Provato Warframe

Alti e bassi dalla Closed Beta di Warframe

Provato Warframe
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • SteamDeck
  • Il mondo dei videogiochi è in contiuna evoluzione e molto spesso, soprattutto in questo periodo, seguire la tendenza del momento è fondamentale per ottenere risultati a breve e lungo termine. Un concetto legato oggi soprattutto al free to play, in costante e in continua espansione, che pare attrarre non solo team di sviluppo minori ed indipendenti ma anche qualche nome maggiormente conosciuto e con già all'attivo produzioni di discreto livello. E' il caso di Digital Extremes (The Darkness 2, Bishock 2 (multiplayer) e il non eccelso Dark Sector, tra le altre) che prova a battere la via del free to play riproponendo in Warframe quel concept futuristico in parte bocciatogli da Sony ai tempi di Dark Sector. Si tratta di un first person shooter cooperativo completamente online, nel quale il giocatore si ritroverà a controllare un potente esoscheletro capace di sfruttare le più comuni armi da fuoco così come ben più affascinanti katane, in un mix tra shooting ed action gaming (di tipo melee) sulla carta molto promettente. Il team ha recentemente proposto una closed beta, allargata proprio in questi giorni per permettere al maggior numero possibile di iscritti di parteciparvi. Noi di Everyeye.it non potevamo certo mancare l'occasione.

    Una Guerra Secolare

    Partendo dal principio notiamo come l'aspetto narrativo di Warframe sia caratterizzato da un semplicissimo pretesto per scatenare a schermo quanta più violenza possibile. Ci troviamo nel bel mezzo di una Guerra Intergalattica nella quale i Tenno (un antico popolo guerriero di cui facciamo parte) stanno per soccombere ai malvagi Grineer, acerrimi nemici dall'alba dei tempi. Una scoperta potrebbe però porre la parola fine alla strage e ribaltare in men che non si dica le sorti della battaglia. Si tratta del rinvenimento dei Warframe, esoscheletri altamente tecnologici capaci di fornire a chi li indossi capacità sovrumane.
    Una storia che a spizzichi e bocconi attinge qua e là dalla più o meno recente produzione videoludica e non solo (con un pò di fantasia possiamo trovarci anche un pizzico di Evangelion, a ben vedere) per mettere addosso al protagonista proprio una di queste poderose attrezzature, ed instradarlo verso la più classica delle battaglia di liberazione. Non ci saranno ulteriori sviluppi corposi e dalla trama sarà meglio non aspettarsi altro che brutali carneficine poiché, sotto l'aspetto dello storytelling Warframe, oltre al suo incipit a contestualizzare il tutto, non ha molto altro da offrire.

    Fast Paced Third Person Shooting Action Game

    Dal punto di vista strutturale la produzione si compone di una serie non ancora quantificata di missioni, raggruppate in serie e suddivise a seconda del Pianeta della Sistema Solare che andremo a selezionare. Da un gigantesco HUB pre-partita, infatti, potremo scegliere dove recarci, per quanto l'unico Planetoide inizialmente a disposizione sia Mercurio - gli altri si sbloccheranno via via completando le missioni. Selezionata la location ed il Warframe tra le diverse tipologie (una sola disponibile all'inizio) accederemo ad una ulteriore lobby, dove selezionare l'incarico da svolgere e decidere se giocare in cooperativa, attivando un ben implementato sistema di matchmaking, oppure provare la fortuna in solitaria, come un Rambo spaziale senza paura di qualsiasi nemico ci troveremo a fronteggiare. In entrambi i casi rimarremo comunque connessi ai server di gioco che, presentandosi qui in fase Beta, hanno mostrato il fianco a qualche problematica di troppo.

    "La ripetitività, almeno nelle prime ore, non è fugata dal gameplay che, avendo a disposizione solo l'unità di base, ci vedrà limitati allo sparare e al tagliuzzare i nemici per mezzo della fida katana"

    Parliamo in particolare di un effetto LAG (e non latenza) che attanaglia letteralmente i primi istanti di ciascuna partita (forse anche un intero minuto o più) mostrando un tale ritardo a schermo da non riuscire nemmeno ad inquadrare (o vedere) i nemici. Passati i primi istanti di "paura" e stabilizzate le connessioni, le partite sono sembrate reggere piuttosto bene, sorvolando su sporadici bug quali la comparsa improvvisa di una skin differente addosso al nostro avatar dovuti probabilmente al mancato raffinamento del codice. Le missioni, venendo al sodo, ci sono apparse piuttosto ben variegate: abbiamo partecipato ad incarichi di scorta ed estrazione, di recupero o a delle ben meno interessanti (ma comunque degne) sessioni survival in cui resistere alle continue ondate di nemici. Portando a termine ciascun incarico verremo ricompensati con denaro e punti esperienza, tramite i quali accedere a nuove tipologie di Warframe (vi entreremo poi nel merito) o potenziare quello in nostro possesso esplorandone il complesso skill tree. E' bene a questo punto soffermarsi per fare una precisazione, comprensiva di una critica allo stesso team di sviluppo. Alcuni dei Warframe della lista, così come tutti gli skill tree avanzati richiederanno l'esborso di denaro reale, il che potrebbe anche starci bene se le quantità non fossero in qualche caso del tutto spropositate (dovrebbero essere MICRO-transazioni dopotutto). Basti pensare che per sbloccare le nuove unità potrebbero volerci fino a quindici euro l'una, ai quali vanno ad aggiungersi l'ulteriore spesa per i già citati rami avanzati degli skill tree. Una condizione a dir poco assurda quando la maggior parte dei free to play si limita a far pagare feature ed oggetti esclusivamente accessori, o quantomeno a far pagare poco quelle necessarie, in maniera da renderle appetibili all'utente che non volesse spendere centinaia di ore in game prima di vedere adeguatamente potenziato il suo avatar. Bisogna anche dire, d'altra parte, che con un pò di impegno tutti i Warframe saranno accessibili; tuttavia rimarrà il problema dell'espansione delle abilità, bloccata ad un certo punto fino all'esborso monetario.
    Ritornando agli incarichi, ma mantenendoci sull'onda lunga dei difetti, non possiamo non citare una certa ripetitività nella realizzazione degli scenari. Per quanto a livello strutturale le aree di gioco mostrino un design dagli spunti abbastanza vari ed interessanti, il limite imposto dalla sola presenza di ambienti interni ed un fortissimo (se non completo) riciclo delle texture induce relativamente presto una fastidiosa sensazione di Deja Vu.

