Zombi U: i non morti arrivano sulla nuova console di Nintendo

Ubisoft porta gli zombie sulla nuova console Nintendo

Zombi U: i non morti arrivano sulla nuova console di Nintendo
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  • Wii U
  • All’E3 2012 i vertici di Ubisoft hanno dato dimostrazione della fiducia che ripongono nel progetto WiiU; non si spiegherebbe altrimenti una line-up completa e variegata che sarà presumibilmente pronta per il lancio della console.
    A dispetto di un titolo non del tutto azzeccato, Zombi U rappresenta forse il progetto più ambizioso, con i valori produttivi più alti rispetto agli altri titoli annunciati e con in mente un’utenza di appassionati che, in larga parte, va recuperata dopo gli ultimi anni di vita di Wii.
    Una tematica ormai abusata non ha impedito al team di proporre meccaniche fresche e interessanti, che sfruttano da subito le potenzialità della console.

    Londra di sangue

    Zombi U porta l’invasione dei classici zombie in una città che ne ha già vissute molteplici, soprattutto in ambito cinematografico: il trailer mostrato per la prima volta alla press conference di Ubisoft ha subito riacceso il ricordo delle immagini della Londra di 28 Giorni Dopo, indimenticato horror di Danny Boyle che in seguito non è mai più ritornato sul genere.
    La scelta sembrerebbe azzeccata in quanto la capitale britannica offre una grande quantità di luoghi caratteristici, noti praticamente in tutto il mondo, risultando quindi un setting perfetto per un titolo nel quale la quantità di non morti va di pari passo con la devastazione che provocano su tutto il territorio cittadino.
    La demo presentata sullo show floor dell’E3 2012, infatti, si apriva davanti al celeberrimo Buckingham Palace, residenza del sovrano inglese famosissima per il rito del cambio della guardia, che attira ogni anno decine di migliaia di turisti.
    I primi minuti, però, servono solo ad introdurre le meccaniche di gioco, calando il giocatore nella sensazione di minaccia perenne e insicurezza che caratterizza Zombi U: il palazzo in lontananza, circondato da alti cancelli di sicurezza, i mezzi militari abbandonati e un pesante acquazzone immergono subito in un titolo con meccaniche radicali, che necessitano per forza un approccio cauto e misurato in ogni situazione.
    Sono svariati gli spunti originali presenti ed il primo è in assoluto quello più importante, che avvicina Zombi U alle radici della mitologia dei non morti: nel gioco, infatti, basta poco per rimanere infetti ed andare irrimediabilmente ad accrescere l’armata che sta radendo al suolo la città, semplicemente con un morso andato a segno.
    Per evitare che ciò accada bisognerà sopravvivere ad ogni costo, fattore che sposta la bilancia di Zombi U dall’essere un semplice FPS verso i survival horror, genere che mai come in questi ultimi anni sta soffrendo per mancanza di idee e rinnovamento. L’esplorazione, quindi, diventerà una questione di rischio e ricompensa, in quanto sarà necessario guardarsi bene intorno per cercare munizioni, kit medici e altri oggetti utili, possibilmente senza attirare nuovi esseri verso di sé; molto utile sarà quindi lo scanner rappresentato dall’intero controller di WiiU: alla pressione di un tasto l’ambiente visibile sullo schermo televisivo verrà trasferito su quello presente al centro del pad, con una visuale a tinte grigie che permetterà di scoprire, semplicemente muovendolo nello spazio, quali elementi degli scenari possono nascondere i rifornimenti, in maniera non dissimile a quanto accade in Resident Evil Revelations.
    La particolarità, in questo caso, è rappresentata dal fatto che durante qualsiasi azione il gioco non andrà mai in pausa e lo schermo principale, ormai orfano dell’azione vera e propria, si trasformerà in una telecamera che inquadra il protagonista, intento a scandagliare i dintorni, scassinare una porta o operare un meccanismo, con il rischio quindi che uno zombie possa intervenire prima di completare l’azione, lasciando il giocatore ferito o, peggio, morso.

