Yaiba Ninja Gaiden Z ci ha sorpresi durante la nostra prova

Il nuovo ninja Yaiba sorprende la redazione di Everyeye durante una recente prova milanese

Yaiba Ninja Gaiden Z ci ha sorpresi durante la nostra prova
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Dimenticate tutto quello che avete letto o sentito a proposito di Yaiba: Ninja Gaiden Z, incontro tra ninja e zombie sotto l'egida di Keiji Inafune, Team Ninja e Spark Unlimited (esatto, quelli di Lost Planet 3). Colpa un po' della scarsa pubblicità di Tecmo alle fiere di settore, ma anche anche parlando con le personalità coinvolte nello sviluppo e provando le versioni demo l'impressione che ci eravamo fatti era tutt'altro che gradevole. Gameplay semplicistico e direzione artistica poco incisiva, scrivevamo da Los Angeles.
    Nei giorni scorsi Keiji Inafune, papà di Megaman e Dead Rising, fondatore della software house Comcept, e Yosuke Hayashi, boss di Team Ninja, sono calati a Milano per raccontarci qualcosa in più di Yaiba: Ninja Gaiden Z e testare con mano i primissimi due livelli della versione completa.
    Che ci crediate o meno il nuovo contatto con il gioco ha sancito un ribaltamento di opinioni. Non diciamo che si tratta di un titolo totalmente diverso, ma il raffinamento di questi ultimi mesi di sviluppo ha stravolto il nostro parere: da mediocre che era, ora come ora lascia intravedere spiragli di radiosa speranza circa la versione completa, attesa su Xbox 360 e Playstation 3 per il 28 Febbraio e su Steam per il 4 Marzo.

    Full Ninja. All the time bitches.

    Una foresta di bambù è il luogo designato allo scontro fatale tra il mascherato Ryu Hayabusa e l'incappucciato Yaiba. Le katane danzano, il clangore delle lame è accompagnato dal silenzio del primo e rotto dagli insulti del secondo. Finchè l'addome di Yaiba è tranciato di netto dal più agile avversario: la morte arriva in un esplosione di sangue che bagna lo schermo.
    Nero. Molti mesi più tardi Yaiba è vivo e vegeto, ricostruito bionicamente per mano di una misteriosa organizzazione che ora esige i suoi servigi in pagamento del suo debito. Miss Monday, la sua insider decisamente prosperosa, lo spedisce in Ucraina, dove è appena esplosa un'epidemia di zombie. Parliamone: nella Città Vecchia ci sono frotte di microcefali su due gambe che vagano senza meta, mentre l'aeronautica sovietica cerca di contenere l'invasione e mettere a tacere chiunque si voglia impicciare. A cominciare da Yaiba che sin dalle prime fasi di gioco dovrà imparare a respingere i missili sparati dagli elicotteri e sopravvivere mentre i palazzi-caserma collassano.
    Nel mentre Miss Monday asseconda ugualmente i propositi di vendetta nei confronti di Ryu Hayabusa, villain indiscusso di questo cross-over tra ninja e zombie.

    Yaiba: Ninja Gaiden Z colpisce sin dai primi istanti per non essere più l'action game elegante quale erano i precedenti Ninja Gaiden. Lo stile da comic americano gli dona particolarmente e pure il labirinto di vicoli industriali e cimiteri gotici evoca più un setting occidentale che il villaggio montano con pagode e tempietti shintoisti. Sporco e spuntato com'è, il cell shading ribalta completamente le credenze degli episodi con protagonista Ryu Hayabusa: un nuovo setting est-europeo e una coraggiosa selezione di filtri grafici e retini strappati ad un colorista della scuola americana tinteggiano un videogame che di giapponese ha veramente poco. Giusto una manciata di ciliegi in fiore, soprannomi provenienti dalla tradizione del Sol Levante come l'appellativo Kamikaze dato a Yaiba e battute salaci del calibro di "il saké è finito" per giustificare l'esecuzione di un inerme avversario ricordano in zona Cesarini che ci sono anche dei team dagli occhi a mandorla coinvolti in questa produzione.
    Spark Unlimited, a dispetto di quanto lasci intendere il tour europeo di Inafune e Hayashi, ha veramente avuto carta bianca e la possibilità non comune di piegare il ferreo game design nipponico alle esigenze dell'industria occidentale. Se c'è da essere sboccato, Yaiba: Ninja Gaiden Z lo è tanto se non di più di The House of the Dead: Overkill: parolacce, fuck ed insulti razzisti connotano il nuovo ninja proveniente dal Giappone. Il sangue e altri liquami industriali scorrono copiosi nei primi stage di gioco, fuoriescono dai corpi sbriciolati di zombie e clown imbecilli che poco hanno a che fare con i nemici senzienti di Ninja Gaiden 3.
    Yaiba: Ninja Gaiden Z si configura come una presa in giro dei canoni videoludici e hollywoodiani, ispirandosi a quella cinematografia di serie B (o forse di serie Z?) e a quel filone action-splatter a base di non-morti e simile carne da macello cui si era rivolto anche lo sparatutto su binari di Sega sopra citato.
    Ai nostri tentativi di comparare l'esuberante Yaiba al tutto d'un pezzo Ryu Hayabusa, Inafune ha sempre ribadito che il nuovo videogioco sia un titolo che scorre parallelo alla saga di Team Ninja e non ambisce affatto a dipingere una sorta di continuity tra i Ninja Gaiden, dagli anni '80 ad oggi. Anche se certe idee sono mutuate con evidenza da Ninja Gaiden 3: il braccio demoniaco di Ryu e il suo fardello morale pesa tanto quanto l'arto bionico di Yaiba, innestato dopo il duello con il ninja mascherato, capace di sferzare pugni micidiali ma anche divenire una motosega. I due forse sono più simili di quanto l'enfasi sulla vendetta voglia farci percepire.