    La ripetitività, almeno nelle prime ore, non è fugata dal gameplay che, avendo a disposizione solo l'unità di base, ci vedrà limitati allo sparare (senza poter peraltro contare su un quaslsiasi sistema di coperture) e al tagliuzzare i nemici per mezzo della fida katana, in un ciclico "spara per indebolire-avvicinati-taglia" che anche a livelli più avanzati rimarrà l'unica tattica di combattimento efficace. I primi sostanziosi guadagni in esperienza e l'apertura all'acquisto di nuovi Warframe doneranno fortunatamente nuova linfa alla produzione, mostrandoci alcune peculiarità di ottimo livello. Ogni esoscheletro, ad esempio, sarà caratterizzato da alcune abilità peculiari: il tipo Loki potrà abilitare una mimetizzazione attiva da sfruttare in connubio con il teletrasporto per prendere alle spalle il nemico; il tipo Volt un attacco paralizzante a base di elettricità; il tipo Rihno una poderosa carica sfruttando la sua mole. Non dimentichiamo poi che ciascun esoscheletro è capace sin dal principio di azioni acrobatiche come lo scivolamento o la capriola, necessarie per sopraggiungere velocemente nei pressi del nemico e sfoderare tutta la potenza della katana (o delle katane, nel caso se ne siano equipaggiate due) in una serie di combo melee predefinite. Tutto un insieme di possibilità che, se combinato a dovere con gli altri giocatori, mostrerà a schermo una notevole serie di variabili, nonché un buon quantitativo di approcci differenti alla battaglia.

    "Dal punto di vista strutturale la produzione si compone di una serie non ancora quantificata di missioni, raggruppate in serie e suddivise a seconda del Pianeta della Sistema Solare che andremo a selezionare"

    A rovinare quanto di buono costruito a livello di meccaniche ludiche, in primis un sistema di controllo mappato in maniera estremamente confusionale, che non consentirà ad esempio una corretta fruizione del gampad affidando obbligatoriamente lo svolgersi dell'azione alla -in questo caso- non troppo comoda accoppiata tastiera-mouse. In secondo luogo le routine artificiali nemiche, assolutamente insufficienti (almeno per ora). Le tipologie d'avversari, realizzate con lo stampino area dopo area e diversificate solo di Pianeta in Pianeta, si limiteranno nel migliore dei casi al maldestro tentativo di ripararsi dietro gli angoli, rimanendo però completamente fermi per il tempo necessario a venir aggirati e facilmente uccisi. Nei casi peggiori li vedremo immobili, intenti sì a spararci ma alla nostra completa mercé. A chiudere il cerchio ci pensano delle non troppo convincenti Boss Fight (una per pianeta), in cui affrontare uno degli stessi avversari già visti nel corso del livello, solo molto più potente e resistente.
    A livello ludico dunque, per quanto l'azione sia frenetica e spesso coinvolgente e le variabili in gioco (a patto di sborsare qualche quattrino in più) molte, la produzione non convince al 100%, mostrando una realizzazione non sempre curata nel dettaglio ed una certa superficialità in frangenti assolutamente non trascurabili come il sistema di controllo o l'implementazione dell'Intelligenza Artificiale.
    Riguardo al comparto tecnico le cose, come abbiamo già accennato, non sono molto migliori. Se da una parte osserviamo una decente modellazione poligonale di Warframe ed avversari, dall'altra notiamo una realizzazione degli stessi con lo stampino, un design dei quadri funzionale ad approcci diversificati ma sempre circoscritto in interna ed un riciclo delle texture semplicemente inaccettabile. Un vero peccato dato che in movimento l'Evolution Engine si comporta molto bene, caratterizzando efficacemente lo stile spettacolare della prodizione, che appare come un mix (con i dovuti limiti) tra Ninja Gaiden e Vanquish.

    Warframe In ambito TPS di tipo cooperativo quella di Digital Extremes appare come un’esperienza da provare, alla quale dare una chance se non altro per l’accattivante stile complessivo e le interessanti variabili di gameplay. E’ un vero peccato dunque che la produzione sia minata dalla superficialità di alcuni elementi come una pessima implementazione dei controlli (soprattutto via gamepad) ed un’Intelligenza Artificiale completamente da rivedere, nonché da un riciclo di texture ambientali che vi farà sembrare di agire sempre nella stessa location. Considerando anche il notevole e poco stimolante pay-to-win legato alle abilità avanzate di ciascun Warframe, appare chiaro che Digital Extremes ha ancora parecchia strada da fare in ambito free to play ed, anche se siamo ancora in beta, non crediamo tutto quanto da noi considerato “difettoso” possa radicalmente cambiare. Si tratta, in ogni caso, di un buon inizio per un dev team sempre ben avvezzo alla sperimentazione, che noi di Everyeye.it non mancheremo di seguire in questa ed altre produzioni.

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