Provato Terminator Salvation The Videogame

La salvezza dai Terminator passa da qui

Provato Terminator Salvation The Videogame
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Produrre un videogioco basato su una licenza importante e conosciuta come quella della serie di Terminator è un compito estremamente difficile, seppur terribilmente affascinante. A confermarcelo è Cos Lazouras, Presidente di Halcyon Games, la divisione gaming di Halcyon, la società che gestisce i diritti media di tutta la serie, e che in collaborazione con Grin e Warner Bros è responsabile di Terminator Salvation, la versione videoludica dell'omonimo film in uscita il 5 giugno nelle sale italiane. Everyeye ha avuto modo di provare il gioco qualche giorno fa presso la sede milanese del colosso cinematografico statunitense.
    In Terminator Salvation conosceremo un John Connor ancora molto giovane ed inesperto, circa due anni prima degli eventi narrati dalla pellicola, quando ancora non era il leader della resistenza umana contro le macchine. Questa scelta è stata fatta col preciso intento di ricercare una certa libertà all'interno di un universo così dettagliato, conosciuto e complesso come quello di Terminator. “E' stato anche per poter creare qualcosa che, in futuro, coloro che riprenderanno in mano l'I.P. dovranno considerare per sviluppare le nuove storie”, ci ha confidato Lazouras in una breve chiacchierata che abbiamo avuto modo di tenere, “ovviamente senza approfittare di questa possibilità per creare qualcosa di folle”. Sviluppare qualcosa di nuovo è stato possibile proprio grazie alla nuova divisione Games di HalCyon, che ha permesso una stretta collaborazione tra coloro che stavano producendo il film e gli sviluppatori del gioco, in modo da poter dissipare qualsiasi dubbio fosse venuto in mente ai Grin.
    Ma queste sono solo alcune delle difficoltà incontrate “nell'incastrare” un videogioco all'interno di questa serie. “Per prima cosa bisogna capire che tipo di gioco i fan di Terminator vorrebbero giocare; una volta capito questo bisogna tener conto dei molti paletti che un IP conosciuta ti impone. Per semplificare in un film le cose succedono esattamente come previsto: ti metti li, giri e stop. In un videogioco le cose sono diverse, hai molti aspetti da tenere conto e a volte a causa della release date non è sempre possibile inserire tutto quello che si vuole.” Così risponde Cos Lazouras alla nostra domanda se sia più difficile sviluppare un progetto da zero o da un brand conosciuto. “Il fatto è che i videogiochi su licenza godono di una pessima reputazione. La gente pensa che i videogiochi su licenza si facciano solo per soldi, e che quindi se per rispettare una data d'uscita ci viene detto di togliere qualcosa a noi va bene lo stesso, ma non è così. Il nostro gruppo è fatto di oltre 100 persone che hanno lavorato per mesi mettendoci passione.
    Tuttavia, nonostante il dissenso del team, è forse per la fretta dei publisher che il gioco, pur presentando alcuni spunti positivi, mostra molte alcune lacune strutturali, relative ad esempio alla modalità cooperativa online o un comparto multiplayer. Entrambe le opzioni sono quasi pronte, ma rimangono in stand-by a causa della loro incompletezza e forse verranno proposte in futuro sotto forma di DLC. È stato scelto infatti di concentrarsi principalmente nel presentare un prodotto di qualità che possa soddisfare tutti i fan della serie.
    Terminator Salvation sarà un Third person Shooter all'apparenza piuttosto classico, basato sullo stesso, apprezzabile motore col quale gli stessi Grin hanno confezionato Wanted. Come già detto interpreteremo un giovane John Connor, un soldato di belle speranze che ancora non è riuscito a farsi strada nelle fila della resistenza. Durante l'avventura avremo modo di conoscere personaggi come Blair Williams e Angie Salter, figure chiave nella crescita del protagonista e nell'economia di tutta la serie. Qui infatti si cementeranno relazioni che durante il film saranno date come appurate, come quella tra Connors e Williams. Avremo inoltre modo di capire perché nella pellicola cinematografica Los Angeles è una città devastata, mentre le atmosfere del gioco sono sì quelle di un campo di battaglia, ma meno oscuro e opprimente. Chiedendogli quali erano secondo lui i punti di forza del gioco il solito Cos Lazouras ha sottolineato come di sicuro la licenza di Terminator non possa che essere considerata un grande valore aggiunto. Non solo assistere alla lotta tra uomo e macchine, ma essere lì, far veramente parte della resistenza: è questo che rende speciale il gioco, oltretutto se collegato al sistema di crescita del personaggio, non da un punto di vista “ruolistico” con statistiche ed equipaggiamento, ma più profondo, osservabile nelle interazioni con i comprimari, che inizialmente ci guarderanno come una semplice recluta, ma col procedere dei livelli cominceranno a cercare in noi la loro guida. Proprio il nostro stile influenzerà quello dei coscritti. L'ultimo punto di forza è la fluidità con al quale si svolge l'azione: