Provato Absolver

Oltre a Strafe, Serious Sam VR e Shadow Warrior 2, Devolver Digital ha portato anche Absolver all'E3 di Los Angeles: un adventure RPG sviluppato dal team SloCap, in uscita nel corso del 2017.

Provato Absolver
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Parliamoci chiaro: quando vai all'E3 di Los Angeles, anche se la tua agenda è già così piena da chieder pietà, non puoi non fare un pitstop dai ragazzi di Devolver Digital. Un po' perché l'atmosfera che si respira lì è unica, amichevole, spassosa, e un po' perché alla fine ci trovi sempre una di quelle perle indie che vale la pena conoscere in anteprima. Anche quest'anno avevamo un appuntamento con il publisher texano e, ovviamente, le sorprese non sono mancate. Dopo aver fatto visita agli ottimi Strafe, Serious Sam VR e Shadow Warrior 2, mancava solo un'ultima presentazione, ovvero quella di Absolver; il primo adventure RPG dei neonati SloClap, ancora in fase di early alpha e previsto per un generico 2017. Lo avevamo già adocchiato qualche tempo fa grazie al reveal trailer per Steam, ma da un po' di tempo era uscito dai radar, quasi al punto da farcelo dimenticare. Appena messi gli occhi sullo schermo, è bastato meno di un attimo per risvegliare la nostra curiosità, e questo in genere è un buon segno. Non ci sbagliavamo affatto: il titolo dei team parigino si è rivelato essere un concentrato di stile e colpi di genio, che ci ha prima sorpreso e poco dopo conquistato.

    I'm a kung-fu guy, living in a kung-fu world

    Partiamo dall'inizio: Absolver è un titolo apparentemente semplice, che mescola lo stile e ritmi di combattimento di un Dark Souls, con alcune dinamiche tipiche dei multiplayer online, a tratti perfino simili ad un MMO. Certo, ne abbiamo visti a bizzeffe di souls-like, ma questo porta con sé una particolarità unica. Il combattimento, infatti, è quasi completamente a mani nude, mutuato dalle più famose arti marziali. Fin qui niente di speciale, direte, e invece dopo pochi minuti ci siamo ritrovati per le mani uno dei combat system più complessi e meglio studiati degli ultimi anni. Immaginatevi qualcosa di molto simile ad un vero picchiaduro, con tanto di combo-chains, ed aggiungeteci la possibilità di muoversi sfruttando la terza dimensione. Inizialmente si parte con pochi semplici comandi, che sono poi quelli di Dark Souls, ovvero il colpo leggero e quello pesante, la stamina e la parata, ma poi man mano che si avanza si scoprono (anzi, si droppano!) nuove mosse, abilità ed oggetti, che arricchiscono infinitamente i combattimenti. Cominciate ad essere interessati? Bene, tenetevi forte allora, perché siamo solo all'inizio. Le mosse che impareremo nel corso dell'avventura potranno essere scambiate, invertite e ricombinate attraverso un apposito menu, così da metterci in condizione di creare con velocità combo devastanti. Facciamo un esempio; mettiamo che con la triplice pressione del tasto "quadrato" si crei una semplice sequenza di pugni. Ecco, qualora volessimo cambiarla, basterà andare nel suddetto menu e inserire un calcio in una delle tre posizioni per dare vita ad una combo completamente diversa (ad esempio pugno+calcio+pugno). A quanto detto dagli sviluppatori le mosse sono davvero tante e già questo sarebbe sufficiente a creare un universo di possibilità, ma non finisce qui. Oltre alla parata direzionale, saranno disponibili le finte e addirittura i parry! A proposito di questi cogliamo l'occasione per parlarvi del cuore pulsante di questo combat system, ovvero il cosiddetto stance mode. In pratica, ogni mossa del nostro moveset (che è costruito con hitbox estremamente precisi) può essere concatenata con altre e, grazie alla possibilità di eseguire alcune azioni speciali, potranno poi essere interrotte e ricominciate a nostro piacimento, inanellando combo super-complesse e devastanti, proprio come avviene con il sistema delle cancel presente in Street Fighter. Se vi sembra complicato potete stare tranquilli: il sistema, per quanto articolato, è in realtà piuttosto intuitivo, grazie anche ad un indicatore a forma di rombo che evidenzia in tempo reale la stance attiva, permettendoci così di leggere facilmente le nostre azioni. Come se non bastasse, considerate che esistono addirittura più stili di combattimento (che di fatto moltiplicano le possibilità delle combo) e a questo aggiungeteci anche le armi. Queste ultime, però, avranno usi limitati e una dinamica tutta loro che, per ora, non abbiamo avuto modo di approfondire. Il risultato finale di Absolver è un gameplay unico, fra i più profondi che esistono in circolazione, eppure risulta sempre logico, razionale e -soprattutto- appagante.

    Absolver Wannabe

    Ora che vi abbiamo parlato del gameplay, vogliamo spendere due parole per contestualizzarvi il mondo di gioco che, per la cronaca, sembra davvero assai ispirato. Della storia non sappiamo molto, se non che si ambienta in un mondo in rovina, quello di Adal, che ora è governato dall'alta autorità delle Guide. Gli umani, se così si possono chiamare, prendono il nome di Prospect e indossano tutti una maschera, desiderosi di separarsi dalla loro identità precedente. Il loro scopo, così come il nostro, è quello di scoprire le origini del mondo, cercando infine di divenire degli Absolver, ovvero una sorta di controllori spirituali, simili ad una polizia d'élite. È un'atmosfera particolarissima, silenziosa e crepuscolare, caratterizzata da pochi dialoghi e da una narrazione sempre marginale ed evanescente, nella quale è impossibile non scorgere nuovamente l'ombra dei Souls. Dal punto di vista tecnico poi, segnaliamo anche una produzione di notevole qualità, realizzata grazie alle prodezze dell'Unreal Engine 4. Badate bene, lo stile grafico non è forse adatto a tutti, poiché tutt'altro che realistico e tende ad essere piuttosto minimale e volutamente spoglio.

    I colori sono accesi, eppure appaiono sempre dolci e leggeri, posati perfettamente sul design stilizzato dei modelli e delle architetture, peraltro davvero ispiratissime. Absolver è dunque un prodotto che promette assai bene, ma dobbiamo ancora capire alcune cose fondamentali: il gioco si presenta come un mondo vasto, strutturalmente simile ad un open world, creato però in maniera procedurale per ogni partita. Questo in parte ci spaventa, perché potrebbe voler dire anche una minore cura nella narrazione, il che ridurrebbe di conseguenza anche l'appeal generale del titolo. In secondo luogo, non ci è ancora chiaro come funziona il sistema del PvP e della Coop che, fra le altre cose, può essere sempre attiva. In giro per la mappa, infatti, non esistono solo npc e nemici, bensì anche gli altri giocatori, proprio come in un MMO. Ci sono poi delle zone particolari dedicate al PvP, dove si va appositamente per combattere come fossero delle vere e proprie arene. L'ennesima idea interessante, ma non abbiamo ancora chiaro se questa dimensione multiplayer avrà un fine o se resterà soltanto un accessorio fine a sé stesso. In ogni caso, per ora ci consideriamo estremamente soddisfatti da quanto abbiamo provato, e vi assicuriamo che continueremo a tenere d'occhio Absolver con grande interesse, pronti ad aggiornarvi anche con la più piccola novità.

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