Provato The Sky Crawlers: Innocent Aces

L'ultima fatica dell'Ace Team finalmente nei cieli europei

Provato The Sky Crawlers: Innocent Aces
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Wii
  • L’ultima volta che ne sentimmo parlare, e piuttosto bene a dirla tutta, fu in occasione del Tokyo Game Show del 2008, oltre un anno fa.
    Ai tempi non si sapeva nemmeno se Sky Crawlers: Innocent Aces, il titolo in questione, avrebbe mai visto la luce sul mercato PAL.
    Recentemente, subito dopo aver accolto con gioia l’ufficializzazione della data di rilascio europea (prevista per il 26 Febbraio 2010), abbiamo avuto modo di provare una versione non definitiva del simulatore di volo arcade per Nintendo Wii che promette di mescolare l’esperienza del team responsabile di Ace Combat e la qualità narrativa di un maestro come Hiroshi Mori.
    Oggi siamo perciò qui per approfondire con un hands on l’anteprima pubblicata ai tempi, che potete rileggere cliccando QUI

    Arcade Mode ON

    Come si diceva nell’articolo in questione, ad affascinare di questa produzione Namco-Bandai è soprattutto il sistema di controlli che -ricordiamo brevemente- permette una piuttosto immersiva simulazione dei comandi di un semplice aereroveivolo.
    Da questo punto di vista la prova con mano a diradato ogni perplessità: se all’inizio la necessità di impugnare (almeno per i destrorsi) i controller Wii al contrario (il Nunchuk regola infatti il timone mentre il WiiMote i giri del motore) risulta discretamente ostica, una volta presa la mano (non più d’una mezzora di gioco) il feeling appare perfetto.
    La configurazione dei controlli, a cui si sono aggiunte le funzioni dei flap e del fuoco tramite i bottoni, è ben calibrata e risulta sempre discretamente precisa.
    In aria la libertà d’azione è praticamente totale e l’immediatezza con la quale ogni manovra può essere compiuta lascia piacevolmente stupito anche il giocatore meno avvezzo alle meccaniche Wii, declinate in questo caso in maniera molto divertente e coinvolgente.
    Parlavamo, nell’articolo di cui sopra, dei dubbi riguardo alle manovre più spettacolari, completamente automattizate; la paura, nello specifico, consisteva nella trasformazione del gameplay in qualcosa di troppo arcade in seguito ad un intervento massivo della CPU.
Ebbene anche in questo caso siamo felici di smentirci completamente.
    Le acrobazie utili all’accodamento al nemico (le più importanti), eseguibili sì con la sola pressione di un tasto, richiedono prima di tutto una buona coordinazione, in quanto bisognerà mantenersi per un determinato periodo di tempo (scandito dal caricamento di una barra) nella traiettoria dell’avversario puntato.
    Vi è, poi, un non trascurabile fattore IA legato alle buone routine comportamentali del nemico: durante il nostro playtest, eseguito sia a difficoltà minima sia a difficoltà massima, la sfida è sempre stata commisurata, senza mai sfociare in noia (per l’eccessiva facilità) o in frustrazione (per l’eccessiva difficoltà).
    Non è parsa, almeno nelle prime missioni da noi provate, molto convincente la varietà di situazioni presentatesi sullo schermo; nonostante vi sia la possibilità -conseguendo buoni risultati- di sbloccare nuovi aerei, nuove armi e potenziamenti per la componentistica, la ripetitività dei contenuti risulta piuttosto evidente.
    Vista l’esigua quantità ad ora visualizzata riteniamo opportuno rimandare ulteriori valutazioni di questo particolare parametro alla recensione, quando sarà il momento.

    Old Gen?

    Se le perplessità sul funzionamento del gameplay si possono dire definitivamente fugate altrettanto non è possibile affermare per quel che riguarda il comparto grafico che, come dicevamo ancora un anno fa, soffre sin troppo della derivazione da developer kit Playstation 2.
    Sin dal primo impatto, al di là delle scene riprese direttamente dall’anime, il motore pare soffrire di una realizzazione piuttosto abbozzata e sommaria di modelli poligonali e scenari che, soprattutto se visti da vicino, mostrano un’evidente e cronica carenza di dettagli.
    Al di là della pochezza numerica, se così si può definire, a far storcere il naso è la qualità della texturizzazione, assolutamente al di sotto di qualsiasi produzione di un certo livello per l’ammiraglia Nintendo.
    Non convincono nemmeno gli effetti particellari (esplosioni, fuoco, fumo...), che dimostrano una volta in più l’inesperienza del team in relazione alla macchina, capace sicuramente di esprimere potenzialità ben più elevate.
    Buono, invece, il comparto sonoro che riprende la colonna sonora dell’anime e l’accompagna con una campionatura sonora di qualità decisamente elevata.
    Molto bene anche il doppiaggio, leggermente meno intrigante nella versione inglese ma perfetto in quella giapponese, con tanto di accurate traduzioni in italiano.

    The Sky Crawlers: Innocent Aces Il periodo di gestazione del titolo è sicuramente già terminato quindi non ci aspettiamo, ad esempio dal punto di vista grafico, di vedere alcuno stravolgimento. Tutto starà quindi nel verificare se le buone meccaniche di gioco siano state integrate in un contesto interessante dal punto di vista narrativo (non abbiamo molti dubbi, visti i nomi in campo) e in una struttura a missioni in grado di dare, a differenza di quanto visto sinora, vere e varie motivazioni al giocatore per impegnarsi nell’intero corso. Rimane però un peccato - ci teniamo a ribadirlo che uno dei titoli più attesi per Wii di questo 2010, anche senza connotazioni da tripla A, denoti una così evidente ed evitabile carenza tecnica.

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