    Costumi per tutti

    Sottolinenado di nuovo la sua vocazione all'esagerazione, Yaiba: Ninja Gaiden Z offre la possibilità prima di ogni missione di scegliere un costume da indossare in luogo della tunica con cappuccio blu. Al giocatore la scelta tra un costume da teatro Kabuki o da scolaretta, così come rimpinguare il guardaroba con costumi via DLC. Al day one sarà possibile acquistarne 3 non inclusi nel disco di gioco, tra cui quello ispirato a Mighty N.09, il successore spirituale di Megaman che Inafune ha finanziato via Kickstarter.
    Questi 3 costumi aggiuntivi saranno comunque regalati a quanti effettueranno il pre-ordine del gioco nelle prossime settimane.

    Fruit Ninja? No grazie!

    L'hands on dei primi due livelli di gioco sottolinea immediatamente come Yaiba: Ninja Gaiden Z abbia poco a che fare con il gameplay della saga con protagonista Ryu Hayabusa. Benchè il sistema di combo sia rimasto invariato, basato cioè sulla pressione concatenata dei tasti frontali per variare gli attacchi eseguiti, la miriade di zombie e la maggior esplosività delle situazioni di gioco sposta per forza di cose il baricentro del gameplay. Da un action puro e quasi paradigmatico si approda ad un hack'n slash, in cui al differente tasto premuto corrisponde ora la katana, ora il pugno bionico, ora la frusta (che fa molto Castlevania e serve anche per appendersi agli appigli durante le fasi platform) piuttosto che differenti schemi offensivi della sola katana.
    Sacrificando un filino di raffinatezza e fluidità, pur strizzando l'occhio ad action-adventure più mainstream quando offre situazioni di gioco non focalizzate esclusivamente sul combattimento, Yaiba: Ninja Gaiden Z non abbandona totalmente l'elevata difficoltà dei predecessori e sfida il giocatore sin dalle prime fasi di gioco.
    Qualora tale grado di difficoltà affatto semplificato non bastasse, Spark Unlimited ha inserito anche un Ninja Gaiden Z Mode. Strizzando l'occhiolino ai nostalgici la telecamera si alza sino ad inquadrare l'azione di lato come se ci trovassimo dalle parti di un action a scorrimento bidimensionale. C'è molto anni '80 ed estetica 8 bit in questa modalità separata e assolutamente inclusa nel disco di gioco. Ci assicurano anche che abbia una difficoltà impossibile, pensata per soddisfare l'esigente palato dei fan hardcore: prima di giudicare aspettiamo una futura prova con mano, ma lo scrolling verso destra, l'occasionale visuale a volo di uccello e l'estetica pixelata in luogo dei filtri ultra-colorati usati nel game mode principale sembrano rassicurare!

    Yaiba: Ninja Gaiden Z Yaiba: Ninja Gaiden Z a un paio di mesi dalla dall'uscita in Europa mostra finalmente tutte le proprie caratteristiche positive. Spark Unlimited, autrice del misero Lost Planet 3, sembra qui dimostrare una maggior sicurezza, merito forse dell'avere come faro guida una leggenda come Keiji inafune. Yaiba è un ninja molto diverso da Ryu Hayabusa, forse ne è l'esatto opposto e questo videogioco vorrebbe forse farci riflettere sull'altro lato della medaglia degli acrobatici assassini nipponici. Poco importa se la trama, le situazioni di gioco si impegnano per essere ignoranti e sboccate, traendo ispirazione dalle pellicole a base di zombie e il filone filmico (ingiustamente?) definito di serie B. I due livelli da noi testati a Milano hanno sovvertito le tiepide impressioni dell'E3, portando a galla un gameplay discretamente tecnico per essere un hack'n slash e sfidando il giocatore ad adattarsi alla grande varietà di situazioni, anziché frustrarlo con nemici impossibili e reiterati Game Over. Ci sono validi motivi per aspettare la data di uscita a fine Febbraio con curiosità ed entusiasmo: il nuovo ninja Yaiba potrebbe convincere sia i vecchi appassionati di Ninja Gaiden che far scoprire la serie ai neofiti!

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