passare da una copertura ad un altra, cambiare arma, sparare: tutto può essere fatto con pochi semplici comandi ed il ritmo sarà serratissimo. E questa flessibilità risulta essere un elemento necessario se si va a considerare lo stile ludico proposto, con le coperture distruttibili e scenari aperti a 360°. Coprirsi, sparare, nascondersi e spostarsi diventa quindi non solo l'approccio dei giocatori più navigati, ma una vera e propria esigenza, per affrontare avversari che tendono ad accerchiarvi (e che spesso presentano un unico punto debole da cercare e colpire). Durante la nostra presentazione abbiamo potuto vedere proprio queste meccaniche in azione, nel corso dei primi livelli introduttivi. In un apparentemente tranquillo punto di raccolta dei ribelli veniamo sorpresi da un'imboscata delle macchine guidate da Skynet alla quale, ovviamente, dovremo cercare di sopravvivere. Nonostante il livello di difficoltà fosse impostato verso il basso il comportamento dei nostri avversari era sempre credibile e variava a seconda delle nostre azioni. Durante la sessione dimostrativa, eseguita del team di sviluppo, i compagni distraevano il grosso robot avversario, e John Connor lo colpiva nel punto debole. Pad alla mano, abbiamo tentato, con successo, l'approccio opposto: il robot era distratto dai nostri continui movimenti, ed incautamente ha lasciato il fianco scoperto agli attacchi dei nostri compagni. Segno che il gruppo di ribelli che spalleggerà il protagonista ha un ruolo tutt'altro che secondario. Questa libertà di approccio dovrebbe garantire una buona varietà dell'azione, non più legata al classico pattern del genere, che prevede un confronto sempre frontale con l'avversario. Varietà garantita anche dalle classiche sezioni a bordo di un veicolo nelle quali dovremo abbattere tutti gli avversari che ci capiteranno a tiro lungo un percorso da un punto all'altro della città.
    Un'ulteriore novità rispetto ai tanti titoli similari risiede nella gestione della barra dell'energia. Oggigiorno recuperare l'energia dopo alcuni secondi di riposo è diventato uno standard del genere, ma questa meccanica rende i giocatori “irresponsabili”, facendolidiventare particolarmente aggressivi con la salute al massimo ed eccessivamente prudenti mentre si attende che essa venga ripristinata. In Terminator la barra della salute verrà ricaricata dopo ogni sessione di combattimento, ma durante lo scontro non potremo fare altro che amministrare l'energia a disposizione, spingendo in questo modo il giocatore a sfruttare i due elementi portanti del gameplay ovvero le coperture e la squadra. Ai livelli di difficoltà più alti (è stato garantito una grande differenza tra di essi per venire incontro alle esigenze degli hardcore player) il sistema di gestione della salute metterà a dura prova la vostra abilità e vi costringerà spesso a sfuggire dal fuoco avversario lasciando la battaglie nelle mani della resistenza. Per fortuna per sorpassare i punti più complessi potremo chiedere l'aiuto di un amico che tramite splitscreen orizzontale ci affiancherà nella lotta a Skynet. Nulla cambierà ai fini del gameplay se non che in caso di sconfitta il nostro compagno avrà qualche secondo per rianimarci.
    Durante la presentazione non poteva che uscire la spinosa questione del motivo per il quale tra tutti gli attori che parteciperanno al film, solo Christian Bale non si è prestato ad offrire il proprio volto per caratterizzare le proprie controparti videoludiche. Cos Lazouras anche in questo caso ha dimostrato di essere un personaggio parecchio navigato in questo campo, infatti il presidente di Halcyon Games, per nulla sorpreso della domanda, ha dichiarato che quella di non utilizzare i lineamenti del celebre attore è stata una scelta del tutto volontaria, in quanto per massimizzare l'immedesimazione del giocatore nel John Connor videoludico un volto “anonimo” come quello utilizzato era decisamente più funzionale allo scopo rispetto al riconoscibilissimo e carismatico John Connor di Bayle. Insomma, esattamente come avviene con Master Chief o Gordon Freeman, è il giocatore a riempire l'involucro protagonista.

    Terminator Salvation The Videogame Nonostante il rammarico per aver dovuto escludere alcune interessanti modalità per via del poco tempo a disposizione, Terminator Salvation sembra essere un buon gioco. Piuttosto che approfittare della pesante licenza cinematografica fa di tutto per esaltarla e renderla un valore aggiunto. A partire dal comparto tecnico, dettagliato e solido, fino ad arrivare al gameplay, all'apparenza piuttosto classico, ma con alcuni elementi di rottura piuttosto interessanti, Salvation interessa e compiace. A questo punto l'unico punto dolente potrebbe essere la longevità, che anche a causa della mancanza di una modalità multiplayer, poggia unicamente sulla lunghezza dello story mode. Per dissipare le ultime incognite non ci resta che rinviare ogni considerazione finale al 29 maggio, giorno nel quale Terminator Salvation arriverà nei negozi italiani.

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