Provato Valiant Hearts: The Great War

Ubisoft ci racconta la prima guerra mondiale, in un adventure game toccante e ben costruito

Provato Valiant Hearts: The Great War
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Se c'è una verità che nel tempo i videogiochi ci hanno insegnato e ribadito, è quella che la guerra non cambia mai: la storia, d'altronde, viene ciclicamente scritta da vincitori che spesso contano perdite e devastazioni pari, o leggermente inferiori, a quelle degli sconfitti, senza che ciò si riveli materia di interesse per chi detiene le redini del potere. Ciò che la guerra cambia invece inesorabilmente, indiscriminatamente e, soprattutto, per sempre sono le vite di chi il conflitto lo affronta nella propria quotidianità: coloro che vengono scaraventati nella mischia senza alcun preavviso, se non quello di una fredda cartolina che li invita ad imbracciare le armi; coloro che sostituiscono le proprie sicurezze con la speranza di riabbracciare al più presto i loro cari e coloro le cui semplici abitudini vengono spazzate via da un momento all'altro, per il raggiungimento di un più grande e crudele 'bene comune'. Se è vero che la nostra generazione può fortunatamente solo immaginare quali orrori porti con sé un conflitto armato, un piccolo team interno ad Ubisoft Montpellier prova comunque a mostrarcene una parte in questo Valiant Hearts: più che sull'incrocio di generi al suo interno, infatti, il nuovo titolo realizzato tramite lo squisito UbiArt Framework, basa la propria esperienza di gioco sull'intrecciarsi delle storie, e dei destini, di quattro semplici persone lungo tutto l'arco temporale coperto dalla prima guerra mondiale.

    Quattro cuori in guerra

    La distanza siderale tra i protagonisti di Valiant Hearts ed il super soldato d'elite presente nel vostro FPS di fiducia, porterà il giocatore a vivere l'intero conflitto senza che gli venga mai chiesto di sparare un solo colpo di fucile: se è vero, infatti, che durante la demo di quasi due ore messa a nostra disposizione da Ubisoft qualche colpo di mortaio e qualche granata è stata utilizzata per la risoluzione di alcuni enigmi, la scena su schermo è sempre stata catalizzata da elementi più umani e toccanti della guerra, piuttosto che dal mero arsenale a disposizione.
    La storia di Valiant Hearts inizia con la vita di una semplice famiglia della campagna francese devastata dalla deportazione del capofamiglia Karl (chiamato alle armi dalla teutonica terra natìa) e dal reclutamento nell'esercito francese di suo suocero Emile, membro più anziano del nucleo familiare. Da quel momento in poi, solo un rapido addestramento/tutorial separerà Emile dalle atrocità di campi di battaglia e, proprio durante la sua prigionia presso un accampamento tedesco, il nostro anti-eroe farà uno degli incontri più importanti a livello narrativo e di gameplay dell'intero gioco: salvato dalle macerie dopo un bombardamento improvviso, Emile si ritroverà infatti in compagnia del fedelissimo cane-medico Walt che lo accompagnerà lungo tutto il resto dell'avventura sfruttando la sua piccola taglia per raggiungere oggetti, leve o meccanismi inaccessibili al robusto contadino francese, aiutandolo nella risoluzione dei vari enigmi.

