitore Gianluigi Buffon. Ma ehi, non piangete per la finale europea...perchè sotto tiene un'altra maglietta, questa volta una pacchianissima t-shirt con sopra scritto "I <3 Milano".
    Il Tank-Boy all'anagrafe nipponica è registrato come Kunito Kumori ed è il producer di TANK! TANK! TANK! sin dal suo concepimento in sala giochi. Il titolo uscì nel 2009 e vantava un gamplay adrenalico e frenetico, composto da scontri tra quattro giocatori (un cabinato e uno schermo per giocatore) alla guida di un tank controllato via volante. La brochure è in merito alquanto esplicativa! Su Wii U accompagnerà il day-one (che ancora non sappiamo quando sarà...) senza però intervenire più di tanto nel numero di modalità e nel gameplay offerto. Semplice da giocare, per chiunque: ecco l'obiettivo ricercato da Kumori, che oltre ad essere un giapponese sopra le righe parla inglese in maniera molto fluida al contrario del 90% dei giapponesi.

    I carrarmati stanno acquisendo popolarità presso i game designer. Call of Duty 2 ci aveva fatto rivivere nelle viscere di un cingolato la Battaglia di El Alamein, World of Tanks ne aveva mostrato il lato massivo, mentre Table Top tanks si è divertito con la realtà aumentata. La proposta Namco è, però, antecedente a tutto questo dal momento che si rifà addirittura ad un arcade del 1995 Tokyo Wars, mai convertito su console casalinghe. Grafica a parte, la sostanza cambia di pochissimo: prenderemo sempre il controllo di un carrarmato equipaggiato con un'unica tipologia di fuoco, il cui compito è distruggere le armate nemiche. Queste appartengono generalmente ad altri giocatori, oppure in un'apposita modalità possono assumere le sembianze di mostri mitologici quali idre, ciclopi, insetti meccanici o...godzilla. Lasciate tranquillamente a casa la strategia, qui si tratta solo di incrociare il fuoco reciprocamente e a spuntarla è sempre il primo che ha schiacciato il pulsante dello sparo. Ci viene spiegato che possiamo abbattere alcuni elementi dello scenario (camion parcheggiati, palazzine, ecc...), ma oltre ad ammirare una fisica distruttiva abbastanza elementare pochi sono i vantaggi acquisiti in termini di gameplay.
    Tutto ruota in ultima istanza attorno ad un cubo ? che compare ogni tanto sullo scenario. Come in Mario Kart, chi lo raccoglie per primo ottiene il potere contenuto in esso. La varietà è buona: il nostro carrarmato può arricchirsi di un cannone al plasma spara-fulmini o una mitragliatrice dalla non comune potenza deflagratrice, una batteria di missili da sparare in sequenza o un lanciafiamme.
    Possedere (e mantenere) questo power-up può essere un buon modo per farsi strada verso la vittoria. E' palese quindi come la fortuna determini la classifica finale e l'ombra di qualsivoglia approccio ragionato anche solo derivato da una maggior esperienza nei combattimenti di TANK! TANK! TANK! sia assente. A riprova di questa nostra considerazione nella sfida multigiocatore cui abbiamo preso parte, il gasatissimo Kumori si è classificato in quarta e ultima posizione. E' stata una sfida serrata in cui l'apporto del cubo ? è stata determinante, specie nel risolvere le scaramucce degli ultimi secondi!
    Le specificità di Wii U sono marginali, ma non deprecabili. Il gioco supporta fino a quattro giocatori in locale suddividendo lo schermo in bande verticali sempre più piccole man mano che aumenta il numero dei giocatori. Ne consegue che quattro partecipanti possono coesistere sullo stesso schermo solo se le dimensioni sono prossime ai 70 pollici! Per tutti i "miseri" possessori di tv dai 52 pollici in giù, può tornare utile che un amico anzichè impugnare orizzontalmente il Wiimote faccia uso del tablet-controller e visualizzare lì l'azione di gioco. Quest'ultimo è comunque avvantaggiato poichè si avvale dell'analogico per gestire i movimenti del carrarmato; la croce direzionale, infatti, perde sempre qualcosa in termini di precisione.
    Il cabinato arcade aveva appiccicato una fotocamera chiamata Namcam (!), la quale scattava una foto del partecipante appena prima che iniziasse la battaglia. Potendo aggiungere alcuni accessori per dare un maggior tocco di demenzialità, i giocatori potevano cercarsi sul campo di battaglia e personalizzare ulteriormente lo scontro. La feature è trasportata con il medesimo coinvolgimento su Wii U: prima di ogni match i partecipanti si passano il controller Wii U e premendo A scattano una foto.

    TANK! TANK! TANK! TANK! TANK! TANK! non è propriamente il videogioco che vi convincerà a sborsare gli indefiniti euro necessari per acquistare Wii U. Eppure se adorate battagliare con gli amici questo party game a base di carrarmati potrebbe fare al caso vostro. Mettete comunque in conto una scarsa profondità nei combattimenti, dominati dall'elemento fortuna in misura maggiore di un Mario Kart (il che è tutto dire...). Il trasporto dalla precedente versione arcade a Wii U avviene senza grosse sbavature, ma senza aggiunte di nota: un solo giocatore può impugnare il tablet-controller e visualizzare attraverso di esso l'azione di gioco; a turno i giocatori si passano il controller Wii U e attraverso la fotocamera presente scattano una fototessera da appiccicare come avatar sopra il prprio carrarmato. Tutt'altro che imprescindibile, ma ugualmente divertente!

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