Provato Battle Chasers: Nightwar

Da Joe Madureira arriva l'RPG che non ti aspetti. Un titolo nostalgico ma ricco anche di nuove idee e di uno stile davvero incredibile.

Provato Battle Chasers: Nightwar
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Kickstarter è una piattaforma che non ci ha mai convinto del tutto. Ci sono pochissime produzioni che riescono a mantenere le promesse, e sono ancor meno quelle che poi non risultano dei totali disastri in termini di tecnica o di gameplay. Ci sono però anche le dovute eccezioni e una di queste è lo splendido Battle Chasers. In realtà il titolo di Airship Syndicate ha dimostrato come, volando basso, si possa raggiungere velocemente un buon livello e da lì sfruttare i soldi della campagna per offrire al proprio pubblico migliorie continue. Dopo il finanziamento su Kickstarter, effettuato con successo nel giro di poco tempo, non ci è voluto molto nemmeno per trovare un publisher disposto a sobbarcarsi le spese di promozione e distribuzione. E' stata Nordic Games, in questo caso, a fiutare le potenzialità del prodotto. All'E3 2016 ci siamo trovati così a giocare una versione demo di Battle Chasers: fidatevi quando vi diciamo che questo GDR sarà uno dei migliori titoli indie del 2017.

    Pazzo per Mad!

    È semplice inquadrare il prodotto: da una parte abbiamo l'esplorazione dei dungeon, strutturata in maniera molto classica, con il crafting, mostri visibili sulla mappa di gioco, trappole e puzzle ambientali; dall'altra combattimenti a turni che ricordano moltissimo lo stile dei primi Final Fantasy VII, con qualche modifica al gameplay tale da rendere Battle Chasers decisamente unico. Partiamo però dalla storia, che ci calerà nei panni di Gully, Calibretto, Garrison e compagnia, temporalmente dopo la fine della prima serie del fumetto, in una storia parallela che farà da approfondimento alla nuova serie cartacea in arrivo nel 2017. Joe Madureira ha infatti deciso di riprendere in mano il suo brand in maniera molto completa, non solo prestando la matita per disegnare storia, mostri e personaggi del videogioco, ma anche per riportare nelle edicole la sua piccola creatura. Avremo così un'IP transmediale che fornirà tantissimi spunti di approfondimento per gli appassionati: un'operazione davvero mastodontica e apprezzabilissima per uno studio nato da poco. All'interno di Airship Syndicate presenziano infatti tantissimi dipendenti dal curriculum maestoso, molti dei quali coinvolti attivamente nello sviluppo della serie di Darksiders prima del fallimento di THQ.

    Tornando al gioco, l'esplorazione dei dungeon avverrà in tempo reale, con la classica visuale isometrica, e come ogni buon GDR che si rispetti tutte le location saranno riempite di mostri di ispirazione fantasy, che vedremo attivamente sulla mappa e potremo persino cercare di evitare. Non mancano ovviamente i collezionabili, e la struttura dei livelli sarà generata casualmente, così da garantire una rigiocabilità pressoché infinita: soprattutto se a ciò aggiungiamo la possibilità di alzare ripetutamente la difficoltà degli stessi dungeon, così da avere un livello di sfida sempre in linea con le abilità del party. Ogni singolo stage propone incontri nascosti con boss incredibili, stazioni di crafting per potenziare l'equipaggiamento e ovviamente combattimenti contro gli antagonisti principali della storia, che richiederanno un buon acume tattico e tanta preparazione per essere superati con successo. Ogni personaggio giocabile arriva poi un carico di abilità uniche, grazi alle quali superare determinati passaggi bloccati oppure ottenere un vantaggio sui nemici prima di iniziare il combattimento vero e proprio. Non appena entreremo in contatto con un avversario lo schermo andrà in frantumi e la visuale si sposterà di lato, mostrando il nostro gruppo -composto, per quello che abbiamo visto, da un massimo di tre membri- e gli avversari da affrontare. A questo punto si palesa una delle novità più interessanti in assoluto: la meccanica dell'overcharge. Ogni personaggio è dotato come sempre di una scorta di mana e di salute ma, per ogni colpo base che utilizzerà -ce ne sono di diverse tipologie per personaggio- verrà garantirà una piccola quantità di overcharge, statistica da utilizzare al posto del mana. In questo modo il giocatore non si sentirà limitato e potrà usare molto spesso tutte le peculiarità dei personaggi, senza aver paura di arrivare a uno scontro importante e trovarsi a secco di risorse.

    Con ogni colpo o abilità messo a segno, poi, tutti i personaggi concorreranno a caricare una speciale barra supplementare che potrà essere utilizzata per sferrare un attacco coordinato dalla potenza davvero devastante. Il sistema di gioco dunque è quello di un GDR a turni classico, con tanto di active time battle bar, ma introduce diverse novità interessanti per gli amanti del genere. A dare maggior profondità al tutto ovviamente la possibilità di miscelare tra loro le skill dei personaggi, un sistema di crafting ricercato -assente da questa prima build da noi provata- e una gestione completamente libera per quanto riguarda build e rami di talenti. Battle Chasers è insomma un titolo incredibile, dalle basi solide e dal comparto tecnico davvero strabiliante. La dote artistica di Joe Madureira è stata messa al servizio di designer eccellenti che hanno realizzato animazioni e modelli sbalorditivi per personaggi e nemici. Giocare a Battle Chasers significa trovarsi immersi in un mondo fantastico, in un fumetto animato che vi lascerà a bocca aperta con i suoi colori, le sue trovate e una storia completamente inedita. Se poi per voi tutto questo non fosse ancora abbastanza, sappiate che il titolo nasconderà al suo interno una narrazione pensata solo per i giocatori più attenti e che, come accade in Dark Souls, racconterà storie di eroi di altri tempi, tramite indizi e dettagli nascosti nelle descrizioni degli oggetti e nei tomi sparsi per i vari livelli di gioco.

    Battle Chasers: Nightwar Battle Chasers è uno di quei titoli da aspettare con ansia davanti al proprio PC. Il successo ottenuto con Kickstarter ha permesso al team di portare la produzione anche su Xbox One e Playstation 4 e il sistema di gioco, per quanto provato, si adatta alla perfezione anche alle caratteristiche di un pad. Un gameplay ricercato, unito ad animazioni davvero favolose sono solo l’antipasto di questa produzione che, se manterrà tutte le promesse, potrebbe tranquillamente concorrere per il miglior titolo indipendente del prossimo anno. Dal canto nostro non vediamo l’ora di entrare nella closed beta: Calibretto e soci ci attendono a braccia aperte.

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