    In totale, i protagonisti le cui storie si incontreranno lungo gli innumerevoli crocevia narrativi di Valiant Hearts sono quattro e comprendono (oltre ad Emile) il burbero volontario americano Freddie, in cerca di vendetta per una moglie caduta per mano dei tedeschi, il già nominato Karl, desideroso di tornare in Francia dalla propria famiglia insieme ad Emile, e la veterinaria belga Anna, in cerca del padre forzatamente impiegato dall'esercito tedesco in progetti ancora non meglio specificati.
    Nonostante la struttura di gioco rimanga costantemente fedele al sempre più diffuso incrocio tra avventura grafica e platform, ognuno dei protagonisti approccerà gli enigmi di fronte a se in modo differente: avremo così, ad esempio, un Emile in grado di sfruttare tanto le capacità del fedele Walt quanto di scavare fossati grazie al suo fedele mestolo da cuoco, mentre l'intrepido Freddie preferirà farsi strada tra il filo spinato nemico grazie alle inseparabili tenaglie e alle granate abbandonate dai nemici; e ancora una dolce ma tenace Anna prediligerà curare i feriti sul campo grazie a brevi sezioni in stile rhythm game.
    Se per sbilanciarsi sulla natura complessiva degli enigmi bisognerà aspettare di trovarsi di fronte alla build di gioco completa, possiamo già anticipare come quelli incontrati in questa prime sezioni raramente daranno qualche serio grattacapo ai veterani delle avventure grafiche, pensati più per inframezzare lo svolgimento della narrazione con un po' di sana materia grigia del giocatore, piuttosto che per porlo di fronte a meccanismi complessi o interminabili ricerche delle giuste combinazioni di oggetti; per tutti coloro che volessero aggiungere un pizzico di sfida in più, dal menù di gioco iniziale sarà comunque possibile scegliere una modalità alternativa chiamata 'veterano', che disattiverà il sistema di aiuti 'a tempo' (il cui utilizzo rimane comunque totalmente facoltativo anche nella modalità standard) ed eviterà di evidenziare gli oggetti interagibili in modo più marcato. Decisamente più impegnativo sarà invece ritrovare tutti gli oggetti collezionabili sparsi per i vari scenari, fedeli riproduzioni di lettere, medaglie e memorabilia assortiti realmente ritrovati sui campi di battaglia della prima guerra mondiale. La fedeltà storica di Valiant Hearts, comunque, non si ferma al solo collezionismo virtuale ma si estende anche al design dei personaggi (liberamente ispirati a storie di veterani e sopravvissuti di guerra realmente esistiti) e, grazie alla collaborazione con due delle più prestigiose organizzazioni impegnate nella rievocazione del centenario della Grande Guerra, al racconto dei reali avvenimenti che hanno caratterizzato ognuno degli scenari che ci troveremo ad attraversare, grazie all'utilizzo di diari consultabili tramite un apposito menù ed autentiche foto d'epoca dal fascino indescrivibile.

    Valiant Art

    Sotto il profilo tecnico, dopo i già ottimi exploit di Rayman Legends e Child of Light, Valiant Hearts dimostra lo strapotere di UbiArt Frameworks in campo bidimensionale: se la risoluzione a 1080p e i 60 frame per secondo costanti sono ormai diventati un marchio di fabbrica del motore grafico Ubisoft, con Valiant Hearts il team di sviluppo ha voluto sfruttarne la versatilità e l'innegabile poesia per mettere il giocatore di fronte ad uno dei più riusciti esempi di 'graphic novel animata' dell'intera industria. Tanto il tratto utilizzato per la realizzazione di personaggi e scenari quanto le animazioni e l'uso di tinte volutamente sbiadite, donano a tutto ciò che si trova su schermo uno stile unico, affascinante e meraviglioso, che riporta efficacemente alla mente epoche e avvenimenti lontani nel tempo. Proprio il contrasto tra il design 'fumettoso' generale e la serietà dei temi trattati (che tocca argomenti come il trovarsi dalla parte sbagliata della trincea rispetto alla propria famiglia o la compassione per il proprio nemico in punto di morte) è uno degli elementi più riusciti all'interno di un gioco che non nasconde mai la sua spiccata vena narrativa.

    Ottima anche la componente sonora che, pur priva di un doppiaggio in-game vero e proprio (i personaggi faranno comunque capire le proprie esigenze e richieste tramite l'utilizzo di fumetti molto esplicativi) riesce, oltre che a strappare qualche sorriso grazie alle incomprensibili frasi farfugliate 'a denti stretti' dal variopinto cast su schermo, ad immergere il giocatore all'interno di scenari in perenne evoluzione intorno al proprio avatar con effetti sonori, urla, incitamenti o semplici chiacchiericci ben implementati nell'azione. L'unico doppiaggio presente sarà quello dei narratori che racconteranno l'evolversi della vicenda tra un capitolo e l'altro del gioco, completamento localizzato in italiano, esattamente come sottotitoli e testi.

    Valiant Hearts: The Great War Atteso su PC e console casalinghe di nuova e vecchia generazione (sistemi Nintendo esclusi), Valiant Hearts promette di essere l'ennesima prova di forza a sostegno di un UbiArt Framework sempre più protagonista di quella nouvelle vague di titoli Ubisoft sviluppati con la mente al mercato indie. All'interno della sua struttura ibrida che combina abilmente l'avventura grafica con l'action game, conosceremo una prima guerra mondiale raccontata attraverso l'intreccio delle vite e dei destini dei quattro protagonisti: insieme a loro percorreremo un viaggio lungo una delle più grandi tragedie nella Storia dell'umanità, che non nasconde la preponderanza dei suoi binari emotivi rispetto a quelli puramente più ludici. Per tutti gli appassionati di Storia ed i videogiocatori romantici che ancora credono che il loro passatempo preferito sia uno dei mezzi comunicativi più potenti al mondo, la data da ricordare è il prossimo 25 giugno, quando il viaggio dei Cuori Valorosi di Ubisoft prenderà il via.

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