    Mappa e inventario

    In tutti gli altri momenti lo schermo sensibile al tocco integrato nel controller andrà a visualizzare la mappa dei dintorni e l’inventario, con l’opportunità di cambiare l’arma equipaggiata semplicemente toccando le icone degli oggetti in proprio possesso, da organizzare nello zaino trascinandoli e valutando di volta in volta quali portare, in quanto lo spazio è strettamente limitato.
    La visuale e il sistema di controllo da first person shooter favoriscono un approccio classico, con lo stick sinistro deputato ad avanzamento e strafe, mentre quello destro per muovere lo sguardo, ma se si vuole sopravvivere nel mondo di Zombi U è necessario imparare a muoversi con cautela, contare i colpi, ridurre al minimo gli sprechi ed essere sempre e comunque circospetti.
    L’abolizione dell’approccio con il grilletto facile prende quindi le distanze dalle recenti produzioni videoludiche a base di non morti, come il fortunato Dead Island e i mai troppo lodati episodi di Left 4 Dead, molto più inclini al massacro sconsiderato rispetto a Zombi U.
    Il nuovo stile, però, non è così intransigente come si sarebbe spinti a pensare, in quanto se il protagonista verrà morso la sua trasformazione lo porterà a diventare uno zombie ma al giocatore verrà comunque offerta una nuova possibilità, prendendo il controllo di un altro essere umano non infetto, con l’obiettivo iniziale di uccidere il protagonista precedente, ormai gestito dall’IA del gioco, per recuperare il proprio zaino pieno di oggetti utili e provviste.
    Non sono chiari i limiti di una tale meccanica, così come non è stato ancora definito il numero di sopravvissuti dai quali attingere quella che a tutti gli effetti potrebbe essere considerata come una nuova vita, anche se il concept appare da subito brillante e in grado di trasmettere al giocatore un senso di urgenza e la necessità di vendere cara la pelle, senza commettere errori.

    Dalla strada all’ospedale

    Una volta presa confidenza con le meccaniche e i controlli la demo porta il giocatore verso una parte precedente della trama, nella quale sarà necessario infiltrarsi in un ospedale raggiunto dall’infezione, per trovare delle medicine: la ricerca proseguirà verso i piani inferiori della struttura, dominati da cadaveri ormai in putrefazione e da una singola, terribile infermiera, ormai irrimediabilmente ostile.
    Lo scontro potrebbe essere accomunato ad un vero e proprio boss fight, grazie alla resistenza fuori dal comune dell’avversaria e alla sua abilità di scomparire e ricomparire in un altro punto della stanza, con un effetto simile ai Ricombinanti Houdini visti in Bioshock; la decisione di ricorrere a poteri soprannaturali tradisce in parte la classica atmosfera a base di non morti ma la demo di Zombi U si fa perdonare subito, forzando il giocatore ad esaminare il cadavere dell’infermiera una volta sconfitta, per recuperare un carta magnetica utile a fuggire dalla struttura; appena avvicinati al corpo, però, si attiverà lo scanner e l’inquadratura sul pad farà scattare per un ultimo vagito il corpo della donna, provocando uno spavento un po’ economico ma di sicuro impatto emotivo.
    Lo stile visivo e, soprattutto, il comparto audio, riescono sapientemente a creare un’atmosfera eccezionale, che si poteva respirare in passato solo all’interno delle campagne più riuscite di Left 4 Dead, come la celebre Hard Rain del secondo episodio, forse la più riuscita in assoluto.

    Supporto al multiplayer

    La dimostrazione del fatto che Ubisoft punti molto su Zombi U risiede anche nell’inclusione di molteplici modalità multiplayer.
    La prima prevede lo sfruttamento delle potenzialità in ambito social della console, grazie a meccaniche simili a quelle che, in parte, hanno decretato il successo di Demon’s Souls e Dark Souls: ogni volta che un utente presente all’interno della propria lista amici perderà un personaggio, quest’ultimo verrà trasferito sotto forma di zombie nella nostra partita, in una sezione della mappa vicina al punto in cui è stato morso.
    Potremo quindi cercare di abbatterlo, in modo da recuperare il suo zaino con tutti gli oggetti che possedeva al momento della trasformazione.
    E’ un’idea interessante e innovativa anche se si renderà necessaria un’attenta calibrazione, in modo da non far trovare armi o oggetti che rendano la vita troppo semplice agli utenti che hanno molti amici.
    La seconda, invece, è una modalità multiplayer locale che rivede il concetto del Director, l’intelligenza artificiale che amministra le sessioni di Left 4 Dead.
    Questa volta il Director sarà umano e verrà impersonato dal giocatore che utilizzerà il nuovo controller per WiiU: una visuale dall’alto gli permetterà di pianificare dove far apparire degli zombie, semplicemente toccando lo schermo con un dito, avendo sempre sott’occhio la condotta del giocatore che gestisce un sopravvissuto e che invece utilizzerà il televisore insieme all’ormai rodata accoppiata Wiimote e Nunchuck per combattere.

    ZombiU Zombi U è il titolo più ambizioso tra quelli che fanno parte della line-up di Ubisoft per WiiU: la tematica è ormai comune ma l’ambientazione britannica, lo stile e l’atmosfera rapiscono dal primo minuto e l’inclusione di svariati utilizzi pratici per il nuovo controller ne fanno un gioco interessante, ben più di altri che si limitano alla visualizzazione della mappa e poco altro. La campagna sarà lunga ed articolata e le modalità multiplayer potranno offrire nuovi condimenti ad un piatto che sembra già ora parecchio ghiotto. Insieme a Pikmin 3, Zombi U rientra nel ristretto gruppo dei titoli da tenere in particolare attenzione per la prossima console casalinga di Nintendo.

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