The Legend of Zelda A Link Between Worlds: la nostra prova

Provato il seguito per A Link To The Past per Nintendo 3DS

The Legend of Zelda A Link Between Worlds: la nostra prova
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  • 3DS
  • Nintendo ha portato all'E3 2013 alcuni titoli inediti, svelati proprio durante l'evento Direct che ha preceduto l'apertura delle porte della fiera. Mario Kart 8 ha stupito praticamente tutti mentre Super Mario 3D World non è riuscito a convincere la stampa di settore presente a Los Angeles.
    Tra le novità disseminate nel gigantesco booth della West Hall del convention center di Los Angeles, però, erano presenti anche altri titoli, annunciati in passato e con versioni dimostrative nuove di zecca.
    Tra queste va sicuramente citato The Legend of Zelda: A Link Between Worlds, seguito spirituale di A Link to the Past il cui titolo ufficiale è stato annunciato proprio in concomitanza con l'E3.

    Nel lontano 1991...

    A Link to the Past affonda le radici nella storia di Nintendo e storicamente viene ricordato come uno degli episodi della saga di Zelda più importanti, al punto da venire riproposto sia su Game Boy Advance che, parecchi anni dopo, sulla Virtual Console del Wii.
    L'ennesimo remake non sarebbe stata una mossa così saggia, soprattutto nell'anno dell'uscita di The Wind Waker HD; ecco quindi che A Link Between Worlds perde la connotazione di seguito vero e proprio (mantenuta in Giappone con il suffisso 2 nel titolo) guadagnando parecchie novità sia in termini di funzionalità che di contenuti.
    La storia di questo nuovo episodio di Zelda, ad esempio, sarà del tutto inedita, anche se avrà comunque delle connessioni con A Link to the Past, in modo da accontentare sia i nuovi fan, sia quelli che ricordano ancora con passione il gioco originale e che, probabilmente, si sarebbero sentiti traditi se fosse stato semplicemente ripubblicato su 3DS.
    Ciò che in realtà non è cambiato più di tanto è l'approccio arcade, che ha ancora il sapore degli anni '80 e primi '90, con la semplicità e il divertimento a rappresentare i veri motivi per videogiocare.
    Il gameplay è stato quindi mantenuto nella sua essenza più pura e forse appare addirittura leggermente velocizzato, con Link che può muoversi molto rapidamente tra le sezioni del mondo di gioco, uccidendo i vari mostri a colpi di spada e sfoderando lo scudo per parare gli assalti avversari.

    Fast forward

    Ciò che differenzia sostanzialmente A Link Between Worlds dall'episodio originale è il potere che permette di trasformare Link in un personaggio bidimensionale, passando quindi dall'essere un solido all'interno del mondo 2D ad un figura disegnata su carta, in grado di rimanere aderente ai muri per muoversi sulle superfici piatte.
    Ciò che inizialmente sembra una feature quasi fuori contesto, acquisisce rapidamente un suo posto all'interno dell'economia di gioco una volta raggiunto un dungeon: molti degli enigmi, infatti, richiedono di pensare in maniera alternativa, ragionando in modo da trovare una sequenza di pareti sgombre che possano aiutare Link a muoversi all'interno dei labirinti.
    Quando ci si trasforma, infatti, la camera passa dalla classica visione dall'alto ad uno zoom che permette di inquadrare la superfice piatta sulla quale si rimarrà attaccati, fornendo quindi una visione del tutto nuova dei vari ambienti, utile per sperimentare e superare enigmi decisamente ingegnosi.
    L'alternanza tra le parti action in cui combattere e i puzzle, pende leggermente verso questi ultimi, anche se sarà necessario provare il gioco completo per verificare che il bilanciamento sia effettivamente costante per tutta la durata dell'avventura.
    Gli enigmi, infatti, faranno capo anche all'uso di specifici oggetti, come il martello, utile a schiacciare delle molle, da utilizzare poi per saltare e raggiungere zone soprelevate utili a valorizzare l'effetto 3D offerto dalla console portatile di Nintendo.

    A Link Between Worlds denota l'impegno per adattare lo stile classico di A Link to the Past agli standard attuali, con il passaggio dal 2D ad un 3D sobrio, assolutamente in linea con le aspettative.
    La visuale dall'alto trae vantaggio dal 3D proprio per la sua profondità, sottolineata proprio dai dungeon che offrono più piani sovrapposti, nei quali è possibile calarsi progressivamente, spesso abbattendo sezioni specifiche del pavimento.
    Non convincono però alcuni dettagli, come lo stile con il quale viene disegnato Link nella sua versione bidimensionale, poco ricercato e quasi fuori contesto rispetto a tutto il resto. È comunque un elemento marginale e che non rovina la qualità profusa da Nintendo EAD nella produzione di un titolo che, probabilmente, potrà apparire come secondario nella line-up di Nintendo 3DS ma che invece punta a sfondare.

    The Legend of Zelda: A Link Between Worlds Il ripescaggio di un titolo storico come A Link to the Past potrebbe suonare come un azzardo ma sembra che Nintendo sappia come e quando riproporre un suo titolo del passato, cercando di adattarlo alla complessità del gameplay degli action adventure moderni. A Link Between Wolds probabilmente non rivoluzionerà la serie e non aspirerà nemmeno ad entrare in competizione con gli altri episodi per portatili usciti negli scorsi anni, miglior esponente dei quali continua ad essere Phantom Hourglass, con Spirit Tracks in grado di brillare molto meno. Potrebbe però risultare un esperimento interessante, in grado di attirare sia i fan storici, sia chi cerca un episodio di Zelda maggiormente frenetico e legato ai combattimenti, senza però disdegnare puzzle ingegnosi e molto appaganti da risolvere. Rimane da verificare la qualità della storia e la progressione, anche se difficilmente A Link Between Worlds peccherà rispetto a questi aspetti; per un giudizio approfondito, però, ci riserviamo di provare la versione completa in uscita durante gli ultimi mesi di quest’anno.

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